Antonio Bruno
assg...@katamail.com
http://members.xoom.it/Ass_Graal
http://mysite.ciaoweb.it/cspbologna/default.htm
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"E' un male da poco se un uomo di scienza viene indotto in errore da un
impostore; è ben più grave se per rispetto umano, o per timore di sbagliare,
la scienza si rifiuta di cercare la verità"
H. Tirring
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Stella Segreta <sueanne...@yahoo.fr> wrote in message
9edjqn$6mi$1...@nreadA.inwind.it...
> Qualcuno di voi conosce qualche portafortuna, amuleto, tiritera, o roba
> varia che aiuti a scuola?
> Io ho una sfortuna terribile a scuola..
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::CUT:::::::::::::::::::::::::::::
:::::CUT::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
Questo non e' essere sfortunata, e' essere "cool" !! :-))
Tra qualche anno probabilmente ti ricorderai di questi momenti facendoti
delle grosse risate :-)
--
- Dado : Extreme Snowboarder
*-> I believe I can fly, I believe I can touch the sky <-*
>Qualcuno di voi conosce qualche portafortuna, amuleto, tiritera, o roba
>varia che aiuti a scuola?
Quando abbiamo i compiti in classe portiamo un ciondolo con l'effige
di Zio Gastone!!....funziona sempre!! Quak....quak....quak. :) :) :)
A si ???
Io pensavo che vi metteste a starnazzare in coro !!
>>Quando abbiamo i compiti in classe portiamo un ciondolo con l'effige
>>di Zio Gastone!!....funziona sempre!! Quak....quak....quak. :) :) :)
>
>A si ???
>Io pensavo che vi metteste a starnazzare in coro !!
No....no....maestra papera è assai severa!! Qua...qua. :( :( :(
Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahah
Antonio, tu sei troppo forte. ;-))
>Qualcuno di voi conosce qualche portafortuna, amuleto, tiritera, o roba
>varia che aiuti a scuola?
i miei alunni dicono : "grattarsi le palle" ma non so quanto cio' gli
possa bastare :)). Per le mie alunne, beh, non saprei che dirti!
>Io ho una sfortuna terribile a scuola..
io pensavo invece che la "sfortuna" a scuola non esistesse : o si e'
capaci oppure no!
>Se un compito in classe mi va benissimo, viene annullato perchč a tutta la
>classe va male...
beh, questo dipende dalla "bonta'" del docente, non trovi? In questa
maniera cerchera' di dare una mano ai meno capaci e si potra' fare una
migliore idea per valutarli. Certe altre volte pero'... il docente e'
obbligato a comportarsi cosi' a causa... proprio degli alunni. Mi
spiego : certe volte 'sti monellacci :), soprattutto quelli piu'
"duri", si mettono d'accordo per fare fallire forzatamente un compito
in classe. A questo punto il docente e' *quasi* obbligato a rifarlo
fare, magari dopo qualche giorno tra ripassi, "recuperi" e
"approfondimenti" vari in classe [1]. Ma dimmi : i tuoi docenti POI
tengono conto del fatto che a TE il compito era andato benissimo? Io
penso di si, perche' un buon alunno non si dimentica mai cosi' come
non si dimentica mai quello piu' somaro che UNA o DUE volte riesce a
superare i veri buoni alunni (ehm... il piu' delle volte perche'
copiano, e cio' si riesce a vedere da almeno un miglio :))
>Se in un compito in classe copio,
allora prima c'avevo quasi azzeccato! :)) Guarda, ti dico cio' che
dico ai miei alunni : meglio mettere in mostra le prioprie difficolta'
con un bel 2 e poi parlarne apertamente con il docente cosi' da farsi
aiutare a superare certe difficolta' che copiare *miseramente* e pure
stupidamente [2]
>i compagni bastardi vanno a fare la spia
>come i bambini (E dire che sono in 2nda superiore...)
fanno bene e fanno male :
bene : perche' COPIANDO non implica che tu abbia capito cio' che
dovevi fare (da sola o da solo)
male : perche' tanto il docente dello scopiazzamento se ne accorge da
solo :)) [2]. Io in questi casi alzo il voto (di pochissimo, diciamo
di un "epsilon", ma sempre moolto sotto la sufficienza) a chi ha
copiato e lo *abbasso* di parecchio a chi ha passato il compito,
perche' in questo modo chi lo ha passato non e' stato molto educativo
nei confronti del copione : avrebbe fatto meglio almeno la sera prima
a spiegare all'amico l'argomento che era l'oggetto del compito.
>Nelle risse a scuola, di mezzo, anche se non c'entro niente, ci vado a
>finire io..
allora sei un coglione (o una fregnona)
>ma perchč!? Non esiste un amuleto o qualcosa del genere!? non ce la faccio
>piů!
amuleti? Eh eh eh... dovreste chiedere alla presidenza di ospitare uno
del Cicap per fare un piccolo seminario sulle superstizioni (cio' fa
parte di quello che gli alunni possono chiedere come "seminari",
insieme a quelli di ballo, di chitarra, di fotografia, astronomia,
giornalismo, sessuologia etc. ) e ad un docente qualunque su come si
studia e si cresce a scuola.
[1] mannaggia a quel troglodita che ha inventato le "sanatorie" dei
recuperi + approfondimenti + "debiti formativi" : ai mei tempi dovevi
solo studia' e ai piu' sfortunati di coccia toccava l'esame di
riparazione, che a dire il vero era MOOLTO piu' formativo ed educativo
delle cazzeruole che si sono inventati negli ultimi dieci anni!
[2] perche' per un docente e' facilissimo accorgersi del copiato tanto
che a volte, se quello che passa il compito scrive sul foglietto "a
stronzoooo!", i copiatori... copiano pure quello :)) se non
addirittura la firma di chi gli ha passato l'elaborato.
Ciao : Goffredo Pierpaoli
-----------------------------
BOLOGNA E USTICA PER NON DIMENTICARE
Il 27 Giugno 1980, 20 anni or sono, accadde qualche cosa
nei nostri cieli.
Notiamo ancora un incredibile silenzio da parte dei media
e delle autorita' politiche e militari che in quel tempo
operarono... per il raggiungimento della verita'.
NON DIMENTICHIAMO IL CIELO DI USTICA
-----------------------------
per rispondere mettere ri al posto di ti
nell'indirizzo di email
Te lo sconsigio vivamente.
