> Wed, 22 Mar 2023 15:24:24 GMT, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
>
>> Lo so che c'e' un mondo fuori, ma appunto, volevo capire di che gente
>> si trattava, anche di che importanza, e visto che non ho alcun
>> riscontro (non ci ho mai fatto caso, anzi, non riesco a trovarne
>> neanche con i motori di ricerca) avrei gradito che lei citasse
>> questi "fanatici", anche per evitarli (non e' mai buona cosa
>> avere a che fare con i fanatici).
>
> Come ti ho detto, fuori da Usenet c'è un mondo. Se frequenti posti come
> facebook questi fanatici pro nucleare raccontaballe li riconosci subito e
> vengono tutti indottrinati su alcune paginette dedicate all'argomento. In
> linea di principio sono inoffensivi ma qualche tempo fa avevano organizzato
> una pesante campagna di propaganda da troll che ammorbava l'intera rete.
>
> Anche qui c'è qualcuno che frequenta quelle paginette...
>
> Questi troll pro nucleare in genere si atteggiano sempre a grandi esperti
> (spesso millantando titoli e ruoli inesistenti) e fare riferimento al
> vecchio rapporto dell'IPCC era una delle risposte standard che questi
> soldatini della propaganda imparavano a memoria (senza sapere niente di
> quel rapporto).
Ho capito, nessuno di serio da citare, ovvero gente a livello
di negazionisti e complottisti delle scie chimiche, speculari
ai pentastellati ...
> (...)
>>> per il prossimo futuro
>>> indicando incisività e costi. Stai ribaltando la realtà: non è che solare
>>> ed eolico sono stati infilati nel rapporto perché tutti li usano, ma tutti
>>> li usano perché solare ed eolico funzionano.
>>
>> Veramente, proprio in Italia e' dimostrato che solare ed eolico non stanno
>> ottenendo i risultati richiesti dall'IPCC (e che piu' avanti richiamo).
>> Anzi, non ci arriva neanche vicino.
>> In questo gruppo sappiamo benissimo che lei per "solare" intende
>> "fotovoltaico" quindi la sua idea nel leggere il grafico e' che la soluzione
>> dei problemi energetici italiani passai da eolico e fotovoltaico.
>> E allora mi ripeto: e' tutta una farsa, le quantita' di eolico e
>> fotovoltaico necessarie in Italia per fare questo:
>>
>> B.5 Limiting human-caused global warming requires net zero CO 2 emissions.
>>
>> non sono neanche lontanamente programmate in Italia. Il caso piu'
>> roseo chiacchera di 121 GW, quando si dovrebbe parlare di 1000-2000 GW
>> di solo solare.
>
> Ti ho già fatto notare che queste cifre non hanno senso. 1000 GW di
> fotovoltaico anche a solo 1250 ore di produttività tirano fuori 1250 TWh
> l'anno. Anche ipotizzando di elettrificare tutti i consumi (cosa
> improbabile) in Italia si può arrivare a 500 massimo 600 TWh...
Sarebbe giusto secondo i calcoli che fatte voi, in cui spalmate la
produzione rinnovabile come se fosse divisibile per i 12 mesi
dell'anno e giu' nelle 24 ore del giorno.
Cioe' voi dite, tronfi: stiamo per arrivare a 600 TW·h all'anno
di rinnovabili e visto che consumiamo 600 TW·h all'anno, abbiamo
raggiunto l'obiettivo.
E parimenti, parlate come se produrre 1'640 GW·h al giorno
dalle rinnovabili permette di soddisfare la richiesta di
1'640 GW·h al giorno dai consumatori.
Sbagliato!
Il grosso dei 600 TW·h delle rinnovabili sono prodotti
tra giugno e agosto e il grosso del consumo di 600 TW·h e' chiesto
tra dicembre e febbraio.
Il grosso dei 1640 TW·h delle rinnovabili al giorno sono
prodotti tra le 9 e le 16 (mediamente), mentre c'e' un
consistente domanda di base che in Italia e' prevedibile
arrivi 40 GW per tutta la notte (ci sono le auto in ricarica)..
Quindi, solo per il ciclo circadiano, circa la meta' della
domanda dovra' essere soddisfatta con l'accumulo di energia,
che stimo con una efficienza del 75% ovvero, per rendere
contenti i consumatori che chiedono 1'640 GW·h al giorno,
servono ameno 1'920 GW·h al giorno dalle rinnovabili.
Ma peggio ancora, l'accumulo stagionale (penso a combustibili
di sintesi, ma anche nella folla ipotesi di tenere l'idrogeno
tal quale per 6 mesi), stimo abbia una efficienza di non
piu' del 50%, quindi per dare ai consumatori i loro 600 TW·h
annui, servirebbero come minimo 900 TW·h di energia rinnovabile.
Ma non e' finita: tutti vostri scenari prevedono un declino
economico dell'Italia, ovvore la trasformazione in una specie di
repubblica che vive di turismo e terziario (vendite online ?)
Nel mio scenario invece voglio almeno una industria in grado di
costruire solare termodinamico "made in Italy", e perche' no,
anche celle fotovoltaiche in massa "made in Italy", con un
occhio anche alle esportazioni. Infatti non e' vero che il sogno
dell'italiano medio sia quello di arprire un negozio per vendere
merce (cosi pare il vostro mondo) o fare lo statale con lo sport
di vessare i primi. Ci sono italiani che invece amano scienza
e tecnica e che per colpa della vostra inspienza sono costretti
ad emigrare all'estero. Mi e' facile, quindi calcolare che
da 900 TW·h, si sale a 1'250 TW·h, aggiungendo anche, che
essendo tutta energia CO2 neutra (o volendo potendo anche
catturare CO2 e quindi abbassare il livello atmosferico), non c'e'
alcuna ragione per non dare energia elettrica in abbondanza,
che oltre a servire a vivere piu' comodi (penso ad una automazione
che permettera' agli anziani di evitare fin all'ultimo la necessita'
delle badanti, potendo avere i mezzi economici, verso la fine
di avere l'assistenza invece di infermieri specilizzati, senza
casa di ricovero, salvo proprio alla fine).
