DGE <
nonte...@email.it> wrote:
> Vi è già successo, come si riesce a sistemare:
> - compromesso (se la cosa va in porto) da fare a mio nome che acquisto
> in nome e per conto
OK, è una formula che si usa spesso, magari anche perché poi acquista il
coniuge, o si intesta ai figli, ecc... Comunque se ti chiedono per chi
acquisti, io eviterei bugie, e dici semplicemente che acquisti per conto
di un cliente che al momento vuole restare anonimo. Capita.
> - assegno circolare x caparra che esce dal conto del mio cliente
Ma anche dal tuo, se il cliente te li versa come acconto (vedi con il
commercialista se puoi incassarli come anticipazioni ex art.15). Anche
perché non so se da un circolare è possibile risalire al conto di chi è
stato emesso. Io chiederei alla banca, ma magari qualcuno qui può
confermare o smentire. Ovviametne il tutto dietro un incarico ben
scritto tra te e l'acquirente finale (onde evitare che poi resti con il
cerino in mano).
> - all'atto notarile comparirei io che acquisto con assegni circolari
> del mio cliente.
Ecco, qui invece farei entrare in gioco direttamente l'acquirente
definitivo. E' vero che il venditore può ritirarsi restituendo il doppio
della caparra, ma se la stessa è abbastanza alta, dubito che lo farà.
C'è un margine di rischio, ma al limite vi spartite la caparra tra te e
l'acquirente.
Se l'acquirente proprio non è disposto a rischiare di perdere
l'acquisto, devi comperare tu e poi rivendere a lui, ma il giro di soldi
diventa più grosso. Penso che l'importante sia documentare e definire
tutto per bene con un incarico/contratto tra te e l'acquirente
definitivo.
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