Con la sfiga che ti ritrovi, se vai con un bracciale d'oro a scuola come
minimo te lo ciulano!
Io credo invece che il rendimento scolastico dipenda da così tante variabili
da rendere inadeguato qualsiasi tipo di giudizio . Dipende ad esempio
dall'interesse che uno ha per la materia, dall'impegno che uno ci mette NEL
MOMENTO in cui si sostiene la prova, allo stao di salute DEL MOMENTO ecc.
Fin'ora nessun metodo di giudizio usato riesce a tener conto di tutto questo
e sono gravi mancanze specie perchè le votazioni purtroppo a volte sono
determinanti per accedere o meno ad un certo tipo di occupazione.
>>i compagni bastardi vanno a fare la spia
>>come i bambini (E dire che sono in 2nda superiore...)
>
>fanno bene e fanno male :
>
>bene : perche' COPIANDO non implica che tu abbia capito cio' che
>dovevi fare (da sola o da solo)
>
>male : perche' tanto il docente dello scopiazzamento se ne accorge da
>solo :)) [2]. Io in questi casi alzo il voto (di pochissimo, diciamo
>di un "epsilon", ma sempre moolto sotto la sufficienza) a chi ha
>copiato e lo *abbasso* di parecchio a chi ha passato il compito,
>perche' in questo modo chi lo ha passato non e' stato molto educativo
>nei confronti del copione : avrebbe fatto meglio almeno la sera prima
>a spiegare all'amico l'argomento che era l'oggetto del compito.
Secondo me, visto come è la società attuale chi passa il compito dovrebbe
essere premiato dal momento che si è distinto dalla massa e ha compiuto un
gesto nobile : AIUTARE IL PROSSIMO.
Tanto potete rigirarvela come vi pare ma purtroppo la scuola ancora oggi si
preoccupa solo di insegnare nozioncine mentre forse sarebbe ora che
insegnasse valori civici. Per come vanno le cose si capisce che la famiglia
non riesce a darli.
La scuola dovrebbe finalmente diventare una istituzione educativa.
>allora sei un coglione (o una fregnona)
Davvero dei bei concetti per un insegnante !!! Proprio belli non c'è che
dire.
Manuela
>>io pensavo invece che la "sfortuna" a scuola non esistesse : o si e'
>>capaci oppure no!
>Io credo invece che il rendimento scolastico dipenda da così tante variabili
>da rendere inadeguato qualsiasi tipo di giudizio .
ah si? Beh, allora spiegami tu perche', proprio per ovviare alla
dipendenza (pro/contro) che agisce sul rendimento di un alunno dalle
tante variabili che hai citato, un insegnante deve cercare di
valutarlo
- inaspettatamente
- periodicamente e ripetutamente (al fine di correggerlo per fargli
comprendere l'essenza della disciplina che sta studiando)
- a tempi prefissati
- con domande dirette e indirette, ad incrocio, a risposta semplice e
a risposta multipla
- facendogli fare dissertazioni orali/scritte su un argomento scelto a
piacere dell'alunno
- facendogli fare ricerche e applicazioni pratiche di quanto...
avrebbe dovuto apprendere
oltre a : mostrandogli in modi diversi come si puo' arrivare ad un
determinato *concetto* e come *affrontarlo*.
Ed inoltre dimmi : secondo te, a cosa servira' formulare un giudizio
sul rendimento (globale) dell'alunno in una data disciplina?
- per sfornare asini che domani occuperanno i posti sbagliati a
scapito di chi asino non e' []
- per sfornare futuri *cittadini* capaci e consapevoli di competere
nell'ambiuto sia sociale che lavorativo []
- per stimolare l'alunno/futuro cittadino ad incrementare il proprio
rendimento []
>Fin'ora nessun metodo di giudizio usato riesce a tener conto di tutto questo
>e sono gravi mancanze specie perchè le votazioni
immagino che volevi dire *valutazioni*
>purtroppo a volte sono
>determinanti per accedere o meno ad un certo tipo di occupazione.
e cosa proporresti tu?
- abolire le valutazioni []
- modificarle (si, ma come) []
- lasciare tutto al caso ('ndo cojo cojo) []
>>>i compagni bastardi vanno a fare la spia
>>>come i bambini (E dire che sono in 2nda superiore...)
>>
>>fanno bene e fanno male :
>>
>>bene : perche' COPIANDO non implica che tu abbia capito cio' che
>>dovevi fare (da sola o da solo)
>Secondo me, visto come è la società attuale chi passa il compito dovrebbe
>essere premiato dal momento che si è distinto dalla massa e ha compiuto un
>gesto nobile : AIUTARE IL PROSSIMO.
nobile? Se uno ti passa la soluzione di un problema di matematica (io
insegno quella ma l'esempio e' valido per qualunque altra disciplina
:)) che in teoria, oltre alle nozioni sul caso specifico, richiede
anche una certa dose di intelligenza e di immaginazione per saperne
imbastire la soluzione (e spesso il percorso risolutivo puo' prendere
strade differenti!), tu prendi un bell'8 e ti salvi la media : il tuo
amico "aiutante del prossimo" ti ha poi fatto *capire* cio' che ti
aveva passato? Ti ha messo nelle SUE stesse condizioni nel saper
sviluppare un argomento?
>Tanto potete rigirarvela come vi pare ma purtroppo la scuola ancora oggi si
>preoccupa solo di insegnare nozioncine mentre forse sarebbe ora che
>insegnasse valori civici.
Ai valori civici partecipano tre elementi : la societa' (compresa la
famiglia, le varie istituzioni e i progressi di queste), l'alunno
stesso con la sua sensibilita' a rapportarsi con il mondo esterno, gli
insegnanti.
In ambito didattico della "nozioncina" non se ne puo' fare
assolutamente a meno... altrimenti come spieghi ad uno che non lo
conosce, ad esempio, il concetto di limite, cosa e' un numero primo,
che cosa e' uno stato di diritto o chi era e cosa aveva fatto, immerso
nel suo tempo, un Dante? Purtroppo nessuno nasce... gia' "imparato" e
credo che ai giorni nostri l'autodidattismo sia una pratica moolto
rara.
