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come schematizzo una trave su infiniti appoggi??

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ivan b

unread,
Aug 28, 2003, 4:12:44 AM8/28/03
to
Salve, dovendo io progettare una trave in c.a. di un portale a due
piani ed una campata (per piano) ed essendo questa una trave
teoricamente facente parte di una serie infinita di travi, subito dopo
l'analisi dei carichi mi č sorto un problemino.. Qual'č lo schema
statico piů efficiente (se cosě si puň dire) al fine di trovare i
diagrammi del momento flettente e del taglio per una trave su infiniti
appoggi? Io avevo pensato di studiare una trave su 5 appoggi e di
considerare, ai fini dei diagrammi e quindi della progettazione
dell'armatura, la campata intermedia quindi la terza. Puň essere
corretto fare cosě o no? Grazie mille comunque!! Ciao!

Vincenzo Caruso

unread,
Aug 28, 2003, 11:02:19 AM8/28/03
to
credo che lo schema più appropriato sia quello della trave perfettamente
incastrata: difatti su ogni appoggio si ha rotazione uguale a zero, data la
simmetria dello schema, per cui è equivalente all'incastro.

gio

unread,
Aug 28, 2003, 1:12:59 PM8/28/03
to
"Vincenzo Caruso" <ing.caruso.@tin.it> wrote in message
news:%Po3b.10092$d66.2...@news2.tin.it

> credo che lo schema più appropriato sia quello della trave perfettamente
> incastrata: difatti su ogni appoggio si ha rotazione uguale a zero, data la
> simmetria dello schema, per cui è equivalente all'incastro.

No. Questo e' vero per una generica trave lontana dalle estremità e nel
caso di carico uniforme ed uguale su tutte le campate.
Avete mai sentito parlare di "disposizione alternata" dei carichi
variabil?

Un caro saluto. Gio


--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG

Xndr!

unread,
Aug 28, 2003, 12:21:53 PM8/28/03
to
> Salve, dovendo io progettare una trave in c.a. di un portale a due
> piani ed una campata (per piano) ed essendo questa una trave
> teoricamente facente parte di una serie infinita di travi,

Potresti cercare di essere piů chiaro?

> Qual'č lo schema
> statico piů efficiente (se cosě si puň dire) al fine di trovare i
> diagrammi del momento flettente e del taglio per una trave su infiniti
> appoggi?

Una trave su infiniti appoggi sarebbe appoggiata per terra,
non ti serve uno schema statico perchč trasmette tutto
al terreno sottostante.

> Io avevo pensato di studiare una trave su 5 appoggi e di
> considerare, ai fini dei diagrammi e quindi della progettazione
> dell'armatura, la campata intermedia quindi la terza. Puň essere
> corretto fare cosě o no?

Secondo me no,
se la trave č appoggiata su altre travi,
calcolati la rigidezza dell'appoggio
e poi vincola con molle,
tipo la fondazione alla winkler.

Comunque non ho molto chiaro lo schema statico.

Ciao
Xndr!


Doc Hollywood

unread,
Aug 28, 2003, 1:43:02 PM8/28/03
to

Praticamente la tua trave e' su "infiniti appoggi" nel senso che fa parte di
infinite travi che vanno in direzione a lei trasversale.
In pratica e' il problema della lastra o, nel caso di possa fisicamente
individuare la trave trasversale, del graticcio.
Nella letteratura scientifica trovi molte soluzioni a questri problemi,
tutte pero' 2D nel piano della lastra o del traticcio in quanto le travi si
influenzano fra loro; nel tuo caso ti conviene fare uno studio 3D
dell'intero telaio.
In prima approssimazione potresti anche risolvertela come una trave su suolo
elastico, dove invece del suolo tu hai le travi; per determinare la costante
di rigidezza del suolo (rigidezza delle molle) ti conviene partire dalla
definizione di costante elastica (forza su spostamento).
In letteratura lo potresti trovare associato alla soluzione di balconi
impostati trasversalmente all'orditura del solaio a travetti in c.a.

