Recuperato dal profondo della discussione:
"Ambigua lingua della propaganda verso la promozione"
(ma scusate, la volete smettere di divagare per settimane fuori tema dal
titolo della discussione, perdendo confronti interessanti sotto titoli
dal diverso significato ?)
On 28/01/17 14:32, Leonardo Serni wrote:> On Sat, 28 Jan 2017 09:39:11
+0100, "Mario F." <
cu...@dada.it> wrote:
>
>>>> Su Pearl Harbour è da decenni che ci sono sospetti, gli americani
>>>> forse si erano accorti dell'imminente attacco, e al presidente
>>>> serviva il casus belli, guarda caso le portaerei erano tutte in
>>>> alto mare, il sospetto è legittimo.
>
>>> E' circa altrettanto legittimo - e circa altrettanto debunkato -
dell'idea che
>>> la Luna sia fatta di formaggio.
>
>>> Del resto, nessuno che tu conosci c'è stato, e quindi come fai a
essere sicuro
>>> che la superficie sia regolite? Il sospetto che sia Grana Padano è
legittimo.
>
>> Sono cose completamente diverse, se credi che la storia ufficiale sia
>> "completa" ti illudi parecchio, questi sospetti sono venuti ben prima
>> dei calcolatori e internet, subito dopo guerra.
>
> Oh, se è per questo sono venuti poco dopo l'attacco stesso, quando le
cose erano pure
> belle fresche.
>
> Ma dobbiamo intenderci. Gli USA *sapevano* che Pearl Harbour era
vulnerabile?
> Sì, dal 1930 almeno. Erano quindici anni che non ci facevano niente.
> Avevano idea che prima o poi il Giappone avrebbe attaccato? Sicuramente.
> Sapevano il luogo e il giorno? No.
Non sarei cosi' sicuro.
O meglio, facciamo un distinguo.
Nel 1940 non sapevano "quando" come lei ha scritto.
Ma nella seconda meta' del 1941, era come il numero ritardatario al
lotto ...
Forse non sapevano che sarebbe stato il 7 dicembre esatto (dopo tutto,
anche se si concordano appuntamenti tra amici, dall'altra parete del
globo, non e' cosi' sicuro che esso venga rispettato), ma era questione
di settimane, al massimo qualche mese.
> Si sono dati da fare per farsi attaccare? Quasi certamente sì.
Cosa avrebbero fatto ? Attaccato naviglio giapponese ? No ?
Hmmm ... ma forse intende "mettere il miele davanti alla porta?"
Nota divagante: le prime motivazioni all'interno degli USA per una
guerra con il Giappone sono nate nel 1937, quando la guerra
sino-giapponese danneggia interessi commerciali e finanziari di
influenti personaggi e societa'.
...snip...
Facciamo retromarcia.
Gennaio 1940: la carica di Comandante in Capo della flotta degli USA e'
assegnata a James O. Richardson.
In Europa, circa quattro mesi prima, nel settembre 1939, veniva invasa
la Polonia. Gli alleati europei (e loro dominii) dichiarano guerra alla
Germania. Il Presidente Roosevelt degli USA, invece, pubblicamente, alla
radio, sostiene una politica di neutralita'. Russia e Giappone
dichiarano una cessazione delle ostilita'.
I fisici europei immigrati negli USA informano il presidente USA del
potenziale dell'uranio come elemento per costuire la bomba atomica;
segue primo incontro di un comitato apposito, precursore del progetto
Manhattan. Ma come tutti sanno, il risultato e' la prima pila a fissione
(uso civile dell'energia nucleare), non una bomba.
A Natale gli USA si deliziano con Via col vento di V.Flemming (attori
V.Leigh e C.Gable). Ecco, questo dovrebbe dare uno scenario.
Insomma, dal lato Atlantico non tira aria di guerra.
Richardson non solo era un tipo tosto, ma aveva anche studiato a fondo i
metodi di guerra del Giappone. Al tempo era considerato (e lo era), un
autorita' sulla tecniche militari e giapponesi e di guerra del Pacifico.
E da subito comincia a litigare con i politici a Washington.
Infatti, l'ammiraglio riceve l'ordine presidenziale di spostare la
flotta del Pacifico (tutta), dalla sua base tradizionale a San Diego (in
California) a Pearl Harbor (dove ci stava pure "stretta").
Richardson si infuria e: "[they] ... thought that stationing the Fleet
in Hawaii would restrain the Japanese. They did not ask their senior
military advisors whether it would accomplish such an end."
