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Un angolino di riflessione democratica sul Covid19

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Roberto Deboni DMIsr

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May 31, 2020, 8:36:40 PM5/31/20
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Stufo dei fascisti che mi bombardano da ogni parte, mi consolo
con la lettura di un articolo che riesco a condividere,
magari forse condivisibile anche dai miei colleghi:

<https://www.ft.com/content/ba100fb2-a0be-11ea-94c2-0526869b56b0>

"A marzo, un dipendente di una banca di Melbourne è stato licenziato
dopo che la banca aveva concluso che lui aveva falsamente dichiarato
di essere stata infettata dal coronavirus, innescando l'allarme per
tutti coloro che lavoravano nello stesso edificio. La risposta
diretta del capo della polizia locale: "Non è contro la legge essere
un imbecille". (la traduzione esatta sarebbe "testa di ca...o")

"Per settimane, gran parte del mondo è stato bloccato nel tentativo
di sopprimere la diffusione del virus. La severità delle regole e
l'implacabilità con cui sono state applicate, e' variata da luogo a
luogo, ma il tema generale è stato lo stesso: le regole sono di
validita' estesa, restrittive e giuridicamente vincolanti. Violale
e sarai punito: quindi è "contro la legge essere un imbecille".

[E pare che tantissimi, in tutto il mondo, ma specialmente in Italia
si sono crogiolati con soddisfazione in questo forcaiolismo e
l'apparente sicurezza che portava un tale trattamento dei potenziali
untori. Perdendo pero' di vista un bene piu' grande della salute:
leggete con attenzione il seguito]

"È facile perdere di vista un approccio alternativo: una chiusura
libertaria. Se vuoi aprire una discoteca, strofinare spalla a fianco
spalla, in un coro o offrirti di stringere la mano a tutti quelli
che incontri in ospedale: "Non è contro la legge essere un imbecille".
Le sanzioni saranno sociali o commerciali, non legali."

"Prima di iniziare con le obiezioni su questa idea - e ce ne sono
molte - prendetvi un momento per considerare il suo fascino.
Innanzitutto, la libertà è preziosa. Rendere qualcosa punibile
dal potere dello Stato non è un passo da prendere alla leggera."

[E ricordiamo che quanto e' facile cedere la liberta', tanto
diventa difficile poi riprendersela "integralmente". Lo hanno
visto gli americani dopo le misure di polizia in reazione al
9/11 - ancora oggi non hanno recuperato le stesse liberta' che
avevano prima - e rischiamo di scoprirlo noi italiani, quando
il Covid-19, se non terminato, almeno non sara' piu' considerata
una emergenza.]

"In secondo luogo, molte persone cercano di fare la cosa giusta."

[Ed e' questo che i fascisti vogliono negare esistere: un senso
di responsabilita' della persone comune, specialmente se e'
abituata a vivere libera.]

"Siamo animali sociali: ci guardiamo l'un l'altro, soprattutto in
caso di crisi, e temiamo anche di essere ostracizzati. Nel Regno
Unito, la stragrande maggioranza delle persone ha rispettato il
blocco e non perché si aspettavano che la polizia bussasse."

[Lo stesso vale in Italia: la maggioranza delle persone ha
rispettato la chiusura perche' lo ritenevano utile, e non per
timore della polizia.]

"Tuttavia, non facciamo affidamento sulla pressione dei pari come
sostituto per rendere illegale l'omicidio. Quando la vita e la
morte sono in linea, le leggi e le punizioni sono ragionevoli."

"Quindi il terzo argomento è, credo, il più persuasivo: la fase
successiva nella lotta contro Covid-19 richiede una sottigliezza
che la legge non può fornire. Con il coronavirus che si diffondeva
rapidamente, c'era un motivo forte per un messaggio schietto, uguale
per tutti: "resta a casa, salva vite". Ma ora il compito è diverso.
Non stiamo cercando di sopprimere un'epidemia in diffusione; stiamo
provando a riaprire i nostri paesi ove possibile evitando una
seconda ondata."

"Ciò significa cercare i modi più efficaci per prevenire le infezioni
pur consentendo allo stesso tempo l'attività economica che sostiene i
nostri mezzi di sussistenza e l'attività sociale che rende la vita
degna di essere vissuta. La scorsa settimana, ho discusso dei modi in
cui il governo potrebbe tentare di discriminare - tra giovani e
anziani o tra diverse regioni. Ma c'è un'alternativa, che è quella di
permettere alle persone di decidere da sole."

[Cioe', cessata l'emergenza, non si puo' continuare a demandare
alla legge i dettagli delle restrizioni residuali contro il Covid-19,
altrimenti diventiamo una societa' delle carte. Cioe', se il
governo decide la clausura degli anziani, quelli dalla salute
robusta, quanto, se non di piu' di tanti giovani, sarebbero
costretti a munirsi di certificati medici e tirare in tribunale
il governo. Le aziende di una regione in clausura, che si
vede rubare la clientela dalla regione di fianco, passerebbe a
sua volta a presentare carte per ottenere esenzioni. E cosi' via' ...]

