L'idea dei tre anni di tirocinio a paga zero per divenire
commercialista, magari relegata ad attaccare i francobolli o a fare le
code agli uffici postali o nelle banche, non e' che mi attiri molto.
D'altra parte questi sacrifici, e le difficolta' degli inizi si sente
dire verranno ricompensate da parcelle da favola e da una vita di
soddisfazioni professionali di un lavoro vario e stimolante.
Sarei infinitamente grata a coloro che, dottori commercialisti o meno,
vorranno dirmi qualcosa a riguardo aiutandomi a capire come funziona e
che possibilita' ci sono per un laureato in economia e commercio.
Grazie a tutti
*Giada*
E' proprio una favola ! Purtroppo le parcelle "grasse" sono rarissime:
sembra di essere al supermercato pensa che proprio oggi un cliente mi ha
detto di aver fatto vedere le mie notule ad alcuni "altri professionisti"
(?) i quali hanno tutti giocato al "ribasso": unica soddisfazione aver
spedito il cliente.
> e da una vita di soddisfazioni professionali di un lavoro vario e
stimolante.
Il lavoro di per se potrebbe essere anche vario e stimolante ma considerato
le vicissitudini "viscali" italiane è sempre meno vario e stimola solo
"altre cose". Purtroppo la parte più bella (vedi consulenza sociataria,
aziendale, contrattuale, contenzioso, ecc. ecc. ) è sempre più sormontata
dai problemi quitidiani (si scarica la spese dell'estetista, come si riempe
un DDT, quale codice mettere su l'F23 o sull'F24, ecc. ecc. ) mentre gli
incarichi "da soddisfazione professionale ed economica" sono sempre
riservati ad alcuni eletti.
Comunque è sempre meglio che nulla.
In bocca al lupo !
Ciao e Buon Lavoro.
Dr. Paolo Cervi - Commercialista
allora la professione di "commercialista" può fare per te.
Sono concorde col VISCALE anzidetto.
>L'idea dei tre anni di tirocinio a paga zero per divenire
>commercialista, magari relegata ad attaccare i francobolli o a fare le
>code agli uffici postali o nelle banche, non e' che mi attiri molto.
Basta che metti in chiaro le cose sin dall'inizio. Visto che non vedrai un
soldo, chiedi di fare ciò che ti può essere utile. E' ovvio che le
segretarie vengono retribuite!
>D'altra parte questi sacrifici, e le difficolta' degli inizi si sente
>dire verranno ricompensate da parcelle da favola e da una vita di
>soddisfazioni professionali di un lavoro vario e stimolante.
Mi vien da ridere!
Certo magari con qualche conoscenza particolare, o politica, si riesce ad
entrare in qualche gruppo economico, ed allora da lì si parte col mega
studio, mega targhetta, mega parcelle...
>Sarei infinitamente grata a coloro che, dottori commercialisti o meno,
>vorranno dirmi qualcosa a riguardo aiutandomi a capire come funziona e
>che possibilita' ci sono per un laureato in economia e commercio.
Concludo dicendo che il mercato è saturo, siamo in tanti e la professione
andrà a diradarsi nella riforma che affronteremo tra un pò, e che Giada è un
bel nome.
Ciao
Anto
>
>Grazie a tutti
>*Giada*
>
Io faccio pratica da due anni ed ho 26 anni appena compiuti. Confermo al
100% quanto ti hanno risposto gli altri del NG: sono le stesse
considerazioni che posso fare anch'io dopo solo 2 anni di lavoro.
Devi pero' considerare che è un lavoro che assorbe moltissimo tempo, non ha
orari. Per questo motivo credo che non sia una professione consigliabile a
chi ha molto vivo il desiderio di dedicarsi alla famiglia anima e corpo.
Spesso, terminata l'università, si puo' pensare che fare il professionista
significhi essere liberi negli orari, potersi prendere dei giorni liberi
senza troppi problemi.
Purtroppo non è affatto così, ma è vero il contrario: la professione fatta
bene spesso non lascia libertà!
Saluti,
Giovanni Bozzo
>
>
>
la maggior parte sono dei contabili che compilano tanti bollettini per tanti
clienti.
E' un mestiere per il quale non serve avere studiato, nè avere una
abilitazione, nè tanto meno avere una laurea.
Pochi soldi moltiplicati per tanti bollettini = molti soldi ma bisogna avere
la mentalità del mezze-maniche.
Poi ci sono commercialisti che hanno una professionalità scadente, ma sono
molto furbi. Non capiscono niente ma sono bravi venditori ed hanno solide
amicizie. Prendono schiere di giovani con poche pretese, li fanno lavorare e
no nli pagano. Tanto i giovani sono figli di papà con la lira in tasca e non
hanno veramente bisogno di guadagnare, possono permettersi la frequenza
dello studio "prestigioso".
