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Trave con carico appeso

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Francesco

unread,
Mar 17, 2004, 6:22:46 AM3/17/04
to
Devo calcolare a taglio una trave con dei carichi distribuiti e
concentrati appesi ad essa.
La staffatura è stata dimensionata nel modo seguente
Ast (dovuta al taglio)+Asc data dal carico appeso con Asc=P/fsd perchè
staffe verticali.Quindi nota l'area totale delle staffe devo
verificare la resistenza della trave.

Cioè per la verifica ho trovato questa formula
qs(agente)=Vagente/z(braccio della coppia interna)+P(agente) ma come
calcolo qs resistente della mia armatura? io Propendo per una
valutazione di qs come As(area di tutte le staffe) per fsd(resistenza
dell'armatura)per lamdaC:qs=As*fsd*LambdaC.Essendo lambda S =0 e sen
alfa=1.I libri consultati(SANTARELLA,TONIOLO,RADOGNA,MIGLIACCI-MOLA,
ecc) non dicono niente al proposito, soloil Santarella da questa
formula per dimensionare le staffe per il solo carico appeso P=As*fsd
, ma non dicono niente per la verifica, in cui le staffe sono soggette
contemporaneamente a taglio e al carico appeso.
Ringrazio per gli eventuali suggerimenti.Mi scuso se non dovessi
essere chiaro, ma scrivere le formule del Taglio con traliccio ad
inclinazione variabile non è semplice! :-(

uomoragno

unread,
Mar 17, 2004, 8:27:48 AM3/17/04
to
io direi di calcolare le staffe a taglio per i soli carichi distribuiti
e poi integrare questa armatura con quella relativa ai soli carichi
appesi.
bada che le armature integrative vanno disposte, per ogni carico appeso,
dal punto in cui agisce il carico fino al pilastro.
la distanza tra le staffe aggiuntive non deve superare il braccio della
coppia interna.

eventualmente, una volta calcolata l'armatura totale in questo modo,
potrai procedere ad una ottimizzazione dei passi e dei diametri.

saluti,
u.

"Francesco" <ali...@yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:eee82cb8.04031...@posting.google.com...

Luciano Vanni

unread,
Mar 18, 2004, 5:49:22 AM3/18/04
to
On Wed, 17 Mar 2004 13:27:48 GMT, "uomoragno" <uomo...@telemail.it>
wrote:

>io direi di calcolare le staffe a taglio per i soli carichi distribuiti
>e poi integrare questa armatura con quella relativa ai soli carichi
>appesi.
>bada che le armature integrative vanno disposte, per ogni carico appeso,
>dal punto in cui agisce il carico fino al pilastro.
>la distanza tra le staffe aggiuntive non deve superare il braccio della
>coppia interna.
>
>eventualmente, una volta calcolata l'armatura totale in questo modo,
>potrai procedere ad una ottimizzazione dei passi e dei diametri.
>
>saluti,
>u.
>

Non voglio contestare quello che dici perchè ritengo che in parte sia
vero.
Vorrei però fare una precisazione.

Supponiamo che una trave in c.a. lunga 6 metri e alta 1 ml sia
semplicemente appoggiata con un carico di 1000 Kg/ml.

Vogliamo calcolare l'area delle staffe in una sezione a due metri
dall'appoggio.

Per quanto ne so io la teoria classica del taglio considera il taglio
nella sezione a 2 ml con una sezione a 45 gradi che quindi parte da
1.50ml in basso e finisce a 2,50 ml in alto.

Questa schematizzazione porta ad avere il taglio T pari alla reazione
dell'appoggio di 3000 Kg - 1000x2=1000 Kg .

Dividendo 1000 Kg per il numero delle staffe tagliate si ottiene lo
sforzo in una staffa ( supponiamo ti tagliare 5 staffe 200 Kg l'una)
Secondo me in questa schematizzazione che il carico sia sotto o sopra
non ci sono differenze.

