Ho studiato per cultura, ed a quel tempo anche per un buon lavoro.
Ora mi sono reso conto che ho studiato solo per cultura, ed il titolo di
carta è un PESO.
Come posso cancellare quel titolo di studio?
Devo rivolgermi al ministrero dell'istruzione? Da chi devo andare?
Grazie
Mavaffanculo
Nessuno ha diritto all'oblìo dei propri atti.
Spero vivamente che tu stia scherzando o che cerchi solo di stimolare la
discussione.
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Sento odore di troll
"Lavio" <la...@lavi.it> ha scritto nel messaggio
news:vLTRf.34533$A83.9...@twister1.libero.it...
> Salve a tutti.
> Vorrei sapere quale č il percorso da seguire per cancellare la laurea in
> ingegneria.
> Il mio problema č che sto trovando molti lavori da perito (ed anche molto
> ben pagati) quando perň vengono a sapere che sono ing. storcono il naso e
> non mi prendono.
>
> Ho studiato per cultura, ed a quel tempo anche per un buon lavoro.
> Ora mi sono reso conto che ho studiato solo per cultura, ed il titolo di
> carta č un PESO.
overqualified: capita sempre piu' spesso... :-(
--
*********************************************
SolStrom
solst...@XXXexcite.it per rispondere via le XXX
*********************************************
togli la laurea dal cv.
Nessuno ti obbliga a menzionarla. Chiaro che se cercano un perito, ma hai
fatto il liceo, sei fottuto.
Altrimenti impiccati e poi fine alla tua esistenza da frustrato
Addio
ma è normale, se ci pensi.
Non ho dati precisi in mano, ma 40 anni fa i laureati erano più rari delle
mosche bianche. eppure si son fatti ponti, palazzi, codici legali, progressi
nella medicina eccetera.
Ora le università dei paesi "sviluppati" riguargitno sul mercati laureati a
migliaia (spesso anche con preparazioni sommarie) e giucoforza in questi
paesi viene a mancare la classe lavorativa che 'fa' quello che altri
'progettano'. Per quello rido quando sento intolleranza contro gli
extracomunitari.... prova a cancellare dall'italia le moldave o ukraine: di
botto non troveresti più una colf nel giro di kilometri! Idem chi fa i
lavori sulle strade o edifica palazzi (muratori, manovali): gli unici
italiani che si vedono fare il lavoro sono persone che hanno iniziato a
farlo 20 o 30 anni fa. tolte quelle, senza nuove leve, chi tirerà su le case
in futuro?
Arriveremo al punto dove i laureati, non dico che faranno i muratori, ma
faranno quei compiti che prima erano assegnati a diplomati o ancora con solo
la licenza media inferiore. E di nuovo ci sarà chi si distingue avendo fatto
masters, dottorati, e compagnia bella.
Riguardo al problema di Lavio: semplicemente ometti la tua laurea nel
curriculum e non parlarne al colloquio.
Ciao
Simone
"Lavio" <la...@lavi.it> ha scritto nel messaggio
news:vLTRf.34533$A83.9...@twister1.libero.it...
> Come posso cancellare quel titolo di studio?
> Devo rivolgermi al ministrero dell'istruzione? Da chi devo andare?
> Grazie
Ecco un caso interessante dal punto di vista psichiatrico.
Trattasi di un soggetto che trae godimento nell'azione di auto-sminuire il
proprio status in modo palesemente plateale e quindi non genuino.
Probabilmente il piacere deriva dalla consapevolezza di possedere un titolo
intoccabile (elemento indice di vigliaccheria, o propensione al rischio
zero), e di poterlo nascondere e far ricomparire a piacimento... come un
bambino con il suo giocattolo preferito.
Un soggetto adulto e mentalmente equilibrato non compie in genere questo
tipo di ragionamento perche' difende in modo naturale le conquiste
raggiunte e cerca di avvalorarle dinanzi al prossimo.
Consiglio terapia di analisi.
Invece per alcuni il titolo conta piu' di come e' una persona.
Io non ho mai fatto pesare il mio titolo, soprattuttto con i colleghi, che
anche a me chiamano per nome o addirittura abbreviazione del cognome, siano
essi laureati o con la quinta elementare.
Mi e' successo, pero', molto spesso, che fornitori abbiano cambiato modo di
essere quando hanno saputo che davanti al nome c'erano le 3 lettere (Ing.).
Aneddoto: telefono ad un fornitore per chiedere dei dati urgenti, al
telefono mi presento soltanto col cognome, mi dice che mi avrebbe mandato
quello che mi serviva immediatamente.
Non arriva niente, allora, su suggerimento di un collega piu' esperto, firmo
la mail di nuova richiesta come Ing. Alessandro G*******.
Mi chiama immediatamente, con parole del tipo: "Mi scusi ingegnere, le mando
subito tutto ingegnere, di qualsiasi cosa abbia bisogno puo' contare se di
me ingegnere, mi dice se le arriva che altrimenti gliela rimando,
ingegnere.....mi scusi tanto ingegnere".
Da allora ho corretto la firma digitale in calce alle mail aggiungendo le 3
famose lettere, non perche' voglia ostentare ma perche' con alcune categorie
di persone funziona.
Guarda, se proprio ti fa schifo dalla a me almeno mi evito di "provare" a
conseguirla ora che lavoro da più di otto anni come progettista (sono perito
industriale).
> Devo rivolgermi al ministrero dell'istruzione? Da chi devo andare?
> Grazie
Non scherzare su argomenti come questi, ultimamente in Italia il perito
viene cercato per lavorare come addetto alla produzione nelle fabbriche
:-(((
Sicuramente il num alto di laureati cambierà il livello di richiesta, ma se
sei un ingegnere con le palle puoi farti valere e riconoscere, altrimenti...
Mah
Alex (To)
Purtroppo è proprio così, anche io da quando ho le tre famose lettere,
ricevo molte più attenzioni...
Ma è normale che sia così: in questi casi non ti rispettano di più
perchè sei laureato, a loro non può fregare di meno, ma perchè in quanto
tecnico sei visto non come uno scocciatore ma come potenziale cliente, o
comunque persona di cui si può avere bisongo.
