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http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
> ...alla posta su un libretto postale ...
[Mode kattivo on]
...e che c'azzecca la posta con le banche...?
[Mode kattivo off]
Ciao ciao
Vinicio Loncagni
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Vinnie_LoncasATtiscaliPUNTOit
Gringotts Bank LTD, Diagon Alley.
http://tinyurl.com/cwf4r
> ....e che c'azzecca la posta con le banche...?
In che senso...non sapevi che la posta vuole fare la banca?
...... la posta vuole fare la banca?
magari!
> In che senso...non sapevi che la posta vuole fare la banca?
Vuol fare la banca ... ma ci riesce?
Su questo continuo ad avanzare dubbi ... non tanto per le capacità delle
persone che si trovano dietro lo sportello, quanto per le infrastrutture,
fatte "in economia", per la volontà di risparmiare sui costi che tutti gli
altri, per potersi definire "banca", devono affrontare, e per una certa
ritrosia ad applicare i regolamenti del sistema bancario.
Per andare nello specifico sul tuo messaggio:
> Ho incaricato mia madre di versare un assegno di traenza-firmato e
> quietanzato da me, accompagnato anche dal codice fiscale-alla posta su un
> libretto postale cointestato.
L'assegno di traenza è "non trasferibile" per definizione.
La Legge Assegno prevede che quindi possa essere pagato solo al
beneficiario, o, a richiesta di costui, accreditato sul proprio conto
corrente (art 43). Non si parla di "libretto"; il libretto di risparmio
*bancario*
deve essere necessariamente movimentato solo ed esclusivamente per contanti,
quindi non potrebbe servire per negoziare assegni.
Facciamo finta che la posta si sia inventata l'uguaglianza conto corrente =
libretto.
Quindi, ipotizzo tutto il discorso dando per accertata questa uguaglianza.
Se quindi il libretto/conto era cointestato, e uno degli intestatari eri tu,
non c'erano motivi per non eseguire il versamento.
In un impeto di pignoleria, avrebbero potuto richiedere la tua firma sulla
distinta di versamento. Ma, con quella, avrebbero dovuto eseguire
l'accredito.
Se il libretto era cointestato, e tu non eri uno degli intestatari, hanno
fatto benissimo a non eseguire l'operazione.
Il codice fiscale in questo frangente non serve assolutamente a niente, nè
in un caso nè nell'altro.
> L'addetto allo sportello non lo ha versato in quanto occorreva documento
> di riconoscimeto del beneficiario dell'assegno.
Sbagliato.
Il documento di riconoscimento del beneficiario, senza beneficiario
"allegato", non serve a niente...
> Il salvo buon fine dell'assegno a cosa serve?
A verificare che l'assegno sia coperto.
Non ad accertarsi che sia stato pagato correttamente, al legittimo
beneficiario.
Ciao ciao
VL
> Vuol fare la banca ... ma ci riesce?
> Su questo continuo ad avanzare dubbi ... non tanto per le capacit� delle
> persone che si trovano dietro lo sportello, quanto per le infrastrutture,
> fatte "in economia"
Questa � una tua sensazione.
Ti racconto la mia.
Se confronto le infrastrutture di poste italiane (parliamo di investimenti
IT se non ho capito male), con quelli di certe banche che, anche
recentemente, a seguito di fusioni hanno dovuto "integrare" le piattaforme,
molte delle quali non erano certamente all'avanguardia gi� prima anzi
tutt'altro, ti posso dire che ci sono in giro situazioni sulle quali
sarebbe meglio stendere un pietoso velo.
Personalmente mi � capitato di surrogare mutui di certe banche (surroga
bilaterale) e di sentirmi dire al telefono che i conteggi estintivi
potevano non essere corretti e quindi di presentarmi all'estinzione
effettiva, presso le loro casse, con qualche euro in spiccioli in pi�.
Ho dovuto pazientemente spiegare al mio interlocutore che non funziona cos�
in quanto l'importo del conteggio estintivo va indicato in atto (che si fa
prima) e pertanto deve essere "quello" al centesimo e non per
approssimazione, a causa di procedure che probabilmente non funzionano come
dovrebbero.