Infine sappi che un insegnante, in genere, non svolge solo questo
ruolo perche' piano piano impara a conoscere i suoi alunni parlandoci,
non facendoli annoiare e convivendoci giorno per giorno; io ad esempio
mi sono trovato catapultato in una realta' scolastica dove faccio (ma
non per finta) per prima cosa : l'amico, il genitore, il "confessore",
l'educatore, lo "psicologo", il "consigliere", e il valutatore dei
miei alunni. Solo alla fine di tutto cio'... faccio l'insegnante della
mia disciplina!
>>allora sei un coglione (o una fregnona)
>Davvero dei bei concetti per un insegnante !!!
quali diversi concetti da questi avresti fissato tu?
Ah, hai dimenticato di riscrivere in quale occasione uno e' un
coglione o una fregnona ma te le riporto io per amore di precisione :
"Nelle risse a scuola, di mezzo, anche se non c'entro niente, ci vado
a finire io.."
e ci sarebbe solo da dire che avrei potuto dire che se uno non riesce
a districarsi da solo in queste particolari situazioni, non ha ancora
compreso come difendercisi dalle "ingiustizie". Ma errando una o due
volte in genere si impara e/o ci si adatta alle situazioni, e questo
(forse) lo dovresti apprendere *anche* a scuola : evitando di farti
beccare in mezzo alle risse, spiegando esattamente perche' ci sei
capitata nel mezzo e offrendo le tue piu' o meno giuste ragioni.
Forse stiamo tendendo all'OT su IDM con questo argomento, ma era
giusto per precisare.
E tu saresti un insegnante ?
Beh, sono contento di non essere piu' in italia, una volta tanto :-)
>[2] perche' per un docente e' facilissimo accorgersi del copiato tanto
>che a volte, se quello che passa il compito scrive sul foglietto "a
>stronzoooo!", i copiatori... copiano pure quello :)) se non
>addirittura la firma di chi gli ha passato l'elaborato.
>
mi ricordo una volta un compagno di classe che durante un saggio di
educazione tecnica (proiezione ortogonale) si girava dal banco davanti
per copiare, ed ha copiato il disegno capovolto......2 secco.....
alek
--
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"Ciù un o l'è grammo e ciù vedde grammi i ätri." (Angelo IDCG)
>In article <3b0ae06...@news.iunet.it>, gofpie...@ti.tws.it says...
>[Un sacco di cose inutili]
>> >Nelle risse a scuola, di mezzo, anche se non c'entro niente, ci vado a
>> >finire io..
>>
>> allora sei un coglione (o una fregnona)
>E tu saresti un insegnante ?
>Beh, sono contento di non essere piu' in italia, una volta tanto :-)
Mi spiace per te, ma non mi dire che appartieni ad una delle due
categorie sopra scritte :))
> Secondo me, visto come è la società attuale chi passa il compito dovrebbe
> essere premiato dal momento che si è distinto dalla massa e ha compiuto un
> gesto nobile : AIUTARE IL PROSSIMO.
Già...
All'esame di 'Virologia', fai passare uno che non distingue un virus
dall'aceto di mele e poi, cinque anni dopo, la razza umana viene sterminata
dal virus ebola-deponti.
saluti,
Peltio
ho 'un filino' esagerato... ma se le istituzioni dovessero sposare il tuo
puinto di vista tanto varrebbe che aboliscano i compiti, no?
Sarebbero tutti contenti.
Quali categorie ?
Io appartengo a quelli che pensano che per un insegnante dare del coglione,
senza neanche gli smiles, in luogo pubblico ad un alunno non sia la cosa
piu' furba del mondo da fare...
(Tralasciando tutto il resto che hai scritto ovvimannte...)
Innazi tutto lo studente ha il dovere di studiare. Se non vuole studiare se
ne sta a casa. E si studia per se stessi e non per il voto. Secondo lo
studente passa oltre duecento giorni in classe con gli insegnanti per cui
ritengo che un insegnate sappia con chi ha a che fare. Se io durnte tutto
l'anno ho un rendimento eccellente ed ad un interogazione faccio cilecca
perchè mi è morto il psce rosso, l'insegnate normalemtne non ne tiene
particolarmente conto. Alla lunga dalle superiori si esce con un voto che,
grossomodo, rispecchia la realtà Questo non vale per l'esame finale (ma
parlo della mia esperienza) che ho trovato essere una farsa gigantesca.
Dell'università non so nulla se non racconti di seconda mano. La ha
assistito ad un solo eseme.Poi ho deciso di non assisterne ad altri. Mi
avevano schifato nella maniera più totale. Ma poteva essere il professore
maleducato, non so, ne voglio sapere.
Tornado sulla votazione
ti faccio un
esempio: devo selezionare una persona per un posto in banca è ho davanti a
me tre laureati in economia. Quale parametro devo usare secondo te? Io
userei
il voto laurea. Altri metodi non ne conosco.
> Secondo me, visto come è la società attuale chi passa il compito dovrebbe
> essere premiato dal momento che si è distinto dalla massa e ha compiuto un
> gesto nobile : AIUTARE IL PROSSIMO.
Non è aiutare il prossimo. E' imbrogliare! La scuola deve formare una
persona da un punto di vista culturale. Ti deve insegnare determinate cose.
Storia, geografia, letteratura.
Attraverso il compito il prof vede se tu stai apprendendo o no. Se tu copi
come fa il prof. a sapere se stai apprendendo o no? Anche se devo ammettere
che d'inglese qualche copia la passavo ;-) penso di essere l'unico studente
in Italia che abbia avuto il voto cumulativo:-DDD
Poi questa cosa di
annullare il compito perchè va male a tutti non la capisco. Quando andavo al
liceo queste cose non si facevano.
> Tanto potete rigirarvela come vi pare ma purtroppo la scuola ancora oggi
si
> preoccupa solo di insegnare nozioncine mentre forse sarebbe ora che
> insegnasse valori civici.
Nozioncine? Ma stiamo scherzando vero? Sono nozioni fondamentali. Che,
IMNSHO, i professori Italiani, Inglesi e Francesi insegnano male (non tutti
per carità!). C'è gente che non sa dove si trova Liverpool o dove si trova
Palermo. C'è gente che se gli chiedo un'opera di Wilde non sa rispondere.
Prova a parlare di Aristotile, Mann,Erasmo da Rotterdam.
Quelle non sono nozioncine sono nozioni fondamentali per vivere in un
contesto civile.
Valori civici quali sono? Sono relativi.