Guarda non avrei mai immaginato che ci fosse qualcuno che vorrebbe
buttare nel cesso 5 ( o più) anni della sua vita solo perchè a
qualcuno non piace che sei ing.. Ti dico io come stanno le cose. Loro
ti torcono il naso forse perchè vorrebbero assumerti da ing ma pagarti
da perito.Non penso che gli vada bene un perito al posto di un ing. Se
così non fosse due sono le cose che rimangono da pensare:
(permettimi di dirlo)
- ho sono coglioni loro;
- ho sei cog..... tu che vorresti rinunciare alla laurea.
Cose da matti!!!!!!!!!!!!!
> - ho sono coglioni loro;
> - ho sei cog..... tu che vorresti rinunciare alla laurea.
> Cose da matti!!!!!!!!!!!!!
Vero
E' da matti anche l'ortografia di un ingegnere
Ho un amico che ha il tuo stesso problema.
Si e' diplomato allo scientifico e poi si e' laureato in ingegneria.
Si e' pentito amaramente della laurea e l' ha cancellata dal curriculum,
inserendo al suo posto il titolo di perito, conseguito successivamente da
privatista.
Purtroppo pero' tutto questo gli e' costato parecchi anni di studio, mi
sembra che ora ne abbia 25, un ' eta' un po' avanzata per un perito senza
esperienza di lavoro.
Concludendo, e' ancora senza lavoro e pare che voglia tentare una seconda
laurea, non in ingegneria questa volta.
Certo che il tuo amico ha proprio le idee chiare!
E se invece di perdere ancora tempo sui libri si cercasse seriamente un
lavoro? Anche perchè, se non l'ha trovato da perito e non l'ha trovao da
ingegnere, viene il sospetto che: o è un incapace; oppure di lavorare
non ne ha mezza voglia.
Ma che minchiata scusa.
Posso capire laureatoa 35
ma laurato a 24-25 anni vuoi che non lo trova il lavoro, anche se con pochi
e bastardi soldi ?
P.S.
questo tono per dire che il tuo amico deve darsi una svegliata.
Ciao.
spero che stai scherzando!!Pensa a tutti i soldi spesi dai tuoi
genitori per farti studiare.
E poi,scusami,basta non metterla nel curriculum,non ti pare
Non sei obbligato a metterla.
paolo
Come faccio a resistere! Lo devo proprio dire... questo newsgroup ha dei
troll di grande qualità! :)
Sai se si è informato se è legale nascondere, anche nel momento della firma
del contratto, il titolo di studio?
Io sono anche perito.
>
> spero che stai scherzando!!Pensa a tutti i soldi spesi dai tuoi
> genitori per farti studiare.
>
> E poi,scusami,basta non metterla nel curriculum,non ti pare
> Non sei obbligato a metterla.
>
> paolo
>
Ma non penso sia legale in quanto al momento di scegliere il livello ci sono
delle regole sindacali da rispettare.
Se nascondi la laurea probabilmente ti assumono con livelli diversi di
quanto ti aspetta e poi finisci nei casini te e l'azienda.
Si si, vai a trovarti un lavoro da neolaureato e poi ne riparliamo.
Falla finita, se è vero solo 1% di quello che dici allora welcome to the
reality, non storcono il naso perchè sei ingegnere ma perchè non sai fare il
perito.
E' difficile che qualcuno vada a controllare se un perito e' anche
laureato, semmai accade il contrario. Pero' non sarai mai in regola, in
effetti la laurea in ingegneria e' un fardello che ti dovrai portare
dietro. Ti consiglio di parlare col preside di facolta' o qualche prof ben
informato per avviare, se esiste, la procedura di rinuncia alla laurea.
E' un passo non cosi' assurdo come leggo nel thraed, pero' tieni presente
che non potrai tornare indietro. Ci sono anche casi, come il sottoscritto,
che grazie alla laurea, intesa come pezzo di carta, non come preparazione,
hanno trovato un buon posto.
--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Quanti ne hai??
LOL
--
Postato da Virgilio Newsgroup: scopri i nuovi gruppi
Eros, foto e video a http://newsgroup.eros.virgilio.it
forse mi sono perso qualche puntata...
ma da un po' non stavi lavorando per una grande e seria azienda?
Come anni allora ha senso. Capisco il titolo di perito se hai solo VO,
ma con un 3ennale
no, però.
Si sarà licenziato perchè non è stata apprezzata tutta la sua esperienza :-)
Ma va a cagher !!!!
(e usa l'attestato come carta....se hai coraggio)
La piantiamo con queste puttanate e torniamo un po' coi piedi x terra ???
Il posto x chi ha voglia e si accontenta c'č, ingegneria dovrebbe averti
insegnato che non si puň volere tutto e subito.
ciao
Bellissimo!! č successo anche a me!!
ora non solo metto le 3 lettere nella firma, ma mi firmo con l'iniziale del
nome e il cognome, cosě non si capisce che sono una donna. Risultato: quando
mi chiamano la prima volta (o si presentano in ufficio) si trovano a fare
delle gaffes incredibili e sono in soggezione talmente tanto che subito si
trovano in posizione di doppio svantaggio: per il titolo e perchč si sono
presentati facendo figuracce!!!!!
heheheh ammetto che č un po' perfido come atteggiamento, ma insomma ...certa
gente se la cerca proprio!!
ciao a tutti!
Sailormoon
potresti finire nei casini se ti fai assumere come ingegnere e non lo sei.
Oppure potrebbe avere problemi l'azienda.
Ma è altamente improbabile che accada il contrario! Nessuno verrà mai a
"sindacare" con quale livello sei assunto (finiamola con questa favola che
un ing entra con il 5° livello!!! nella realtà non è assolutamente
detto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!). quindi basta omettere di citare il titolo.
chiaro, poi non pretendere che tutti si rivolgano a te chiamandoti
"ingegnere"o "dottore"!!!
Se cmq vuoi essere sicuro di non essere scoperto, non ti iscrivere
all'Ordine, non metterti "ing." sul citofono di casa e non appendere in giro
(casa o ufficio) la laurea.
Se vuoi parlare dei "tempi dell'università" puoi sempre dire che hai
abbandonato gli studi prima del termine.
Insmma, non è difficile!
Auguri per la tua futura vita da perito!!!
Sailormoon
Sarebbe semplicemente assurdo, per quanto cose assurde sono possibili.
Sarebbe poi che un perito chimico può fare il perito se ha una laurea
in ingegneria
informatica, ma non può se ce l'ha in ing chimica perchè in quel caso
ha competenze superiori?
