Punti positivi:
a) ottimo servizio
b) si mangia abbastanza bene
c) costa poco
Punti negativi:
a) il locale è un po' claustrofobico e bruttarello
b) non si mangia così bene come dicono i suoi fans
Giudizio sintetico: un buon posto, dal buon rapporto qualità prezzo. Ma
ben lontano dalla mirabilia che traspare dall'ondata di recensioni
entusiastiche apparse recentemente (sempre a firma delle stesse 2-3
persone)
Io motivi di entusiasmo non ne ho trovati. Eppure, da parte di alcuni,
avevo letto autentiche sparate: sono arrivati nel loro impeto a definirlo
uno dei se non il migliore ristorante di Roma
Lo chef qualche discreto numero ce l'ha, ma ancora ne deve mangiare di
pane...
Anche il tasso di creatività mi è sembrato alquanto bassino: non basta
certo un po' di polvere di caffè qui e un po' di polvere di liquirizia lì
a definire una cucina "creativa"
La mia netta impressione è che chi ne è così entusiasta lo sia soprattutto
perché il locale costa poco (38 euro i menu degustazione, massimo 50 alla
carta), dando l'illusione di fare una esperienza di alta ristorazione a
basso prezzo. Mentre secondo me non è affatto così: una buona cena, ma
l'alta ristorazione è altro
Comunque ottimo, simpatico e professionale il servizio, pur senza essere
troppo formale
Buonina la lista dei vini
I piatti che ho assaggiato
Appetiser: crostino con mantecato di salmone: niente di che, e il crostino
era troppo duro
- carpaccio di carciofi, tartara di manzo, scaglie di grana e chitney di
rucola: niente di creativo, ma un piatto gradevole, soprattutto per la
discreta qualità della carne. Oltre alla carne il resto è nè più nè meno
che una insalatina
- filetti di triglia al caffè con insalatina di mandorle e lattuga: una
prima volta è stato portato troppo cotto, secco e stoppaccioso. Lasciato
nel piatto, il gentilissimo cameriere ha chiesto cosa non andava, e con
grande cortesia e correttezza ne ha fatto preparare un'altra porzione,
questa volta con la cottura giusta. Sulla qualità che dire: il caffè non
si avvertiva minimamente, così come non si avvertivano le mandorle. Quindi
alla fine il piatto è semplicemente un discreto filetto di triglia (2,
minuscoli) con un po' di lattuga. Passiamo oltre
- accartocciati alle volgole con asparagi e arancio: ottimo, un primo di
livello superiore, sia per la tipologia unica della pasta che per il
condimento, perfettamente equilibrato e saporito. Un piatto intrigante e
godurioso
- ravioli bicolore al Piedirosso, ripieni di ricotta e cannella su crema
di zucchine: ottimo anche questo, una esplosione di gusto, con tutti i
sapori perfettamente distinguibili eppure ben amalgamati. Un piatto da bis
- tagliata di manzo in tempura di Martini e olive, radicchio, sedano e
spuma di cetrioli: buona la carne di cottura perfetta, ma francamente non
capisco che contributo dia la tempura. Come nel caso del caffè sulle
triglie, la parte "creativa" del piano non è percepibile al gusto, ma solo
nel nome e nella presentazione. Comunque un piatto che si lascia mangiare
con piacere
- semifreddo allo zabaglione con cuore al caffè, caramello e sorbetto al
cioccolato: non mantiene quello che promette. Dalla descrizione sembra una
bomba di sapori, nella realtà è un normale buon semifreddo. Ripeto: buono.
Ma anche qui la creatività e l'apporto di tanti elementi presenti nel
piatto, nei fatti resta sulla carta
- parfait al the verde, cuore ai lamponi, salsa al passito e sorbetto al
mango: buonino, ma troppo delicato. Non morde
Da bere il sempre eccezionale Fior d'Uva 2005 di Marisa Cuomo
Ziro Restaurant
Via Flaminia Vecchia 520
http://www.zirorestaurant.com/
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Ciao Antoniosc, imagino tu ti riferisca anche a me in questa parte
della tua recensione:
"ben lontano dalla mirabilia che traspare dall'ondata di recensioni
entusiastiche apparse recentemente (sempre a firma delle stesse 2-3
persone) Io motivi di entusiasmo non ne ho trovati. Eppure, da parte
di alcuni, avevo letto autentiche sparate: sono arrivati nel loro
impeto a definirlo uno dei se non il migliore ristorante di Roma"
A meno che non mi sia perso qualcosa. Vorrei precisare che mentre ho
parlato di questo ristorante in termini entusiastici, non l'ho mai
definito il miglior ristorante di Roma, anzi...
Forse l'avrà fatto qualcun'altro...
Riporto per completezza d'informazione gli ultimi commenti che ho
scritto sul Forum GR
"Io lo vado dicendo da qualche mese che Ziro è uno dei ristoranti più
promettenti che ci sono a Roma. Il rapporto qualità prezzo non ha
rivali. "
"Non credo che Ziro sia il miglior ristorante di Roma, ma sicuramente
è quello che offre il miglior rapporto qualità prezzo"
Sono d'accordo quando scrivi che ciò che più colpisce di Ziro è
l'incredibile rapporto qualità prezzo. Non sono invece d'accordo
quando sostieni che la cucina non è di livello. Chef che a 26 anni, si
esprimono con la personalità che espreime Ruotolo, io non ne conosco.