Poi ci sono le società americane. Lavori lì come professionista ma sei
trattato da schiavo. Tanto i clienti vogliono la firma del big-guy non gli
importa niente di ciò che scrivete.
Poi ci sono i veramenti furbi. Sono quelli che stringono amicizie con i
mezzemaniche degli uffici finanziari, gli fanno vedere qualche cosa... e
promettono di risolvere ogni problema. la categoria è in via di decimazione
ma pare che si stia riorganizzando.
Poi ci sono quelli che scrivono libri e giornali. Sono gli unici bravi ma
non lavorano. I clienti non vogliono serntirsi dire che la SAS con Usufrutto
è una maialata. Quelli bravi scrivono e basta. Quelli scarsi scroccano la
consulenza e la rivendono a fior di milioni.
Poi ci sono gli avvocati. Generalmente non capiscono un acca di bilancio ed
economia. Però sono presuntuosi e questo è un bene nel settore. Tutti i
professoroni sono avvocati, chi scrive le leggi è avvocato, chi fa le
circolari ministeriali è avvocato.
Basta?
Se vuoi un consiglio, buttati sul contenzioso. Ma fatti pagare in anticipo.
I clienti non vogliono mai pagare, l'ultimo ad essere pagato è poi il
ragioniere.
Se vuoi un consiglio migliore, lascia perdere, fai marketing.
Giada ha scritto nel messaggio <35b7648...@news.interbusiness.it>...
>Prossima alla laurea in economia e commercio sono ad interrogarmi
>(forse invero un po' tardi) sui possibili sbocchi lavorativi.
>
>L'idea dei tre anni di tirocinio a paga zero per divenire
>commercialista, magari relegata ad attaccare i francobolli o a fare le
>code agli uffici postali o nelle banche, non e' che mi attiri molto.
>D'altra parte questi sacrifici, e le difficolta' degli inizi si sente
>dire verranno ricompensate da parcelle da favola e da una vita di
>soddisfazioni professionali di un lavoro vario e stimolante.
>
>Sarei infinitamente grata a coloro che, dottori commercialisti o meno,
>vorranno dirmi qualcosa a riguardo aiutandomi a capire come funziona e
>che possibilita' ci sono per un laureato in economia e commercio.
>
>Grazie a tutti
>*Giada*
>
>Ci sono vari tipi di commercialisti.
>
>la maggior parte sono dei contabili che compilano tanti bollettini per tanti
>clienti.
>
>E' un mestiere per il quale non serve avere studiato, nè avere una
>abilitazione, nè tanto meno avere una laurea.
>Poi ci sono commercialisti che hanno una professionalità scadente, ma sono
>molto furbi. Non capiscono niente ma sono bravi venditori ed hanno solide
>amicizie. Prendono schiere di giovani con poche pretese, li fanno lavorare e
>no nli pagano. Tanto i giovani sono figli di papà con la lira in tasca e non
>hanno veramente bisogno di guadagnare, possono permettersi la frequenza
>dello studio "prestigioso".
>
Senza la spinta corporativa che ha portato ad una riforma fiscale
(quella del 73) che ha praticamente inventato la necessità del
"dichiaratore dei redditi" e del consulente "riempi-moduli" forse si
potrebbe parlare di "professione" ma allo stato non esiste proprio,
PeppePatti ha ragionissima, trattasi di varie figure variamente
descrivibili ma senza troppa sostanza in genere.
Vi pare logico che un cittadino spesso paghi più di "commercialista"
che di IRPEF?
E perchè uno stato "civile" permette casini come la vicenda delle
"cartelle pazze" senza che ne sia responsabile?
E che c'entrano i "commercialisti" con i "patti territoriali"?
E che c'entrano i "commercialisti" con i corsi di formazione CEE?
E che c'entrano i commercialisti con la supervisione delle aziende
finanziate ex legge 44 con incarichi assegnati "ad personam" da I.G.?
................................................................................
E (al limite) che c'entrano i commercialisti con il contenzioso
tributario se non per gli aspetti contabili? qualcuno di noi ha mai
sentito parlare di procedura civile all'università?
Trattasi di mestiere inventato e pieno di toppe.
Certo siamo stati e siamo in grado di dare risposte specifiche a
specifiche domande, abbiamo vinto ricorsi in commissione tributaria ma
sempre inventandoci un mestiere che nostro non è, siamo infelici
(sono.. infelice perlomeno), Giada se vuoi laureati pure ma vedi di
evitare la "professione", non avrai gratificazioni intellettuali di
alcun tipo a meno che tu non abbia la libidine della lettura a ritroso
(esecizio tipico di chi voglia capire lo stato di una norma in vigore)
e ti piaccia l'esercizio perverso della lettura quotidiana e
necessaria del giornale rosa più noioso del mondo.