Paradossi a parte, casi pratici: come la mettiamo con gli annunci
'cercasi perito o ingegnere', che avranno lo stesso inquadramento? O un
vecchio perito che è quadro e ha sotto di se dei giovani ingegneri? E
un laureato che per sopravvivere fà l'operaio in che caso ricade!?
Il livello che ti spetta dipende da quello che fai, non da quello che
grazie al titolo potresti fare ma non fai.
Un problema è possibile, praticamente menti all'Azienda che in linea
*teorica* potrebbe attaccarsi alla cosa come motivo di giusta causa per
il licenziamento,
perchè il rapporto dipendente sottintende un rapporto di fiducia tra
le parti.
> I paesi arretrati sono quelli che danno importanza prima al titolo
> basandosi
> sull'assioma che sia automatico che la preparazione dipenda solo da
> quello....
Il problema riguara principalmente l'informazione che viene data alla
persona che vuole iscriversi ad ingegneria.
Non viene detto in modo chiaro ed univoco che una laurea tecnica è una
laurea di serie B, però in alcune facoltà dove i professori non capiscono un
cazzo della reale attività che il futuro ingegnere andrà a svolgre
continuano a farti il culo come ai tempi in cui la laurea di ingegnere
valeva più di abilitazione da notaio (parliamo di periodi antecedente il
1963, anno della prima crisi economica italiana).
In italia, come in tutti i paesi "avanzati" un brillante laureato in materia
tecniche ha davanti a se prospettive di lavoro minori rispetto ad un
brillante laureato in medicina o materie economico-giuridiche.
Per gli studenti mediocri le prospettive non sono rosee in nessuna
disciplina (tranne medicina dove c'è il numero chiuso e se arrivi in fondo
una sistemazione decorosa e comunque migliore della media degli ingegneri la
trova).
Ci sono molti "brillanti" studenti che si iscrivono ad ingegneria ma che
farebbero ugualmente bene economia e commercio, medicina o legge ma che sono
indotti a scegliere ingegneria a causa delle migliori prospettive lavorative
che questa offre.
Maggior facilità di trovare il primo impiego è diverso da migliori
prospettive di carriera. Un lavoro come programmatore non si nega a nessuno
ma il rischio di rimanere a fare il programmatore a vita è molto elevato.
Come disoccupato, mi sono reso conto che è rimasto un *unico* caso di
studi-->lavori,
ed è il settore medico e questo vale a tutti i livelli, corso
professionale/diploma di laurea/laurea.
Ho sentito dire che negli usa gli sgobboni vanno a medicina, come da
noi succede( va?) per ingegneria.
>però in alcune facoltà dove i professori non capiscono un
>cazzo della reale attività che il futuro ingegnere andrà a svolgre
>continuano a farti il culo
Ma si infatti e per questo sono favorevole al 3+2. Alla fine
diventeremo come gli usa,
con una high -school che vale nulla, primo livello medio-facile e
alcuni master difficilissimi ma con risultato assicurato.
Se uno studente "particolarmente abile" si scrive ad ingegneria fa un bel
danno per se ed avvantaggia solo la facoltà tanto più in italia dove la
realtà produttiva è particolarmente da terzo mondo.
leggo con interesse le vostre considerazioni. Io sono un ing. meccanico e
lavoro da circa 15 anni come progettista nel settore meccanico per una
piccola azienda (15 dip.). Volevo dirvi alcune cose riguardo al mondo del
lavoro in Italia, in particolare rivolte a coloro che sono neolaureati e
cominciano a lavorare.
1) Evitare le grandi aziende come la peste. La grande azienda è aggressiva
con il cliente, con il fornitore ed a magg. ragione con i suoi dipendenti.
Esse sono la forma più becera del taylorismo. Significa che sareste
confinati a fare "quello sempre quello", senza accrescere niente in termini
di know-how personale. Anzi, dimentichereste molte delle cose che avete
studiato con fatica e passione. Per cui alla larga! Esempi pratici sono i
managers 45-50enni buttati fuori e senza nessun valore sul mercato, in
quanto si ricordano ben poco dell'ingegneria e non hanno nessuna competenza
spendibile sul mercato.
Personalmente ritengo la grande azienda sia utile per fare il consulente
quando mi avvicinerò ai 65 anni. Magari vendendo l'esperienza a caro prezzo,
lavorando alcuni giorni alla sett. integrando così la pensione. Di questo
modo di riferirsi alla grande azienda nè ho diversi esempi funzionanti.
Quindi piuttosto mettetevi insieme in proprio, avrete senz'altro più
chances.
2) Investite su Voi stessi. La laurea è solo l'inizio, io spendo una buona
parte delle ferie per fare corsi di aggiornamento, ho fatto un master di 2°
liv. in mecc. computaz. usando le ferie, ho fatto corsi per imparare ad
usare sw altamente tecnologico, tutte queste cose pagate con LE MIE TASCHE.
Il ritorno è nel tempo, quindi seminate e continuate a farlo perchè la
logica del mercato è questa.
3) Vendere cara la pelle! La piccola azienda che andrete a cercare dovrà
corrispondere ai Vs. obbiettivi, che sono in primis l'accrescimento del Vs.
know-how, e solo poi lo stipendio, anche se importante ma meno del capitale
professionale, che potrete sempre spendere ancora.
Se lavorerete in una piccola zienda, state pronti a sacrificarvi, ferie
incluse, a patto di riconoscere in voi stessi la crescita professionale che
vi ho detto.
Ricordatevi che c'è la competizione, quindi cercate di conquistarvi il posto
che meritate, cercate di imparare dagli altri, soprattutto dai loro errori.
Particolare attenzione ai periti industriali che vi vedono come degli
avversari. Non insegnate mai NIENTE DI IMPORTANTE a nessuno di questi, a
meno che (ovviamente) non si tratti di un amico fidato.
Ricordatevi dei giorni di sole passati a studiare mentre coloro erano con le
rispettive fidanzate al mare..vi passa la voglia di insegnare gratis..
4) Prima di cercare lavoro in un'azienda meccanica (mi riguarda) studiatevi
BENE il disegno meccanico, è la lingua con cui si parla ogni giorno. E'
perfettamente inutile conoscere il FEM o Newmark o Runge-Kutta implicito e
non sapere leggere un disegno meccanico. Allora si che valete meno di un
operaio. Mi rendo conto che queste lacune non dipendono da Voi, ma anche
(forse) da coloro che insegnano all'università, che qualche volta potrebbero
essere in quel posto per raccomandazioni o simpatie politiche, e non per
valore ed esperienza reale di lavoro prima consolidate sul mercato.
