>... questa sconosciuta !!
>(mi sa anche di aver sbagliato a scriverla)
Consecutio temporum
(orum = suffisso del genitivo plurale, seconda declinazione = dei
tempi)
>Non ho mai ben capito se esistano delle regole per non sbagliarla: nessuno
>a scuola me ne ha mai parlato in modo chiaro, mi sono anche letto tutto il
>testo di grammatica, ma... nisba.
"La consecuzione dei tempi", in un periodo si devono usari i verbi
sempre nello stesso tempo. Semplice no ?
Per esempio non e' corretto scrivere: "Sono andato a scuola e pranzai
nel refettorio", Ma e' corretto: "Sono andato a scuola e ho pranzato
nel refettorio", oppure "Andai a scuola e pranzai nel refettorio".
-> > Consecutio temporum
-> >
-> > "La consecuzione dei tempi", in un periodo si devono usari i verbi
-> > sempre nello stesso tempo. Semplice no ?
-> >
-> > Per esempio non e' corretto scrivere: "Sono andato a scuola e ->
pranzai
-> > nel refettorio", Ma e' corretto: "Sono andato a scuola e ho pranzato
-> > nel refettorio", oppure "Andai a scuola e pranzai nel refettorio".
> Non e' questa la consecutio temporum. Si tratta infatti delle regole che
> disciplinano l'uso dei tempi tra principale e subordinata.
>
> Un errore frequente di consecutio temporum e' per esempio l'uso del
> doppio imperfetto indicativo nel periodo ipotetico...
>
> Errato: era meglio se non glielo dicevo (terribile!)
> Corretto: sarebbe stato meglio se non gliel'avessi detto.
>
> ...e nel discorso indiretto:
>
> Errato: ero sicuro che non veniva.
> Corretto: ero sicuro che non sarebbe venuto.
> Alessandro Cannarsi
Eh gia ! O "temporum" , o mora !
Marco
: (orum = suffisso del genitivo plurale, seconda declinazione = dei
: tempi)
[...]
"Tempus, temporis" non era della terza, una volta? O tempora, o mores...
Saluti,
Daniele
>: Consecutio temporum
>
>: (orum = suffisso del genitivo plurale, seconda declinazione = dei
>: tempi)
>[...]
>
>"Tempus, temporis" non era della terza, una volta? O tempora, o mores...
Infatti... consecutio temporum proprio perche' tempus, temporis e'
imparisillabo e quindi ha la desinenza plurale in -um e non in -ium
come i parisillabi.
Bye!
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>Un errore frequente di consecutio temporum e' per esempio l'uso del
>doppio imperfetto indicativo nel periodo ipotetico...
>
>Errato: era meglio se non glielo dicevo (terribile!)
>Corretto: sarebbe stato meglio se non gliel'avessi detto.
Č proprio cosě terribile?
pis...@fileita.it strenua nos exercet inertia Hor.
Zzap! D.E. - http://www.xenia.it/zzap!
homepage: http://philos.unipv.it/paolone
email: pao...@digibank.it
> Alessandro Cannarsi <cann...@cefriel.it> scrive:
>
> >Un errore frequente di consecutio temporum e' per esempio l'uso del
> >doppio imperfetto indicativo nel periodo ipotetico...
> >
> >Errato: era meglio se non glielo dicevo (terribile!)
> >Corretto: sarebbe stato meglio se non gliel'avessi detto.
>
> E' proprio cosi' terribile?
>
>
> pis...@fileita.it strenua nos exercet inertia Hor.
Ebbene si' e' proprio terribile!
Cordialita'.
Domenico
Mi ha proprio preso in castagna. Non si puň parlar di 'regola' quando
una storpiatura diventa "un'abitudine acquisita" dalla massa. Certo č
che oggi si sente dire in giro "era meglio se non glielo dicevo" molto
piů che "sarebbe stato meglio se non glielo avessi detto". Per quanto
orribile, nei prossimi decenni potrebbe anche diventare la norma.
> Non sono d'accordo, non c'e' nessuna insinuazione. E' solo una questione
> di buon italiano. L'uso scorretto e' solo una questione di semplicita':
> piu' difficile coniugare il condizionale passato che l'imperfetto,
> differenza di tempi invece dello stesso tempo e modo ecc.
Adesso che ci ho pensato meglio, sono perfettamente d'accordo. Grazie
per l'attenzione.