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Matrimonio del figlio con genitori separati

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Roberta

unread,
May 11, 2019, 3:55:02 AM5/11/19
to
Buonasera
vi leggo sempre, perchè trovo molto costruttivo il vostro forum.
Oggi ho bisogno di capire come comportarmi in un evento eccezionale: il matrimonio di mio figlio.
La situazione è questa:
sono separata legalmente da Aldo da quarant'anni.


Fu una battaglia legale molto sofferta. Pretendevo di rimanere nella casa di proprietà dell'ex coniuge con i figli ( 5 e 6 anni). Invece il giudice mi diede la colpa.

Aldo, un credente cattolico praticante, non si è mai più accompagnato a nessun altra donna. Ha condotto una vita ritirata fatta di lavoro, casa ed educazione dei figli.
In tanti anni gli avrò parlato una decina di volte, e ogni volta traspariva ancora la sua rabbia per averlo lasciato.
Tre anni fa lo incontro casualmente in un negozio e mi dice: << Quando torni a casa!>>
Io ci sono rimasta malissimo anche perchè lui sa che ho un altra famiglia e altri figli con il mio nuovo compagno.


Adesso c'è il matrimonio del mio primo figlio e lui ci tiene tantissimo che l'accompagni all'altare e sia presente al pranzo di nozze con i figli(29 e 31 anni) che ho avuto dal secondo compagno.

Come posso comportarmi con il mio ex marito, devo andare a casa sua per parlargli? Cosa dire?

Sono molto preoccupata.

Roberta

Alvin

unread,
May 11, 2019, 10:20:02 AM5/11/19
to
Qui non mi pare una questione di psicologia, ma di intelligenza.
La locuzione "credente cattolico praticante" passa come un giudizio di
imbecillità nella mentalità comune sebbene sia solo un questione di
ignoranza del Vangelo. Alcune persone se approfondissero la comprensione
della giustizia renderebbero un favore al loro credo, infatti, se è vero
che il matrimonio è indissolubile, è anche vero che non è bene che
l'uomo sia solo. Quindi se tale condizione ti fa incattivire e riempie
di risentimento verso tutte le relazioni, meglio scegliere la posizione
per se stessi che permette una vita migliore e una capacità di relazione
migliore. Altrimenti ci si rigira fra un vero peccato e un altro uguale.

Detto questo non posso sapere cosa sta in testa a questo uomo; è
sperabile che la richiesta di suo figlio abbia per lui un valore
superiore a qualsiasi convinzione e quindi acconsenta per affetto verso
colui che ama.

Gesù ha sempre scandalizzato tutti perchè si rivolgeva a samaritani e
ogni tipo di persone ritenute intoccabili solo in base alla giustizia
che è loro dovuta.

Io ti consiglio di fare la tua parte bene e in caso di insuccesso dire a
tuo figlio come sono andate le cose (sinceramente), nel caso anche lui
dovrà metterci il suo, non è tutto compito tuo.

Alvin

unread,
May 11, 2019, 10:20:02 AM5/11/19
to

Rileggendo:
mi piace la posizione di questo figlio che coglie l'occasione per una
presa di posizione dei suoi genitori in favore di una pacificazione e
relazione fra tutti.
Un padre che non accetta questa richiesta nei fatti dichiara un divorzio
anche dal figlio, però un figlio che non ha il coraggio di intervenire
di persona deve prendere atto della sua debolezza e non giudicare il
padre diversamente da se stesso.

Omega

unread,
May 13, 2019, 3:45:02 AM5/13/19
to
Il 10/05/2019 18:12, Roberta ha scritto:
> Buonasera
> vi leggo sempre, perchè trovo molto costruttivo il vostro forum.
> Oggi ho bisogno di capire come comportarmi in un evento eccezionale: il matrimonio di mio figlio.
> La situazione è questa:
> sono separata legalmente da Aldo da quarant'anni.
>
>
> Fu una battaglia legale molto sofferta. Pretendevo di rimanere nella casa di proprietà dell'ex coniuge con i figli ( 5 e 6 anni). Invece il giudice mi diede la colpa.

Il marito separato non è un "ex-coniuge", titolo che compete a un marito
divorziato. È tuttora un marito. Separato ma, per la legge, comunque
marito. Legittimo, contrariamente al 'compagno', che legalmente non è nulla.
Chiuso l'inciso.

