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Gestione contabile valori bollati.

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Tony

unread,
Dec 23, 2001, 9:34:21 AM12/23/01
to
Salve a tutti, voglio porre il seguente quesito. Fiscalmente come bisogna
gestire i valori bollati? Mi spiego meglio, nell'acquisto non ci sono
problemi, vado ad un ufficio postale o ad una tabaccheria, presento il
bollettario con la specifica, acquisto i valori e do una copia al
rivenditore, la matrice resta a me (correggetemi se sbaglio).
Ma quando
utilizzo tali valori, come faccio a giustificare lo scarico di tali valori?
C'è qualche normativa in proposito? Se ad esempio acquisto 300 mila lire di
marche da bollo, e me ne prendo 200 mila, come lo si giustifica
contabilmente?
Grazie anticipatamente e buone feste a tutti.

A.
--------------------------------
Inviato via http://usenet.iol.it

Filippo Ludovisi

unread,
Dec 23, 2001, 12:55:42 PM12/23/01
to
"Tony" <tonyp...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:151Z28Z164Z81Y1...@usenet.iol.it...

> Salve a tutti, voglio porre il seguente quesito. Fiscalmente come
bisogna
> gestire i valori bollati?


A mio parere, i valori bollati diventano un costo al momento del loro
utilizzo inerente all'attività, e non al momento dell'acquisto, pur
rendendomi conto che un tale tipo di gestione sia alquanto complesso.


--
Filippo - Roma

Nina

unread,
Dec 23, 2001, 3:38:23 PM12/23/01
to

"Filippo Ludovisi" <in...@studioludovisi.it> ha scritto nel messaggio
news:a055rv$9d7$1...@atlantis.cu.mi.it...

Io normalmente faccio così:
- quando li acquisto li metto a costo
- a fine anno metto quelli avanzati fra le voci di cassa.
Difficile è dimostrare che sono stati utilizzati solo per l'attività....ma
anche il contrario :-)

Nina


Filippo Ludovisi

unread,
Dec 23, 2001, 5:18:39 PM12/23/01
to
"Nina" <nina97...@eudoramail.com> ha scritto nel messaggio
news:3hrV7.356765$sq5.17...@news.infostrada.it...

>
> Io normalmente faccio così:
> - quando li acquisto li metto a costo
> - a fine anno metto quelli avanzati fra le voci di cassa.


Sostanzialmente arrivi all'identico risultato che si ottiene con la
procedura indicata da me, non credo quindi sia censurabile tale
comportamento.


> Difficile è dimostrare che sono stati utilizzati solo per
l'attività....ma
> anche il contrario :-)


Qui sono d'accordo con te, anche se una precisa gestione
amministrativa potrebbe prevedere fotocopia dei documenti dove sono
applicate le marche o i francobolli.
Ma se ciò può essere fattibile (e spesso consigliabile anche e
soprattutto per altri motivi di organizzazione interna) presso aziende
con una discreta struttura amministrativa, per piccole aziende la cosa
diventa onerosa soprattutto in termini di tempo.

--
Filippo - Roma

lorenzo effe

unread,
Dec 27, 2001, 9:05:12 AM12/27/01
to

"Filippo Ludovisi" <in...@studioludovisi.it> ha scritto nel messaggio
news:a05l91$e2e$1...@atlantis.cu.mi.it...

> "Nina" <nina97...@eudoramail.com> ha scritto nel messaggio
> news:3hrV7.356765$sq5.17...@news.infostrada.it...
> >
> > Io normalmente faccio così:
> > - quando li acquisto li metto a costo
> > - a fine anno metto quelli avanzati fra le voci di cassa.
>
>
> Sostanzialmente arrivi all'identico risultato che si ottiene con la
> procedura indicata da me, non credo quindi sia censurabile tale
> comportamento.
>
>
concordo, facciamo prevalere, quando si puo', la sostanza alla forma.
Ciao, Lorenzo Fasoli


Maurilio

unread,
Dec 29, 2001, 5:07:28 AM12/29/01
to
Io separerei l'argomento in due.
1) Gestione del valori bollati come anticipazioni per conto dei clienti
In questo caso i valori bollati verranno fatturati art. 15 e non
concorreranno alla formazione del reddito imponibile. Conseguentemente
l'acquisto sarà una mera partita finanziaria tra la cassa contanti e la
cassa valori.

