Secondo voi devo frazionare i BCNC in aree urbane dando gli intestati,
per poi procedere con l'atto notarile alle assegnazioni e poi, dopo
l'atto, fondere le aree urbane con la rispettiva UIU? Oppure, visto
che la proprietà è unica, posso direttamente fondere le parti di BCNC
ai rispettivi appartamenti?
GRAzie
geoNick
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Per scrivermi clic qui:
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se la ditta propr dei 2 alloggi è la stessa al 100% quindi i diritti sul
BCNC sono anch'essi = allora puoi fare tutto quello che vuoi con il docfa
DGE
Puoi fare direttamente con il solo Docfa, se come dici, la proprietà
e' la stessa.
Mi associo a questa discussione per un problema simile.
Ho il caso di una corte BCNC a due appartamenti di cui uno intestato a
XY e l'altro solamente a Y. E' necessario staccare una parte di detta
corte comune per fonderla con il solo appartamento di Y mentre la
rimanente parte rimane a comune tra le due unità.
Che ne pensate basta un docfa oppure è necessario fare un
frazionamento, assegnare alla corte un nuovo numero di particella e
trasformarla in un area urbana e successivamente fatto il rogito
fonderla con l'unità di Y?.
in questo caso a mio parere devi:
1 - frazionare con Docfa il BCNC (no TF ai terreni) e creare un BCC
(qualità F/1, che diverrà poi la corte esclusiva ad un appartamento) e
il BCNC rimanente, specificando che è propedeutica alla fusione con
altra UIU
2 - effettuare atto di compravendita dal notaio, penserà lui a volturare
il BCC che di conseguenza diverrà una normale UIU (qual. F/1)
3 - fondere con Docfa l'appartamento e l'area urbana (nuova planimetria)
No, in questo caso devi fare prima il frazionamento catastale, poi
l'atto per l'assegnazione delle quote di proprieta', poi dopo il
rogito rifai la fusione delle particelle al Catasto. Perchè non puoi
fondere al catasto, aree con titolarita' diversa. Inoltre se trattasi
di BCNC, con il docfa le devi trasformare in aree urbane, in quanto il
BCNC non è volturabile.
Se dopo lo riaccorpi con il Docfa, non c'è bisogno di TF (lo devi
motivare nel campo relaz. tecnica del Docfa ), se invece lo lasci come
area urbana occore il TF al CT. Ciao.
Visto che successivamente lo riaccorpo con un docfa in modo da
renderlo corte esclusiva potrei anche evitare di fare il frazionemento
al CT.
Ma sorge un dubbio quali sono le quote di proprietà della nuova area
urbana?
nei vecchi atti di provenienza si specifica che la corte è a comune
alle altre unità immobiliari che costituiscono al particella A, ora a
seguito di successioni mi ritrovo unità immobiliari con varie quote di
intestazione ovvero.
unità 1 intestata a X per 2/3 e a Y per 1/3
unità 2 intestata a Y per 1/1
unità 3 intestata a X per 5/6 e a Y per 1/6
volendo semplificare la nuova area urbana la potri intestare a X per
1/2 e Y per 1/2 successivamente X vende la sua quoata a Y e poi fondo
tutto con l'unità immobiliare di Y e la cosa è fatta che ne pensate?
Nel precedente post Marco Degli Esposti ti ha precisamente descritto la
procedura da seguire senza impelagarti nella ricostruzione delle quote
di proprietà. Lascia che alla ricostruzione di tali quote ci pensi il
notaio, in fondo è il suo mestiere!
--
Saluti. Bob
grazie a tutti ma dopo averci studiato un pò nel famoso docfario ho
trovato questo.
Le utilità comuni sono i beni comuni censibili cosi definiti dalla
circ. 2/84: "Si tratta di quei beni costituenti u.i. in quanto
portatori di autonoma capacità reddituale che forniscono servizi
comuni o sono fruibili da più u.i (ad esempio l’alloggio del portiere,
la piscina, ecc.) e come tali dichiarati."
Pertanto sono da escludersi tutte quelle parti comuni come le corti,
le scale, gli ingressi che non producono reddito.
e in questo caso trattandosi di una corte escludo la posssibilita di
inserirla come BCC
successivamente la procedura dovrebbe essere questa.