Ho visto accadere il contrario di quanto narrato sinteticamente qui
sopra: ho visto la moglie far sparire i documenti che attestavano la sua
colpa, e quindi togliere tutto al marito: casa, figli e anche un
bell'assegno per la moglie separata. Una truffa insomma che dura da
decenni. Una forma evidente di cinismo.

A parte questo, tutto ciò che avete ora lo avete costruito con le vostre
mani, e criticare la coerenza di quell'uomo dopo una separazione per
colpa della moglie, e persino la sua intenzione di sempre di lasciarsi
alle spalle quella colpa, non mi sembra corretto ma egoistico, specie da
parte di una persona che si è rifatta una vita lasciandosi tutto alle
spalle.

E ora, considerato questo suo comportamento, non accetta il minimo
sforzo di una presenza al matrimonio del primo figlio? Cancellato anche
lui come tutto il resto?
E non nota neppure che l'invito al pranzo di nozze dei figli della sua
seconda vita è un gesto che di fatto perdona, di nuovo, i torti subiti
dalla moglie? Che si è costruita una nuova famiglia, magari con l'uomo
che era stato la causa della separazione. Sbaglio?

Se le cose stanno così, non c'è da evocare Gesù Cristo e
l'interpretazione dl Vangelo, ma c'è da invocare la presa di coscienza
di un comportamento a sua volta cinico, non soltanto nei confronti del
marito separato, ma del loro figlio.

> Aldo, un credente cattolico praticante, non si è mai più accompagnato a nessun altra donna. Ha condotto una vita ritirata fatta di lavoro, casa ed educazione dei figli.
> In tanti anni gli avrò parlato una decina di volte, e ogni volta traspariva ancora la sua rabbia per averlo lasciato.
> Tre anni fa lo incontro casualmente in un negozio e mi dice: << Quando torni a casa!>>
> Io ci sono rimasta malissimo anche perchè lui sa che ho un altra famiglia e altri figli con il mio nuovo compagno.
>
>
> Adesso c'è il matrimonio del mio primo figlio e lui ci tiene tantissimo che l'accompagni all'altare e sia presente al pranzo di nozze con i figli(29 e 31 anni) che ho avuto dal secondo compagno.
>
> Come posso comportarmi con il mio ex marito, devo andare a casa sua per parlargli? Cosa dire?
>
> Sono molto preoccupata.

Lo sarei anch'io se avessi simili lacune di memoria sui miei rapporti di
genitore con mio figlio. Trent'anni di distanza non fanno di un figlio
un estraneo.
Quella di genitore non è una responsabilità - perlomeno morale - di cui
ci si disfa quando ci si separa.

>
> Roberta
>

Omega

elledi

unread,
May 13, 2019, 4:36:02 AM5/13/19
to
Il 10/05/19 18:12, Roberta ha scritto:

> Fu una battaglia legale molto sofferta. Pretendevo di rimanere nella casa di proprietà dell'ex coniuge con i figli ( 5 e 6 anni). Invece il giudice mi diede la colpa.

"pretendevo" invece che "volevo" sembrerebbe una parola che segnala una
partita interna ancora aperta
>
> Aldo, un credente cattolico praticante, non si è mai più accompagnato a nessun altra donna. Ha condotto una vita ritirata fatta di lavoro, casa ed educazione dei figli.

questa però può essere la tua visione e nella partita ne fa l'agnello
immolato.

> In tanti anni gli avrò parlato una decina di volte, e ogni volta traspariva ancora la sua rabbia per averlo lasciato.
> Tre anni fa lo incontro casualmente in un negozio e mi dice: << Quando torni a casa!>>
> Io ci sono rimasta malissimo anche perchè lui sa che ho un altra famiglia e altri figli con il mio nuovo compagno.