Cioe' da queste battute si evince che:
- a Washington temevano qualche azione dei giapponesi
- a Washington credevano (o si sono inventati) la tesi che mettere la
flotta a Pearl Harbor avrebbe spaventato i giapponesi
- a Washington hanno ritenuto di essere piu' esperti dei consulenti
militari di alto livello (azioni), come ad esempio, l'ammiraglio stesso,
appunto, una autorita' notoria in materia (considerando l'ordinaria
diligenza dei governi USA, a me viene subito in mente un detto: "Non
fare la domanda la cui risposta non ti piacera'.")
Secondo Richardson le future battaglie nel Pacifico sarebbero state
scontri tra portaerei e non battaglie tra corrazzate, come erano ancora
in Europa (probabilmente perche' in Europa, anche dal Regno Unito, si
poteva raggiungere buona parte degli obbiettivi aerei da basi aeree su
terraferma).
Richardson conveniva su una strategia di basi avanzate come Guam ed
Hawaii (Pearl Harbor e' in Oahu, la terza isola delle Hawaii, a chi
fosse distratto), ma riteneva che nel 1940 le isole non erano pronte,
perche' non era stato investito adeguatamente nella loro difesa
militare. Quindi la Flotta del Pacifico sarebbe stata vulnerabile se
disposta in quelle posizioni avanzate in situazione di pace (in vigenza
di pace, non sono ammessi attacchi preventivi, quindi e' come fare da
"sitting duck" ... l'anatra che se ne galleggia tranquilla mentre il
cacciatore prende la mira).
Anche un giornalista del tempo pubblica quanto trasmesso da Richardson:
http://www.antiwar.com/rep/flynn1.html
Pearl Harbor non aveva sufficienti ricoveri per la flotta, era scarsa di
rifornimenti in rapporto ai bisogni dell'intera flotta del Pacifico e
non era difesa.
Alla fine Richardson tanto fece, che non solo i politici (nella persona
del Presidente Roosevelt) lo licenziano in tronco alla fine del 1940, ma
anche Harold Rainsford Stark, il comandante in capo delle operazioni
navali, non fece una piega (nota: all'inizio, in considerazione delle
sue capacita', si rumoreggiava che l'avrebbero "tolto di torno"
dall'incarico del Pacifico, promuovendolo all'incarico di Stark, ma poi
hanno deciso altrimenti, forse temendo che anche da CCON avrebbe
ostacolato i loro "progetti").
Cosi' il 1 febbraio 1941 Richardson viene sostituito da Husband E. Kimmel.
Nonostante la rimozione di Richardson, a causa del putiferio avvenuto,
tutta la gerarchia era ben conscia delle questioni sollevate,
sicuramente anche Kimmel non poteva essere ignaro, ma fece l'errore dei
politici (e forse l'hanno scelto perche' in sintonia):
"I feel that a surprise attack (submarine, air, or combined) on Pearl
Harbor is a possibility, and we are taking immediate practical steps to
minimize the damage inflicted and to ensure that the attacking force
will pay."
Cioe', Kimmel reputava possibile fare quello che secondo Richardson era
materialmente impossibile. "Passi pratici" per "minimizzare" i danni di
un attacco a sorpresa. In coda una spiegazione di cosa si evince da
questo errore (= se a Washington l'avevano congiurato, era perche'
credevano a tipi come Kimmel, che i danni sarebbero stati minimalizzabili).
L'incompetenza di Kimmel e' stata evidente nel come ha assistito a bocca
aperta (per la sopresa, della serie: "non ci credo!"), dalla finestra
del suo ufficio, a cio' che avveniva nella baia di fronte.
In realta' Kimmel era un incompetente (rispetto al nuovo modo di fare
guerra) messo li' per fungere da eventuale capro espiatorio ... se le
cose fossero andate veramente male (ma nessun avra' pensato "cosi' male!").
Ma andiamo avanti: il 26 novembre 1941.
Il dipartimento della guerra USA manda un messaggio all'ammiraglio
Kimmel in cui gli "suggerisce" di portare a Midway e Wake 25 caccia
militari su ogni isola, utilizzando le sue portaerei.
Il 28 novembre Kimmel organizza la Enterprise e la Lexington per questo
trasporto. Per esempio la Enterprise parte il 28 ed era previsto che
tornasse alle Hawaii il 7 dicembre (il giorno dell'attacco).
La Lexington invece avrebbe dovuto partire il 5 dicembre.