Le critiche da te sollevate non le condivido in toto, ma sono
legittime e soprattutto costruttive, mai distruttive. Questo
lascerebbe intendere che a parte la defaillance con l'antipasto non
hai trovato nulla di estremamente negativo.
Dici anche di non aver trovato motivi di entusiasmo, eppure scrivi :
"accartocciati alle volgole con asparagi e arancio: ottimo, un primo
di livello superiore.... Un piatto intrigante e godurioso
ravioli bicolore al Piedirosso, ottimo anche questo, una esplosione di
gusto...Un piatto da bis
ottimo, simpatico e professionale il servizio, pur senza essere troppo
formale"
Stiamo parlando di un ristorante dove è difficile spendere più di 50€
a persona. Descrivi il servizio in maniera molto positiva, tutto
quello che hai mangiato lo hai trovato mediamente buono, un piatto lo
definisci: intrigante e godurioso, un altro da bis... Sono aggettivi
che denotano un certo entusiasmo... Forse i recenti commenti hanno
falsato un po' le tue aspettative... Se ti aspettavi Ducasse a 50€,
non mi sorprende il tuo disappunto. Io però resto convinto che questo
sia un indirizzo da seguire, se questo giovane chef oggi riesce a
destare tanto scalpore per l'accattivante formula che è riuscito a
proporre, immagina con un'altra decina d'anni d'esperienza che cosa
sarà in grado di fare. Potrebbe anche diventarlo sul serio il primo
della classe...
A conferma di quanto sostengo, qualche settimana fa è arrivato anche
il giudizio di un autorevole critico gastronomico, Luca Zanini, che
sul corriere ha osannato alcuni dei suoi piatti e altri li ha
criticati. Però nel suo giudizio sintetico ha sancito "cucina d'autore
a prezzi da saldo, qualità alta." dandogli un bel 4 su 5.
Per qanto riguarda il posto, sarà discutibile il gusto
dell'arredamento, ma non lo definirei claustrofobico... All'oro ai
Parioli, dove tra l'altro si spende un bel po' in più allora come lo
definiresti, una scatola da scarpe?
Ossequi,
Michel de Montaigne
> Sono d'accordo quando scrivi che ciò che più colpisce di Ziro è
> l'incredibile rapporto qualità prezzo. Non sono invece d'accordo
> quando sostieni che la cucina non è di livello. Chef che a 26 anni, si
> esprimono con la personalità che espreime Ruotolo, io non ne conosco.
Beh, Alajmo a 22 anni aveva già due stelle Michelin:-))
26 anni per uno chef mica sono pochi. Neanche tanti, ma di certo non
pochi. Gran parte dei grandi chef a quell'età era GIA' grande
> Le critiche da te sollevate non le condivido in toto, ma sono
> legittime e soprattutto costruttive, mai distruttive. Questo
> lascerebbe intendere che a parte la defaillance con l'antipasto non
> hai trovato nulla di estremamente negativo.
Infatti la mia è una rece molto positiva, su un posto nel quale conto di
tornare volentieri. Molto semplicemente non mi sembra che il tipo di
cucina, e il livello della cucina, corrispondano alle lodi sperticate che
ne sono state fatte
>Forse i recenti commenti hanno
> falsato un po' le tue aspettative... Se ti aspettavi Ducasse a 50€,
> non mi sorprende il tuo disappunto.
Non sono così deficiente, almeno spero:-))
Conosco quanto costa l'alta ristorazione, e penso che nessuno regali nulla
>Io però resto convinto che questo
> sia un indirizzo da seguire
Anche io
> immagina con un'altra decina d'anni d'esperienza che cosa
> sarà in grado di fare. Potrebbe anche diventarlo sul serio il primo
> della classe...
No, io credo di no
> A conferma di quanto sostengo, qualche settimana fa è arrivato anche
> il giudizio di un autorevole critico gastronomico, Luca Zanini, che
> sul corriere ha osannato alcuni dei suoi piatti e altri li ha
> criticati. Però nel suo giudizio sintetico ha sancito "cucina d'autore
> a prezzi da saldo, qualità alta." dandogli un bel 4 su 5.
Un giudizio che sottoscrivo
Ripeto: io ho fatto una rece positiva. Ho solo detto che non mi sembra che
il giovane chef sia un nuovo astro della cucina italiana come sostenete tu
e altri. E' un bravo chef. Crescerà anche un altro po'. Ma, a mio parere,
non entrerà nell'empireo della cucina italiana. Spero ovviamente, per lui,
di sbagliarmi
> Per qanto riguarda il posto, sarà discutibile il gusto
> dell'arredamento, ma non lo definirei claustrofobico...
Hai ragione, claustrofobico è un termine sbagliato. Volevo dire che non
l'ho trovato arioso e gradevole (ed è comunque un giudizio basato sul
gusto personale). Ma non claustrofobico
Ciao
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