Questo mi pare il nocciolo. Una persona che dopo 40 anni prova rancore
ed è ancora agganciato al passato ha due istanze:
da un lato cerca di agganciare te e, se è vero quello sopra, in parte ci
riesce;
dall' altra non ha il senso della realtà e questo definisce una persona
piuttosto disturbata dove il rancore è tenuto in vita come valore,
spesso unico vero sentimento vivo dentro di sè.
Questo apre due capitoli/ipotesi. Quello della persona che ha un conto
su di sè da pagare o una identità da confermare e per pagarlo/a va a
scegliersi il partner sbagliato.
L'altro è quello della persona che ha una partita aperta non con te ma
con il femminile. L'aveva prima di sposarsi, si è comportata in modo da
essere lasciata e poi, quando succede, piange e passa anni a dire "tu mi
hai fatto". Ma sono loro che si sono fatte..
Salvo poi essere cattoliche praticanti perchè dentro sanno di essere
colpevoli...
Qui bisogna guardare che rapporto aveva con la madre (trascurante o
eccessiva) ma anche con il padre che non è stato figura sufficientemente
presente e positiva.
Ma sicuramente stiamo andando troppo lontani.

> Adesso c'è il matrimonio del mio primo figlio e lui ci tiene tantissimo che l'accompagni all'altare e sia presente al pranzo di nozze con i figli(29 e 31 anni) che ho avuto dal secondo compagno.

Dunque i ragazzi in questo tempo si sono molto frequentati. E pare che
lui non ne abbia preso atto. Se è vero altra gravità.

> Come posso comportarmi con il mio ex marito, devo andare a casa sua per parlargli? Cosa dire?

Ecco, torniamo all' agganciata: pensare di "andare e parlargli" è ancora
un rovistare dentro la colpa, tenere contatti e dunque vivo il rancore
MA con una persona che obiettivamente non è normale.
E allora se rivedi il quadro e ti dici "ho un ex che è pazzo" forse
trovi una soluzione.
Non esiste in verità un consiglio nello specifico se non l'invito molto
più generico di guardare dentro questo rapporto che forse nessuno dei
due ha chiuso.

Omega

unread,
May 13, 2019, 1:25:03 PM5/13/19
to
Il 13/05/2019 10:30, elledi ha scritto:
> Il 10/05/19 18:12, Roberta ha scritto:
>
>> Fu una battaglia legale molto sofferta. Pretendevo di rimanere nella
>> casa di proprietà dell'ex coniuge con i figli ( 5 e 6 anni). Invece il
>> giudice mi diede la colpa.
>
> "pretendevo" invece che "volevo" sembrerebbe una parola che segnala una
> partita interna ancora aperta
>>
>> Aldo, un credente cattolico praticante, non si è mai più accompagnato
>> a nessun altra donna. Ha condotto una vita ritirata fatta di lavoro,
>> casa ed educazione dei figli.

Più sotto dici:
«... con una persona che obiettivamente non è normale... E allora se
rivedi il quadro e ti dici "ho un ex che è pazzo" ...»

Nella descrizione qui sopra data dall'interessata, che cosa c'è di
non-normale o di pazzo?
Vorrei capirlo, perché anch'io - seppure non cattolico praticante - dopo
la fine del matrimonio mi sono dedicato al lavoro ecc. e non mi sono mai
più accompagnato ecc., per decenni.

Che cosa c'è di non-normale o di pazzo? Il fatto di non aver
dimenticato? Si può dimenticare "una battaglia legale molto sofferta"
come dice Roberta(una battaglia che include la distruzione di una famiglia)?
Io credo di no. Specie se ci sono figli che di tutto questo hanno sofferto.

Omega

elledi

unread,
May 14, 2019, 2:36:02 AM5/14/19
to
Il 13/05/19 16:49, Omega ha scritto:

>
> Nella descrizione qui sopra data dall'interessata, che cosa c'è di
> non-normale o di pazzo?

e' il senso di realtà che definisce il livello di disturbo. se una
persona dopo x anni resta rancorosa e non afferra neppure che l'altro/a
si è rifatto/a una vita ...
poi si può discutere su quanto questo rancore o assenza di realtà venga
tenuto in vita da tutti e due, quanto colludono e dunque non sia "sano"
nè uno nè l'altro.

Omega

unread,
May 15, 2019, 4:10:02 AM5/15/19
to
Il 14/05/2019 08:35, elledi ha scritto:
> Il 13/05/19 16:49, Omega ha scritto:
>
>>
>> Nella descrizione qui sopra data dall'interessata, che cosa c'è di
>> non-normale o di pazzo?
>
> e' il senso di realtà che definisce il livello di disturbo. se una
> persona dopo x anni resta rancorosa e non afferra neppure che l'altro/a
> si è rifatto/a una vita ...

