non è affatto banale.
Dipende dalla classe di esposizione, dalle dimensione delle armature, dal
cassero, dall'interferro...
Per gli inerti si fa riferimento alla curva Fuller-Thomson che, in funzione
del tipo di utilizzo del getto che definisce la dimensione massima
dell'inerte utilizzabile, permette di ottimizzare la scalatura degli inerti
per ottenere la maggiore resistenza.
A questo punto entra in gioco il rapporto acqua/cemento che dal punto di
vista stechiometrico per le reazioni chimiche è di circa 30-35 litri di
acqua per 100 daN di cemento. Il quantitativo di cemento è funzione della
sua resistenza e, preso il riferimento base di 300 daN/mc, va ottimizzato
con delle prove di laboratorio. In questa configurazione l'impasto è molto
asciutto e deve essere lavorato su casseforme vibranti. Per l'uso in
cantiere il rapporto acqua/cemento, che definisce fisicamente lo slump o
fluidità del calcestruzzo, può attestarsi intorno a 0.5. Chiaramente
aumentando l'acqua parallelamente bisogna aumentare anche il cemento. Lo
slump può essere aumentato senza aggiungere acqua con fluidificanti. La
tecnologia in generale sta raggiungendo livelli sofisticati anche nei
diversi tipi di miscelazione.
Con google puoi trovare tutto quello che vuoi.
Comunque se sei un utilizzatore basta che richiedi alla centrale di
betonaggio un cls a classe certificata e garantita. Il problema è loro.
Se invece lavori in una centrale di betonaggio e lo devi confezionare,
allora occorre che ti documenti in maniera molto più approfondita di quello
che può offrirti un NG.
gitac
Non č proprio cosě.
Il progetto della miscela compete allo strutturista.
Se mi rivolgo ad un fornitore di cls e chiedo una resistenza rck certificata
e garantita non vedo perché la centrale di betonaggio sia obbligata a
seguire le mie prescrizioni. La responsabilità della qualità del prodotto è
loro e in questo caso ritengo che debba essere loro anche tutta la
responsabilità della procedura. Questo certo non significa che non si possa
fare su ordinazione dello strutturista. In quel caso però la centrale credo
che garantisca solo il rispetto del dosaggio prescritto. La resistenza
conseguente credo che non possa essere annoverata tra i requisiti
certificabili e richiedibili alla centrale di confezionamento.
Discorso completamente diverso è la procedura per la certificazione da
allegare alla relazione a struttura ultimata.
gitac
Dipende cosa intendi per "progetto della miscela".
Se ad es. ti riferisci alla UNI EN 206 e richiedi una determinata
prestazione può essere sufficiente come "progettazione"? Per molti si
(compreso me) in quanto dai indicazioni sufficienti per ottenere il
materiale che ti serve.
Altrimenti a rigore lo stesso discorso andrebbe fatto anche per
l'acciaio, ma nessuno lo fa, ci si fida della ferriera e delle prove sui
provini.
Ciao
--
Doc Hollywood
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Non penso mai al futuro, viene cosi' presto. (A.Einstein)
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> Non è proprio così.
> Il progetto della miscela compete allo strutturista.
Il Progettista strutturale si limita a stabilire quelle che devono
essere le caratteristiche del conglomerato da utilizzare.
E' compito del Costruttore procedere al progetto della miscela,
affidandosi ai tecnici della centrale di betonaggio alla quale si
rivolgerà per la fornitura oppure ai propri tecnici se pensa di
istituire una centrale di betonaggio a margine del cantiere.
E' obbligo del Costruttore procedere ad una valutazione preliminare
della resistenza della miscela o delle miscele mentre e' compito del
Direttore dei lavori sia il controllo del documento di valutazione
preliminare sia l'accettazione del conglomerato.
Il Progettista strutturale non puo' essere nelle condizioni di poter
eseguire il progetto della miscela dipendendo questo dalla
caratteristiche meccaniche, fisiche e chimiche degli inerti che verranno
utilizzati per la confezione delle miscele nè tantomeno potrebbe imporre
al Costruttore l'approviggionamento degli inerti da una determinata
cava.
Infine, siccome il responsabile finale della garanzia delle
caratteristiche del conglomerato e' il Costruttore, non e' pensabile che
il Progettista possa imporgli una certa ricetta e poi non essere
responsabile sulla sua riuscita.
Saluti
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Tutto quello che hai trascritto lo hai letto da qualche norma oppure sono
tue interpatrazioni?
Ribadisco che il progetto della miscela compete allo strutturista. Solo tale
figura conosce la struttura, la classe di esposizione della stessa e
quant'altro per definire le caratteristiche della miscela.