> Per come vanno le cose si capisce che la famiglia
> non riesce a darli.
E già i giovani d'oggi e la mancanza di valori. Mi pare che il primo a
lamentarsi era Plauto.
> La scuola dovrebbe finalmente diventare una istituzione educativa.
E quale educazione deve dare? Ti faccio un esempio personale. Io sono di
religione anglicana e quando arrivai in Italia qualle grandissima #######
della mia professoressa d'Italiano mi voleva convertire al catolicesimo a
tutti i costi. Tant'è che mio padre mi dovette cambiare di scuola. A modo
suo quella tizia lo faceva per il mio bene. Per adempire al suo dovere
d'insegante ed educatrice. Ma era quello il mio bene?
>
> >allora sei un coglione (o una fregnona)
>
> Davvero dei bei concetti per un insegnante !!! Proprio belli non c'è che
> dire.
Scusa se ti cacci nei guai e non te ne sai uscire sei un cretino. Se ti fai
coinvolgere, per abitudine, sei un doppio cretino. Cosa ti aspetti che uno
gli deve dire a uno che non sa pararsi il culo? Che bravo? Poi solo un
cretino o un bambino fa una rissa scuola. Meglio fuori lontano dagli
insegnanti. E' una regola universale.
Ci sono più risse in School lane che in una partita di rugby ;-)
con rispetto
ALBION OF AVALON
> Secondo me, visto come č la societą attuale chi passa il compito
dovrebbe
> essere premiato dal momento che si č distinto dalla massa e ha
compiuto un
> gesto nobile : AIUTARE IL PROSSIMO.
E no cara la mia Manuela, passare un compito e' solo un palliativo,
non e' Aiutare, se io voglio aiutare un mio compagno di scuola
studiamo insieme, cerco di fargli capire cio' che so...
Ma non facendogli imparare a memoria cio che io so...
Ma cercando di fargli capire come fare per "imparare" cose nuove e a
ragionare con la sua testa...
Perche' alcune cose che a me non sono chiare potrebbe spiegarmele
lui...
Passare un compito serve soltanto per il momento. Relativamente
serve...
I miei prof a scuola se ne sono sempre accorti quando venivano passati
foglietti...
Io sono uno di quelli che a matematica viaggiavo sulla media del 4
fisso... ^__^
quando mi interrogava il prof e mi chiedeva le definizioni di derivata
o di parabola, che non mi ricordavo mai... mi rimandava a posto con un
bel 3...
perche' mi diceva non mi importa se sai risolvere le equazioni, anche
i ciuchi sono bravi a far di conto... ^___^
Tanta acqua e' passata sotto i ponti da quei magnifici giorni di
scuola...
ma le definizioni ancora non mi rimangono in mente ^___^
Che poi la scuola italiana navighi in cattive acque puo' anche
darsi...
Ma io rimpiango il buon vecchio esame di riparazione a Settembre...
Da quanto mi piaceva ho fatto in modo di essere rimandato a Settembre
in tutti gli anni... ;-)
--
___________________________________________________________
sign version 2.01
Abulion Yorgen
ex-padawan del Magister Valar
Maestro Jedi
appartenente al New Jedi Order
"Qualcuno era comunista perché Berlinguer
era una brava persona."
Giorgio Gaber
____________________________________________________________
>> >E tu saresti un insegnante ?
>> >Beh, sono contento di non essere piu' in italia, una volta tanto :-)
>> Mi spiace per te, ma non mi dire che appartieni ad una delle due
>> categorie sopra scritte :))
>Quali categorie ?
>Io appartengo a quelli che pensano che per un insegnante dare del coglione,
>senza neanche gli smiles, in luogo pubblico ad un alunno non sia la cosa
>piu' furba del mondo da fare...
punto : non ho detto di aver dato del coglione/fregnona pubblicamente
ad un alunno/a [1], ho detto a "Stella Segreta"
"... allora sei un coglione (o una fregnona)"
in seguito a questa sua frase "Nelle risse a scuola, di mezzo, anche
se non c'entro niente, ci vado a finire io..".
Ma la stessa risposta la avrei data *apertamente* a mia nipote o a mio
figlio in un'occasione del genere.
[1] Per quel che riguarda il mio essere insegnante, invece, avrei
preso da una parte l'alunno/a capitato/a in mezzo alla rissa e gli/le
avrei spiegato che non vale neanche la pena a mettersi in certi guai.
Magari poi, con una pacca sulla spalla, gli/le avrei anche suggerito
che a mettersi in mezzo ad una rissa (anche quando uno/a "non c'entra
niente"), equivale senza ombra di dubbio ad essere scambiata per un/a
coglione/fregnona.
ci sono due menti
quella originale e la mente voladero
la originale mica va a scuola per servire da animale politico
>niniane
>
>ci sono due menti
E scruivono suempre le stuesse cuose.
Leonuardo di cuattivo umuoure
--
Linux PC is like South Pole igloo.
not get blue, not freeze to death, no Windows, no Gates,
and helluva penguins all around.
> Tornado sulla votazione
> ti faccio un
> esempio: devo selezionare una persona per un posto in banca č ho davanti a
> me tre laureati in economia. Quale parametro devo usare secondo te? Io
> userei
> il voto laurea. Altri metodi non ne conosco.
Ehm... e la professionalitā? Conta mille volte pių del voto...
Nessuna banca prenderebbe un dirigente neolaureato senza esperienza.
Bye Krmel versione quiz: "come si fa l'esperienza se nessuno ti
prende? ;-)"
---
"La massima cultura accessibile all'intelligenza umana non sara',
se essa rifiuta a se stessa ogni risorsa che le proviene dalla sua
coscienza spirituale superiore, che un procedere preparatorio,
in confronto a cio' che potrebbe diventare se, con le facolta'
sufficientemente sviluppate, potesse entrare coscientemente in
relazione col piano o con gli aspetti iperfisici della Natura".
William Scott/Elliot, "Storia dell'Atlantide"
>Secondo me, visto come č la societą attuale chi passa il compito dovrebbe
>essere premiato dal momento che si č distinto dalla massa e ha compiuto un
>gesto nobile : AIUTARE IL PROSSIMO.
E' un punto di vista... che probabilmente hai perche' sei seduta.