7.6. DEL MODO DI VOLTURARE I BENI COMUNI NON CENSIBILI
I beni comuni non censibili non possono essere volturati né
dall’ufficio, coi programmi a disposizione, né dall’utente, con gli
appositi programmi di allineamento.
Càpitano, però, frequentemente casi di parti comuni che vengono
acquisite da uno dei comproprietari o da altri soggetti.
In questi casi è indispensabile trattare l’u.i. oggetto di
trasferimento con due DOCFA distinti, da presentare contemporaneamente
prima dell’atto di compravendita:
per poter avere continuità storica in misura è necessario presentare
una prima DENUNCIA DI VARIAZIONE con sola soppressione del BCNC con
causale 5 "ALTRE VARIAZIONI": "ORIGINA IL/I N. YYY";
una seconda in ACCATASTAMENTO con causale "unità afferenti" con la
quale si ricostituisce l’u.i. in F/1, intestata a tutti gli aventi
diritto, con la causale 5 "ALTRE VARIAZIONI": "DERIVA DA N. XX
SUB.XXX", producendo, ovviamente, l’elaborato planimetrico e relativo
elenco subalterni per identificare l'area urbana.
Non sempre è facile stabilire le quote di proprietà per cui è
necessario scrivere nel campo “eventuali specificazioni del diritto”:
“quote su dichiarazione di parte da definirsi con atto pubblico”,
salvo precedenti atti, da specificare in relazione tecnica, ove tali
quote siano espressamente indicate.
Un altro sistema altrettanto valido è quello di frazionare prima il
BCNC in più BCNC con una variazione con causale “Divisione”, quindi
procedere, come sopra indicato, con i due documenti, l’uno in
variazione con sola soppressione, l’altro come unità afferente.
A questo punto, essendo l’ex-bene comune associato a una ditta, sarà
possibile procedere alla domanda di voltura.
Ma il rogito che avrà per oggetto la corte cosa sarà? Una compravendita?
> Un altro sistema altrettanto valido è quello di frazionare prima il
> BCNC in più BCNC con una variazione con causale “Divisione”, quindi
> procedere, come sopra indicato, con i due documenti, l’uno in
> variazione con sola soppressione, l’altro come unità afferente.
>
> A questo punto, essendo l’ex-bene comune associato a una ditta, sarà
> possibile procedere alla domanda di voltura.
Se da un BCNC derivi due distinti BCNC con la procedura di cui sopra,
non avrai nessuna associazione a nessuna ditta, rimaranno sempre censiti
a partita speciale BCNC e quindi non volturabili.
--
Saluti. Bob
Non e' vero un cavolo, finche' sono BCNC, non ci sono Santi che
tengano, non sono volturabili!
Poi il Docfario ormai e' sorpassato e non e' piu' attendibile (quello
in rete ormai ha piu' di 10 anni), per il susseguirsi di circolari
emanate dall'AdT .
La ditta, passando in DV come unita' ordinarie, la devi mettere per
forza in Docfa.
Per quanto riguarda il Docfario noi tecnici di Pisa abbiamo la fortuna
di vedercelo recapitare per mail ogni volta che c'è un aggiornamento,
non so quello in rete che fine ha fatto, ma a noi arriva ogni tanto un
bel file di word e devo dire che è un ottimo servizio nonchè una
grande dimostrazione di professionalità da parte dei tecnici di ADT in
questo modo noi abbiamo meno dubbi e loro respingono meno docfi .
Se guardate bene la procedura del punto 7.6 è giusta alla fine ottieni
sempre una parte di corte come F1 quindi con i suoi intestatari di
conseguenza volturabile, la rimanete parte sarà sempre un BCNC, una
volta fatto l'atto ( spiegando nella relazione tecnica di docfa in
modo da evitare il TF) la fondo con l'unità immobiliare che mi
interessa e diventa corte esclusiva.
Per quanto riguarda i diritti sulla corte sono giunto a conclusione
che è bene parlarne con il notaio prima del rogito, visto che nelle
provenienze si parla solamente di corte comune a mai in che quota.