5) Tenete duro! Quando avete trovato il POSTO, non mollatelo per nessuno
motivo, fidanzate incluse. La morosa si cambia con facilità, si trova una
più bella, il lavoro in Italia no!
Vi saluto caramente, avete tutta la mia stima e simpatia. Se vi servisse
qualsiasi cosa vi prego di scrivermi.
Bruno Zilli
Bel post. Dal cognome..sei friulano?
Finalmente un bel post sensato in questo ng....
grazie!
> "bruno zilli" <bruno...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:85Z32Z203Z251Y1...@usenet.libero.it...
> [...]> 1) Evitare le grandi aziende come la peste. La grande azienda è
aggressiva
> con il cliente, con il fornitore ed a magg. ragione con i suoi dipendenti.
> Esse sono la forma più becera del taylorismo. Significa che sareste
> confinati a fare "quello sempre quello", senza accrescere niente in
termini
> di know-how personale.[...]
questo accade anche nella media e piccola impresa, con l'aggravante che
nella grande azienda un minimo di piani di formazione del personale li
fanno, nelle medie e piccole invece zero! Non si investe in formazione
perchè sono "soldi sprecati", quindi se si vuole imparare qualcosa di nuovo,
o migliorare le proprie competenze, bisogna farlo a propria cura e spese
(come fai tu spendendo le tue ferie e i tuoi soldi ). E se uno tutti questi
soldi per farsi i master durante le vacanze non li ha?inoltre una piccola
impresa ti concede tutte le ferie che ti servono per coprire le frequenze
minime obbligatorie di questi master?? mi piacerebbe vederlo! Al contrario,
so di gente ch si è laureata stando nella grande impresa, perchè lì è più
facile far valere i propri diritti, ad esempio di studente lavoratore.
> "bruno zilli" <bruno...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:85Z32Z203Z251Y1...@usenet.libero.it...
> [...]> Personalmente ritengo la grande azienda sia utile per fare il
consulente
> quando mi avvicinerò ai 65 anni. Magari vendendo l'esperienza a caro
prezzo,
> lavorando alcuni giorni alla sett. integrando così la pensione.
qui mi trovi d'accordo, aggiungerei che questo è vero anche per le medie e
piccole.
> "bruno zilli" <bruno...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:85Z32Z203Z251Y1...@usenet.libero.it...
> [...]> > 3) Vendere cara la pelle! La piccola azienda che andrete a
cercare dovrà
> corrispondere ai Vs. obbiettivi, che sono in primis l'accrescimento del
Vs.
> know-how, e solo poi lo stipendio, anche se importante ma meno del
capitale
> professionale, che potrete sempre spendere ancora.
scusa, ma se non guardi allo stipendio, come fai a pagarti i master ec ecc
di tasca tua???
la piccola azienda non favorisce alcuna crescita e non investe nella
formazione!
>
> "bruno zilli" <bruno...@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:85Z32Z203Z251Y1...@usenet.libero.it...
> [...]>
> 5) Tenete duro! Quando avete trovato il POSTO, non mollatelo per nessuno
> motivo, fidanzate incluse. La morosa si cambia con facilità, si trova una
> più bella, il lavoro in Italia no!
sper che tu stia scherzando!
A parte che nessuna fidanzata degna di questo appellativo chiederà mai di
rinunciare a un buon posto di lavoro, trovo che sia un errore madornale
rinunciare a una vita affettiva per il lavoro.
Perchè al lavoro si può stare 10 ore al giorno, ache 12, ma poi quando si
esce e non si ha una vita, un affeto, ma si è tristemente soli... cosa
resta?
in bocca al lupo!
Sailormoon
"siddharta" <sidd...@buddhabardrink.com> ha scritto nel messaggio
news:44181eb3$0$29099$5fc...@news.tiscali.it...
>
> "Lavio" <la...@lavi.it> ha scritto nel messaggio
> news:vLTRf.34533$A83.9...@twister1.libero.it...
>> Salve a tutti.
>> Vorrei sapere quale è il percorso da seguire per cancellare la laurea in
>> ingegneria.
>
>
> Sento odore di troll
>
>
Carissimi colleghi ingegneri,
Grazie per aver considerato questi miei pensieri su di Voi. Gradirei molto
che le persone si firmino con nome e cognome. Siamo e siete delle persone
adulte e responsabili delle proprie azioni ed idee, e quindi mi pare il caso
di prendere posizione senza alcun timore, nel rispetto degli altri ed anche
di se stessi.
Vorrei rispondere al collega che si firma con lo pseudonimo "sailormoon".
All'inizioo del 1900 sono stati scritti diversi trattati economici sulla
divisione del lavoro e sulle politiche del capitale in merito, inviterei
pertanto a leggerle, troverà lail concetto..."a causa della divisione del
lavoro questo diventa meno attrattivo per il lavoratore..."
In prtaica, questo concetto si traduce nel seguente esempio pratico:
1) Come si svolge il lavoro nella piccola azienda. Dato il numero ristretto
di persone, ognuno ha un'area di competenze. Esempio, io disegno assiemi,
eseguo i calcoli di verifica a mano o con il FEM, sviluppo i particolari
meccanici, eseguo un'analisi di fattibilità con il capo officina per vedere
di ridurre i costi il più possibile, faccio lo studio della centralina
oleodinamica o pneumatica (schema e lay-out), ne chiedo i preventivi, chiedo
il preventivo della parte elettrica (quindi mi sono fatto dei corsi sul PLC,
per capire funzionalità e limiti), chiedo i preventivi di tutte le parti
commerciali, eseguo l'analisi dei rischi (Kinney-what if), quindi scrivo il
manuale ed infine vado anche a seguire l'avviamento in cantiere .Qui si
capisce come avevo fatto ad accumulare circa 500 ore di ferie, che mi sono
servite poi per fare il master senza problemi di frequenza e di esami.
Il nostro prodotto non è un prodotto di serie, ogni volta è una storia
differente, che si assomiglia solo poco con le altre.
2) Come si svolge il lavoro nella grande azienda. C'è una persona che
coordina tutto ma non esegue niente, il capocommessa. C'è il progettista che
fa solo assiemi. C'è il calcolatore che fa solo calcoli. C'è il
particolarista che fa solo disegni particolari. C'è l'oleodinamico per la
parte idraulica. C'è l'elettrico, il manualista, l'avviatore esterno ecc...