"Per usare la frase di Friedrich Hayek, fare le valutazioni sagge,
d'ora in poi richiede "conoscenza delle particolari circostanze del
tempo e del luogo". Ogni luogo di lavoro, ogni ambiente sociale, ogni
classe, è diversa. Non esiste una legge in grado di soddisfare tutti
i diversi modi in cui le persone potrebbero tentare di proteggere se
stesse e gli altri mantenendo comunque una parvenza di normale attività
sociale ed economica. E mentre linee guida e standard solidi possono
essere utili, nessuna legge può riflettere il mio giudizio intimo su
quanti rischi sono disposto a correre."

[Questo e' il concetto piu' ostico per il burocrate medio nazionale:
che non si puo' inscatolare tutte le persone, tutte le attivita' in
scatole da gestire con la cogenza di leggi dalle regole uguali.]

"La tesi a favore di un chiusura libertaria, che si basa su azioni
volontarie e pressioni sociali, è forte. Ma c'è anche un potente
motivo contro."

"Innanzitutto, e soprattutto, questa è una malattia infettiva. Ogni
caso di infezione rischia di innescare molti altri. Se soppeso
l'equilibrio tra benefici e rischi, potrei minimizzare i rischi per
gli altri e metterli in pericolo. Se non sono abbastanza diligente
e altruista, le persone potrebbero morire."

"In secondo luogo, mentre dovremmo normalmente darci reciprocamente
il beneficio del dubbio nel giudicare i nostri migliori interessi,
questo virus è un assassino nuovo e invisibile. Stiamo scoprendo le
cose in mezzo ad una macedonia di disinformazione, rimedi ciarlatani
e consigli discutibili. Possiamo aspettarci che il semplice buon
senso sia sufficiente?"

"In terzo luogo, alle persone potrebbe mancare l'autorita' o le
informazioni per fare una vera scelta. Se un ristorante riapre,
sono libero di decidere se è sicuro presentarsi. Il personale del
ristorante potrebbe non avere tale libertà. E se il ristorante
sembra coscienzioso nella parte pubblica della attivita', ma sta
correndo rischi in cucina, le forze di mercato punirebbero
davvero quell'offesa nascosta?"

"Una via di mezzo è, ovviamente, possibile. I governi possono mettere
al bando le attività più rischiose, consentendo al contempo la libera
scelta di prevalere nelle altre attivita', sostenute da una guida
ferma. Maggiore è la chiarezza, la fiducia e la solidarietà sociale,
maggiore è la probabilità che la scelta volontaria funzioni."

PS: ovviamente qui la ratio postula ancora una indomabilita' del
SARS-CoV-2, ovvero la negazione di una possibile immunita' del
gregge (che invece appare una possibilita' crescente).

Divago un attimo su questo punto. Per cominciare pare che la
reazione immunitaria al SARS-CoV-2 sia piuttosto energica,
anzi, e' la ragione dei sintomi cosi' gravi in chi si ammala,
e forse la ragione per cui tanti non si ammalano, anche se
contagiati. Il che predispone bene su una acquisizione di
immunita'.

Il punto successivo e' che non mi pare si sia valutato quale e'
il tasso di mortalita' tra "persone sane e preparate" e
poste sotto cura immediamente ad inizio contagio. E' alto
come quello "totale" su tutti i contagiati, oppure e' ben piu'
basso ?

Infatti, vorrei ricordare che all'inizio della storia della
vaccinazione, non era una passeggiata. La vaccinazione era una
faccenda seria, ci si ammalava e restava a letto per svariati
giorni, ma l'alternativa, la malattia vera e proprio, era non
solo peggio, ma spesso fatale. Lo si faceva perche', nonostante
qualche ci rimetteva le pene, per i piu' era molto meglio,
e la collettivita' ne guadagnava tutta insieme in salute
(e conseguente benessere economico, da cui la possibilita' di
finanziare vaccini piu' sicuri, in un circolo virtuoso che ci
ha portato alla situazione d'oro pre Covid-19).

Ora, l'ipotesi: non e' che forse ci conviene, in attesa di un
possibile vaccino, e compatibilimente alla disponibilita' di
posti in ospedale, fare come si faceva agli inizi della storia
delle vaccinazioni, ovvero contagiare deliberatamente, magari
a cominciare dalle persone che e' importante siano in piena
salute il prossimo inverno (medici e infermieri), dopo
adeguata preparazione che li ponga al top dello stato di salute ?
Ovviamente subito dopo il contagio, appena si presenta la
fase "curabile", il virus viene subito attaccato, in modo non
solo da accorciare al minimo il decorso (come in Francia pare
si possa fare in pochi giorni), ma anche il rischio di entrare
in fase acuta della malattia con i suoi rischi magggiori di
mortalita'. Ripeto: e' cosi' che e' nata la vaccinazione,
l'emergenza di fronte ad un virus cosi' contagioso, da cui
ancora non sappiamo come prevenirlo, mi pare giustifichi un
ritorno alle origini.

Ripeto: una persona idratata a norma, con tutti i parametri
vitali in condizione ottimale (un paio di giorni di flebo
di preparazione ad hoc ? come si fa prima di una operazione
chirurgica ?), poi con il trattamento antivirale avviato
appena il virus e' "attaccabile", quindi prima ancora che
abbia cominciato a creare danni nel corpo, che rischio di
mortalita' presenta al SARS-CoV-2 ?
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