Ma immagina di essere sdraiata. Con una luce negli occhi. E sentire
uno che dice: "Ragazzi, io sono qui perche' ho sempre trovato gente
in gamba che mi ha passato la dritta giusta al momento giusto. Ora,
se vedete che sono nei casini, aiutatemi, okay? Bene... cominciamo,
e speriamo bene. Bisturi..."
Com'e' che puoi sentirlo? Due spiegazioni. Una, sei paranormale. O,
due... l'anestesista non ha trovato l'anima buona che gli spiegasse
come miscelare correttamente il gas.
Comunque, sbagliando s'impara, e dopo qualche esperimento anche lui
se la sapra' cavare. Cosi' anche tu avrai aiutato il prossimo, ed a
prezzo della vita: nobile sacrificio! Per niente sminuito dal fatto
che forse non e' stato del tutto volontario 8-D
Leonardo
WARNING: Followup-To: set to it.discussioni.misteri
...make: *** No rule to make target `love'. Stop.
> Innazi tutto lo studente ha il dovere di studiare. Se non vuole studiare
se
> ne sta a casa. E si studia per se stessi e non per il voto.
Su questo concordo.
> studente passa oltre duecento giorni in classe con gli insegnanti per cui
> ritengo che un insegnate sappia con chi ha a che fare.
Questo non sempre e' vero. Ricordo molto bene gli anni scolastici e qualche
volta e' capitato che un professore provi antipatia o simpatia verso un
proprio allievo e non su basi di rendimento nello studio. Ma non accade
sempre!!!!
Se io durnte tutto
> l'anno ho un rendimento eccellente ed ad un interogazione faccio cilecca
> perchè mi è morto il psce rosso, l'insegnate normalemtne non ne tiene
> particolarmente conto. Alla lunga dalle superiori si esce con un voto che,
> grossomodo, rispecchia la realtà
Anche qui non sempre e' cosi'. Vedi sopra.
> Tornado sulla votazione
> ti faccio un
> esempio: devo selezionare una persona per un posto in banca è ho davanti a
> me tre laureati in economia. Quale parametro devo usare secondo te? Io
> userei
> il voto laurea. Altri metodi non ne conosco.
Qui non concordo affatto. Nel senso che proprio per i motivi sopra elencati,
(lo affermi anche tu che gli esami universitari sono spesso una farsa), un
esaminatore attento valuta anche altri aspetti. E magari mette alla prova
gli aspiranti, per comprenderne il grado di preparazione effettivo, la
professionalita', la competenza e la serieta'. E qualche volta capita che i
vincitori non siano quelli con i voti maggiori. Diciamo che la valutazione
piu' corretta e' quella che considera vari fattori nel loro insieme.
> Non è aiutare il prossimo. E' imbrogliare! La scuola deve formare una
> persona da un punto di vista culturale. Ti deve insegnare determinate
cose.
> Storia, geografia, letteratura.
> Attraverso il compito il prof vede se tu stai apprendendo o no. Se tu copi
> come fa il prof. a sapere se stai apprendendo o no? Anche se devo
ammettere
> che d'inglese qualche copia la passavo ;-) penso di essere l'unico
studente
> in Italia che abbia avuto il voto cumulativo:-DDD
> Poi questa cosa di
> annullare il compito perchè va male a tutti non la capisco. Quando andavo
al
> liceo queste cose non si facevano.
Iniziamo a dire che e' umano cercare di aiutare il compagno di classe in
difficolta'. Ma passare il compito, a lungo, non vuol dire dare un aiuto. Io
cercherei di spronare quel compagno copione a studiare di piu'. Magari se
vuole puo' venire a casa a studiare con me. Magari puo' anche capitare che
una volta si possa trovare in difficolta' anche chi di solito e' preparato.
Ma normalmente chi copia lo fa per abitudine. Una forma di sanguisuga, che
pero' in cambio non ti da nulla. Per la seconda parte di questa frase , devo
dire che la pratica di annullare il compito se molti non lo eseguono bene e'
oggi molto diffusa. Anche in classe di mio figlio e' capitato. Solo in
quattro avevano fatto il compito di matematica bene (e mio figlio era tra
questi). Tutto da rifare e nella seconda prova, mio figlio, pur andando
bene, ha pero' preso una valutazione inferiore ed era chiaramente e
giustamente arrabiato. Ha chiesto allora llla prof. di fare la media tra i
due compiti, ma lei ha detto che andava bene cosi'. Boooohhhhhh!!!!!!!
>
>
> Nozioncine? Ma stiamo scherzando vero? Sono nozioni fondamentali.
Che l'insegnamento oggi sia troppo nozionistico non mi pare un mistero.
D'altra parte stanno cercando di cambiare qualcosa nella scuola (chi in un
modo, chi in un altro). Inoltre gli insegnanti non sono molto preparati, non
solo per colpa loro. Pensa che a scuola di mio figlio (una media statale
romana), il 65 per cento del corpo insegnante supera i 60 anni, e di questi
il 15 percento supera i 65 anni. Mi sembra un po' esagerato. Insomma bisogna
rinnovare ed adeguarsi ai canoni di insegnamento europei (invidio i college
inglesi), se vogliamo sfornare ragazzi effettivamente preparati ad inserirsi
alla grande nel mondo del lavoro. Sui valori civili cerchiamo di impegnarci
anche in famiglia. Ho sentito spesso genitori consigliare il proprio figlio
di mettersi vicino a quel compagno durante il compito in classe, cosi' puoi
copiare. Insomma, la scuola ha l'obbligo di darci gli insegnamenti
fondamentali a poter esprimere tutto le nostre potenzialita' sia nel modno
del alvoro che nella vita sociale, ma anche le famiglie devono collaborare,
non tanto nello studio (non tutti possono seguire i propri figli per vari
motivi), quanto nel sapersi comportare civilmente e socialmente.
> E già i giovani d'oggi e la mancanza di valori. Mi pare che il primo a
> lamentarsi era Plauto.
I "valori" di una volta non ci sono piu'. Certo sono "svalutati" anche loro,
non solo la lira :-))) Ma qui il discorso potrebbe diventare molto lungo e
complesso. quale e' la verita': la colpa e' della societa' che riversa tutti
i suoi mali all'interno delle varie istituzioni (scuola, famiglia, sport
ecc.) o e' della scuola, della famiglia e dello sport che non insegnano piu'
i veri valori, come la lealta', la generosita', la tolleranza? Il classico
serpente che si morde la coda!!!!!