Il matrimonio non è mai così semplice, specie se ci sono figli di mezzo.
Che cosa significa 'rifarsi una vita'? Significa cancellare la memoria?
Non credo che questo sia possibile se non, come ho già detto, mediante
un comodo cinismo, cioè mentendo a sé stessi.

> poi si può discutere su quanto questo rancore o assenza di realtà venga
> tenuto in vita da tutti e due, quanto colludono e dunque non sia "sano"
> nè uno nè l'altro.

Nel mondo reale nessuno è "sano". Entrando per quanto possibile nella
storia e nei vissuti di una persona "normale" si scopre sempre che la
normalità non esiste, quindi, se non si tratta di follia conclamata, il
giudizio è sempre arbitrario.

In questa vicenda però c'è una separazione per colpa di uno dei due. In
che consiste questa colpa?
Come già ho accennato, la chiave del problema è in questa colpa. Perché
un giudice tolga i figli alla madre - cosa che quasi mai succede in
Italia se non a fronte di tossicodipendenza et similia - ci deve essere
una causa grave, come un comportamento contrario o persino ostile alla
famiglia e dannoso per la famiglia. Niente meno di questo.
Una colpa, dunque, che non è possibile e neppure moralmente lecito
buttarsi alle spalle solo perché si è cambiato letto e si sono sfornati
altri figli.

Liberi di farlo, cioè si può rimuovere qualsiasi cosa deliberatamente,
ma non significa eliminare dalla memoria quella che un giudice ha
considerato colpa grave. E Roberta evidentemente non ha dimenticato,
benchè si sia "rifatta una vita".
E non perché non è "sana", ma perché è un essere umano e più
precisamente una madre.

Omega

Mo-do+

unread,
May 15, 2019, 4:10:02 AM5/15/19
to
Roberta <silvano...@gmail.com> ha scritto:
>

Ma quanti anni ha sto figlio, mi sembra grandino...si sposa solo ora?


--
Mo do ??????


----Android NewsGroup Reader----
http://usenet.sinaapp.com/

Alvin

unread,
May 16, 2019, 1:00:03 AM5/16/19
to
Roberta ha chiesto un consiglio, ovvero un aiuto.
Tutti questi giudizi, trinciati dal proprio ego, servono solo a farla
scappare.
Dico, un po' di psicologia?

Omega

unread,
May 16, 2019, 10:55:02 AM5/16/19
to
Scrivendo quello che ha scritto si è esposta a dei giudizi.
E chiedendo un consiglio ha preteso lei stessa di essere giudicata.

Che i giudizi di alcuni siano "trinciati dal proprio ego" sembra proprio
un giudizio trinciato dal tuo ego :)

Chi scrive su questi gruppi - specie di psicologia - non può non sapere
che si espone a giudizi, specie se chiede consigli. Sono gruppi
"pericolosi" in questo senso, perciò poco frequentati. Meglio qualche
battuta frettolosa sui social.

Omega

Alvin

unread,
May 17, 2019, 1:15:02 AM5/17/19
to
Giudicare non è maltrattare, e il trattare sano è presa affettiva.


Omega

unread,
May 17, 2019, 7:40:03 AM5/17/19
to
Il 16/05/2019 18:40, Alvin ha scritto:
> Giudicare non è maltrattare, e il trattare sano è presa affettiva.

Ecco, questo è proprio un giudizio, e negativo :) O hai già dimenticato
la "presa affettiva"? :)

E se giudicare sembra maltrattare significa che ciò che si giudica
contiene qualcosa che trattare bene sarebbe ipocrita.
O stai dicendo che si deve essere ipocriti?
Beh, io non sono d'accordo: essere ipocriti o compiacenti (che è lo
stesso) è trattare l'interlocutore come stupido. Magari è "politicamente
corretto", ma psicologicamente è sbagliato.
Che cosa offri infatti all'interlocutore che chiede consigli, se non sei
sincero?
Niente.