E' mai capitato che la centrale di betonaggio ti ha chiesto la dimensione
delle cassaforme, l'interferro, ecc?
ciao.
sono comunque d'accordo con te che il progettista deve dare delle
indicazioni, che non sono però il progetto della miscela, ma valori
limite da rispettare. ad esempio, prescrivere un rapporto a/c non
superiore a 0.55 fissa un limite ma non è che aiuti molto il tecnico nel
mix design. allo stesso modo, fissare un diametro max degli aggregati
non dice niente di più del fatto che oltre quel diametro il mix non sarà
accettato.
in genere, richiedere un cls a prestazione garantita secondo la uni en
206-1, indicando classe di cls, tipo di cem, diametro max aggregato,
slump e classe di esposizione è assulutamente sufficiente. e queste sono
prescrizioni.
le caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche degli aggregati, la
curva granulometrica, il dosaggio di cemento, il rapporto a/c, il tipo e
quantità di fluidificante, eventuali additivi, aria inglobata e
quant'altro saranno cazzi loro. e questo invece è il progetto della
miscela.
v.
"forest" <hi...@freemail.it> ha scritto nel messaggio
news:e9subc$efe$2...@newsreader.mailgate.org...
>
> "gio" <gio...@tin.it> ha scritto nel messaggio
> news:81be14900db43bc6f12...@mygate.mailgate.org...
> > "forest" <hi...@freemail.it> wrote in message
> > news:e9j7a7$4vv$1...@newsreader.mailgate.org
> >
> >> Non è proprio così.
>
> Tutto quello che hai trascritto lo hai letto da qualche norma oppure sono
> tue interpatrazioni?
> Ribadisco che il progetto della miscela compete allo strutturista. Solo tale
> figura conosce la struttura, la classe di esposizione della stessa e
> quant'altro per definire le caratteristiche della miscela.
> E' mai capitato che la centrale di betonaggio ti ha chiesto la dimensione
> delle cassaforme, l'interferro, ecc?
OK forest.
non insisto, ritengo che in qualsiasi occasione puoi tirare fuori la
norma che lo dice. Altrimenti le tue sarebbero solo delle
interpretazioni di non so che cosa.
Scusa, virgola, io consiglierei solo la lettura delle norme a partire da
quelle del 1996 (per non andar troppo lontano) e per finire al DM2005.
Non si puo' intavolare una discussione tra persone aventi disparità di
conoscenze normative.
allora la 206-1 ci rientra benissimo.
se ci fosse ancora stata la 9858 invece no.
:-D
v.
> Tutto quello che hai trascritto lo hai letto da qualche norma oppure sono
> tue interpatrazioni?
DM 14 settembre 2005 - NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI
Cap. 11. MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE
L’Appaltatore, prima dell'inizio della costruzione di un'opera, deve
garantire, attraverso idonee prove preliminari, la resistenza
caratteristica per ciascuna miscela omogenea di conglomerato che verrà
utilizzata per la costruzione dell’opera. Tale garanzia si estende anche
al calcestruzzo fornito da
terzi.
L’Appaltatore resta comunque responsabile della garanzia sulla qualità
del conglomerato, che sarà controllata dal Direttore dei Lavori, secondo
le procedure di cui al punto 11.1.5.
Nella pratica:
- il progettista delle strutture fissa nel suo progetto le
caratteristiche che deve possedere il conglomerato (come resistenza
caratteristica, classe di esposizione e quant'altro)e se ritiene di
dover specificare altre caratteristiche particolari per il suo progetto
(se per esempio ha usato interferri per strutture intelaiate che non
rispettano la normativa .. ehehe) lo specifica.
- il progettista adesso non e' l'unico che conosce il progetto
(altrimenti puo' solo andarselo a realizzare da se). Adesso attraverso i
disegni di progetto e tutte le indicazioni progettuali, il costruttore
si rivolge ad una centrale di betonaggio ordinando un calcestruzzo che
soddisfi le caratteristiche del progetto. Dovrebbe far fare uno studio
preliminare sulle miscele con prove preliminari e sottoporlo alla DL.
- la centrale di betonaggio prepara lo studio sulla miscela, ed è
l'unica che conosce le carateristiche degli inerti che utilizzerà. Ti
ricordo
per esempio che a parità di composizione granulometrica, un calcestruzzo
composto con inerti prvenienti da pietra lavica e' ben diverso da inerti
provenienti da altre cave. Ma sono gia diversi da cava a cava.
- si procede con le prove preliminari e se l'esito e' positivo si
procede con la fornitura.
E' impensabile, dato che il responsabile della qualità del conglomerato
resta il costruttore, che sia il progettista a dargli una ricetta che,
tenendo conto delle caratteristiche che dovrà possedere, non tiene conto
della qualità degli inerti oppure imporre che gli inerti vengano
approvviggionati da quella cava in particolare. E poi se le prove
preliminari relative a quella miscela non vanno bene, cosa si fa? Sarà
di nuovo il progettista ad assumere l'abito del mago Merlino ed inizierà
a variare questa o quella percentuale di pietrisco o di A/C ecc ecc.?
Infine, a me, come consulente dell'impresa, la centrale di betonaggio ha
sempre chiesto tutte le caratteristiche del cls e, per quanto riguarda
gli interferri, mi ha sempre chiesto o il Dmax degli inerti da
utilizzare oppure a che tipologia strutturale fosse destinato il
conglomerato.
saluti. gio