Magari dopo la laurea fai un paio d'anni all'estero, senza pretese,
sperimentati in mille cose, pensa a te stessa e a cosa veramente ti
piace fare nella vita, spesso diventiamo incredibilmente creativi
qando lasciamo svolgere i nostri pensieri senza costrizioni
precostituite.
Non ti lasciare intrappolare dal fatto che hai conseguito LA LAUREA e
quindi devi agire di conseguenza e infilarti nello strettissimo imbuto
della "socialita" professionale, da laureata non sei una persona
diversa e nemmeno acquisisci diritti particolari, se non hai le spalle
ben coperte lascia perdere la "professione" che è si a "libero
accesso" ma che ti vedrà con molte probabilità sempre dalla parte
sbagliata del bastone.
un augurio
pippo pippi
>Ci sono vari tipi di commercialisti.
Domanda forse troppo impertinente: tu a quale categoria di quelle che
hai elencato appartieni ?
>Se vuoi un consiglio, buttati sul contenzioso. Ma fatti pagare in anticipo.
>I clienti non vogliono mai pagare, l'ultimo ad essere pagato č poi il
>ragioniere.
Nei prossimi anni ci saranno notevoli sorprese sui contenziosi, europa
unita permettendo, specialmente se verra' adottato il modello
tedesco...
Comunque per quel campo dovrei lo stesso diventare dottore
commercialista facendo i tre anni di tirocinio ?
>Se vuoi un consiglio migliore, lascia perdere, fai marketing.
Puoi suggerirmi qualcosa in proposito ?
Ciao, e grazie ancora a tutti per i contributi che spero continuino a
giungere numerosi.
*Giada*
Se vuoi ti rispondo privatamente.
>>Se vuoi un consiglio, buttati sul contenzioso. Ma fatti pagare in
anticipo.
>>I clienti non vogliono mai pagare, l'ultimo ad essere pagato è poi il
>>ragioniere.
>
>Nei prossimi anni ci saranno notevoli sorprese sui contenziosi, europa
>unita permettendo, specialmente se verra' adottato il modello
>tedesco...
>Comunque per quel campo dovrei lo stesso diventare dottore
>commercialista facendo i tre anni di tirocinio ?
Se il contenzioso diventasse una manna gli avvocati lo toglierebbero del
tutto a ragionieri, periti, sbruffoni e commercialisti. Per quanto riguarda
il tirocinio sanno tutti come funziona:
1) trovi un amico di tuo padre che ti mette qualche firma
2) dopo x anni (3? sigh!) ti cerchi una raccomandazione e vai a fare un
esame a Cassino dove ti promuovono.
>>Se vuoi un consiglio migliore, lascia perdere, fai marketing.
>
>Puoi suggerirmi qualcosa in proposito ?
>
>Ciao, e grazie ancora a tutti per i contributi che spero continuino a
>giungere numerosi.
>
>*Giada*
Attenta a non cadere nell'errore di fare la commercialista perchè non sai
cosa fare. Un commercialista non è un essere socialmente nobile, ma un
mestierante - salvo pochi casi. Una volta quando no nsi sapeva cosa fare e
si avevano un pò di soldi si apriva una boutique.
Oggi si diventa commercialisti andando a prostituirsi per 1.500.000 al mese
al servizio di qualche traffichino in attesa di soldi e denari.
Lascia perdere, lascia che chi ha bisogno di qualcuno sia costretto a
pagarlo. Non ti prostituire. Hai mai visto una commessa andare a lavorare
gratis, perchè devi farlo tu?
Diciamo le cose come stanno: se un professionista non ha tempo per
altro, significa che e' AVIDO. Tutti possono decidere di lavorare
quanto gli basta per starebene, pero' in genere si preferisce
ingozzarsi...
--
Giusepp...@compuserve.com
http://www.geocities.com/Hollywood/Lot/1136
Ciao!
Anto
Giuseppe Lancia ha scritto nel messaggio <35BE5B...@iol.it>...
Non del tutto condivisibile perchè quando hai un tuo giro di clientela
devi anche soddisfarne le esigenze e purtroppo sono spesso comuni a tutti
in quanto a periodi e scadenze e quindi ci sono momenti dell'anno in cui
veramente non puoi assentarti, in altri periodi puoi invece amministrarti
meglio. Certo che pensando agli ultimi 10 anni mi rendo conto di quanti
adempimenti aggiuntivi si erano creati. Ora con l'Unico e la semplifica-
zione si dovrebbe respirare di più ma lo vedremo e regime il prossimo
anno. In ogni caso è dura !