Supponiamo invece di essere pignoli :

Stesso problema con il carico sopra che però comprende tutto il carico
della parte superiore della trave. Poichè la sezione finisce a 2.50 ml
utilizzo il carico effettivo su una delle due parti in cui ho diviso
la trave e questa volta il taglio vale:

T= 3000Kg-1000x2.5= 500 Kg.


Se invece il carico è sotto appeso si estende fino a 1.50 ml e quindi

T=3000Kg -1000x1.5=1500 Kg


Quindi (se il mio ragionamento è giusto) è corretto aggiungere carico
(rispetto a quello che si fa usualmente) nel caso di carico appeso, ma
sarebbe corretto allora anche diminuirlo se il carico è superiore(
sempre rispetto a quello che si fa usualmente),altrimenti si usano due
pesi e due misure.

uomoragno

unread,
Mar 18, 2004, 8:15:11 AM3/18/04
to

"Luciano Vanni" <luc...@valeriovanni.com> ha scritto nel messaggio
news:k6ui50l7klhu09vo9...@4ax.com...

On Wed, 17 Mar 2004 13:27:48 GMT, "uomoragno" <uomo...@telemail.it>
wrote:

>Non voglio contestare quello che dici perchè ritengo che in parte sia


>vero.
>Vorrei però fare una precisazione.
>
>Supponiamo che una trave in c.a. lunga 6 metri e alta 1 ml sia
>semplicemente appoggiata con un carico di 1000 Kg/ml.
>
>Vogliamo calcolare l'area delle staffe in una sezione a due metri
>dall'appoggio.
>
>Per quanto ne so io la teoria classica del taglio considera il taglio
>nella sezione a 2 ml con una sezione a 45 gradi che quindi parte da
>1.50ml in basso e finisce a 2,50 ml in alto.
>
>Questa schematizzazione porta ad avere il taglio T pari alla reazione
>dell'appoggio di 3000 Kg - 1000x2=1000 Kg .
>
>Dividendo 1000 Kg per il numero delle staffe tagliate si ottiene lo
>sforzo in una staffa ( supponiamo ti tagliare 5 staffe 200 Kg l'una)
> Secondo me in questa schematizzazione che il carico sia sotto o sopra
>non ci sono differenze.

In effetti, che il carico sia sotto o sopra non fa differenza se non
localmente, per cui, una volta ricavato il diagramma del taglio si
calcolano gli scorrimenti e da questi l'armatura, e ciò sia nel caso di
carico posto all'estradosso che all'intradosso. tuttavia, non si può
localmente trascurare il fatto che il carico sia appeso e quindi che
occorre integrare localmente l'armatura a taglio. il metodo che io ho
suggerito è semplicemente un modo pratico di affrontare il problema.
volendo procedere nella maniera classica, si costruirà il diagramma
degli scorrimenti e si applicherà la formuletta. aggiungo come breve
nota che io sono contrario ad usare espressioni del tipo "calcolare le
staffe in una sezione x" perché io calcolo le staffe sempre in una
regione ben definita e mai con il taglio, ma sempre con gli scorrimenti.
naturalmente, questo deriva da un personale modo di progettare che
sicuramente è differente dal tuo perché credo che sia le nostre età che
le nostre esperienze professionali siano diverse.

>Supponiamo invece di essere pignoli :
>
>Stesso problema con il carico sopra che però comprende tutto il carico
>della parte superiore della trave. Poichè la sezione finisce a 2.50 ml
>utilizzo il carico effettivo su una delle due parti in cui ho diviso
>la trave e questa volta il taglio vale:
>
>T= 3000Kg-1000x2.5= 500 Kg.
>
>
>Se invece il carico è sotto appeso si estende fino a 1.50 ml e quindi
>
>T=3000Kg -1000x1.5=1500 Kg
>
>
>Quindi (se il mio ragionamento è giusto) è corretto aggiungere carico
>(rispetto a quello che si fa usualmente) nel caso di carico appeso, ma
>sarebbe corretto allora anche diminuirlo se il carico è superiore(
>sempre rispetto a quello che si fa usualmente),altrimenti si usano due
>pesi e due misure.