Potrei farti una lista, anche di situazioni non necessariemente dipendenti
da fusioni e tutte successe nella nostra eletta cerchia.
Quindi, per carit�, evitiamo questi luoghi comuni ed oggettiviamo i fatti,
che � meglio :-)
> L'assegno di traenza � "non trasferibile" per definizione.
> La Legge Assegno prevede che quindi possa essere pagato solo al
> beneficiario, o, a richiesta di costui, accreditato sul proprio conto
> corrente (art 43). Non si parla di "libretto"; il libretto di risparmio
> *bancario*
> deve essere necessariamente movimentato solo ed esclusivamente per
> contanti,
> quindi non potrebbe servire per negoziare assegni.
Stai dicendo che su un libretto bancario nominativo non si possono versare
assegni?
Sfugge qualcosa.
A me probabilmente :-)
Chiarisci, grazie.
> Facciamo finta che la posta si sia inventata l'uguaglianza conto corrente
> =
> libretto.
La posta non si � inventata nulla di nuovo secondo me.
Certamente non l'uguaglianza di cui parli ma sotto certi aspetti sfrutta
ancora un'equivalenza che a certi target di clientela probabilmente piace.
> Il documento di riconoscimento del beneficiario, senza beneficiario
> "allegato", non serve a niente...
In linea generale concordo.
A meno di non avere la necessit� di aggiornare, ai fini del questionario, i
dati sul titolare effettivo del rapporto (colui che lo alimenta).
Saluti
> "Vinicio Loncagni" <mail_n...@nospam.invalid> ha scritto nel messaggio
> news:8nc87a...@mid.individual.net...
> Se confronto le infrastrutture di poste italiane (parliamo di
> investimenti IT se non ho capito male), con quelli di certe banche...
Non dico che non sia vero.
Ma le "certe banche" cui accenni, sicuramente, non sono istituti a carattere
nazionale.
Penso si tratti della Cassa Rurale, o della Banca di Credito Cooperativo, o
della piccola Popolare che in qualche modo è finora sopravvissuta "da
sola"...
Beh, in ogni comune che vai trovi un Ufficio Postale, quindi la diffusione
della Posta è sicuramente a carattere nazionale.
Quindi, ritengo che le Poste si dovrebbero confrontare non con istituti di
quel calibro, ma con Intesa, BNL, Unicredit e simili...
> Stai dicendo che su un libretto bancario nominativo non si possono versare
> assegni?
> Sfugge qualcosa.
> A me probabilmente :-)
> Chiarisci, grazie.
Da quello che mi risulta, e che si fa da me, il libretto di risparmio va
movimentato solo ed esclusivamente per contanti.
Sia esso nominativo oppure al portatore (anche se recenti novità legislative
hanno praticamente sancito la morte dei titoli al portatore).
E' un titolo che rappresenta un debito a vista della banca, e come tale deve
essere onorato.
Non è ammesso il conteggio della valuta (tutto passa *oggi*) e tantomeno si
possono inserire impegni dovuti a disponibilità.
Esempio estremo: stamattina viene uno con il libretto a risparmio nominativo
e un assegno fuori piazza.
Glielo versi sul libretto.
Quello ripassa nel pomeriggio, o domani mattina, e intende estinguere il
libretto e portarsi via tutti i soldi.
Pensi di potergli dire "I soldi non te li dò, perchè non so ancora l'esito
di quell'assegno"?
A me hanno insegnato che, nel malaugurato caso, devi dargli tutti i soldi
iscritti sul libretto, e subito ... e se poi l'assegno torna indietro, devi
preoccuparti di andarli in qualche modo a recuperare...
Non vorrei scrivere castronerie, ma mi pare di aver letto proprio qui che la
Posta, in questi casi, prende l'assegno e solo a esito certo scrive
l'accredito sul libretto...
