Allora spiegami "in senso filosofico" perché mai l'amore non possa
esaurirsi dopo un anno o due... :)
"In senso filosofico" penso che possa esaurirsi l'amore ma non l'Amore, ma
capirai meglio quello che voglio dire leggendo i vari botta e risposta.
Che poi "esaurire" non è il termine esatto; più che alltro parlo di
qualcosa
che ti resta dentro per sempre e t'accompagna.
> No, no. Aspetta. Che sia "l'amore della propria vita" lo si potrà
> stabilire, eventualmente, solo a posteriori. Ed a posteriori è facile
> rispondere a tutte quelle domande. Viceversa, a priori, non c'è modo di
> stabilire che l'amore che si sta vivendo è quello "della propria vita"
> (ovvero che durerà per tutta la durata della stessa), irripetibile e via
> dicendo. Perché per quanto forte ed intenso è un sentimento come tutti
> gli altri e può finire. E, per fortuna, sarà sempre possibile, una volta
> finito, trovare un altro amore esclusivo, totalizzante, irripetibile ecc.
Hai ragione, non lo chiamerò più "Amore della vita" perchè sarebbe
impossibile definirlo così a priori. Da un punto di vista logico è
sbagliato. Ma io parlo di quella sensazione premonitrice che ci dice che
quella persona ci piace in un modo speciale, che ci da gioia e ci appaga
in
modo speciale, che ci riempie di se l'intera esistenza, e in base a
questo,
anche nel bel mezzo della vita stessa, abbiamo quasi la certezza che, al
di
là di come finirà, questa magia non si avvererà più (almeno in questa
forma
così completa). E' un po' pensare: "ora se qui e ti riconosco"
Poi una storia può finire per mille ragioni e, anche se si fosse trattato
di
Amore, certo il tempo ci aiuterà; il nostro modo di saperne uscire pure.
Vivremo altre storie mettendoci tutto l'entusiasmo possibile e credendoci,
impegnandoci, ma penso che dentro di noi, giù nel profondo, senza
ammetterlo
neppure con noi stessi, noi sapremmo che la nostra possibilità migliore è
rimasta là.
> > Capisco che con il tempo possa trasformarsi in qualcosa di diverso,
magari
> > meno elettrizzante e più profondo, ma non intendo come possa finire.
> Lo stai dicendo tu stesso, si è TRASFORMATO IN QUALCOSA DI DIVERSO. E
> quando ciò è avvenuto è anche finito per diventare questo qualcosa. Non
> confondere il sentimento dell'amore con le emozioni che vi possono
> essere contemporaneamente allo stesso. E' normale che l'emozione del
> primo bacio o della prima volta non sarà ripetibile ma questo significa
> solo che le emozioni cambiano e non necessariamente che lo faccia il
> sentimento. Molti confondono le due cose e finiscono per incasinarsi la
> vita.
Io non ho mai confuso l'emozione con il sentimento, nè il sentimento con
il
Sentimento (s maiuscola), proprio per questo mi viene da pensare che ci
saranno pure altre bellissime storie ma non saranno la stessa cosa.
Intendiamoci, so bene che nessuna storia sarà mai uguale ad un'altra;
quando
dico che "non saranno più la stessa cosa" è da intendersi che non si
ripeterà più quell'alchimia.
> Dipende da noi.
> Se riusciamo ad essere razionali potremo capire che il sentimento può
> finire e che questo non implica che non potremo trovare un'altra persona
> da amare con la quale, magari, arrivare insieme fino all'ultimo giorno.
Quello che vorrei riuscire ad esprimere non è la razionalità del
sentimento,
sennò parleremmo di chimica e festa finita (che alla fine sarebbe pure
giusto), ma del suo mistero.
La tua razionalità probabilmente ti permette di gestire bene anche il tuo
modo di sentire le cose, ti permette di indirizzare la tua vita verso la
felicità. Io forse ho una natura diversa e i miei sentimenti a volte
offuscano la ragione.
Dici "un sentimento può finire e questo non implica che non potremo
trovare
un'altra persona"; questo è vero, ma mi pare una routine qualunque, quella
che viviamo un po' tutti.
Ho un amico dai giorni del liceo; l'ho visto uscire dalla cosiddetta
"storia
della vita", rialzarsi in piedi, buttarsi in nuove storie, recuperarsi e
avere una vita normale. Sembra una persona felice ma io so che oggi è
tutto
diverso da allora. Quel qualcosa che emanava prima è sparito.