A peggiorare le cose, il prodotto è magari di serie...quindi un addetto fa e
vede sempre le stesse cose.
Si sente dire da costoro questa frase tipica.."io seguo (esempio) la
lubrificazione...". Capite la marginalità della situazione!
Attenzione, accade che in una grande azienda ci siano logiche di deskilling
atte a determinare l'asservimento degli addetti, si arriva anche a far
firmare dei contratti capestri in modo da legare le persone "importanti",
capite? Tutti gli altri possono essere sostituiti in ogni momento..
Ora, immaginatevi una situazione di cambiamento, tipica dell'economia di
mercato..cosa accade? Il lavoratore della piccola azienda, abituato a fare
di tutto, con 15 anni di esperienza...potrebbe anche mettersi in proprio..
Il lavoratore della grande azienda andrà a cercare lavoro dicendo...io ero
capocommessa...io seguivo...capite? E' poco! Ad una certa età avrà
dimenticato molte delle cose che erano dell'ingegnere..e quindi il suo
valore sul mercato sarà modesto..
Per chiudere direi che il collega che si firma con "sailormoon" si sbaglia
in modo grossolano sulle mie tendenze politiche.
Ma se sono io stesso a mettervi in guardia sulla divisione del lavoro ed a
consigliarvi ad investire su voi stessi, vuol dire che ho un concetto
democratico del lavoro, inteso come indipendenza del lavoratore dal mercato
e dal capitale, cioè tale da decidere della sua vita, capite? Non posso
fisiologicamente essere a destra, capite, non posso esserlo per costituzione
mentale...
Sul discorso della fidanzata direi che i rapporti tra le persone, per quanto
profondi e sinceri al momento, cambiano nel tempo...per cui fate i vostri
ragionamenti..
Vi saluto con tanto affetto e simpatia e stima! Vi pregherei di firmarvi,
siamo anche noi la forza intellettuale di questo meraviglioso se pur
disastrato paese, che dovremmo andare a risistemare con coraggio e passione.
Bruno Zilli
piacere caro collega Bruno Zilli, io mi chiamo Adriana Rossi, soddisfatto?
Personalmente credo che uno si possa firmare come vuole su internet: se
cerchi un rapporto più "vero" dovresti cercarlo nel contatto reale con le
persone, non stando al di la di un monitor.
> > 1) Come si svolge il lavoro nella piccola azienda. Dato il numero
ristretto
> di persone, ognuno ha un'area di competenze.[..]
> Il nostro prodotto non è un prodotto di serie, ogni volta è una storia
> differente, che si assomiglia solo poco con le altre.
>
chiaramente non so di cosa si occupa la tua azienda (che immagino molto
piccola peraltro), ma mi sembra più un caso particolare che altro. Spesso
quelli che si occupano di tutto in questi casi sono anche proprietari (o
parenti dei proprietari) o soci..oppure guadagnano veramente tanti soldi!
Buon per te, quale che sia la categoria in cui rientri!
> [...] Per chiudere direi che il collega che si firma con "sailormoon" si
sbaglia
> in modo grossolano sulle mie tendenze politiche.
> Ma se sono io stesso a mettervi in guardia sulla divisione del lavoro ed a
> consigliarvi ad investire su voi stessi, vuol dire che ho un concetto
> democratico del lavoro, inteso come indipendenza del lavoratore dal
mercato
> e dal capitale, cioè tale da decidere della sua vita, capite? Non posso
> fisiologicamente essere a destra, capite, non posso esserlo per
costituzione
> mentale...
francamente delle tue tendenze politiche mi interessa ben poco (siamo
onesti: diciamo pure niente!!).. ma il tono dei tuoi discorsi ricorda fin
troppo certi comizi elettorali! Tuttavia, che tu sia di destra o no, anche
in questo caso bisognerebbe avere il coraggio delle proprie scelte no?
ricambio gli affettuosi saluti
Sailor....
ah no, scusa!! dimenticavo !! tu vuoi Nome Cognome!
passami l'assuefazione all'uso dei nick : va bene un acronimo??
AR
Ciao Bruno,
grazie per aver raccontato la tua esperienza. Anch'io vorrei accrescere le
mie competenze e vorrei chiederti un suggerimento. Come te, mi sono
lautreato in ing mecc a Padova e vorrei frequentare dei corsi per accrescere
le mie skills. Dove mi posso rivolgere a Padova (mi pare di capire dai tuoi
post che sei della zona)?
Ti ringrazio anticipatamente e ti saluto.
Chinasky
Peccato che il messaggio sia quello che a me (e penso anche a te) piace di
meno...
...ma tanto si sa, la madre degli imbecilli è sempre inseminata.....
Non sono del tutto d'accordo, caro collega.
Intanto: io mi chiamo siddharta, avevo genitori un po' fricchettoni cosa
vuoi farci ?
La piccola azienda ha una vita media abbastanza limitata, solitamente
presieduta da un cumendatůr che ha agganci con poche ditte (spesso anche
monocliente), che se uno solo di essi chiude i rubinetti, o se le coronarie
del cumenda fanno altrettanto, tu vai in mezzo alla strada, e un'altra PMI
mirando al risparmio, si cerca un ragazzino minimamente avviato al mestiere,
o cmq il tuo stipendio resta poco superiore al suo.
La grande azienda, per lo meno, ti da un minimo di sicurezza in piu. E per
lo meno dopo un po' di anni passi a mansioni direttive perchč fare il
tecnico a vita, dopo un po0 stanca.
L'aggiornamento costa, e pagarlo di tasca propria lo vedo plausibile solo
per un libero professionista, ma per un dipendente č un enorme dispendio di
denaro. E' l'azienda che dovrebbe fartelo fare per manenersi strategica.
Per la fidanzata, lě mi trovi d'accordo ....
Gentile Collega,
gradirei che le persone si firmassero. Se Lei crede, mi scriva pure
un'e.mail con il Suo nome ed io provvederò ad inviarle una lista di corsi e
di seminari secondo me utili per fare il progettista meccanico e per
migliorare i propri skills.