Cordialità
Gi
> Penso si tratti della Cassa Rurale, o della Banca di Credito Cooperativo,
> o della piccola Popolare che in qualche modo è finora sopravvissuta "da
> sola"...
Beh se escludiamo qualche gruppo a carattere nazionale (ormai li conti sulle
dita di una mano e forse avanzi qualcosa), al di fuori c'è un mondo.
> Quindi, ritengo che le Poste si dovrebbero confrontare non con istituti di
> quel calibro, ma con Intesa, BNL, Unicredit e simili...
Come ho già detto, preferisco confrontarmi su fatti concreti e non su
luoghi comuni.
Da vecchio bancario ho visto cosa erano le poste nella seconda metà del
secolo scorso e cosa sono diventate in pochi anni, raccogliendo clienti che
nei periodi di vacche veramente grasse, alle banche facevano quasi schifo.
Eh come cambiano i tempi :-)
I dati al 31 agosto ci dicono che le tre banche che hai citato per nome,
non arrivano ai 6.500 sportelli.
Gestirne 14.000 per far piacere all'azionista, anche quando molti
bisognerebbe chiuderli ha, con tutta evidenza, un costo.
Almeno su questo spero siamo daccordo.
Quando oltre a tentare di fare banca, saranno liberi di "pensare" anche come
una banca, se saremo ancora vivi, ne riparliamo.
Per il momento ho la sensazione che vada bene così a tutti, abi in testa ma
anche ai sindacati (se hai visto striscia la notizia di ieri sera capirai il
perchè).
> Da quello che mi risulta, e che si fa da me, il libretto di risparmio va
> movimentato solo ed esclusivamente per contanti.
Sai divento vecchio, faccio troppi lavori insieme, che con queste cose
hanno ormai poco a che vedere ed ogni tanto mi coglie il dubbio che certe
cose me le sono solo sognate, magari in un altra vita :-)
Quando ho scritto "sfugge qualcosa, a me probabilmente" mica scherzavo.
Tuttavia leggendo qualche foglio informativo di alcune banche ho la
conferma di ciò che ricordavo, sul libretto di deposito a risparmio
nominativo.
> Non vorrei scrivere castronerie, ma mi pare di aver letto proprio qui che
> la Posta, in questi casi, prende l'assegno e solo a esito certo scrive
> l'accredito sul libretto...
In effetti dovrebbe essere così, salvo smentita di qualcuno informato di
prima mano su come funziona esattamente.
Dovrebbero contabilizzare l'assegno in contropartita ad un conto di
corrispondenza intestato alla banca e renderlo disponibile dopo 15 giorni.
Il libretto non è però emesso dalle poste che sono solo un collocatore.
L'emittente è la solita cassa depositi e prestiti.
saluti
> Ad ogni buon conto, una volta, quando Berta filava ancora l'aspo, si
> usava, per certi clienti ben selezionati, accettare il versamento di un
> assegno su L/R.
Più di 40 anni fa, ricordo perfettamente mio padre, che era tutto fuorchè
un cliente selezionato, versare assegni sul suo libretto di una nota banca
popolare.
E quando berta filava i fogli informativi nemmeno esistevano.
Oggi ci consentono di chiarire velocemente questi dubbi e farci un'idea, più
o meno concreta , di come funzionano le cose, traendo anche qualche modesta
conclusione.
Sulla materia non tutte le banche la pensano allo stesso modo,
evidentemente.
Pare che alcune non consentano il versamento di assegni ma altre si.
Allego alcuni link a fogli informativi di due tra i più grandi gruppi ed
un terzo (barclays) che permette il versamento dei soli assegni circolari.
