Patrizio Marozzi
unread,Jan 18, 2022, 4:42:03 AM1/18/22You do not have permission to delete messages in this group
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Non voglio immaginare il desiderale collettivo, come orgiastico, in fine, come rappresentazione di sé che si perpetua nella storia e nella rappresentazione di codesto sé collettivo perpetuato sempre e ovunque in ogni persona come fosse ovunque. Ma in definitiva il cosiddetto orgasmo, se c’è e come c’è e che dice. Allora qui parlo di quello ch’è concepito come orgasmo sessuale, che lo si può intendere per lo più come un attimo intenso del piacere sessuale, che raggiunge il suo culmine tanto da dover poi ricominciare per averlo ancora. E così in questa espressione della sensazione del corpo, può avvenire che il piacere sussista e dia appunto alla sensazione questo formarsi. E allora cos’è, un modo per provare piacere sensuale congiunto alla sessualità. E sembra questo il vero contenuto del suo significato, una espressione imponderata ma ponderabile del provare piacere sessuale attraverso i principali organi sessuali e all’eccitabilità del pensiero con essi e della sensazione comunicante nel corpo. Ora appare evidente che questa partecipazione personale con sé stesso, viene fatta anteponendo l’eccitabilità alla possibilità di provare piacere e raggiungere l’orgasmo come momento culminante. Si immagina e si dice che se ci procura piacere in questo modo da sé, conoscendo o immaginando il modo e quel che è nella relazione del corpo e del pensiero è un atto masturbatorio. Mentre se si procura questo piacere a un'altra persona è un atto del piacere reciproco. Ma perche l’orgasmo che è presente nel piacere a funzione in esso ma non è determinante per la riproduzione sessuale? Immaginiamo, che nell’atto sessuale dove appaiono evidenti l’infiniti incroci di tempi e formazione morfologica, anche se sembrano ben rientrare tutti in un canonico indeterminismo, l’uomo impieghi molto tempo per raggiungere l’orgasmo, mentre la donna ch’è con lui lo fa molto prima, ora così, se la donna non è predisposta a continuare il rapporto esso potrebbe non compiersi in quella continuità per la riproduzione. O se viceversa l’uomo raggiunge l’orgasmo molto prima della donna ch’è con lui, ciò implica che se la donna fosse, è nel periodo della fecondità, con una maggiore eccitabilità, potrebbe bastare per la riproduzione, e nella fattispecie della situazione la prerogativa del piacere e dell’orgasmo può svolgersi in altre direzioni e modalità o possibilità, in fatto della personalità dei due. Così in definitiva si può dire che l’amarsi può avere anche in mezzo l’orgasmo del piacere sessuale. Ma in definitiva l’orgasmo che si interpreta come esistente, quando ci si incontra in esso viene quasi sublimato dalla cultura e dalla considerazione come non percepito e comunicato se non desiderato? Certo ciò sembra una considerazione un poco estemporanea e credo che lo sia, proprio e in ragione delle persone che si incontrano. E quindi essere una persona che è disponibile a dare orgasmi al prossimo, spesso non viene significato come orgasmi sessuali, sensuali. E ora facendo un attimo un fuori estetico, se si è in qualche modo disposti alla visione di film pornografici, parziali estemporanei o di concetto, ciò che si evidenzia in una normale interpretazione è il significato del provare piacere sessualmente nello stare insieme per sensazione e sensualità dei propri corpi resi astratti dalla visione di altri corpi che cercano di mostrare ciò, già principalmente nudi. Ma già sembra anche un poco secondario l’orgasmo perche, percepito in una visione astratta. Eppure, socialmente se una persona si fa disponibile al piacere e all’orgasmo del prossimo o di sé senza una reale fedeltà personale, viene mal giudicata proprio da quelle persone che raggiungono l’orgasmo con lei. Ma allora ci si può domandare le persone si accorgono veramente che c’è chi è disponibile a stare nell’orgasmo con esse, individualmente, lo recepiscono come un esserci per piacersi, o ambiscono al controllo e alla negazione e della proposizione per concedersi in scambio per piacersi. E, anche, per questo come è possibile che si possa anche interloquire sinceramente proprio per la presenza libera della sincerità e franchezza, reciproca, qualora si voglia soltanto parlarsi sinceramente per essere più vicini reciprocamente se è troppo disponibile intermediazione e non il significato personale autentico del parlarsi?
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