Codiali Saluti
Bruno Zilli
> gradirei che le persone si firmassero. Se Lei crede, mi scriva pure
> un'e.mail con il Suo nome ed io provvederò ad inviarle una lista di corsi e
> di seminari secondo me utili per fare il progettista meccanico e per
> migliorare i propri skills.
scommetto che ad indagare un po' salta fuori che questi corsi sono
tenuti ed organizzati da un alter ego di Bruno Zilli...
faccio cortesemente appello al Vostro decoro, se non vi firmate non siete
credibili. Per quel che riguarda quanto detto, resto a Vs. diposizione per
qualsiasi Vs. richiesta di informazioni, scrivendomi una e.mail. Molti dei
seminari e corsi che ritengo interessanti si tengono all'estero (Germania e
Stati Uniti) e sono tenuti in lingua inglese.
Vi Saluto Cordialmente
B. Zilli
> Gentili Colleghi Ingegneri,
>
> faccio cortesemente appello al Vostro decoro, se non vi firmate non siete
> credibili.
lo farei volentieri, ma il problema e' che mi chiamo Bruno Zilli pure
io, e ci si confonderebbe...
Guarda che sui ng il Lei non si usa mai.
Ti dirò di più: ho capito che è perchè non conosci il registro
linguistico dei ng, ma prima di accorgermi che eri tu quando ho visto
'Lei' pensavo a un post per sfottere!
Uso i ng da 5 anni con 2000 post mandati, credimi.
>se non vi firmate non siete credibili.
La credibilità in un ng dipende dalla bontà delle argomentazioni.
Ciao
tornado ha scritto:
Buonasera Chinasky (non riporto il vero nome per rispettare la privacy,
visto che me lo ha scritto nella Sua e.mail).
grazie per la Sua considerazione, spero di essereLe in qualche modo di aiuto
nel Suo intento, anche ai giovani colleghi che iniziano.
Io sono un progettista meccanico, ed ho scelto e frequentato diversi corsi
formativi nell'ottica di migliorare un poco almeno le capacità lavorative in
questa particolare direzione.
Vorrei dirle che il mestiere dell'ing. progettista assomiglia molto a
guidare un'automobile, intesa come fosse il pensiero della progettazione.
Per "condurre" questo pensiero, che porta da un'astrazione di un bisogno o
una richiesta, alla realtà pratica di qualche cosa che esiste e che
soddisfa, si usano due "mani" ideali, proprio come guidare un'auto....
La mano destra è la capacità di mettere "sul foglio" un'idea fattibile
tecnologicamente ed economicamente conveniente, dirò in una parola il
DISEGNO.
La mano sinistra è quella che aiuta la destra a "stare in piedi", dirò in
una parola il CALCOLO.
Più forti e abili sono le due mani, il disegno ed il calcolo, ovviamente
migliore sarà la progettazione meccanica.
Detto questo, le elenco due gruppi di corsi e studi che ho frequentato e
fatto in base a migliorare se pur poco queste due precise direttive,
sperando che le sia di aiuto a Lei ed anche forse a tutti quei giovani che
iniziano.
DISEGNO
1) Prima cosa da fare è studiare a fondo lo "Straneo-Consorti", se uno non
ce l'ha bisogna che se lo compri (3 vol.). Secondo me è il miglior libro di
disegno industriale in giro. Farsi dei disegni con autocad, magari ripetere
le tavole che ci sono sopra lo Straneo, diventare abili a produrre disegni
non solo corretti ma anche belli, in modo che siano piacevoli ad essere
presentati.
Disegnare degli assiemi e quindi estrarre e quotare i particolari meccanici,
metterli su cartiglio e provare a stamparli. Per la quotatura vedere il
punto 2. IMPARARE AD USARE UN CALIBRO, UN MICROMETRO ED ANCHE IL METRO DA
MECCANICO (farseli imprestare, al limite si vendono nei mercatini,
comprateli per pochi euro).
2) Imparare a quotare, importantissimo, se sapete quotare avete in testa il
procedimento tecnologico per costruire il pezzo! Un metodo potrebbe essere
andare presso a degli artigiani, armarsi di santa pazienza e farsi spiegare
che cosa serve al carpentiere e cosa al meccanico per costruire in termini
di quotatura.
Io ho fatto l'operaio meccanico di estate in gioventù, queste cose le ho
sotto pelle...
Queste cose all' Università non le dicono, forse perchè non le sanno (?). Ma
se uno non sa quotare, non sa fare un disegno e quindi non sa produrre idee
in modo concreto e finito, attenzione!
Inoltre, non disprezzate il disegno, non è una cosa da periti, è il modo per
produrre ..le idee, le VOSTRE idee! Se non ne siete capaci, le Vostre idee
potrebbero diventare le idee..di altri...
Dovrebbero dirvi: prima si quotano gli spezzoni, poi si quotano i punti
notevoli tra loro, poi si quotano le lavorazioni. In fine si mettono le
rugosità, tolleranze e si riportano note di saldatura-trattamenti.
Notare e capire la differenza di quotatura tra disegni di carpenteria e di
officina meccanica. L'importanza degli assi e delle simmetrie nella
quotatura di carpenteria. I limiti delle macchine utensili. Costi delle
lavorazioni. Osservare e cercare di capire il maggior numero di disegni
possibile. Cercare di appropriarsi di uno "bello stile", magari visto in
qualcuno di questi.
3) Corso di cad 3D fatto in un comunissimo CFP - 150 ore. Costo 350 euro.
Decisamente economico (pagato con le mie tasche), se si pensa che a Milano o
presso una struttura privata un corso del genere costa 1000 o più (avevo
visto cifre indecenti..).
Il 3D è essenziale oggi, non si immagina nenache più la progettazione solo
in 2D. Io lo uso intensivamente dal 97.
Non fatevi problemi a frequentare i CFP, ci sono un sacco di cose utili da
imparare, all'Università non te le possono dire tutte.
4) Due Seminari di design industriale frequentati a Torino presso il
lingotto dall'associazione designers industriali. Pagati con le mie tasche.
Il gusto del bello è fondamentale in tutto quello che si fa (ovviamente).
Anche la macchina più semplice diventa piacevole se ha delle linee
armoniose.
5) Corso di oleodinamica e pneumatica industriale - 80 ore gratuito,
frequentato presso una struttura privata, identico a quello proposto al CFP.
Per progettare macchine è un must conoscere bene l'oleoidraulica e la
pneumatica. Sembra che all'Università la snobbino meno ultimamente. Bene,
intendo come ALMENO al livello di chi poi event. te la vende, cioè in modo
da non farsi raggirare e di trovare le soluzioni più economiche al caso.