La lista non è esaustiva ma solo per non fare un elenco inutile. Chi ha
piacere se li può cercare in rete con poca fatica.
http://www.unicreditbanca.it/normativapdf/Retail/site/839930/839930.pdf
http://www.intesasanpaolo.com/scriptIbve/retail20/contentData/view/LIBRETTO%20DI%20DEPOSITO%20NOMINATIVO%20ORDINARIO.pdf?id=CNT-04-000000003DA50
http://www.barclays.it/other/FogliInformativi/Foglio_Informativo_Libretti_di_Risparmio_07-05-09.pdf
Anche in relazione alle obiezioni di Vinicio (possibili storni per
mancafondi) appare evidente che le banche le quali lo consentono, sono in
grado di gestire il problema, sotto il profilo tecnico/amministrativo, ne
più ne meno di quello che fanno le poste, pur considerato che non sono
queste gli emittenti dei libretti e quindi hanno un "passaggio in più".
Tutte, avranno magari fatto degli investimenti in tal senso, scommettendo
su un target di clientela che le statistiche, pare, diano in leggera
crescita.
Se volessimo fare un discorso puramente accademico daltronde, a parte la
possibilità di trarre assegni, cos'à di diverso un ldr nominativo rispetto
ad un conto corrente?
ciao
Come dicevo, una volta succedeva sovente che si accettassero versamenti di
assegni su L/R; non entro nel merito dei comportamenti di quella banca
popolare, che alla fine è al più riconducibile ai comportamenti di questa o
quella filiale, continuo comunque a dubitare che, se non fossero stati certi
della moralità di tuo padre, avrebbero fatto quell'operazione.
> Se volessimo fare un discorso puramente accademico daltronde, a parte la
> possibilità di trarre assegni, cos'à di diverso un ldr nominativo
> rispetto ad un conto corrente?
>
Per quello che mi consente la mia memoria sulla conoscenza della materia,
peraltro già scarsina a suo tempo, c'è un oceano tra i due strumenti. A mio
parere è una questione di diversa natura giuridica dei due strumenti.
Esempio: il c/c, permette al titolare di trasferire denaro a terzi; il L/R
limita l'operatività tra la banca e il portatore ora anche cliente.
Cordialità e auguri di buon Natale
Gi
> Esempio: il c/c, permette al titolare di trasferire denaro a terzi; il L/R
> limita l'operatività tra la banca e il portatore ora anche cliente.
Non è così per tutte le banche tanto che diversi intermediari, collocano
libretti di risparmio nominativi sui quali, oltre a versare contanti ed
assegni, sono possibili bonifici sia in entrata che in uscita, accrediti di
stiupendi/pensioni ecc.
Basta che ti leggi il foglio informativo di qualsiasi banca del gruppo
Intesa, ad esempio.
La natura di entrambi gli strumenti daltronde è quella di deposito ed è
opportuno ricordare che il libretto, nella moderna accezione di "risparmio"
(dall'ottocento) nasce e si diffonde, nel nostro paese, ben prima del
conto corrente e se parli con qualcuno che abbia più di 70 anni, è facile
sentir nominare un "ibrido" quale il libretto di conto corrente che i più
oggi non conoscono (anzi qualcuno storcerà il naso) ma che molte banche
italiane hanno emesso per anni :-)
Buona notte e se non ci sentiamo più, Buon Natale.
Lucas
Mio nonno non sapeva nemmeno cosa fosse il conto corrente; e la banca
nemmeno si sognava di ingarbugliargli le idee proponendogli qualcosa di
diverso del suo libretto. A sensazione, la cosa valeva per la maggior parte
degli abitanti di quelle zone, zone prevalentemente rurali, si intende.
Ancora oggi il libretto resiste, seppur affiancato ad un c/c, magari
on-line. Il fatto che le banche abbiano riscoperto il libretto a risparmio,
credo significhi poco o non pi� di tanto; si tratta di offrire
apparentemente uno strumento in pi� ad una clientela sempre alla ricerca di
chi gli possa regalare, non dico il raddoppio del capitale, almeno l'aumento
del 50% annuo. In ogni caso, credo di non essere troppo lontano dal vero se
mi induco a pensare che l'attuale libretto poggi sicuramente su una diversa
normativa rispetto a quella che ricordo io. Diciamo che si sono inventati un
conto corrente chiamato libretto, sfruttando l'obbligo per lo stesso di
essere nominativo.
Ancora buon Natale anche a te.
Gi