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Batteria nucleare BV100 in vendita dalla Cina dal 2025

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Roberto Deboni DMIsr

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Jan 22, 2024, 6:13:05 AM1/22/24
to
E' piccola, fa solo 100 uWatt (microwatt), ma dura per 50 anni.

Al suo interno c'e' un semiconduttore di diamante (di 4ta
generazione) spesso 10 micron con una lamina di 2 micron
di spessore di nickel-63.

Esternamente ho forma prismatica: 15 x 15 mm spessa 5 mm, insomma
meno di una moneta da 50 centesimi di euro.

E' pensata per l'uso umano (pacemaker, cuori artificiali,
impianti audio) e a fine vite il nichel-63 si e' trasformato
in un isotopo stabile del rame e quindi non richiede
smaltimento come rifiuto radioattivo.

La Betavolt sta studiando anche batterie basate sul stronzio-90,
il prometeo-147 e il deuterio, per batterie di maggiore potenza
e durate variabili tra 2 e 30 anni.

Il nome dell'azienda, Betavolt, proviene probabilmente dal nome
di "dispositivo betavoltaico", i primi dei quali, usando
prometeo, hanno alimentato cuori artificiali negli anni '70,
soppiantati poi dalle piu' economiche batterie al litio.

Pare che l'idea sia uno sviluppo di ricerche della Universita'
di Bristol (UK) del 2016:

<https://www.bristol.ac.uk/media-library/sites/cabot-institute-2018/documents/Diamond_battery_FAQs_Nov_2016.pdf>

linkato da:

<https://en.wikipedia.org/wiki/Diamond_battery>


Il nichel-63 e' un isotopo sintetico (non si trova in natura,
almeno non in quantita' rilevabili) del nickel che decade
in 100 anni per emissione di raggi beta, in rame-63.
Il rame-63 e' un isotopo stabile del rame, che e' il 69% del rame
presente sulla Terra, l'altro isotopo stabile essendo il rame-65.
Il peso atomico del nickel-63 e' di 63 (con 35 neutroni e 28 protoni).
La radiazione beta e' l'emissione di un elettrone, il che riduce
i neutroni a 34, aumentando l'atomo a 29 protoni che cosi' trasmuta
in altro elemento: il rame. L'energia rilasciata varia fino ad un
massimo di 66,7 keV per evento, con una media di 18 keV per evento.

Il nickel-63 e' usato anche negli strumenti di rilevazione di
tracce di esplosivi.

flip

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Jan 22, 2024, 9:14:56 AM1/22/24
to
una batteria radioattiva da usare per alimentare gli smartphone. Siccome gli smartphone hanno una vita commerciale di pochi anni, ciò significa stoccare rifiuti speciali di milioni di batterie radioattive non ancora esaurite per decenni. Considerata la piccolezza del rifiuto e la sua diffusione, significa che migliaia di batterie verranno disperse sul territorio, che continueranno ad emettere radiazioni beta. Le particelle beta penetrano moderatamente nei tessuti viventi e possono causare mutazioni spontanee nel DNA , ciò significa migliaia di casi di cancro per le prossime generazioni.

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Jan 22, 2024, 1:39:26 PM1/22/24
to
?

> Siccome gli smartphone hanno una vita commerciale di pochi anni,
> ciò significa stoccare rifiuti speciali di milioni di batterie
> radioattive non ancora esaurite per decenni. Considerata la
> piccolezza del rifiuto e la sua diffusione, significa che
> migliaia di batterie verranno disperse sul territorio, che
> continueranno ad emettere radiazioni beta. Le particelle beta
> penetrano moderatamente nei tessuti viventi e possono causare
> mutazioni spontanee nel DNA , ciò significa migliaia di casi
> di cancro per le prossime generazioni.

A chi legge, lasciate perdere questo filo-nazista (leggete i suoi
interventi nel gruppo it.politica, dal negazionismo dell'olocausto
alle sue folli tesi politiche ...), basta un foglio di carta per
fermare la radiazione beta e il decadimento del minimamente
radioattivo Ni-63 lo trasmuta in non radioattivo Cu-63.

Il Capa

unread,
Jan 24, 2024, 12:53:50 PM1/24/24
to
Il giorno lunedì 22 gennaio 2024 alle 12:13:05 UTC+1 Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
> E' piccola, fa solo 100 uWatt (microwatt), ma dura per 50 anni.
>
> Al suo interno c'e' un semiconduttore di diamante (di 4ta
> generazione) spesso 10 micron con una lamina di 2 micron
> di spessore di nickel-63.
>
> Esternamente ho forma prismatica: 15 x 15 mm spessa 5 mm, insomma
> meno di una moneta da 50 centesimi di euro.
>
[cut]

> Il nichel-63 e' un isotopo sintetico (non si trova in natura,
> almeno non in quantita' rilevabili) del nickel che decade

Al netto del fatto che siamo ancora a 2/3 ordini di grandezza dalle necessità della moderna tecnologia mobile come potenza/volume, quindi c'è ancora da lavorare. Tuttavia riflettevo che se una cosa del genere, cioè una batteria in grado di fornire energia per tempi lunghi (nell'ordine dei mesi) richiedesse la produzione di radionuclidi sintetici e quest'ultima fosse possibile come produzione secondaria in reattori nucleari, stante ovviamente il medesimo carattere di sicurezza di questa implementazione (emissioni -beta e decadimento in isotopo stabile), potrebbe far cambiare molte idee a chi deve decidere se investire nel nucleare o meno...

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Il Capa
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