Tra amici si diceva "Luca non viene stasera; l'abbiamo perso, ormai s'è
innamorato". Oggi diciamo "Luca non viene stasera; l'abbiamo perso, ormai
s'è fidanzato".
Luca è un po' il mio punto di riferimento in materia d'Amore vero. L'ho
studiato nel corso degli anni, penso che lui l'Amore l'abbia conosciuto e
secondo me, anche se è finita, è una persona più completa di me. E forse
per
questo lo invidio un po' quel bischero.
> >>> Oppure l'impossibilità di essere felici senza l'altra persona?
> >
> >> Anche questo credo sia sbagliato. Si può essere felici anche stando
soli.
> >
> >
> > Lo so che si può essere felici anche stando soli, ma io intendevo
> > l'impossibilità di essere felici SENZA la persona oggetto del vero Amore
> > una
> > volta conosciuta.
> Per me queste parole sono di per sè paradossali. Se è oggetto del vero
> Amore allora starà con noi e magari saremo felici. Se non sta con noi,
> per qualsiasi motivo, allora non è oggetto del vero amore ed il problema
> non sussiste.
Perchè paradossali?
Vuoi dire che se tu sentissi dentro di te un Amore realmente profondo e
sincero e poi lei non dovesse rimanere con te tutta la vita quell'amore
diventerebbe di colpo carta straccia?
Non sapresti più riconoscerlo come un Amore vissuto ma solo come un
inganno?
Il caso del mio amico Luca è emblematico; adesso sei tu che confondi
l'Amore
- inteso come sentimento - con la storia d'amore.
La storia d'amore può finire per molteplici casi; nel caso di Luca la
storia
è finita per lei. Lui la amava ancora ma ha dovuto accettare le cose e
farsene una ragione. Ma lui non ha mai rinnegato il suo sentimento, nè
l'ha
mai trasformato nel ricordo di qualcosa di mediocre.
A un certo punto la storia non ha retto ma lui ormai credo che abbia la
consapevolezza di cos'è stato capace di provare.
A volte un meccanismo di sopravvivenza ci porta a sminuire il nostro
sentimento, a demolirlo per non soffrire, ma non so se sia giusto farlo.
Ho
la sensazione che ci si impoverisca.
Allora, secondo te, Luca, seppure innamorato veramente, in realtà non lo
sarebbe più stato perchè la sua storia è finita? Il suo non sarebbe stato
Amore vero perchè non sono rimasti insieme per tutta la vita?
> > Non si vivrebbe poi con un senso di frustrazione qualunque altra storia
al
> > confronto?
> Non se il confronto lo si fa usando bene la razionalità. Sì se lo si fa
> idealizzando l'altro partner, ignorando i motivi per cui il sentimento
> sia finito o facendo leva solo sui momenti belli e suoi pregi senza
> mettere in conto i difetti.
Sì, tu sei decisamente razionale.
Pensa che io ricordo con più tenerezza i difetti delle mie ragazze che non
i
pregi (oh, raagazze che in tutto sono state 3). Certo non parlo di difetti
veri quali potrebbero essere stupidità o falsità, mancanza di sensibilità
o
di rispetto, o, diciamolo pure, anche qualcosa che fisicamente disturba, o
poca femminilità (anche perchè di certo, se avessero avuto questo genere
di
difetti non me ne sarei nemmeno innamorato). Parlo di difetti veniali, e
mi
rendo conto che certe fragilità, contraddizioni, incoerenze (cose che
magari
m'hanno fatto pure parecchia rabbia all'epoca) in realtà erano la loro
cifra
caratteriale. Penso che la forza non mi sarebbe piaciuta molto se non
avessi
visto anche la fragilità. Insomma, a me, questa cosa della donna
complessa,
con le sue contraddizioni, difficile da capire al suo interno, mi piace.
> A me, per dire, il confronto servì per capire che la mia storia
> precedente non era il vero amore che pensavo.
Il confronto tra cosa e cosa?
Ma mi sarebbe bastato
> focalizzare tutto solo sui valori positivi di quel rapporto per metterci
> molto più tempo ad uscirne.
E in quanto ne sei usccito?
Se ne sei uscito disinvoltamente è solo perchè non era vero amore.
