A.
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Inviato via http://usenet.iol.it
A mio parere, i valori bollati diventano un costo al momento del loro
utilizzo inerente all'attività, e non al momento dell'acquisto, pur
rendendomi conto che un tale tipo di gestione sia alquanto complesso.
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Filippo - Roma
Io normalmente faccio così:
- quando li acquisto li metto a costo
- a fine anno metto quelli avanzati fra le voci di cassa.
Difficile è dimostrare che sono stati utilizzati solo per l'attività....ma
anche il contrario :-)
Nina
Sostanzialmente arrivi all'identico risultato che si ottiene con la
procedura indicata da me, non credo quindi sia censurabile tale
comportamento.
> Difficile è dimostrare che sono stati utilizzati solo per
l'attività....ma
> anche il contrario :-)
Qui sono d'accordo con te, anche se una precisa gestione
amministrativa potrebbe prevedere fotocopia dei documenti dove sono
applicate le marche o i francobolli.
Ma se ciò può essere fattibile (e spesso consigliabile anche e
soprattutto per altri motivi di organizzazione interna) presso aziende
con una discreta struttura amministrativa, per piccole aziende la cosa
diventa onerosa soprattutto in termini di tempo.
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Filippo - Roma
2) Gestione come costo dello studio e fatturazione come spesa sostenuta (io
mi comporto così per semplicità).
In questo caso verranno fatturate al cliente le marche come soggette a IVA
Cassa e Ritenuta.
L'acquisto diventa costo (come tutti gli altri costi di studio, solo un po'
più costoso *:-)).
Non mi pare che nell'art. 50 esista una norma sulla rilevazione delle
rimanenze.
Ciao e buon anno a tutto il newsgroup.
Maurilio
"Tony" <tonyp...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:151Z28Z164Z81Y1...@usenet.iol.it...
>2) Gestione come costo dello studio e fatturazione come spesa sostenuta (io
>mi comporto così per semplicità).
>In questo caso verranno fatturate al cliente le marche come soggette a IVA
>Cassa e Ritenuta.
>L'acquisto diventa costo (come tutti gli altri costi di studio, solo un po'
>più costoso *:-)).
Su questa modalità sarei abbastanza buddioso, visto che potrebbe
esserti contestata la non inerenza del costo di acquisto delle marche.
Ciao
Alessandro Lumi
Dottore Commercialista
http://www.abconsul.it
http://www.giottielumi.it
A Budda non piacciono le marche, vero? :-))
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Filippo - Roma
>> Su questa modalità sarei abbastanza buddioso,
>A Budda non piacciono le marche, vero? :-))
Porca buddana, ho sbagliato a scrivere!!!
:-)
Ciao
Alessandro
evvai con le risate! :-)
Buon anno
> Ciao
>
> Alessandro
Io non ci vedo nulla di elusivo o di non inerente. Al limite una maggior
applicazione di IVA.
Buon anno a tutti.
Maurilio
Studio Arrigoni
"StudioComm" <Studi...@iol.it> ha scritto nel messaggio
news:a0pe4h$lur74$1...@ID-55755.news.dfncis.de...
>Io non ci vedo nulla di elusivo o di non inerente. Al limite una maggior
>applicazione di IVA.
E su questo concordo con te. Ma quando hai di fronte il verificatore
le cautele non sono mai troppe.
Ad esempio ho letto pareri negativi riguardo al riaddebito ex art.15
da parte di un avvocato al cliente di bolli usati per gli atti quando
la ricevuta di acquisto dei bolli era intestata all'avvocato e non al
cliente. Eppure è prassi quasi uniforme per gli avvocati (ma anche per
molti di noi) acquistare un tot di marche da tenere di scorta che poi
vengono via via utilizzate per clienti vari; per me era pacifico che
si potesse registrare l'acquisto come anticipazione per conto terzi e
poi addebitare in fattura i vari importi art.15; in fondo, se a fine
anno ho 1.500 € di marche acquistate e 1.497€ di addebiti art.15 i
conti tornano; ma (per citarne uno a caso) l'Esperto Risponde.....di
no, suggerendo in tal caso proprio la procedura "marche a costo e
riaddebiti imponibili" (proprio la procedura di cui si sta parlando).
Ma non è raro trovare chi afferma il contrario.
Per prevenire eventuali problemi di errato versamento è necessario
conservare in studio alcune marche in lire, o in doppia valuta.
Ciao.
Maurilio
"Alessandro Lumi" <alumiTOG...@giottielumi.it> ha scritto nel messaggio
news:cbpm3usjkggok5bja...@4ax.com...
> In data Tue, 8 Jan 2002 17:01:11 +0100, "Maurilio"
> <maurili...@studiodottarrigoni.it> ha scritto:
>
> >Io non ci vedo nulla di elusivo o di non inerente. Al limite una maggior
> >applicazione di IVA.
>
> E su questo concordo con te. Ma quando hai di fronte il verificatore
> le cautele non sono mai troppe.
> Ad esempio ho letto pareri negativi riguardo al riaddebito ex art.15
> da parte di un avvocato al cliente di bolli usati per gli atti quando
> la ricevuta di acquisto dei bolli era intestata all'avvocato e non al
> cliente. Eppure è prassi quasi uniforme per gli avvocati (ma anche per
> molti di noi) acquistare un tot di marche da tenere di scorta che poi
> vengono via via utilizzate per clienti vari; per me era pacifico che
> si potesse registrare l'acquisto come anticipazione per conto terzi e
> poi addebitare in fattura i vari importi art.15; in fondo, se a fine
> anno ho 1.500 ? di marche acquistate e 1.497? di addebiti art.15 i
>2) Ho una data certa e inopinabile da parte di chicchessia
Beh, questo mi sembra più un punto a sfavore che un vantaggio...