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La voce "variazione delle rimanenze" è prevista dal codice civile nella traccia
di bilancio, ma in realtà, è una differenza tra le rimanenze iniziali e finali.
Le scritture, per rimanenze di merci (commercio), sono le seguenti:
In chiusura di esercizio
Rim. finali (Attivo circolante - Patrimoniale) a Merci c/ Rim.finali (conto
economico)
In apertura di esercizio
Merci c/Rim.iniziali (conto economico) a Rim.Finali (Attivo circolante -
Patrimoniale)
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Filippo Ludovisi
Rag. Comm. - Rev. Cont. - Roma
flud...@studioludovisi.it
"Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione
di vivere. Sognare è necessario, anche se nel sogno va
intravista la realtà. Per me è uno dei principi della vita."
Ayrton Senna
per la registrazione delle RIniziali
dare c/to economico merci c/to rimanenze iniziali
avere c/to patrimoniale merci destinate alla rivendita
Prego
""Alfonso Cracchiolo"" <van...@tiscalinet.it> ha scritto nel messaggio
news:GBEKLEMDGIAJOJHBPL...@tiscalinet.it...
>Qualcuno mi indica le scritture contabili per girocontare le rimanenze
>finali con quelle iniziali a fine anno, e sopratutto come si riaprono
>successivamente, utilizzando il conto "variazione delle rimanenze"??
Filippo e Alessandro ti hanno risposto, ma hanno proposto gli esempi
delle rilevazioni "classiche" delle rimanenze, con la rilevazione nei
conti economici "c/rimanenze iniziali" tra i costi e "c/rimanenze
finali" tra i ricavi.
Il conto variazioni, più appropriato al "bilancio europeo", riporta
appunto le "variazioni": in pratica anziché rilevare le rimanenze
iniziali e finali in due conti economici diversi, le rileva nello
stesso ed unico conto, il quale per differenza a fine anno riporterà
ovviamente la variazione (mentre nel caso "classico" per determinare
la variazione bisognerà effettuare la differenza tra i due conti).
Sempre rispettando la classificazione a valore e costi della
produzione, bisognerà scegliere se inserire il conto "variazioni" tra
i conti di costo o quelli di ricavo, anche se poi il saldo effettivo
di questo conto potrà essere sia un costo che un ricavo.
Procedo con qualche esempio per spiegarmi meglio... prendiamo le
rimanenze dei semilavorati: questi sono un prodotto risultante dal
processo di lavorazione, quindi un "risultato" di esso; insomma, è un
valore della produzione. Ebbene, il conto "variazione rimanenze
semilavorati" va quindi tra i ricavi, nel valore della produzione. Poi
possiamo avere il caso in cui le rimanenze finali siano maggiori di
quelle iniziali (e quindi si è avuto un incremento delle rimanenze,
per cui del valore) ed allora troveremo il conto tra il valore della
produzione (tra i componenti positivi di reddito, quindi) con segno
positivo; nel caso in cui le rimanenze finali siano inferiori a quelle
iniziali, il conto andrà sempre inserito tra il valore della
produzione, ma lo diminuirà in quanto avrà un valore negativo.
Se vogliamo andare ad invertire integralmente quanto riportato sopra,
possiamo fare un esempio con un conto variazione che va invece tra i
costi della produzione, quale "variazione rimanenze materie prime".
Esse sono un costo della produzione (non avendo ancora affrontato il
processo produttivo non possono considerarsi un "risultato" e non
incorporano alcun valore aggiunto) e il conto variazione va tra i
costi della produzione (componenti negativi di reddito).
Spero di essere stato chiaro... ho risposto forse in modo
affrettato...
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http://www.studiosollena.it
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