> > Per come son fatto l'esclusività sessuale non sarà necessaria ma pensare
> > la
> > mia donna, la donna della mia vita, a letto con un altro uomo mi farebbe
> > diventare pazzo.
> Ehm, non capisco.
> Vuoi dire che tu puoi andare con chi vuoi ma lei no? :)
> Se riesci a trovare una persona che accetti una simile condizione... :)
Casomai ho detto esattamente il contrario. Se rileggi capisci che ho detto
che l'esclusività sessuale o meno deve riguardare la coppia, mica solo noi
stessi. E' più difficile essere aperti quando si pensa che la stessa
libertà
può prendersela anche l'altro.
> > Purtroppo, devo ammetterlo, non sono abbastanza "evoluto"
> > per questo e se volessi dimostrarmi aperto fino a tal punto dovrei
> > fingere,
> > dovrei veramente violentare me stesso. Perchè, è ovvio, se NON c'è
> > esclusività sessuale, NON c'è per la coppia, mica solo per noi stessi.
> Concordo. :)
Concordi su cosa? Sul fatto che la libertà sessuale valga per entrambi o
sul
fatto che non sono "evoluto"? :)
> > E poi, in teoria, anche fare l'amore con la donna in questione dovrebbe
> > caricarsi di un senso nuovo e diverso, più completo e appagante,
diciamo.
> Non necessariamente. Con la persona che ami fai l'amore, con le altre
> fai sesso. Basta saper scindere le due cose ed accettarle.
Vabbè, sarà che a me il sesso come bisogno fisiologico non è mai
interessato
troppo.
Ho le mie idee riguardo al sesso e a quest'ansia da prestazione che la
nostra pseudo-cultura va diffondendo. Troppi si sentono frustrati per non
corrispondere al modello "toro da monta" con cui siamo forzatamente
costretti a confrontarci. Personalmente tento di sottrarmi a certi
meccanismi. Ho l'impressione che la gente ne parli tanto e combini poco.
Comunque non è questo il gruppo giusto per parlarne.
> Il punto è: come fai a stabilire che stai vivendo la Storia della tua
> vita? :)
> Intanto non credo che potrai stabilirlo perché non puoi sapere cosa ti
> riserva il futuro, puoi solo sapere che TU ci credi.
T'ho già dato ragione. Verbalmente ne ho fatto un uso improprio però t'ho
anche spiegato cosa intendevo dire.
> Poi devi essere in grado di capire se sia amore o meno. Questo gruppo ha
> ospitato tantissimi casi di persone che parlavano d'amore verso un
> partner che tradivano o che le tradiva. Persone magari in buona fede ma
> capisci bene che se non si è in grado di amare se stessi e di
> rispettarsi, non si può parlare di amore ed allora rimane l'illusione ed
> il CREDERE che quella sia la Storia della vita.
Anche su questo ti do ragione. L'amore deve farci stare bene, farci
sentire
in pace con noi stessi. Non devono esistere forzature, violenze
psicologiche, nè mancanza di rispetto, per l'altro o per se stessi.
Le difficoltà possono riguardare fattori esterni alla coppia ma non
esistere
al suo interno. La coppia deve accoglierci.
Io sarei meno categorico. Credo che Claudio, cercando di sintetizzare il
suo
dilemma nel post, abbia dato l'impressione di trattare la questione quasi
con superficialità (soprattutto quando dice che non dovrebbero esserci
problemi perchè entrambe sono ignare l'una dell'altra) ma che in realtà
non
viva questo momento a cuor leggero.
Lui sa di essere in torto, sente che la situazione è pericolosa, ma non sa
come uscirne, e forse sperava che qualcuno si prendesse la responsabilità
di
dirgli che poteva andare bene anche così.
Invece no, così non va bene; bisognerebbe chiarirsi le idee e prendere una
posizione netta.
Ma si fa presto a dirlo quando non si è coinvolti, vero Claudio?
La facciamo facile noi che non conosciamo la tua compagna o la persona
della
quale probabilmente ti stai innamorando. Si fa presto a prendere una
decisione senza dover affrontare i loro sguardi, senza sentirsi distrutti
da
una tenerezza infinita.
Mi dispiace, non posso esserti d'aiuto, ma un po' mi pare di capirti.
> Ciao.
Ciao.
PS: Rileggendomi mi sorge un dubbio: che abbia conosciuto il vero amore
senza rendermene conto?