collegato telepaticamente con Allanon, Roland, Capo Rosso e F2
Maestro Jedi di Abulion Yorgen
ICQ 51287994
"Diciamoci la verita': a tutti piacciono i minorenni, per questo c'e'
una legge!" Daniele Luttazzi
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per i non udenti l'english ho detto: "per rispondere cancellate
(cancella)"
Ma e' proprio in un paradosso come quello che citi che sta il senso del
romanzo: mi riferisco alla "abolizione dell'eternita' ". Noys e' un prodotto
della corrente di realta' in cui esiste l'eternita', eppure essa fa in modo
che l'eternita' scomapaia senza che scompaia Noys. L'effetto abolisce la
causa PRIMA che essa crei l'effetto.
Come diceva Sennor (il glabro) tali paradossi non avvengono, perche'
consistono in realta' auto-contraddittorie. Ecco perche' alla fine
l'eternita' scompare: essa non poteva esistere, in quanto fonte di paradossi
temporali.
Cos'e' allora l'eternita'? un incubo, per Asimov e' un incubo, e come tutti
gli incubi termina all'alba, quando l'Uomo guarda il sorgere del sole fuori
dalla sua caverna (evidente il simbolismo nella ambientazione dell'ultima
scena del romanzo). Harlan e' l'Uomo, l'uomo comune che si interroga sulle
possibilita' del Tempo, l'Uomo che rispetto alle infinite verita'
dell'Universo e' ancora un uomo delle caverne.
Per Asimov tutte le realta' predeterminate sono incubi (vedi il racconto
"L'ultima tromba"). Ecco perche' alla fine fa a pezzi il Piano Seldon.
Michele
Ho letto il romanzo in questione non so quante volte;
da piccolo in biblioteca e, anni dopo, quando ne ho
trovata una copia economica in una edicola sperduta della
riviera romagnola anche a casa, in vacanza e anche
durante i miei viaggi: non credo di essere una persona
poco intelligete ma capita, spesso con i buoni libri,
che si riesca a leggere ogni volta qualcosa di piu'
o, forse, semplicemente i maniera diversa.
Il buon Asimov, tutt'altro che sprovvisto di argomentazioni,
in questo caso gioca (a suo vantaggio) su due definizioni
incompatibili di storia (passata e 'futura') mischiando
(molto bene) considerazioni che hanno senso solo se
si prende gli eventi futuri come predeteminati (determinismo)
con la liberta' di scelta (concetto fantascentifico
degli universi paralleli - in stretto contatto con
in concetto di indeterminazione in auge con la fisica
moderna), scegliendo fra i due quello che gli fa' piu'
comodo; a livello "serio" (tipo articoli su le Scienze
- quindi del tipo ricreativo/serio) in teoria, se fosse
possibile un salto nel tempo, non necessariamente la persona
in oggetto ritorna nel proprio passato (infinite realta') e
quindi a rigor di logica non influenza la propria realta'
semplicemente perche' l'ha lasciata ...
Senza contar il resto, gia per la quantita' e la varieta'
dei paradossi, quello e' sicuramente un gran bel libro;
ma, purtroppo, i paradossi temporali esistono (per modo di
dire) solo se non si ha una lina coerente di ragionamento.
E Asimov e' stato un maestro a usarla a nostro discapito.
Per spiegarmi meglio le cose quindi sono due:
1) Infinita' di realta' (deve essere cosi' altrimenti
l'Eternita' non ha senso):
- se A torna indietro, A nella sua realta' non ha futuro;
- A trova una nuova realta' e tutto quello che puo' modificare
sono le sue scelte, sperando che la nuova realta' non
sia significativamente diversa da quella che ha lasciato;
- A fallisce il suo compito, perche' l'obbiettivo era
"cambiare la sua realta'", non un'altra.
E qui il primo plauso al maestro: per salvare le apparenze
introduce il concetto di Realta Base (fondamentale) per
confondere le acque; l'incontro con Noys dopo il problema
con il pozzo temporale sarebbe ben piu' triste se si pensa
che non e' la stessa di "prima"...
2) Una sola realta':
- A non torna indietro.
Pero' e' fondamentale per pensare che le persone siano
fondamentalmente unice ed immodificabili: appena puo'
Asimov terrorizza con i mutamenti di storia e di
personalita' tutti i personaggi che, pero', non sono
protagonisti del romanzo: gli osservatori osservano
realta' (storie e costumi) diverse interpretate fisicamente
dalle stesse persone. Pero' Harlan e' stato trovato
nel tempo solo una volta e Noys non esiste nelle altre
realta'. Cooper non si sa' da dove viene (esattamente),
ma non ha possibilita' di scelta perche' in realta'
lui e' Mallahnson (ma peche' non ha scelta?) ...
Essi', un gran bel libro. Ci sarebbe da parlarne per ore...
Ciao, Maurizio
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