Proprio per questo ritengo più che giusto lasciare indefinita la ditta
dell'area urbana denunciando l'unità come BCC. Saranno poi le
provenienze (come dici tu indefinite) e poi il successivo rogito a
definire la titolarità su tale area e quindi anche la corretta
intestazione catastale.
Sulla scorta di quali atti (titoli) sei autorizzato tu a presentare e
l'AdT ad accettare il Docfa, intestando tale area - per esempio - a
Tizio x 1/2 piuttosto che per 1/3 o altro?
> Per quanto riguarda il Docfario noi tecnici di Pisa abbiamo la fortuna
> di vedercelo recapitare per mail ogni volta che c'è un aggiornamento,
> non so quello in rete che fine ha fatto, ma a noi arriva ogni tanto un
> bel file di word e devo dire che è un ottimo servizio nonchè una
> grande dimostrazione di professionalità da parte dei tecnici di ADT in
> questo modo noi abbiamo meno dubbi e loro respingono meno docfi .
Ma il Docfario è a firma di chi? Di qualcuno del'AdT? E cogente nei
vostri e/o nei loro confronti? E' a firma del dirigente o suo delegato
per la materia? Altrimenti vale come il due di picche.
--
Saluti. Bob
E' redatto dai tecnici ADT in particolare da chi si occupa del CU
> --
> Saluti. Bob
Fa piacere che sia cosě, ma non ho ancora capito se č una guida
ufficiosa o ufficiale.
--
Saluti. Bob
Sito?
non ho visto se è l'ultima versione ma basta fare una ricerca e lo
trovi subito
http://www.pregeo.org/pdf/IL%20DOCFARIO%202010.pdf
> in questo caso a mio parere devi:
>
> 1 - frazionare con Docfa il BCNC (no TF ai terreni) e creare un BCC
> (qualità F/1, che diverrà poi la corte esclusiva ad un appartamento) e
> il BCNC rimanente, specificando che è propedeutica alla fusione con
> altra UIU
>
> 2 - effettuare atto di compravendita dal notaio, penserà lui a volturare
> il BCC che di conseguenza diverrà una normale UIU (qual. F/1)
>
> 3 - fondere con Docfa l'appartamento e l'area urbana (nuova planimetria)
>
>
non capisco perchè vi dovete sempre intestardire a trovare soluzioni
diverse e spesso più complicate da quella che vi ho indicato, l'ho già
fatto diverse volte e non ci sono problemi, nè di "inventarsi" delle
quote di proprietà, nè di volturazione, nè di TF al terreni (sempre che
la F/1 venga poi riaccorpata una una U.I.U.)
Le quote di proprieta' non vanno inventate, in tutti i casi si possono
dedurre facilmente dalle proporzioni o dal numero delle u.i.
interessate o dai millesimi, se ci sono. non ammazziamo nessuno se
mettiamo una specifica quota di proprieta' dedotta dai parametri di
cui sopra. C'ho sempre fatto e sempre ci faro', mai stati problemi poi
in sede di rogito sui numeri di queste quote.
è ufficiosa, ma una dispensa, un libro, uno scritto in genere vale per
quello che contiene, non per chi lo ha scritto.
Il docfario 2010 è la migliore dispensa di catasto -pratico- che
conosco e ti assicuro che ne ho lette veramente tante.
--
"summum ius, summa iniuria" (cit.)
Concorderai con me, che se lo scritto è sottoscritto da qualcuno che
conta può diventare un'"arma", se è anonimo o sottoscritto da chi non ne
ha titolo ufficiale allora può solo generare del solletico, ed è un
solletico che a noi professionisti normalmente non provoca ilarità.
> Il docfario 2010 è la migliore dispensa di catasto -pratico- che conosco
> e ti assicuro che ne ho lette veramente tante.
Quoto.
--
Saluti. Bob
Come diceco qui in Zona Pisa il Docfario è quasi la Bibbia!!
Poi come al solito catasto che vai usanze che trovi, altro che
circolari................... ma almeno qui in zona con questo
"libretto" ci siamo tolti tanti grattacapi