> E quale educazione deve dare? Ti faccio un esempio personale. Io sono di
> religione anglicana e quando arrivai in Italia qualle grandissima #######
> della mia professoressa d'Italiano mi voleva convertire al catolicesimo a
> tutti i costi. Tant'è che mio padre mi dovette cambiare di scuola. A modo
> suo quella tizia lo faceva per il mio bene. Per adempire al suo dovere
> d'insegante ed educatrice. Ma era quello il mio bene?
Quella professoressa non lo faceva per il tuo bene!!!! Ma solo per
soddisfare il suo ego. Assurdo ed inconcepibile, ma anche inutile e dagli
effetti opposti a quelli che la tua prof. si era prefissa. E' come dire che
la religione cattolica e' l'unica vera religione esistente. Non pensi che
anche questa sia una forma di intolleranza, di mancanza di umilta', di
presupponenza? Mica eri un drogato!!! O un ladro!!!! E se eri negro, magari
avrebbe tentato di dipingerti di bianco!!!!!
> Scusa se ti cacci nei guai e non te ne sai uscire sei un cretino. Se ti
fai
> coinvolgere, per abitudine, sei un doppio cretino. Cosa ti aspetti che uno
> gli deve dire a uno che non sa pararsi il culo? Che bravo? Poi solo un
> cretino o un bambino fa una rissa scuola. Meglio fuori lontano dagli
> insegnanti. E' una regola universale.
> Ci sono più risse in School lane che in una partita di rugby ;-)
Crudo come concetto, ma anche vero. La scuola e' la palestra della vita che
ci attende. Non so dire se sia piu' o meno giusto. Certo che di schiaffoni
ne prendevo, fino ai sedici anni. Poi mi sono stufato di porgere l'altra
guancia. Ed ho deciso di porgere l'altro cazzotto a colui che cominciava.
Mai il primo, ma sempre l'ultimo. Ripeto crudo ma vero.
>
> con rispetto
> ALBION OF AVALON
>
Ciao
Giancarlo
Stavamo parlando di studenti e di metodi di votazione. Se devo assumere una
persona per un posto di rilievo, per la quale è richiesta una certa
esperienza, gli guardo il CV e le refernze, fregandomene altamente del voto
di laurea. Se invece devo assumere delle persone che sono al loro primo
impiego il CV non serve a nulla. Cosa ci trovo secondo te? Distribuito
giornali dal ** al** oppure lavorato da McDonald dal ** al **?
E non ribbatere che Pareto era laureato in ingegneria ;-) e che Croce non
era laureato ;-) esistono sempre delle eccezioni.
> Nessuna banca prenderebbe un dirigente neolaureato senza esperienza.
In Italia bello mio, in Italia. La sai l'età media degli operatori di borsa
sulla piazza di NY o Londra? Informati e ne rimarrai stupito. Quei ragazzi
gestiscono molti più miliardi che la maggior parte dei direttori di banca in
Italia.
> Bye Krmel versione quiz: "come si fa l'esperienza se nessuno ti
> prende? ;-)"
Un problema molto comune in Italia. I tempi che ci mettete per laurearvi
sono a dir poco scandalosi. E questo non per colpa dello studente che non
studia, anzi studiate molto più di noi, ma per il sistema. Quello si che è
abberrante.
--
Gia' non l' hai mai detto, ma l' hai scritto, cambia qualcosa ? Con il
termine un "alunno" e' ovvio che non intedessi un _tuo_ alunno...
> in seguito a questa sua frase "Nelle risse a scuola, di mezzo, anche
> se non c'entro niente, ci vado a finire io..".
>
> Ma la stessa risposta la avrei data *apertamente* a mia nipote o a mio
> figlio in un'occasione del genere.
Ma non ti sei accorto che quella frase e le altre erano chiaramente
enfatizzate ? Non era sistematico che ad ogni rissa ci andasse di mezzo, era
un modo di dire...
Ancora non riesco a pensare che tu abbia costruito tutto questo discorso per
quella frasettina... Chissa' per le cose serie allora... :-)
Parto dal presupposto dell'onestà intellettuale dell'insegnante, che ahimè è
un essere umano. E come tale è soggetto ad emozioni e sentimenti.
> Se io durnte tutto
> > l'anno ho un rendimento eccellente ed ad un interogazione faccio cilecca
> > perchè mi è morto il psce rosso, l'insegnate normalemtne non ne tiene
> > particolarmente conto. Alla lunga dalle superiori si esce con un voto
che,
> > grossomodo, rispecchia la realtà
>
> Anche qui non sempre e' cosi'. Vedi sopra.
Parlo in base alla mia esperienza. Poi ho detto grosso modo.
> > Tornado sulla votazione
> > ti faccio un
> > esempio: devo selezionare una persona per un posto in banca è ho davanti
a
> > me tre laureati in economia. Quale parametro devo usare secondo te? Io
> > userei
> > il voto laurea. Altri metodi non ne conosco.
>
> Qui non concordo affatto. Nel senso che proprio per i motivi sopra
elencati,
> (lo affermi anche tu che gli esami universitari sono spesso una farsa),
Forse mi sono espresso male. Io ho visto da parte dei prof. un totale
disprezzo per lo studente. Per questo mi sono sentito schifato.
Se da noi un prof. si comportasse in quel modo i calci in culo che si
prenderebbe sarebbero innumerabili.
Ma come si permette il prof. a non ascoltare l'esposizione dello studente
perché doveva commentare le lasagne che si era mangiato a pranzo? Come si
permette il professore a dondolarsi sulla sedia con aria palesemente
scocciata e guardare lo studente come se fosse un pezzo di m.....
Questo a me ha schifato. E mi ha anche schifato il fatto che gli studenti
prendevano questi comportamenti come "normali".
> un
> esaminatore attento valuta anche altri aspetti. E magari mette alla prova
> gli aspiranti, per comprenderne il grado di preparazione effettivo, la
> professionalita', la competenza e la serieta'. E qualche volta capita che
i
> vincitori non siano quelli con i voti maggiori. Diciamo che la valutazione
> piu' corretta e' quella che considera vari fattori nel loro insieme.
Si è vero, per questo si fanno le selezioni ed i colloqui. Ma spesso il voto
di laurea ci influenza. E secondo te quante sono le ditte che si possono
permettere di affidarsi ad una società di selezionatori, che detto fra noi
sono molto care?
