La risposta dell'ordine è stata:
" Un tetto in soldi non c'è: dipende dal numero di collaborazioni
fatte. Se fai una collaborazione all'anno da un miliardo di lire la si
può ritenere saltuaria e quindi non serve p. IVA. Se fai molte
collaborazioni all'anno anche con una cifra bassa ciascuna non si
tratta più di prestazioni occasionali e perciò serve p. IVA."
Versioni non ufficiali che circolano tra altri ingegneri: dal 2003
esisterebbe invece un tetto di 5000 euro/annui oltre il quale serve e sotto
il quale non serve.
Vista la totale discordanza delle versioni vi chiedo allora:
1) L'interpretazione data all'ordine è corretta?
2) Nel caso lo sia, come faccio a farmi pagare a norma di legge (cioè
non in nero) le eventuali collaborazioni? Azzardo io un'ipotesi:
ritenuta d'acconto?
3) E' vera invece la versione dei 5000 euro?
Vi spiego l'origine dei miei dubbi. Oltre al lavoro da dipendente,
avrei la possibilità di fare qualche progetto di impianto elettrico
civile (ma roba da uno o due progetti all'anno, al massimo) visto che un amico
elettricista mi ha proposto la possibilità di fare e firmare i
progetti, ora che potrei farlo in quanto abilitato alla professione
(esame di stato superato) e iscritto all'ordine.
Ringrazio tutti coloro che sapendone più di me vorranno rispondere ai
miei quesiti.
>
>La risposta dell'ordine è stata:
>" Un tetto in soldi non c'è: dipende dal numero di collaborazioni
>fatte. Se fai una collaborazione all'anno da un miliardo di lire la si
>può ritenere saltuaria e quindi non serve p. IVA. Se fai molte
>collaborazioni all'anno anche con una cifra bassa ciascuna non si
>tratta più di prestazioni occasionali e perciò serve p. IVA."
>
>Versioni non ufficiali che circolano tra altri ingegneri: dal 2003
>esisterebbe invece un tetto di 5000 euro/annui oltre il quale serve e sotto
>il quale non serve.
>
>Vista la totale discordanza delle versioni vi chiedo allora:
>1) L'interpretazione data all'ordine è corretta?
Assolutamente NO. L'Ordine degli ingennieri nulla sa relativamente
alla celeberrima Riforma Biagi.
>2) Nel caso lo sia, come faccio a farmi pagare a norma di legge (cioè
>non in nero) le eventuali collaborazioni? Azzardo io un'ipotesi:
>ritenuta d'acconto?
Dato che NON è corretta, trai le conseguenze....
>3) E' vera invece la versione dei 5000 euro?
Ovviamente SI.
Ma dicesi prestazione "occasionale" e NON collaborazione.
Paolo from Brescia
Dio esiste.....ed ha il codino.( già usata....ma dopo la partita di
martedi 6 gennaio...non potevo non riprenderla)
> avrei la possibilità di fare qualche progetto di impianto elettrico
> civile (ma roba da uno o due progetti all'anno, al massimo) visto che un amico
> elettricista (...)
eviterei accuratamente: firmare un progetto e'
responsabilita' non di poco conto, sia civile che
penale.
Per quella civile puoi stipulare un'assicurazione
(ma per una manciata di progetti all'anno non ti
conviene di certo); per quella penale non bastano
benzodiazepine a manciate.
Se vuoi un consiglio da collega e da vero amico...
lascia stare se vuoi fare le cose con un minimo
di serieta' professionale, a prescindere dalla
prestazione occasionale, dal nero, dal bianco o
dal grigio.
Al massimo firma il progetto dell'impianto di casa
tua (i lavori non puoi farli con le tue mani perche'
non sei impresa abilitata :-) ).
Ma cosa hai capito, scusa. Io non ho mica detto che voglio firmare
progetti che l'elettricista di turno ha fatto fare chissà a chi! Non
sono mica uno di quelli che, neanche sapendo che cosa sia Scienza
delle costruzioni, firma i calcoli dei cementi armati che il
geometrino di turno fa e non può firmare perchè occorre l'ingegnere: a
me quei soldini lì non fanno assolutamente gola!
Io intendevo dire che gli eventuali progetti me li farei IO e li
firmerei IO.
Il punto era solo sapere se io posso fare e firmare uno o due progetti
al massimo all'anno senza partita IVA. Se non lo sai ti informo che
anche per i semplici impianti elettrici di abitazioni che superano una
certa metratura c'è l'obbligo del progetto. Io alla sera avrei tempo
per fare qualcosa e pensavo di usare questo tempo in maniera
produttiva.
Comunque mi pare che, come anche per la legislazione sul servizio
militare (altro mio grande cruccio di questo periodo) le idee sono
poco chiare: in due newsgroup (l'altro è
it.discussioni.commercialisti) ho già ricevuto 4 versioni discordanti.
Ringrazio comunque tutti per l'attenzione dimostratami e attendo
ulteriori indicazioni.
Ciao.
> Se non lo sai ti informo che
grazie, lo so...
> certa metratura c'è l'obbligo del progetto. Io alla sera avrei tempo
> per fare qualcosa e pensavo di usare questo tempo in maniera
> produttiva.
... ma se vuoi fare un'attivita' professionale - seppur
minimale - nei ritagli di tempo o prima di andare a
letto, ti consiglio di scegliere qualcosa che non comporti
responsabilita' civili e penali
Io accetto i tuoi consigli che sicuramente hai più esperienza di me;
ma allora più nessun progettista dovrebbe fare nulla perchè c'è di
mezzo il penale dappertutto.
Ciao.
> ma allora più nessun progettista dovrebbe fare nulla perchè c'è di
> mezzo il penale dappertutto.
sfido l'OT perche' l'argomento mi sembra troppo
importante per un f/up chissa' dove: ti sto
sconsigliando di fare il progettista *a tempo
perso*, perche' - anche firmando poco - il tenerti
al passo con le normative e le prassi esecutive
(cosa indispensabile per lavorare bene e/o evitare
guai) rappresenterebbe un costo notevole
non "spalmabile" su piu' clienti, che ti porterebbe
rapidamente in perdita e con tanti grattacapi in
piu'.
Non dimenticarti poi gli eventuali risarcimenti
danni in sede civile: le polizze-tipo non sono
parametrate a numero di progetti firmati...
Ti sto quindi dicendo che esiste un'infinita' di
campi dove puoi esercitare part time senza dover
firmare nulla e con piena soddisfazione.
Tutto qui
Messa così ho finalmente capito cosa intendevi dire.
Grazie comunque degli interventi: vediamo come evolverà la mia
situazione lavorativa in futuro.
Ciao.
Salve a tutti.
Mi scuso se riprendo l'argomento datato gennaio 2004.
Cosa intendi dire per risaricmenti in sede civile?
Io sono ingegnere civile, lib. prof. (in maniera occasionale poichè
sono agli inizi e non c'ho una lira!), non iscritto ad inarcassa,
senza P.IVA ( anche se non so se continuare a fare collaborazioni
occasionali vista la legge biagi).
Cosa rischio?
E cosa rischia, invece, meno di me un collega che ha IVA e inarcassa?
Cioè inarcassa ti da' la pensione non i risarcimenti danni, civili e
penali, che io sappia.
Grazie infinite a chi mi risponderà.
Ciao.