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Gastrite con eruttazione. Interpretazione psicopatologica

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Ezio

unread,
Mar 31, 2020, 7:30:02 AM3/31/20
to
Come da titolo, chiedo informazioni di carattere psicologico sulla
gastrite intesa come patologia psicosomatica poichè non ho trovato molto
sul web.
Non chiedo naturalmente quale possa essere la causa perchè questa dipende
imprescindibilmente dal soggetto in questione e dalla sua individuale
biografia, ma chiedo: ci sono teorie accreditate dagli esperti del settore
per cui un soggetto somatizzi proprio sullo stomaco a livello gastrico?
cosa vuol dire da un punto di vista psicologico, sempre se ne possa dare
un'interpretazione in linea molto generale? in particolare che
interpretazione si può dare a continue ed incontrollate manifestazioni
d'eruttazione che accompagnano la gastrite di certi soggetti in cui la
patologia si manifesta in modo più evidente agli altri?

Da totale profano del settore dico la mia sull'ultima domanda, ovviamente
è solo una ipotesi e neppure fondata, quindi poco più di una fantasia. A
mio parere il soggetto, eruttando, manda segnali di evidente sofferenza
agli altri immediatamente vicini, attirandone l'attenzione facendoli
"compartecipare" di qualcosa che viene dal di dentro, facendosi sentire,
guardare ed investendoli soprattutto di odore pungente, cioè quello dei
suoi succhi gastrici molto acidi. Può essere inteso come una volontà di
marcare un territorio, anche se momentaneamente, con la propria presenza,
quindi una sorta gesto di protagonismo e dominio.

Sarei curioso di sapere se qualche professionista di voi ha mai avuto come
paziente un soggetto del genere e, entro i limiti della trattazione in
questa sede (privacy e deontologia), sarei curioso di conoscere le varie
cause della patologia, se ve ne siete fatti un'idea.

Ezio

unread,
Apr 12, 2020, 4:55:02 AM4/12/20
to
@elledi
> Io oggi mi interesso quasi solo di "Interoception [...]
Visto che l'interoception interessa il profondo legame mente-corpo, mi
chiedevo se si fosse pronunciata su psicopatologie come la gastrite
psicosomatica e, se sì, se mi potessi dare qualche riferimento da cui
partire (link, libri, professionisti, etc.).

elledi

unread,
Apr 12, 2020, 7:18:02 AM4/12/20
to
Il 11/04/20 13:54, Ezio ha scritto:

> Visto che l'interoception interessa il profondo legame mente-corpo, mi
> chiedevo se si fosse pronunciata su psicopatologie come la gastrite
> psicosomatica e, se sì, se mi potessi dare qualche riferimento da cui
> partire (link, libri, professionisti, etc.).
>

No, dell' interocezione mi interessa perchè una persona sta in una
postura invece che un' altra, perchè se si sdraia storto ritiene di
essere diritto, perchè cammina con i piedi in eversione ma pensa di
camminare bene, ecc.
Mi interessa la fascia e come ci si lavora, il Fascia Congress, Helene
Langevine, Bruno Bordoni, Robert Schleip, ecc. ecc... E di conseguenza
come insegnare il lavoro da fare agli allievi: embodiment prima di
tutto, poi mobilizzazione, joint release, deep tissue work..

Per la gastrite penso che sia farsi la domanda sul perchè non è stata
curata- non che simbologia ci sia dietro. La simbologia lasciamola a
Riza. I simboli sono come il sogno: ognuno gli dà il senso che nasce
dalla propria storia e dal proprio inconscio.
C'è un massaggio particolare che si chiama Chua k'a (liberazione delle
energie) e viene dalla Mongolia/Cina ma ancora forse più lontano, dagli
sciamani siberiani (che come si sa erano "medici" e "psichiatri" e non
maghi) Veniva praticato per sconfiggere le paure.
Lavorerebbe per mappe: per esempio per la tristezza e i dispiaceri
sentimentali si lavora sulle coste e le clavicole. Pare (Schleip) abbia
un corrispettivo occidentale, il Periostmassage.
Ma c'è una domanda a monte: le coste, le clavicole, hanno lo stesso
senso per un mongolo, un cinese, un siberiano, un indiano e per me e per
il mio vicino?
Che storia ho io o lui sul torace, che traumi, che eventi, che gestione
della personalità?
E dal lato anatomico: le vie interocettive permettono la comunicazione
fra il torace e l'amigdala ma se l'amigdala rielabora soggettivamente
cosa me ne faccio di una ricetta calata dall' alto?
Non esiste la tosse, esiste un paziente con la tosse.
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