Ciao

--
Doc Hollywood
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Non penso mai al futuro, viene cosi' presto. (A.Einstein)
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AngeloDL

unread,
Aug 28, 2003, 2:30:37 PM8/28/03
to
> .... Io avevo pensato di studiare una trave su 5 appoggi e di

> considerare, ai fini dei diagrammi e quindi della progettazione
> dell'armatura, la campata intermedia quindi la terza. Puň essere
> corretto fare cosě o no?

Analizza la prima campata sia per per M positivi che negativi (sul seconfo
appoggio).
In particolare valuterei bene il comportamento reale del nodo trave-pilastro
sul primo appoggio.
Non so quali siano le reali dimensioni degli elementi ma, date le
maestranze (e talvolta le D.L.) sui cantieti, mi cautelerei ipotizzando sul
primo appoggio un vincolo di semincastro (in modo da stare cauti con il
negativo sul secondo pilastro).
Ma poi ogni struttura va studiata caso per caso ....

Buon lavoro


terra-mar

unread,
Aug 28, 2003, 6:50:00 PM8/28/03
to
Il 28 Ago 2003, 20:30, "AngeloDL" <viaques...@qnet.it> ha scritto:

> Non so quali siano le reali dimensioni degli elementi ma, date le
> maestranze (e talvolta le D.L.) sui cantieti, mi cautelerei ipotizzando
sul

>
Visto che ti permetti di generalizzare, arguisco che tu non hai nessuna
esperienza di cantiere.
Credo che, pur lottando da diversi anni contro le diatribe, che ritenevo
stupide, tra tecnici di cantiere e liberi professionisti, per il futuro, e
per tuo merito, mi cautelerò accuratamente nei riguardi dei liberi
professionisti.
Grazie e ciao
Claudio (terra-mar)

--------------------------------
Inviato via http://usenet.libero.it

Apteryx

unread,
Aug 29, 2003, 4:53:59 AM8/29/03
to

"terra-mar" <terr...@libero.it> ha scritto

> Visto che ti permetti di generalizzare, arguisco che tu non hai nessuna
> esperienza di cantiere.
> Credo che, pur lottando da diversi anni contro le diatribe, che ritenevo
> stupide, tra tecnici di cantiere e liberi professionisti, per il futuro, e
> per tuo merito, mi cautelerò accuratamente nei riguardi dei liberi
> professionisti.

Senti non ho la più pallida idea di cosa vuoi dire, ovvio che non si può
generalizzare, ma se vuoi ti racconto quello che mi è capitato ieri ed è
relativo a questi neo-ferraioli 60enni che sembra ora pullilino per i
cantieri. Molte volte (senza denigrare nessuno OFC) è anche lecito porsi
nelle giuste condizioni per evitare strafalcioni.

terra-mar

unread,
Aug 29, 2003, 10:03:27 AM8/29/03
to
Perchè hai parlato direttamente con gli operai? Non devi scavalcare il
tecnico di cantiere (capocantiere o assistente), è lui il tuo interlocutore
e responsabile dell'esecuzione e il solo in grado di mediare, per la sua
preparazione, tra le istruzioni del progettista e le maestranze di cui
conosce le capacità e che ha il dovere di dirigere e sorvegliare con
continuità (nonchè prospettare i problemi realizzativi, le esigenze
tecnico-economiche ed eventuali manchevolezze progettuali), non tu che ti
fermi una mezz'ora e te ne vai.
Se in un mio cantiere il progettista o il direttore dei lavori o qualsiasi
altro e a qualsiasi titolo mi dovesse scavalcare e, peggio, creare una
conseguente seppur minima turbativa nell'organizzazione da me stabilita, al
minimo lo accompagnerei, cortesemente ma fermamente, al cancello (con
riserva di scaricargli addosso una collina di denunce e querele).

ivan b

unread,
Aug 29, 2003, 12:42:00 PM8/29/03
to
"gio" <gio...@tin.it> wrote in message news:<fb533637ed155a28241...@mygate.mailgate.org>...