Tutto questo e' possibile, con una economia trainata da milioni di
posti di lavoro nel settore energia, con produzione locale (e non
importazioni pagate da un terziari che sara' sempre esposta anche
alla piu' piccola e ogni crisi finanziaria mondiale, perche' turismo
e commercio sono sempre i primi ad essere colpiti) primaria e
di merce necessaria (celle fotoovltaiche di ricambio, ad esempio).
E se tutti (o la maggioranza schiacciante) di figli tecnici hanno
un lavoro invece dell'assegno di cittadinanza, dove la pensione
non basti, potranno loro ad aiutare i genitori e non il viceversa
come e' oggi, dove ai giovani si prospettano solo due alternative:
* mantenuti dai pensionati di famiglia (anche gli zii ...)
* il divano della cittadinanza (per chi non ha neanche i parenti)
Il mondo invece di 600 TW·h di energia totale (perche' si deve
arrivare a tutto senza CO2) che quelli come lei ci vogliono
propinare, e' invece un mondo di dipendenza nazionale di uno
sfruttamento del lavoro immigrato (per questo motivo abbiamo
questa farsa dei "clandestini" che pero' non violerebbero alcuna
legge, dei finti discorsi dei respingimenti e il tira e molla
criminale, perche' causa morti come si fosse nazisti, di un
respingimento e nel contempo accoglimento di "chi ci riesce".
Chi vuole "tentare" l'avventura di visitare l'Italia (per
tentare di introfularsi, questo mi e' evidente, non si tratta di
essere imbecilli), deve poterlo fare con un comodo e sicuro
viaggio aereo (pagando un visto apposito 2000 euro o poco piu',
la cifra e' da speriemntare) in modo che solo i terroristi e
criminali tentino l'ingresso illegale (e quindi e' facile trattarli
di conseguenza). Ovviamente, faccendo cosi' occorre essere chiari
e coerenti nei confronti dell'enorme flusso di visitatori con
visto temperaneo a pagamento che cercheranno di sparire nel
territorio italiano. Il costo del visto servira' proprio per
questo, non solo per pagare il biglietto di andate e ritorno,
ma anche per al gestione di tutto quello che occorre mettere in
piedi per "riprendere" chi cerchera' di sparire, abusando del
periodo di tre mesi (o altra durata, da valutare in opera)
concesso dal documento. Questo e' uno dei pochi modi concreti
oper evitare la moria nel Mediterraneo. L'altro e' quello
che i britannici stanno cercando di mettere in piedi: un efficace
servizio di salvataggio nel Canale della Manica, senza esitazioni
(pelose ?) tipo Cutro , e poi immediata deportazione in un luogo
dove e' facile contenerli per lavorare le loro richieste di
asilo politico (il luogo e' il Ruanda, che si e' reso disponibile,
ovviamente con i costi pagati dal Regno Unito).
> (...)
>>> Il rapporto ha ribadito tale contesto.
>>
>> Questa e' una sua affermazione gratuita che non trova riscontro nel testo.
>> Ripeto: l'IPCC non puo' che valutare l'impatto delle scelte fatte nel
>> mondo (studiando i vari PNIEC nazionali, ad esempio, per estrapolare un
>> futuro). L'IPCC non e' interessato (e non ha lo scopo) di proporre teorie,
>> ma di fare previsioni in base alla situazione attuale e cio' che i governi
>> mostrano di avere deciso di fare. Altrimenti non basterebbero 50 pagine
>> di rapporto.
>
> Veramente lo studio IPCC indica proprio quali soluzioni si possono adottare
Citi la parte del testo in cui implica che si tratta di una "proposta"
che nasce dallo studio IPCC, perche' voglio proprio vedere chi sono
gli autori di questa parte prettamente "energetica".
Insomma, voglio vedere come fanno dei climatologi, ad esempio, a valutare
gli aspetti energetici ed economici e sociali, per esempio, tra fotovoltaico
e solare termodinamico, Abbiamo gia' assistito a decenni di maestre di scuola
elementare fino a fisici delle particelle pontificare sulla tecnologia
nucleare. Non resta che aspettarci che climatologi facciano lo stesso
al posto di ingegneri ed economisti sul solare ... ?
> a livello globale per ottenere certi obiettivi. Si parla di risultati
> "potenziali". Che la valutazione dell'incidenza sia fatta valutando il
> contesto reale delle tecnologie è normale. E la valutazione per eolico e
> solare è che, oltre ad un'alta incidenza, sono pure economiche. Non esiste
> quindi nessuna forzatura.
"Economiche" quanto il nucleare ... secondo le barre azzurre ...
> L'incidenza del nucleare è scarsa perché, oltre a non essere
> particolarmente economica, si porta dietro altri problemi che ne limitano
> l'utilizzo.
La barra azzurra dice chiaramente che il nucleare ha una fascia che costa
meno del riferimento, al pari di eolico e solare.
Al contrario di altre tre fonti alternative "rinnovabili": bioelettrico,
geotermico e idroelettrico non riescono a marcare nessun caso in zona
azzura. Eppure, lei e' capace di leggere l'opposto dal grafico che tutti
noi vemdiamo. Se questo non e' fanatismo, cos'e' ?