in effetti, a rigore, bisogna usare due pesi e due misure, perché se il
carico è sopra le staffe che effettivamente lavorano per quel carico
iniziano a una distanza pari al braccio della coppia interna, mentre se
il carico è appeso le staffe che effettivamente lavorano per quel carico
iniziano nella sezione in cui è appeso il carico. questo perché il
carico appeso, essendo verticale, non può muoversi lungo percorsi
orizzontali in quanto questi non hanno componenti lungo la direzione del
carico. di conseguenza il carico appeso deve necessariamente prima
risalire al bordo superiore e ciò può avvenire solo entro le staffe dal
momento che il cls non resiste a trazione. una volta che questo è
risalito si ritorna nella situazione di prima, in cui il carico è posto
al bordo superiore e quindi può ridiscendere lungo una biella a 45 gradi
entro il cls, possibile perché il cls è in grado di sopportare sforzi di
compressione. riscendendo a 45 gradi occorrerà una nuova staffa nel
punto inferiore di tale percorso, in modo che possa di nuovo risalire e
così via fino all'appoggio. poiché il carico parte dal baricentro del
corrente superiore e arriva al baricentro del corrente superiore, avendo
ipotizzato un percorso di discesa a 45 gradi, la massima distanza tra le
staffe è pari al braccio della coppia interna (meglio se leggermente
inferiore).

per approfondire un po' questi argomenti, procurati del materiale che
tratti i modelli "strut and tie". in italiano non c'è quasi niente, in
rete (in lingua inglese) potrai trovare qualcosa del professor whitaker.
c'è anche un programmino gratuito per la progettazione con i modelli
strut and tie che si chiama cast. se hai la norma aci 318/02
nell'appendice a troverai qualcos'altro. purtroppo, sebbene le origini
del metodo possano essere ricondotte a morsch, l'applicazione pratica al
calcolo è troppo recente e anche gli sviluppi teorici sono ancora in
fase di elaborazione.

relativamente al problema del carico appeso, c'è qualcosina nel model
code 90, ma giusto per stigmatizzare il caso delle travi a spessore, che
sono sconsigliate proprio perché il carico che queste ricevono dal
solaio risulta essere, per l'appunto, appeso.

spero di non essere stato troppo prolisso (e comunque non quanto avrei
voluto),
u.

Luciano Vanni

unread,
Mar 18, 2004, 9:04:30 AM3/18/04
to
On Thu, 18 Mar 2004 13:15:11 GMT, "uomoragno" <uomo...@telemail.it>
wrote:

>
>"Luciano Vanni" <luc...@valeriovanni.com> ha scritto nel messaggio

>nota che io sono contrario ad usare espressioni del tipo "calcolare le


>staffe in una sezione x" perché io calcolo le staffe sempre in una
>regione ben definita e mai con il taglio, ma sempre con gli scorrimenti.
>naturalmente, questo deriva da un personale modo di progettare che
>sicuramente è differente dal tuo perché credo che sia le nostre età che
>le nostre esperienze professionali siano diverse.

Ovviamente si usa lo scorrimento nel calcolo delle staffe io ho usato
il taglio solo perchè rendeva più semplice il meccanismo (concordo che
non ha senso calcolare le staffe in una sezione x .

In quanto alla differenza delle nostre età temo che purtroppo per me
tu abbia ragione

>
>per approfondire un po' questi argomenti, procurati del materiale che
>tratti i modelli "strut and tie". in italiano non c'è quasi niente, in
>rete (in lingua inglese) potrai trovare qualcosa del professor whitaker.
>c'è anche un programmino gratuito per la progettazione con i modelli
>strut and tie che si chiama cast. se hai la norma aci 318/02
>nell'appendice a troverai qualcos'altro. purtroppo, sebbene le origini
>del metodo possano essere ricondotte a morsch, l'applicazione pratica al
>calcolo è troppo recente e anche gli sviluppi teorici sono ancora in
>fase di elaborazione.
>
>relativamente al problema del carico appeso, c'è qualcosina nel model
>code 90, ma giusto per stigmatizzare il caso delle travi a spessore, che
>sono sconsigliate proprio perché il carico che queste ricevono dal
>solaio risulta essere, per l'appunto, appeso.
>
>spero di non essere stato troppo prolisso (e comunque non quanto avrei
>voluto),

ti ringrazio della segnalazione anche se effettivamente la cosa mi
interessava più per curiosità che per altro

