Cambio di destinazione d'uso in edificio rurale

[Mystic Man]

Nel catasto terreni le stalle, cantine ecc. risultano già nella
superficie complessiva di edificio, in cui ci sono due appartamenti o il
loro passaggio a superficie abitabile determina un aumento
dell'originaria superficie dell'edificio?

Preciso che mi sto riferendo a un cambio di destinazione d'uso di 30
anni fa. In cui la superficie dell'abitazione risulta aumentata ben
oltre la superficie di un piccolo ampliamento denunciato, nella pratica
di accatastamento all'urbano.

[castore]

ho capito niente

[maurino]

Il 31/05/2021 12:48, Mystic Man ha scritto:

le stalle al pari delle autorimesse non hanno la superficie compresa in
quella delle abitazioni, essendo unità immobiliari autonome e distinti.
Le cantine di norma sono comprese nelle abitazioni, ma da qualche anno
invece nelle nuove abitazioni e nelle variazioni vanno denunciate separate.

[Mystic Man]

> le stalle al pari delle autorimesse non hanno la superficie compresa in
> quella delle abitazioni, essendo unità immobiliari autonome e distinti.
> Le cantine di norma sono comprese nelle abitazioni, ma da qualche anno
> invece nelle nuove abitazioni e nelle variazioni vanno denunciate separate.

Grazie, della risposta.
Si trattava di stalla, cantina, fienile al pian terreno e magazzino più
una stanza al piano superiore con ingressi indipendenti.


Il riferimento è a come era vari anni fa, un edificio passato
all'urbano, composto da due sub-unità (da un atto notarile di
separazione di beni). Una delle due sub-unità comprende tali stanze;
l'altra già era integralmente abitazione).
Dopo il passaggio all'urbano risultano due abitazioni.

Nel tipo di frazionamento (di 60 anni fa), collegato all'atto notarile
che descrive le due subunità, i due appartamenti (allora accatastati nel
catasto terreni) non avevano sia mappa sia una loro superficie, che era
identificata a livello complessivo in una sub-unità di mappale (Xc), la
cui dimensione era indicata nel tipo di frazionamento, ma che a catasto
risultava 0.
Ciascuna subunità, solo descritta ma ricompresa in Xc, aveva una corte
esclusiva, definita da rispettive subunità dello stesso mappale, di cui
era indicata la superficie ed erano anche disegnate in mappa come Xa e Xb.


In un successivo tipo di mappale precedente il passaggio all'urbano
viene indicato un ampliamento dell'edificio nelle particelle delle corti
senza però ridurre le corti (una cosa che pare effettiva), pertanto
viene indicato che le corti comprendevano l'abitazione; da tale
ampliamento si determina poi nel catasto urbano una superficie interna
all'edificio, abbastanza maggiore dell'ampliamento che però non pare
superi il 50% d'incremento massimo previsto.

Per questo motivo domandavo se le stalla, cantina, fienile e magazzino
preesistenti fossero o meno contate (nel catasto rustico) nella
superficie dell'originaria abitazione, risultante dal tipo di
frazionamento. Evidentemente esse nell'urbano risultano poi incluse in
una delle abitazioni.

In breve, utilizzando i dati originali, misurando la subunità già
originariamente abitativa e sottraendola dall'Xc, ne deriva che l'altra
abitazione sarebbe più piccola di quella che si ottiene anche
aggiungendo le superfici realizzate costruendo sulle corti.

Riterrei quindi che vienga fatto credere che in tempi antecedenti al
1967 un appartamento sia stato ampliato più di quanto visibile, forse
per nascondere un più recente cambio di destinazione non denunciato.
Per altro verso l'altro appartamento è rimasto nel catasto rustico pur
essendo in modo evidente abitazione e quindi sfuggendo alla tassazione.


Può avere un senso fare tutto ciò?
Un cambio di destinazione e mancate autorizzazioni per la relativa
ristrutturazione possono essere più gravi di un ampliamento ante-1967?