>Magari dopo la laurea fai un paio d'anni all'estero, senza pretese,
>sperimentati in mille cose, pensa a te stessa e a cosa veramente ti
>piace fare nella vita, spesso diventiamo incredibilmente creativi
>qando lasciamo svolgere i nostri pensieri senza costrizioni
>precostituite.
Sembra un ottimo consiglio, sapresti mica indicarmi qualcosa ?
>pippo pippi
Grazie per le lucide argomentazioni.
*Giada*
>>Domanda forse troppo impertinente: tu a quale categoria di quelle che
>>hai elencato appartieni ?
>
>Se vuoi ti rispondo privatamente.
Mi chiariresti molte cose, spero.
>1) trovi un amico di tuo padre che ti mette qualche firma
>2) dopo x anni (3? sigh!) ti cerchi una raccomandazione e vai a fare un
>esame a Cassino dove ti promuovono.
E' questo il mio problema: nessuna amicizia e raccomandazione !
>Oggi si diventa commercialisti andando a prostituirsi per 1.500.000 al mese
>al servizio di qualche traffichino in attesa di soldi e denari.
Da quello che sento dire molti tirocinanti non arrivano nemmeno a
quella cifra ...
>Lascia perdere, lascia che chi ha bisogno di qualcuno sia costretto a
>pagarlo. Non ti prostituire. Hai mai visto una commessa andare a lavorare
>gratis, perchè devi farlo tu?
Il ragionamento non fa una piega, quali alternative mi consiglieresti?
Ringrazioti in anticipo,
*Giada*
>il Mon, 27 Jul 1998 22:46:15 GMT,
>chi...@se.voglio.telofaccioavere.suburbia.it (PIPPO PIPPI) scriveva:
>
>>Magari dopo la laurea fai un paio d'anni all'estero, senza pretese,
>>sperimentati in mille cose, pensa a te stessa e a cosa veramente ti
>>piace fare nella vita, spesso diventiamo incredibilmente creativi
>>qando lasciamo svolgere i nostri pensieri senza costrizioni
>>precostituite.
>
>Sembra un ottimo consiglio, sapresti mica indicarmi qualcosa ?
>
Come faccio?, ognuno di noi ha le sue preferenze, ognuno il suo
"viaggio" particolare e personalissimo,
Restando in tema di "utilizzo" della tua laurea, potresti cominciare
(se hai un buon voto e parli decentemente un paio di lingue) a vedere
di infilarti in qualcuna delle mille (inutili ma almeno ti diverti e
vivi in città spesso frizzanti) organizzazioni internazionali; oppure
cerca di prendere contatto con delle multinazionali specificando che
vuoi andartene a vivere all'estero.
Altra possibilità: il master ...ma costa un sacco di soldi e non è
molto utile dal punto di vista strettamente formativo se dopo vuoi
tornare in Italia (repubblica delle banane dei faccendieri e dei
commercialisti).
Se il cappellino "laurea" ti rimane stretto, puoi fare di tutto, le
possibilità sono mille e mille ancora, il cielo è l'unico limite.
Mi spiace non potere essere più concreto (del resto faccio il
commercialista vendifumo), mi spiace anche non essermene andato
all'estero, ma adesso vorrei evitare che altri rimanganop intrappolati
nel tre bottoni blu.
Leggi: La luna e i sei soldi, di Sommerset Maugham, a parte la lettura
piacevole e scorrevolissima, narra di un tipo che abbandona moglie,
figli e un sicuro mestiere "finanziario" per andarsene a dipingere in
Polinesia, è in realtà la biografia di Gaugain, magari ti farà
riflettere. La vita è solamente una, niente ricambi o vuoti a rendere,
sprecarla fra praticantato..abilitazione...costruzione dello "studio"
e successiva gestione del "parco" clienti, adesso, col senno di poi,
mi sembra la stupidaggine più grossa che io abbia mai fatto, ma tant'è
i conti a fine mese vanno pagati!
ti rinnovo l'augurio.
pippo pippi
E-Alb <ealb...@mbox.mynet.it> scritto nell'articolo
<6pndu5$no4$1...@server-b.cs.interbusiness.it>...
Certamente la professione, qualunque professione, puo' essere portata
avanti con piu' o meno impegno, ma siamo degli esseri pensanti e
possiamo decidere di fare o non fare le cose. Io sono convinto che non
sia un mero problema di conti a fine mese, quanto di accontentarsi di un
appartamento di 90mq piuttosto che il villino da 200mq, e di una piccola
FIAT piuttosto che del MERCEDES.
Ah, gia', esiste gente che con meno di 4'000'000 al mese non puo'
proprio vivere e mi sa che voi siete tra quelli. Ho questo piccolo
sospetto. :-)
--
Giusepp...@compuserve.com
http://www.geocities.com/Hollywood/Lot/1136