Doc Hollywood

unread,
Mar 17, 2004, 2:14:46 PM3/17/04
to
> Devo calcolare a taglio una trave con dei carichi distribuiti e
> concentrati appesi ad essa.
[cut]

Premetto che sono un po' stanco staesera, quindi non ho letto
approfonditamente quello che hai scritto.
In ogni modo quando ho un carico appeso semplicemente aggiungo all'area
d'acciaio che mi servirebbe a taglio, calcolata col metodo che vuoi, quella
che serve per portare il carico in sommita', senza quindi preoccuparmi della
distribuzione "effettiva" sul traliccio resistente.
Esempio: se su una trave rettangolare, con staffe rettangolari a due bracci,
ho un carico unif. distr. appeso p(Sd)=100 kN/m e nel primo metro, per
azione di p(Sd) e f(Sd) agente direttamente sopra, ho necessità di staffe
per 15 cmq/m, calcolo cosi':
per ogni braccio: As1 = As(taglio) + As(appensione)
hp passo 10 cm quindi As1 = 15/(2*10) + p(Sd) / (fsk/gammas * 2 * 10) =
15/20 + 100/(37,4*20) = 0.88 cmq/braccio => fi 12/10

E con la torsione uguale, aggiungo semplicemente stando attento alle azioni
su un braccio solo...

So che non e' "formalmente corretto", ma per quanto riguarda il calcolo
dell'armatura mi sembra "sostanzialmente affidabile".


--
Doc Hollywood
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Non penso mai al futuro, viene cosi' presto. (A.Einstein)
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Francesco

unread,
Mar 19, 2004, 4:18:03 AM3/19/04
to
Ringrazio tutti per i suggerimenti.Purtroppo devo fare un lavoro con
delle basi formali certe perchč č un lavoro universitario.Fra qualche
giorno dovrei incontrare un prof che conosce un po' di cemento
armato(E' colui che aggiorna il Santarella) e mi farň dare una
spiegazione formale e corretta del problema.A mio avviso il metodo
suggerito da Doc č quello che si avvicina di piů alle mie esigenze.
Tra taglio e scorrimento, credo in effetti che sia meglio lo
scorrimento(ne č l'integrale del taglio) in particolare permette di
capire come posizionare i ferri piegati (di solito si mettono a passo
costante, ma non dovrebbe essere cosě).Ringrazio tutti e appena avrň
risposta metterň in rete la risposta, visto che sui testi italiani non
c'č nulla al riguardo

Francesco

unread,
Mar 27, 2004, 4:54:36 AM3/27/04
to
Soluzione del problema:
Quando si ha un carico appeso si dimensiona separatamente la
staffatura per il carico appeso e per il taglio.
Quindi in fase di verifica, si prende un concio di lunghezza 0.9 d o
0.8 d (secondo del metodo e delle formule di verifica al taglio che si
usano), si considerano tutte le staffe presenti, e si calcola lo
sforzo a cui sono sottoposte dall'azione del carico appeso.Noto lo
sforzo nelle staffe, si toglie dalla resistenza a snervamento
dell'acciaio lo sforzo a cui sono soggette le staffe
(fsd-SigmaCaricoAppeso)=SigmaRidotto.Quindi si calcola la resistenza
al taglio(Vrd), utilizzando SigmaRidotto anzichč fsd.
Altro metodo, molto comodo se si utilizza il Traliccio di Morsch e
staffe verticali č comporre taglio agente (Vad) e carico appeso(p),
trovando lo scorrimento unitario agente (qsad) : q(sad)=(Vad/z)+p
.Quindi si calcola lo scorrimento resistente unitario q(srd) =Aw*fsd e
infine confrontando i due valori affinchč q(sad)< q(srd)
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