A me personalmente avrebbe dato molto fastidio. Purtroppo oggi giorno c'è la
convinzione, a mio avviso errata, che la scuola non deve selezionare, ma
deve promuovere tutti in massa. E questo è sbagliato. Quanti diplomati ci
sono in giro che sanno a mala pena leggere e scrivere? Tanti. Questo perché
vengono promossi in massa. Non riesco completamente a capire l'utilità
didattica di far ripetere un compito od una interrogazione, a volte un bel
due è salutare, ti sprona. E se una persona non è portata per gli studi non
è una vergogna, che faccia un'altra cosa. Ove sicuramente riuscirà meglio.
> > Nozioncine? Ma stiamo scherzando vero? Sono nozioni fondamentali.
>
> Che l'insegnamento oggi sia troppo nozionistico non mi pare un mistero.
> D'altra parte stanno cercando di cambiare qualcosa nella scuola (chi in un
> modo, chi in un altro). Inoltre gli insegnanti non sono molto preparati,
non
> solo per colpa loro.
Bè dalla regia mi dicono che in Italia dalla fine degli anni sessanta alla
metà degli anni settanta la lauree praticamente la regalavano ed esistevano
gli esami di gruppo. Se quello che mi dicono è vero non mi meravigli che ci
siano insegnati poco preparati. Nella mia esperienza, devo aggiungere per
correttezza, l'insegante asino era l'eccezione e non la regola.
> > Scusa se ti cacci nei guai e non te ne sai uscire sei un cretino. Se ti
> fai
> > coinvolgere, per abitudine, sei un doppio cretino. Cosa ti aspetti che
uno
> > gli deve dire a uno che non sa pararsi il culo? Che bravo? Poi solo un
> > cretino o un bambino fa una rissa scuola. Meglio fuori lontano dagli
> > insegnanti. E' una regola universale.
> > Ci sono più risse in School lane che in una partita di rugby ;-)
>
> Crudo come concetto, ma anche vero. La scuola e' la palestra della vita
che
> ci attende. Non so dire se sia piu' o meno giusto. Certo che di schiaffoni
> ne prendevo, fino ai sedici anni. Poi mi sono stufato di porgere l'altra
> guancia. Ed ho deciso di porgere l'altro cazzotto a colui che cominciava.
> Mai il primo, ma sempre l'ultimo. Ripeto crudo ma vero.
E' vero, la scuola è una palestra di vita. Si ritrovano, in piccolo, tutte
le storture della vita dei "grandi".
CMQ mai porto l'altra guancia :-))))))))))
--
Il 25 May 2001 01:21:32 +0200, "Giancarlo E." scriveva, nel rispondere
a "albion of avalon" nel thread "Portafortuna per la scuola" :
>(lo affermi anche tu che gli esami universitari sono spesso una farsa), un
>esaminatore attento valuta anche altri aspetti. E magari mette alla prova
>gli aspiranti, per comprenderne il grado di preparazione effettivo, la
>professionalita', la competenza e la serieta'.
approfitto subito di questa risosta di Giancarlo E. per porre un
quesito giusto giusto adatto per questo NG, che tratta di misteri e
affini. Lo faccio aprendo questo nuovo thread.
Quando frequentavo l'universita' mi domandavo spesso il meccanismo che
poteva esserci dietro al seguente fatto che, a dire il vero, nel mio
corso era abbastanza frequente (domanda : sara' accaduto anche a
voi?):
uno si studiava centinaia di pagine e faceva molti approfondimenti sul
programma da svolgere, si rifaceva molti calcoli, faceva collegamenti
con gli altri esami precedentemente sostenuti, si spremeva la testa
risolvendo a volte quelli che li' per li' potevano sembrare degli
insormontabili interrogativi. Quando si sentiva preparato andava a
dare l'esame. E' ovvio che in un denso programma d'esame qualche cosa
non l'approfondisci o la trascuri di piu' rispetto agli altri
argomenti da trattare. Fin qui penso che non ci sia nulla di anormale
perche' questa e' la prassi normale.
Prassi normale e', quindi, farsi un esamino sulle cose che si sono
studiate tra le quali, per l'appunto, ANCHE quelle che per vari motivi
sono state trattate piu' leggermente prima di sostenere l'esame vero e
proprio.
Arriva il fatidico giorno dell'esame orale, dopo aver magari anche
brillantemente superato il "filtro" dello scritto. Il docente del
corso con i suoi assistenti inizia a proporre un argomento sul quale
occorre dissertare, poi un altro e altri ancora. Ma in alcune
occasioni arriva ANCHE la richiesta di dissertare... PROPRIO su
quell'argomento che non e' stato approfonditamente studiato
dall'esaminando, QUASI COME se il docente o l'assistente di turno
*leggesse sulla fronte dell'esaminando* che gli mancava all'appello
PROPIO quel piccolo set di conoscenze trascurate!
I commenti su tale fatto da parte dei frequentatori del corso in
procinto di essere esaminati... o gia' esaminati ma ai quali era
accaduta una cosa simile, tipicamente sono :
- e' un effetto "metalinguistico"
- il tuo comportamento e le tue smorfie sono tali da far capire al
docente che...
- te lo legge sulla fronte
Oggi che sto dall'altra parte della "barricata", ma nelle scuole
superiori, ancora non so spiegarmi quando interrogo un alunno perche'
accade quel genere di fatto. Alcune volte invece, all'universita',
sono stato invitato a porre io delle domande a studenti di fisica
durante sessioni d'esame : beh anche li' e' accaduto, parlando poi con
quegli studenti, che le domande poste generavano proprio quell'effetto
"fronte dell'esaminando".
In sintesi :
- se vieni interrogato *proprio* sugli argomenti che hai trascurato di
piu'... ti sembra che il docente abbia "letto sulla fronte" che avevi
trascurato questo o quell'argomento
- se invece interroghi tu... non ti accorgi di stare a fare allo
studente di turno proprio una di quelle domande che a questo ultimo
possono sembrare, diciamo, un effetto tipo "lettura sulla fronte che
quell'argomento non lo ha trattato approfonditamente"
Perche'? Puro caso? Che ne dicono i maghi della preveggenza?
