Che intende il Guccio per "fin della licenza" ?
Grazie Daniele
Guccini qui cita direttamente il libro di Rostand, Cyrano de Bergérac:
Cyrano infatti esclama (più volte, se ricordo bene): "... e al fin della
licenza io tocco!".
Per il significato preciso del "fin della licenza", anch'io aspetto che
qualcuno ci illumini. :-)))
Saluti a tutti
Sara
ciao, Antonio
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Antonio Pinna
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per rispondere via e-mail togliere "ajo"
Sara Cattaneo ha scritto nel messaggio
<01be0be4$e3be4860$4d071dc2@PCDAUP>...
Con "al fin della licenza io non perdono e tocco "si intende con la libertà
concessami dal fatto di essere poeta, al fin della licenza poetica.
Un poeta si poteva permettere di esprimere cose altrimenti ritenute
sacrileghe e offensive e non solo ma un poeta poteva modificare persino il
corretto uso grammaticale della lingua e ancora a sua discrezione modificare
le parole abbreviandole.
Senza contare che Cirano oltre che scrittore era uno spadaccino e quindi in
tempo di guerra poteva pure non perdonare e toccare con la spada uccidendo
con il permesso della legge.
Per conto mio penso che quanto detto nella canzone sia in riferimento alla
licenza poetica.
Ciao Gabriele
Anarchia non significa bombe ma uguaglianza nella libertà.
Tengo a precisare che non ho mai visto (in teatro) il Cyrano in italiano e
non ne conosco la versione italiana.
Nella versione originale la frase è "à la fin de l'envoi, je touche". Cyrano
sfida il visconte dicendogli che comporrà una ballata mentre combatte con
lui, precisando che la ballata è composta da tre strofe di otto versi e da
un "envoi", che tradurremmo con ritornello, alla fine del quale "toccherà"
l'avversario. Ognuna delle tre strofe finisce ricordando all'avversario che
sarà toccato alla fine del ritornello. Non so se nella traduzione italiana
sia "al fin della licenza", in partenza era "alla fine del ritornello vi
toccherò con la mia spada".
Ciao, Bruno