6) Corso di progettazione del calcestruzzo (60 ore), mi serviva per
dimensionare le armature delle fondazioni di certe macchine, ho finito per
imparare come si opera con il cls. Dà una soddisfazione enorme. Corso
frequentato al CISM di Udine, costo 400 euro - pagato con le mie tasche, of
course.
7) Corso di progettazione di strutture in zona sismica con gli Eurocodici.
Corso proposto dall'ordine degli ingegneri della prov. di UD - 150 ore
circa. Direi utilissimo quando mi sono trovato poi a disegnare alcune torri
in carpenteria. Hanno anche fornito un CD con tutti gli Eurocodici, vitali
oggi per progettare, procurateveli e guardateveli, in particolare E3.
Lo ripropongono in strutture tipo CFP o organismi analoghi. (Sempre pagato
io).
7) Corso di progettazione delle strutture in alluminio (40 ore), non è che
capita tutti i giorni ma chiarisce molto bene l'idea su come operare in
presenza di instabilità locali con gli eurocodici. Corso proposto al CISM di
Udine per una somma analoga. (Pagato io).
8) Corsi vari sull' oleodinamica (specifici alla tecnologia del controllo) e
sulla sicurezza frequentati presso l'associazione industriali di Udine.
9) Corso sulla manualistica e sull'analisi dei rischi. Questo corso lo
faceva l'uniprodoc che non c'è più, penso che in un'Enaip lo propongano. Non
si possono disegnare macchine sicure senza queste nozioni importanti, tanto
meno scrivere in modo corretto i manuali.
10) Abbonamento personale alla rivista Machine Design (Penton media). Va
bene tenersi agganciati alle realtà come gli usa, dove (ad es.) usano il 3d
per la parte progettuale, esportano il dwg e finiscono il draft con
Microstation o Autocad. Si risparmia (provato) almeno il 50% del
tempo..anche se si perde l'associatività..ne vale la pena solo se non si
lavora in serie..
11) Corso di PLC base ed avanzato presso un CFP - 150 ore - pagato sempre
io. Se dovete disegnare macchine, dovete già pensare all'automazione che ci
sta dietro. Sapere che un PLC-S7 ha un runtime di tot..significa capire come
azionare un asse o come controllarlo. Sapere che dentro il PLC ho dei timers
programmabili, dei contatori, che c'è un ingresso veloce sulla CPU, sono
tutte cose che servono in fase di disegno.
Se ad esempio realizzate che vi servirebbe un bus canopen con linux real
time, forse dovete rivedere la progettazione meccanica, magari trovate una
soluzione più economica.
Studiatevi bene gli azionamenti elettrici, le diff. tra motore C.C.,
brushless, asincrono. Importantissime sono le curve di coppia dei vari
drivers (es. digitali e non) per questi motori. Vi serve per capire (es. )
se vi può essere utile un freno, oppure se vi basta una sicurezza, ecc..
Studiatevi bene tutti i componenti dell'automazione, encoders rel. e
assoluti, schede aquisizione, ecc..
Se poi dovete comprare Voi l'automazione elettrica-elettronica, la storiella
non ve la possono raccontare facilmente, almeno non più di tanto.
queste alcune delle cose per la parte "DISEGNO", intesa come progettazione,
drafting (molto importante, sottolineo ancora, non snobbatelo!), parte
tecnologica.
CALCOLO
1) Master di 2 livello in Matematica per le App.ni in Meccanica Computaz. -
frequentato a PD, dipartimento di matematica nel 2003-2004 e conseguito nel
2005 (con tesi di master). Durata effetiva 1,5 anni, studiato di notte, di
sab e di dom., frequentato 2 pomeriggi alla settimana, pagato con le mie
tasche. Ferie incluse.
Direi utilissimo da molti punti di vista, si imparano moltissime cose utili
per capire, gestire sw e calcolare, es. la meccanica dei continui, i sistemi
dinamici, ecc. Ho quindi conseguito il Titolo di Master di 2 liv. con 60
crediti.
Ho poi saputo che purtoppo questo master è stato successivamente sospeso per
mancanza di fondi. Se lo riattiveranno, consiglio vivamente di iscriversi e
di farlo, non solo per i contenuti, decisamente validi ed utili in pratica.
I Professori che insegnano in questo master sono persone fantastiche, che
meriterebbero più attenzione e considerazione da parte del mondo industriale
e culturale.
2) Corso seguito negli USA per imparare ad utilizzare un sw (FEM) per
simulare urti. Non posso dirLe dove di preciso e di che sw si tratta per
questioni di privacy industriale. Corso pagato con le mie tasche, viaggio ed
hotel anche. Utilissimo. Gli USA così così...
3) Corso seguito a Germania per imparare ad utilizzare un sw (FEM) per
analisi altamente non lineari (contatti, grandi def.-multibody). Come sopra.
(apr...anche la birra e le tedesche sono molto non lineari....vi direi da
provare, avete già?....)
4) Pratica con matlab e scilab (versione gratis INRIA di matlab). Ore e ore
a casa per imparare bene questi due potenti attrezzi, incontrati ed usati
durante il master. Penso che i giovani lo sappiano già bene.
5) Corso di C presso il CFP - 60 ore - pagato io. Ottimo, vale la pena per
capire la potenza del C e per poter usare bene certi algoritmi di calcolo
(puntatori), anche se per gli algoritmi è meglio usare il Fortran, per una
questione di compilazione e di carica dei bit nei registri del processore
(me l'hanno spiegato durante il master).
Il C l'ho anche usato per scrivere dei drivers per una scheda acquisizione
dati in officina.
Notare, io sono un meccanico, non dovrei permettermi...
Una piccola libreria di circa 500 volumi in aumento, ogni anno arrivano a
casa circa 10 nuovi libri e CD vari....
Tessera di iscrizione alla Biblioteque Nationale de France a Parigi, in
Europa IL POSTO, dove cercare tutto e trovare quasi tutto, quello che manca
l'ho trovato a Monaco di fronte al Museo della scienza e tecnica (Deuches).
Anche li c'è una bella biblioteca tecnica che a mio modesto parere merita
una visita.
Infine, TOEFL 210/330 conseguito a Milano nel 2002, presso il Politecnico
c'è la sede della struttura che amministra il TOEFL - naturalmente pagato
sempre con le mie tasche. L'english e' ovviamente indispensabile, per tutto.