>E qualche volta capita che i
>vincitori non siano quelli con i voti maggiori. Diciamo che la valutazione
>piu' corretta e' quella che considera vari fattori nel loro insieme.
ehm... a me qualche volta e' capitato di spiegare a qualche amico,
prima che si mettesse seduto per sostenere un esame, questo o
quall'argomento dell'esame con tutta la dovizia dei particolari
possibili. Manco a farlo apposta, gli esaminatori gli andavano a
chiedere PROPRIO cio' che gli avevo spiegato io mezz'ora prima,
complimentandosi con loro.. pur non sapendo che su quegli argomenti
'sti amici erano in completo ed "eterno disgiuno". E a 'sti amici
fioccavano poi i soliti 28 ed i 30 senza equa spartizione col
sottoscritto :))
scrivevo :
>> punto : non ho detto di aver dato del coglione/fregnona pubblicamente
>> ad un alunno/a [1], ho detto a "Stella Segreta"
>>
>> "... allora sei un coglione (o una fregnona)"
>Gia' non l' hai mai detto, ma l' hai scritto, cambia qualcosa ?
forse non hai capito a cosa mi stavo riferendo?
> Con il
>termine un "alunno" e' ovvio che non intedessi un _tuo_ alunno...
mbe'?
>> in seguito a questa sua frase "Nelle risse a scuola, di mezzo, anche
>> se non c'entro niente, ci vado a finire io..".
>>
>> Ma la stessa risposta la avrei data *apertamente* a mia nipote o a mio
>> figlio in un'occasione del genere.
>Ma non ti sei accorto che quella frase e le altre erano chiaramente
>enfatizzate ?
no : quello che scriveva pensavo che fosse stata una cosa che le era
realmente accaduta (e in genere, in una scuola, accade)
>Non era sistematico che ad ogni rissa ci andasse di mezzo, era
>un modo di dire...
vabbe', non l'ha detto ma l'ha scritto... cambia qualcosa? :)) Allora
diciamo che poteva espimersi meglio e che non l'ha fatto, facendo (per
ipotesi) capire fischi per fiaschi a me e non a te.
>Ancora non riesco a pensare che tu abbia costruito tutto questo discorso per
>quella frasettina...
questa non l'ho proprio capita : ho detto semplicemente la mia e in
termini del tutto generali (come altri) anche se in qualita' di uno
che con quelle cose e con gli studenti ci vive giornalmente.
>Chissa' per le cose serie allora... :-)
Per le cose serie e' peggio (forse per te, ma non per me :))
> Quando frequentavo l'universita' mi domandavo spesso il meccanismo che
> poteva esserci dietro al seguente fatto che, a dire il vero, nel mio
> corso era abbastanza frequente (domanda : sara' accaduto anche a
> voi?):
[cut]
A me e' accaduto piu' di frequente il contrario. Una volta, in particolare,
ad un esame mi e' stato chiesto proprio l'argomento che sapevo meglio e che
continuava a rigirarmi in testa ("pensa che bello se mi chiedesse proprio
questo...").
Up
> Parto dal presupposto dell'onestà intellettuale dell'insegnante, che ahimè
è
> un essere umano. E come tale è soggetto ad emozioni e sentimenti.
[SNIP]
E' vero, anche se non dovrebbe succedere.
> Parlo in base alla mia esperienza. Poi ho detto grosso modo.
Nella maggior parte dei casi e' come affermi tu.
> Forse mi sono espresso male. Io ho visto da parte dei prof. un totale
> disprezzo per lo studente. Per questo mi sono sentito schifato.
> Se da noi un prof. si comportasse in quel modo i calci in culo che si
> prenderebbe sarebbero innumerabili.
> Ma come si permette il prof. a non ascoltare l'esposizione dello studente
> perché doveva commentare le lasagne che si era mangiato a pranzo? Come si
> permette il professore a dondolarsi sulla sedia con aria palesemente
> scocciata e guardare lo studente come se fosse un pezzo di m.....
> Questo a me ha schifato. E mi ha anche schifato il fatto che gli studenti
> prendevano questi comportamenti come "normali".
Ai miei tempi nonlo avremo permesso un comportamento del genere. Siamo stati
l'unica classe in Italia ad espellere un prof. per un atteggiamento simile
nei confronti di un nostro compagno che stava facendo uno sforzo immane per
cercare di spiegare una delle leggi della fisica, quando quel deficiente si
e' permesso di mettersi a leggere il giornale.
> Si è vero, per questo si fanno le selezioni ed i colloqui. Ma spesso il
voto
> di laurea ci influenza. E secondo te quante sono le ditte che si possono
> permettere di affidarsi ad una società di selezionatori, che detto fra noi
> sono molto care?
Normalmente si impone un periodo di prova. In tal modo si puo' valutare piu'
correttamente la persona da assumere.
> A me personalmente avrebbe dato molto fastidio. Purtroppo oggi giorno c'è
la
> convinzione, a mio avviso errata, che la scuola non deve selezionare, ma
> deve promuovere tutti in massa. E questo è sbagliato. Quanti diplomati ci
> sono in giro che sanno a mala pena leggere e scrivere? Tanti. Questo
perché
> vengono promossi in massa. Non riesco completamente a capire l'utilità
> didattica di far ripetere un compito od una interrogazione, a volte un bel
> due è salutare, ti sprona. E se una persona non è portata per gli studi
non
> è una vergogna, che faccia un'altra cosa. Ove sicuramente riuscirà meglio.
La scuola dell'obbligo presuppone purtroppo anche questi casi. Ma alle
superiori ed all'universita' ci deve essere una selezione accurata. Niente
garantismi e assistenzialismi. Chi vale va avanti. Se no si cambia facolta'
o ci si rende conto di non poter diventare un ingegnere o un chirurgo. Ci
sono tanti lavori da svolgere. Bisogna anche avere l'umilta' di comprendere
i propri limiti.
> Bè dalla regia mi dicono che in Italia dalla fine degli anni sessanta alla
> metà degli anni settanta la lauree praticamente la regalavano ed
esistevano
> gli esami di gruppo. Se quello che mi dicono è vero non mi meravigli che
ci
> siano insegnati poco preparati. Nella mia esperienza, devo aggiungere per
> correttezza, l'insegante asino era l'eccezione e non la regola.
D'accordo con te.
> con rispetto
> ALBION OF AVALON
>
Saluti
Giancarlo