Omega

silvano...@gmail.com

unread,
May 18, 2019, 4:15:02 AM5/18/19
to
Il giorno mercoledì 15 maggio 2019 10:10:02 UTC+2, Omega ha scritto:
>
> > Il 13/05/19 16:49, Omega ha scritto:
> >
>
> In questa vicenda però c'è una separazione per colpa di uno dei due. In
> che consiste questa colpa?
>
> Omega




la colpa consiste di essermi innamorata del mio attuale compagno. Negli anni ottanta evidentemente era considerata una COLPA. Non mi prostituivo, non ero una tossica. Mi ero semplicemente innamorata dell'uomo della mia vita. Ma il Giudice non giudicò che potevo anche non conoscere bene il mio ex marito dal momento che io abitavo un un altra città e in un anno di fidanzamento ci saremo incontrati 12 volte, e solo fugacemente di giorno.
Poi l'infatuazione è passata con il matrimonio....e io non ho voluto sopportare un uomo che non amavo, anche se c'erano due figli piccoli.



Il Giudice, ritenne non degno il loro affidamento, perchè IO ero di cattivo esempio, in quanto sarei andata a convivere con il mio compagno. Non solo, ma non potevo neppure tenerli a casa mia a dormire. Dall'età di 5 e 6 anni, ad oggi 39 e 41 anni, non hanno MAI DORMITO UNA NOTTE A CASA MIA. Nonostante tutto, si sono laureati, e hanno un buon rapporto sia con me che con la mia nuova famiglia. Mentre il mio ex, tre anni fa, incontrato casualmente, ha avuto il coraggio di dirmi" quando torni a casa?".

Grazie

Omega

unread,
May 20, 2019, 5:05:02 AM5/20/19
to
Tutto questo è esattamente ciò che avevo dedotto dal tuo primo
messaggio: ci avevo anzi accennato esplicitamente.

Resta da chiedersi come hai sposato tuo marito (che chiami "ex") e come
hai fatto a farci due figli. E che c'entra il periodo di fidanzamento se
è un marito e con lui hai fatto due figli?
Sei stata obbligata a sposarlo per qualche ragione? Ti ha puntato la
pistola alla tempia? Dici infatuazione, e mi permetto di dubitarne.
Non si fanno due figli per "infatuazione" e non si sta con il marito 6
anni per infatuazione.
So però che spesso si fanno per altre ragioni meno "romantiche".

Perciò non posso che concordare con la decisione del giudice.

A parte tutto, negare a un figlio la presenza di poche ore a una
cerimonia di matrimonio, malgrado la presenza dell'"odiato" marito, mi
sembra riaffermare la stessa debolezza di carattere che ha causato
questa ambigua storia di non-famiglia, o meglio di famiglia prima
costruita e poi abbandonata.
E che t'importa se l'"ex" chiede "quando torni a casa"? Mette il dito
nella piaga forse? Doveroso senso di colpa la tua reazione così
scandalizzata? Se ormai tu lo avessi considerato un estraneo - e la tua
situazione attuale fosse per te una vera "nuova vita" - sarebbe bastato
riderci sopra. In questo ha ragione Elledi: nessuno dei due ha
cancellato quella storia. Perché *é* una brutta storia.

Ma ho risposto solo perché hai chiesto un consiglio e perché mi hai
ricordato altri casi simili, però non era e non è assolutamente mia
intenzione fare processi: del resto lo ha già fatto il giudice e tanto
basta.
Per il tuttosommato banale fatto di essere presente a una cerimonia, te
la devi vedere solo con la tua coscienza nel rapporto con tuo figlio.
Tutto il resto mi sembra irrilevante di fronte a questo rapporto.

Omega

elledi

unread,
May 20, 2019, 6:18:02 AM5/20/19
to
Il 18/05/19 18:07, Omega ha scritto:

>
> Resta da chiedersi come hai sposato tuo marito (che chiami "ex") e come
> hai fatto a farci due figli. E che c'entra il periodo di fidanzamento se
> è un marito e con lui hai fatto due figli?
> Sei stata obbligata a sposarlo per qualche ragione? Ti ha puntato la
> pistola alla tempia? Dici infatuazione, e mi permetto di dubitarne.
> Non si fanno due figli per "infatuazione" e non si sta con il marito 6
> anni per infatuazione.
> So però che spesso si fanno per altre ragioni meno "romantiche".
>
> Perciò non posso che concordare con la decisione del giudice.
>
> A parte tutto, negare a un figlio la presenza di poche ore a una
> cerimonia di matrimonio, malgrado la presenza dell'"odiato" marito, mi
> sembra riaffermare la stessa debolezza di carattere che ha causato
> questa ambigua storia di non-famiglia, o meglio di famiglia prima
> costruita e poi abbandonata.
> E che t'importa se l'"ex" chiede "quando torni a casa"? Mette il dito
> nella piaga forse? Doveroso senso di colpa la tua reazione così
> scandalizzata?

