Google Groups no longer supports new Usenet posts or subscriptions. Historical content remains viewable.
Dismiss

Uccidere il padre e la madre

17 views
Skip to first unread message

Massimo Soricetti

unread,
Sep 24, 2020, 4:25:04 AM9/24/20
to
In senso figurato, naturalmente.


Non si è veramente adulti finché non si vedono chiaramente i limiti e le mancanze dei propri genitori? Oppure si può essere adulti sani ed equilibrati anche mantenendo quella fede nell'infallibilità genitoriale che si aveva in loro da bambini?


Per me il passaggio di vedere i loro difetti (e di capire che li pativo sulla mia pelle tutti i giorni) è stato importante: non mi sarei mai dato da fare, altrimenti, per farmi strada nella vita in prima persona. Ma quanto c'è di mio personale, in questo passaggio, e quanto di universale?

elledi

unread,
Sep 24, 2020, 7:42:03 AM9/24/20
to
Il 23/09/20 21:26, Massimo Soricetti ha scritto:

> Non si è veramente adulti finché non si vedono chiaramente i limiti e le mancanze dei propri genitori?

E i pregi :-)
Per non vederli troppo quando non ci sono più che è come seppellirsi
insieme :-)

Oppure si può essere adulti sani ed equilibrati anche mantenendo quella
fede nell'infallibilità genitoriale che si aveva in loro da bambini?

No, serve un equilibrio. Se la "normalita" o la giusta adultitudine è
avere un senso di realtà adeguato, direi che c'è una visione oggettiva
dell' adulto-genitore. Insomma bisogna farci pace. E se non si può
perchè gli errori sono troppi (capita) o non si riesce ad elaborare i
rancori, scegliere la strada degli ammortizzatori. La distanza è un'
opzione abbastanza "sana".
Se no resta pur sempre l'analisi..Trovando "chi" nel bailamme da circo
che c'è là fuori.

> Per me il passaggio di vedere i loro difetti (e di capire che li pativo sulla mia pelle tutti i giorni) è stato importante: non mi sarei mai dato da fare, altrimenti, per farmi strada nella vita in prima persona. Ma quanto c'è di mio personale, in questo passaggio, e quanto di universale?

E', imho piuttosto universale, dicono gli antropologi. In tutte le etnie
esiste un rito di passaggio dall' adolescente all' adulto. Che ti
mettano in una capanna sudatoria o ti sbattano alla catena di montaggio.
In questo caso è un rito socialmente mediato (pure sindacalmente! :-D )
ma non meno rito.
Comunque, per quel che vedo io se non ci fai pace, la distanza è il modo
più attivato, più giustificato/bile e che chiede meno scontro.
Per strano che sembri vale anche per socialità molto chiuse e
regolamentate. Metti il tizio che vive al paesello sul gennargentu e si
trova educato, limitato, condizionato da tutto un contesto di regole non
scritte, contesto del quale il padre fa parte, spesso pure come vittima.
O ci fa pace o se ne va.

Gianfranco

unread,
Sep 24, 2020, 8:18:03 AM9/24/20
to
On Thu, 24 Sep 2020 13:41:38 +0200, elledi wrote:

Ciao,


> Oppure si può essere adulti sani ed equilibrati anche mantenendo quella
> fede nell'infallibilità genitoriale che si aveva in loro da bambini?

Mi hai fatto ricordare una cosa che ho visto anni fa, un vicino di
casa aveva la madre precocemente indementita e tutti i giorni erano
litigate a cappello in terra perche' quel pover'uomo non accettava il
fatto che la donna non fosse piu' quella di una volta.

A parte le urla, che erano diventate un fastidio costante, ricordo la
sensazione di pena per quell'uomo, gia' sui 50, che non accettava il
declino della madre.

Un saluto dal gbertolo (che prima o poi l'inipi lo prova), ;-)

--
Gianfranco Bertozzi
0 new messages