Mi scusi per la lunghezza, le chiedo scusa e spero di esserLe stato in
qualche modo utile, anche ai giovani ingegneri. La mia è solo una piccola ed
umile traccia di un percorso formativo, che personalmente ho trovato utile
per il mio lavoro e con l'intento che possa essere utile idea in qualche
modo anche per altri colleghi.
Molto Cordialmente
Bruno Zilli
--
--
Truth is sacred; and if you tell the truth too often nobody will believe it.
Hai quotato 2km di testo senza commentare niente??
Buonasera Bruno,
la rinrazio per gli utili suggerimenti, credo che saranno apprezzati da
molti colleghi del newsgroup.
Complimenti per il suo curriculum formativo!! Notevole anche la passione e
l'impegno che ci ha messo!
Cordialità
Si`, scusa, e` stato un errore di digitazione con il newsreader.
Quello che avrei voluto scrivere, in sintesi, e`:
1. L'autore del messaggio che ho quotato nei primi post mi sembrava
un troll, invece devo dire che quei consigli dimostrano una conoscenza
approfondita del mondo del lavoro (almeno per un certo settore: macchine
automatiche, macchine speciali... che e` in effetti il mondo delle
piccole aziende).
2. Lo stesso autore dovrebbe aggiungere ai suoi 1000 corsi un tutorial
sui newsgroup, perche' rivolgersi in usenet dando del lei e con tutte
le particelle pronominali in maiscolo fa ridere, piu` o meno come
salutare la gente per strada con "Eccellentissimo!"
Ciao
Jorge Luis
Bravi. Sono felice di aver creato un bel topic.
Quasi ogni mio intervento crea belle discussioni.
Ora sono passato al passo successivo.
Io ho abbandonato la laurea tecnica e mi sono dato al mero commercio.
..sto aspettando i risultati di un FEM che sta girando, per poi fare le
modifiche all'assieme..
Leggo sempre con interesse tutti i Vs. sfoghi..permettetemi ancora di
ribadire alcuni concetti che ritengo forse utili.
1) USATE IL MERCATO. Ho letto di colleghi che sono andati a lavorare per
grosse multinazionali. E' come andare a dormire in casa del lupo. Evitatele
come la peste, quando non c'č il padrone che lavora direttamente
nell'azienda, l'azienda č troppo grossa e quindi pericolosa per evidenti
motivi (Vi rimando ai miei pensieri in precedenza su questo ng).
Se lavorate a fianco del padrone in una piccola azienda, avete piů chances
(se questo č una persona onesta ed intelligente) di emergere.
Se lavorate in una multinazionale, al massimo Vi attirerete l'invidia e
l'odio del Vs. capetto e dei suoi lachč, oppure dovrete diventare come loro,
dei servi...
2) INVESTITE SU VOI STESSI. Vi ho portato come umile confronto la mia
storia, a cui Vi rimando per maggiori dettagli negli interventi precedenti.
I risultati, e questo ve lo garantisco sul mio onore, si vedono eccome..MA
SOLO SE LAVORATE NEL PICCOLO, dove si vede subito chi vale e lo si premia (a
patto di lavorare con un padrone intelligente).
Se per caso il padrone non lo fosse molto, dopo aver acquisito un 10-15 anni
di esperienza, il passo č naturale...
3) TENETE DURO. All'inizio Vi daranno cose semplici. Fatele come se fossero
le cose piů importanti! Se lavorate in una piccola azienda (non mi stancherň
mai di dirvelo!), non hanno tempo da perdere e da farVi perdere, prestissimo
arriveranno le "pagnotte" per Voi.
Se state nella multinazionale, allora si che rischiate di essere
anestetizzati...
Fate questa considerazione: se lavorate in un'azienda di 15 persone, siete
1/15 della forza lavoro, molto in termini relativi, non possono permettersi
di farVi perdere tempo e di perdere tempo! Se lavorate nella multinazionale
della telefonia, siete 1/10000 ? Tirate le somme...USATE IL MERCATO! E'
secondo me meglio mangiare un panino alle 12 e non avere l'aria condizionata
ma saper lavorare...
Grazie per la Vs. attenzione, sembra che il FEM abbia girato nel mentre,
addeso vediamo se devo rinforzare e come...
Bruno Zilli
Io vedo i miei nipoti in che situazione sono ora...
E' facile dire tenete duro... Ma loro non vedono e non hanno (secondo la mia
opinione) speranze!
Fanno bene ad essere drastici ed a buttarsi anche a vendere qualsiasi cosa
se da ingegneri vengono INSULTATI!!!
> Carissimi Colleghi Ingegneri,
>
>Grazie per la Vs. attenzione, sembra che il FEM abbia girato nel mentre,
>addeso vediamo se devo rinforzare e come...
>
Io credo che scrivere consigli sul ng e' poco piu' che una perdita di
tempo....dopo poco tempo sono destinati a sparire nel dimenticatoio
insieme a tutti gli altri post.
Ci manca la continuiota'.
Ci manca il professionista avviato, che mostra la professione ai
neo-professionisti.
Ci manca la compattezza necessaria per avere un peso concreto sul
mercato.
E questo ng, ci aiuta relativamente poco. Vedere anche:
http://groups.google.it/group/it.discussioni.ingegneria/browse_frm/thread/398ea7b2f96071ac/4d3fe8b159d04eeb
Io sono sempre disponibile a contatti con altri colleghi interessati a
sviluppare il proprio network.
"Roberto" <ro...@ct.it> ha scritto nel messaggio
news:G6VRf.12244$nz4....@tornado.fastwebnet.it...
> Lavio ha scritto:
> > Salve a tutti.
> > Vorrei sapere quale è il percorso da seguire per cancellare la laurea in
> > ingegneria.
> > Il mio problema è che sto trovando molti lavori da perito (ed anche
molto
> > ben pagati) quando però vengono a sapere che sono ing. storcono il naso
e
> > non mi prendono.
> >
> > Ho studiato per cultura, ed a quel tempo anche per un buon lavoro.
> > Ora mi sono reso conto che ho studiato solo per cultura, ed il titolo di
> > carta è un PESO.
> >
> > Come posso cancellare quel titolo di studio?
> > Devo rivolgermi al ministrero dell'istruzione? Da chi devo andare?
> > Grazie
> >
> >
> Credo che dovresti andare a farti fottere.