2) Gestione come costo dello studio e fatturazione come spesa sostenuta (io
mi comporto così per semplicità).
In questo caso verranno fatturate al cliente le marche come soggette a IVA
Cassa e Ritenuta.
L'acquisto diventa costo (come tutti gli altri costi di studio, solo un po'
più costoso *:-)).
Non mi pare che nell'art. 50 esista una norma sulla rilevazione delle
rimanenze.

Ciao e buon anno a tutto il newsgroup.
Maurilio


"Tony" <tonyp...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:151Z28Z164Z81Y1...@usenet.iol.it...

Alessandro Lumi

unread,
Dec 30, 2001, 12:37:08 PM12/30/01
to
In data Sat, 29 Dec 2001 11:07:28 +0100, "Maurilio"
<maurili...@studiodottarrigoni.it> ha scritto:

>2) Gestione come costo dello studio e fatturazione come spesa sostenuta (io
>mi comporto così per semplicità).
>In questo caso verranno fatturate al cliente le marche come soggette a IVA
>Cassa e Ritenuta.
>L'acquisto diventa costo (come tutti gli altri costi di studio, solo un po'
>più costoso *:-)).

Su questa modalità sarei abbastanza buddioso, visto che potrebbe
esserti contestata la non inerenza del costo di acquisto delle marche.
Ciao

Alessandro Lumi
Dottore Commercialista
http://www.abconsul.it
http://www.giottielumi.it

Filippo Ludovisi

unread,
Dec 30, 2001, 7:58:14 PM12/30/01
to
"Alessandro Lumi" <alumiTOG...@giottielumi.it> ha scritto nel
messaggio

>
> Su questa modalità sarei abbastanza buddioso,


A Budda non piacciono le marche, vero? :-))

--
Filippo - Roma

Alessandro Lumi

unread,
Dec 31, 2001, 5:04:19 AM12/31/01
to
Il giorno Mon, 31 Dec 2001 01:58:14 +0100, "Filippo Ludovisi"
<in...@studioludovisi.it> ha scritto:

>> Su questa modalità sarei abbastanza buddioso,

>A Budda non piacciono le marche, vero? :-))

Porca buddana, ho sbagliato a scrivere!!!
:-)
Ciao

Alessandro

StudioComm

unread,
Dec 31, 2001, 5:19:02 AM12/31/01
to

"Alessandro Lumi" <al...@giottielumi.it> ha scritto nel messaggio
news:ctd03u8lj4b0k031o...@4ax.com...

evvai con le risate! :-)
Buon anno

> Ciao
>
> Alessandro


Maurilio

unread,
Jan 8, 2002, 11:01:11 AM1/8/02
to
Perche'? Io acquisto regolarmente carta (che poi consegno ai clienti con
stampato sopra cedolini o schede contabili o libri giornali ecc), libri
contabili (presenze, corrispettivi) ecc. che non utilizzo direttamente ma
consegno ai clienti, modulistica varia ecc. ecc.
In questo caso acquisto marche da bollo che utilizzo per vidimare un
registro del cliente e poi fatturo la prestazione e la spesa sostenuta.
La possibile non inerenza è sempre in agguato. Anche la carta potrebbe
essere utilizzata per campagna elettorale. *:-)

Io non ci vedo nulla di elusivo o di non inerente. Al limite una maggior
applicazione di IVA.

Buon anno a tutti.
Maurilio
Studio Arrigoni


"StudioComm" <Studi...@iol.it> ha scritto nel messaggio
news:a0pe4h$lur74$1...@ID-55755.news.dfncis.de...