La Saratoga invece era stata revisionata a Seattle e doveva tornare a
Pearl Harbor dopo essere passata da San Diego (probabilmente per fare
carico di armamento).
Ma torniamo al caricamento dei caccia militari (non caccia navali): dato
che le portaerei avrebbero rischiato di portarsi a tiro della flotta
giapponese, il loro trasporto si voleva fare in segretezza, e quindi lo
stesso caricamento dei caccia militari (di per se sospetto) avvene in
modo quasi avventuroso, dopo che le portaaerei avevano lasciato il porto.
E cosi' via.
Insomma, il mistero della portaerei fuori porto era semplicemente che
stavano svolgendo operazioni militari segrete, ed e' per questo che la
loro vicenda sulla stampa e testimonianze del tempo sembrano avvolte dal
mistero: era effettivamente in corso una operazione occultata (ma non
quella di allontanarli da Pearl Harbor).
Quindi, la questione non e' quella di immaginarsi uno scenario cappa e
spada, con qualcuno a Washington che schiaccia pulsantini e muove le
navi come una specie di Risiko, portando qualche vecchia corazzata per
farla affondare (con tutti i marinai a bordo) a Pearl Harbor e tenere al
sicuro le portaerei nascoste dietro all'isola un po' lontano.
Un tale scenario "complottista" invece potrebbe essere sparso proprio
dai colpevoli (la tattica di "esagerare" la portate delle tesi altrui
per renderle fallaci). La vera congiura consiste invece nell'avere
respinto tutta una serie di suggerimenti e posizioni da parte di
militari esperti che avrebbero impedito ai giapponesi la sicurezza di un
attacco a sorpresa. Per esempio, se la flotta del Pacifico fosse rimasta
a San Diego, per arrivare fino agli Stati Uniti, il Giappone avrebbe
dovuto prima occupare la Hawaii e questo non poteva farlo senza
scatenare la guerra contro gli Stati Uniti. Cioe', quando gli Stati
Uniti avrebbero mandato fuori la flotta del Pacifico da San Diego,
sarebbe stata in chiara situazione di guerra, con tutta la cura
possibile. Di fronte a questa situazione, il Giappone poteva benissimo
rinunciare ad una guerra con gli Stati Uniti (senza la sicurezza del
primo colpo, molti, come I. Yamamoto, sapevano che non c'era speranza di
vincere contro gli Stati Uniti). Ma agli interessi USA nell'estremo
oriente questo non andava giu'. Quindi, Roosevelt e soci sono
possibilmente colpevoli di avere messo in conto la morte di qualche
centinaio di marinai ed danneggiamenti limitati alla flotta del
Pacifico, perche' in base alla loro ignoranza, era questo che avevano
messo in conto nello spostare in posizione indifesa l'intera flotta del
Pacifico. Sono colpevoli di avere rimosso un comandante capace che gli
stava proprio dando filo da torcere su questa questione. E non erano
del tutto stupidi, perche' si stavano preparando (ad esempio munendo le
isole di Midway e Wake di caccia aerei) per mettere in piedi uno schermo
dagli attacchi dal Giappone. Ma cercavano di provocare i giapponesi, per
avere un casus belli, anche se, come tutte le provocazioni militari,
significa mettere in conto un certo numero di morti.
Nota: riguardo alla tesi che implicare una connivenza dei governi (Pearl
Harbor e 9/11) significa dare "dei mostri" a dei politici che altrimenti
"mostri" non potevano essere definibili e quindi un insulto di tale
portata alla loro reputazione, che richiederebbero prove solide di una
tale loro responsabilita', tutto sta nel confondere quanto e' accaduto,
con quanto era prevedibile. La mia opinione e' che se la tesi di una
premeditazione fosse confermata, non si tratta affatto di una
"mostruosita'", bensi' di una sottovalutazione, forse anche incolpevole,
delle conseguenze dell'atto di "deliberata negligenza".
La storia degli Stati Uniti e' piani di incidenti diplomatici che sono
stati una scusa per iniziare drastiche azioni militari. Gli indiani
autoctoni possono sicuramente fare un lungo elenco. Ma anche le nazioni
europee (se pensate alla Gran Bretagna, state dimenticando la Spagna)
hanno una casistica da elencare.