Voglio ricordare a Roberta che Omega è un ingegnere 60enne, non uno
psicologo e che è evidente che nella situazione si specchia. Quindi mi
permetto di essere incerta della sua formazione psicologica e della sua
oggettività.
Voglio ricordare a omega che non si trattano le persone come su fb, che,
pur accusando, si può usare un linguaggio meno accusatorio e che ha
l'abitudine di default di prendere una donna e di torcere i discorsi
finchè questa non l'ha schiacciata contro un muro e non le ha dimostrato
un qualche torto o fatto fare la figura dell' imbecille.
Tanto per confermare che c'è una partita aperta col femminile e col materno.
Per questo non rispondo mai nè risponderò a questa tanto sarà "e allora
tu", "dagli al moderatore" o variabili a carico di una donna.
Se non interviene qualcun altro in materia strettamente psicologica
chiudo il tread.

Omega

unread,
May 21, 2019, 3:00:03 AM5/21/19
to
Il 20/05/2019 12:15, elledi ha scritto:
> Il 18/05/19 18:07, Omega ha scritto:

...

> Voglio ricordare a Roberta che Omega è un ingegnere 60enne, non uno
> psicologo e che è evidente che nella situazione si specchia. Quindi mi
> permetto di essere incerta della sua formazione psicologica e della sua
> oggettività.
> Voglio ricordare a omega che non si trattano le persone come su fb, che,
> pur accusando, si può usare un linguaggio meno accusatorio e che ha
> l'abitudine di default di prendere una donna e di torcere i discorsi
> finchè questa non l'ha schiacciata contro un muro e non le ha dimostrato
> un qualche torto o fatto fare la figura dell' imbecille.
> Tanto per confermare che c'è una partita aperta col femminile e col
> materno.
> Per questo non rispondo mai nè risponderò a questa tanto sarà "e allora
> tu", "dagli al moderatore" o variabili a carico di una donna.
> Se non interviene qualcun altro in materia strettamente psicologica
> chiudo il tread.

Ok, con qualche precisazione a parte l'età e il fatto che io ignoro FB,
che non mi interessa sulla questione che sollevi né su altre.

La tua replica è in sostanza improntata al femminismo ed anche più
lapidaria con me di quanto io lo sia stato con Roberta - rispetto alla
quale io ho commentato *solo* in base a ciò che *lei* ha scritto, non
considerando le altre molte storie di quel tipo che conosco e che
conosciamo tutti.

Non amo fare pubblicità e non la farò, ma se tu leggessi i miei libri
(classificati proprio nella psicologia - e nella filosofia) potresti
dire forse a ragione che la mia formazione psicologica e la mia
oggettività sono dubbie. Altrimenti le tue affermazioni su di me le
posso considerare solo come illazioni palesemente di parte.
Dovrei dire dunque che sei tu a esserti sentita coinvolta, viste le tue
rimostranze femministe, non certo io.

Il mio principio, scrivendo su usenet in particolare ma soprattutto
scrivendo i miei libri, è che se un uomo dice e fa una sciocchezza dico
che dice e fa una sciocchezza, e se una donna dice e fa una sciocchezza
dico che dice e fa una sciocchezza. Le forme possono essere diverse, ma
le sciocchezze sono sciocchezze.
Altrimenti dovremmo dividere in due la saggistica psicologica e di ogni
altro tipo, così le donne leggono solo quello che scrivono le donne o
che fa comodo alle donne, e gli uomini solo quello che scrivono gli
uomini o che fa comodo agli uomini.

Stiamo andando proprio in quella direzione, e soprattutto da parte
femminile, ma non esito a dire che è radicalmente sbagliato.
Psicologicamente e moralmente.

Omega
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