Alessandro Lumi

unread,
Jan 8, 2002, 5:05:21 PM1/8/02
to
In data Tue, 8 Jan 2002 17:01:11 +0100, "Maurilio"
<maurili...@studiodottarrigoni.it> ha scritto:

>Io non ci vedo nulla di elusivo o di non inerente. Al limite una maggior
>applicazione di IVA.

E su questo concordo con te. Ma quando hai di fronte il verificatore
le cautele non sono mai troppe.
Ad esempio ho letto pareri negativi riguardo al riaddebito ex art.15
da parte di un avvocato al cliente di bolli usati per gli atti quando
la ricevuta di acquisto dei bolli era intestata all'avvocato e non al
cliente. Eppure è prassi quasi uniforme per gli avvocati (ma anche per
molti di noi) acquistare un tot di marche da tenere di scorta che poi
vengono via via utilizzate per clienti vari; per me era pacifico che
si potesse registrare l'acquisto come anticipazione per conto terzi e
poi addebitare in fattura i vari importi art.15; in fondo, se a fine
anno ho 1.500 € di marche acquistate e 1.497€ di addebiti art.15 i
conti tornano; ma (per citarne uno a caso) l'Esperto Risponde.....di
no, suggerendo in tal caso proprio la procedura "marche a costo e
riaddebiti imponibili" (proprio la procedura di cui si sta parlando).
Ma non è raro trovare chi afferma il contrario.

Maurilio

unread,
Jan 9, 2002, 3:25:05 AM1/9/02
to
Ed e' stato infatti anche il problema IVA, unito ala maggior semplicità
operativa, a farmi optare per l'acquisto dedotto come costo e la
fatturazione come spesa.
Da ultimo, per ridurre il problema e per una maggior documentabilità, ho
deciso per l'F23 per il versamento dell'imposta sulle vidimazioni.
A mio avviso i vantaggi sono molteplici
1) Se perdo tutto il libro basta ristamparlo
2) Ho una data certa e inopinabile da parte di chicchessia
3) Se perdo l'F23 posso sempre chiedere alla banca dimostrazione del
pagamento effettuato
4) Lo studio non anticipa alcuna somma
5) Evito il problema della gestione delle marche *:-)))

Per prevenire eventuali problemi di errato versamento è necessario
conservare in studio alcune marche in lire, o in doppia valuta.

Ciao.
Maurilio


"Alessandro Lumi" <alumiTOG...@giottielumi.it> ha scritto nel messaggio
news:cbpm3usjkggok5bja...@4ax.com...


> In data Tue, 8 Jan 2002 17:01:11 +0100, "Maurilio"
> <maurili...@studiodottarrigoni.it> ha scritto:
>
> >Io non ci vedo nulla di elusivo o di non inerente. Al limite una maggior
> >applicazione di IVA.
>
> E su questo concordo con te. Ma quando hai di fronte il verificatore
> le cautele non sono mai troppe.
> Ad esempio ho letto pareri negativi riguardo al riaddebito ex art.15
> da parte di un avvocato al cliente di bolli usati per gli atti quando
> la ricevuta di acquisto dei bolli era intestata all'avvocato e non al
> cliente. Eppure è prassi quasi uniforme per gli avvocati (ma anche per
> molti di noi) acquistare un tot di marche da tenere di scorta che poi
> vengono via via utilizzate per clienti vari; per me era pacifico che
> si potesse registrare l'acquisto come anticipazione per conto terzi e
> poi addebitare in fattura i vari importi art.15; in fondo, se a fine

> anno ho 1.500 ? di marche acquistate e 1.497? di addebiti art.15 i

Alessandro Lumi

unread,
Jan 9, 2002, 1:38:39 PM1/9/02
to
Il giorno Wed, 9 Jan 2002 09:25:05 +0100, "Maurilio"
<maurili...@studiodottarrigoni.it> ha scritto:

>2) Ho una data certa e inopinabile da parte di chicchessia

Beh, questo mi sembra più un punto a sfavore che un vantaggio...

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