Secondo la mia ipotesi di una possibile plausibilita' che una Pearl
Harbor e' stata deliberatamente agevolata da Washington, ritengo che se
cio' fosse vero, i politici coinvolti semplicemente erano troppo
ignoranti (ovvero non informati sulla evoluzione delle tecniche
militari) e credevano che l'attacco sarebbe stato del tipo convenzionale
(uno scronto a fuoco navale) e che, nonostante possibili perdite causate
dalla sorpresa, esso sarebbe stato:
- rintuzzato, seppure con danni possibilmente pesanti (ma forse una
scusa per ritirare dal servizio le vecchie corazzate era pure gradita)
- ci sarebbero stati un numero limitato ("accettabile" ?) di morti
A chi pensasse diversamente, mi si elenchi quanti eventi militari
avvenuti come a Pearl Harbor ci sono stati nella storia ? A me sembra il
primo esempio di uso massiccio di attacchi aerei da una flotta di
portaerei. I politici di Washington, proprio perche' hanno rifiutato di
interagire con i militari (per non sentirsi dire le ragioni per cui non
era accettabile, e su questo Richardson e' stata cristallino) non
avevano alcuna idea della portata della loro congiura.
Quindi, a chi ha la testa dura: l'implicare che forse a Pearl Harbor
qualcuno ha "legato le mani" ai militari, agevolando l'attacco
giapponese, non significa che quel qualcuno avesse messo in conto la
strage umana ed il disastro materiale che ne sarebbe seguito. Chiaro ?!!!
Lo stesso vale per 9/11. Sempre nella ipotesi che sia stato
effettivamente previsto, non ritengo che chi aveva congiurato perche'
avvenisse, avesse messo in conto una strage di 3000 anime. Se l'ipotesi
della congiura rispondesse ai fatti, semplicemente ritengo che che i
politici coinvolti credessero ad un numero limitato di morti
("accettabile ?") il numero che si rischia in caso di un dirottamento
aereo, anzi posso benissimo supporre che non avevano previsto
correttamente il numero di aerei coinvolti. E sicuramente (probabilmente
?) non avevano previsto il metodo dell'attacco.
O se l'avevano previsto, non avevano elementi per immaginare che un
edificio come i maggiori grattacieli di New York fossero a rischio di
crollo.
A chi ha la memoria da trota, ricordo che un bombardiere B-25 con una
massa tra le 10 e le 15 tonnellate (dipende dal carico e carburante), il
28 luglio 1945 si schianta contro l'Empire State building a New York,
che per chi non lo sa' sarebbe questo:
https://en.wikipedia.org/wiki/Empire_State_Building
ovvero una delle icone dello scenario di New York (vedi King Kong).
Come potete ben vedere, l'edificio e' ancora in piedi oggi.
Quindi, per quello che ne sapevano i congiurati coinvolti, le Due Torri
Gemelle o quale altro edificio pensavano sarebbe stato il bersaglio, non
sarebbe crollato.
Insomma, ambedue gli "incidenti", se non fossero stati cosi' gravi,
sarebbero (come avvenuto le altre volte) prima o poi state seguite da
una lettera di confessioni o altro con l'assunzione delle
responsabilita'. La gravita' invece di dell'accaduto (ripeto: in modo
tale che chi potesse averlo congiurato non avrebbe avuto elementi per
prevedere la tragicita' dei fatti) e' invece un potente deterrente per
tutti i coinvolti per cancellare le loro tracce, incluso congiurati
indecisi.
Mi sono anche ricordato di un pezzo di storia che in Europa e'
sconosciuto, forse dimenticato (salvo forse Mussolini l'abbia studiato):
https://en.wikipedia.org/wiki/Propaganda_of_the_Spanish%E2%80%93American_War
tra l'altro, con un altro Roosevelt (quinto cugino di quello dei tempi
di Pearl Harbor).
Corsi e ricorsi storici ...
Il 15 settembre 1895, l'incrociatore corazzato Maine subisce una
misteriosa esplosione a bordo ed affonda, mentre era nel porto
dell'Avana. Muoiono 258 marinai (piu' della meta' degli effettivi).
Pressioni da parte del Partito Democatico forza il Presidente
Repubblicano McKinley in una guerra che non voleva (con il senno di poi,
forse sarebbe stato meglio se gli USA avessero lasciato Cuba sotto il
dominio spagnolo ... anche se in quella occasione si prendono Porto Rico
e l'isola di Guam, ancora oggi territori USA, e le Filippine che restano
un protettorato USA fino al 1945 ... quanti di voi lo ricordano ? mezzo
secolo di colonialismo USA di tipo convenzionale).