> "Vincenzo Caruso" <ing.caruso.@tin.it> wrote in message
> news:%Po3b.10092$d66.2...@news2.tin.it
>
> > credo che lo schema più appropriato sia quello della trave perfettamente
> > incastrata: difatti su ogni appoggio si ha rotazione uguale a zero, data la
> > simmetria dello schema, per cui è equivalente all'incastro.
>
> No. Questo e' vero per una generica trave lontana dalle estremità e nel
> caso di carico uniforme ed uguale su tutte le campate.
> Avete mai sentito parlare di "disposizione alternata" dei carichi
> variabil?
>
> Un caro saluto. Gio

Quindi quale alternativa dai tu? Grazie

Apteryx

unread,
Aug 29, 2003, 4:13:13 PM8/29/03
to

"terra-mar" <terr...@libero.it> ha scritto

> Perchè hai parlato direttamente con gli operai? Non devi scavalcare il
> tecnico di cantiere (capocantiere o assistente), è lui il tuo
interlocutore

[...]


> Se in un mio cantiere il progettista o il direttore dei lavori o qualsiasi
> altro e a qualsiasi titolo mi dovesse scavalcare e, peggio, creare una
> conseguente seppur minima turbativa nell'organizzazione da me stabilita,

> minimo lo accompagnerei, cortesemente ma fermamente, al cancello

Ho un ottimo rapporto con l'impresario, (con il quale collaboro da anni) e
posso tranquillamente permetettermi quello che ho fatto, quindi non posso
stare zitto difronte ad uno che taglia il ferro "alla sti cazzi" due i
motivi principali, primo perché il ferro che spreca o mette in più
all'impresa nessuno glielo paga, secondo perchè se ho progettato determinate
lunghezze un perché ci sarà pure. E' ovvio che poi ho avuto il tatto di dire
le cose nel giusto modo. Ovviamente se entro in un cantiere per altre
faccende, oppure il cantiere non è "mio", parlo solo se interrogato e
abitualmente mi faccio i c. miei.

Cmq l'esempio mi serviva per dire che, purtroppo queste cose esistono e che
molte volte più che una forma di denigrazione, di scarso apprezzamento o di
riserva mentale per le altre figure professionali, si tratta di cautela.
Cautela che AngeloDL ha probabilmente espresso in modo inopportuno (e cmq
infilandoci dentro anche le DL).

Saluti

terra-mar

unread,
Aug 29, 2003, 4:51:25 PM8/29/03
to
Il 29 Ago 2003, 22:13, "Apteryx" <apt...@k12.au> ha scritto:
>
>
>
> Ho un ottimo rapporto con l'impresario, (con il quale collaboro da anni) e
> posso tranquillamente permetettermi quello che ho fatto,

Intendo chiudere qui ciò che rischia di trasformarsi in una polemica
antipatica.

Però ....

In un cantiere di una impresa che si vuol definire seria, NESSUNO nemmeno
l'imprenditore può nè deve permettersi di scavalcare i tecnici incaricati
della gestione del lavoro, se sembra che qualcosa non va nel modo giusto è
indispensabile parlare con loro.

Per opportunità analoghe, nessun tecnico di cantiere, al di fuori delle
scelte di competenza e dettate da urgenza o sicurezza, può introdurre
variazioni, anche in presenza di errori marchiani, senza aver chiesto
spiegazioni o avvertito i progettisti o gli organi di controllo.

Comportamenti diversi, quale che sia la giustificazione addotta, non debbono
essere tenuti in quanto minano la disciplina di cantiere e la fiducia delle
maestranze verso le diverse Direzioni.

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