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Energia nucleare in Francia tra sogno e incubo

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Roberto Deboni DMIsr

unread,
Feb 6, 2024, 12:22:20 PMFeb 6
to
Il governo francese ha steso un piano nucleare ambizioso.
Ma l'industria nucleare francese non ha dato grandi esempio
di gestione progettuale.

L'impegno preso e' di triplicare la capacita' nucleare di
un gruppo di paesi guidata dalla Francia (ovviamente in Francia
si fara' meno di triplicare, stante gia' l'alto livello di
nucleare nel mix energetico).
E questo in solo 30 anni.

Il gruppo europeo di questi paesi sostenitori ha vinto
l'approvazione, il dicembre scorso, dal Parlamento UE
del sostegno allo sviluppo di nuovi reattori SMR, la cui
versatilita' si adatta anche a sostituire i bruciatori
delle centrali a carbone, recuperando l'investimento di
tutta la restante costosa parte delle centrali
elettriche convenzionali.

Il mese scorso, il ministro della transizione energetica,
Agnes Pannier- Runacher, informa che l'obiettivo francese
va aumentato a 14 nuovi impianti nucleari, se la Francia
vuole mantenere i suoi piani di abbandono del metano e
del petrolio (il carbone in Francia e' ormai andato).

Tutto questo pero' si scontra contro i risultati capricciosi
della gestione EDF e della scomparsa di fatto di capace
azienda di progettarzione di costruzione, come lo era
Areva prima della incaricata dai verdi francesi, Anne
Lauvergeon, messa a sostituzione dell'efficiente, ma
odiato dai verdi (forse proprio per le sue capacita' ?)
Jean Syrota.

EDF ha fatto un pasticcio dietro l'altro, aumentando i ritardi
della costruzione di Flamanville 3, errori di manutenzione,
che seppure gestiti con la massima sicurezza, anzi, proprio
per ragioni di sicurezza, ha portato al fermo per lungo tempo
di di un terzo del parco macchine nucleare francese, con
il 2022 come "anno orribile".

Il problema principale della politica industriale messa in
piedi dalla sig.ra Lauvergeon e' quello del gigantismo.
L'EPR e' il piu' potente reattore concepito (anche se non
il piu' grosso, ma non e' che il piu' grosso sia da
invidiare, l'RBMK-1000 sovietico). E l'ho gia' definito
in tempo non sospetti un "dinosauro". La soluzione non passa
dall'andare verso una specie di mega-motore per "stella della morte"
(come pare orientata anche la visione della fusione nucleare
del progetto ITER), ma piuttosto di un ritorno al piccolo.
Gli SMR sono infatti definiti come reattori di non oltre 300 MW,
che e' grosso modo anche la taglia commerciale ottimale delle
centrali elettriche convenzionali (nonostante ci sia stata una
certa tendenza verso unita' da 600 MW fino all'eccesso dei
1100 MW di Datteln). E se 300 MW e' considerato il "punto soffice"
(ovvero economicamente ideale) per la taglia di una centrale
elettrica, lo stesso vale se l'alimentazione e' nucleare invece
che con combustibili fossili.







Purtroppo a livello europeo, manca una firma di peso: quella
dell'Italia, ancora in mano ai gasieri e petrolieri, una
vera colonia delle potenze straniere che rappresentano il grosso
dei suoi importatori di energia.

Enzo Lombardo

unread,
Feb 7, 2024, 11:18:52 AMFeb 7
to
Roberto Deboni DMIsr <ne...@analisienergie.it> wrote:

> Purtroppo a livello europeo, manca una firma di peso: quella
> dell'Italia,

L'unico modo per averla è che Bruxelles metta l'obbligo anche di
transizione nucleare...

--
Enzo Lombardo
~~~~~~~~~~~~ wind ...
~~~~~~~~~~~~~~~~~ wave ...
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ fun ...

MarioCCCP

unread,
Feb 7, 2024, 6:34:43 PMFeb 7
to
On 07/02/24 17:18, Enzo Lombardo wrote:
> Roberto Deboni DMIsr <ne...@analisienergie.it> wrote:
>
>> Purtroppo a livello europeo, manca una firma di peso: quella
>> dell'Italia,
>
> L'unico modo per averla è che Bruxelles metta l'obbligo anche di
> transizione nucleare...
>

sanno che sarebbe la loro pietra tombale. Con le fobie non
si scherza

--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
MarioCPPP

Luca P.

unread,
Feb 8, 2024, 6:06:54 AMFeb 8
to
Thu, 8 Feb 2024 00:34:40 +0100, MarioCCCP ha scritto:

>> L'unico modo per averla è che Bruxelles metta l'obbligo anche di
>> transizione nucleare...
>>
>
> sanno che sarebbe la loro pietra tombale. Con le fobie non
> si scherza

Nessuno al mondo sta più puntando sul nucleare come capitava in passato, e
il settore è in crisi e declino da tempo. Direi che c'è più di qualche
fobia dietro.

Anche questa trovata dei piccoli reattori a ben vedere è solo una soluzione
di marketing di un settore industriale disperato che non sa più che pesci
prendere. Fino a ieri dicevano che i grandi reattori erano la soluzione
migliore, ora improvvisamente dicono il contrario... -LOL-

In pratica, siccome oggi ormai quasi più nessuno sano di mente investirebbe
15 miliardi per un solo reattore di grandi dimensioni, allora hanno tirato
fuori l'idea di fare reattori piccoli perché magari è più facile trovare
qualche fesso che se li compra. In sostanza è una soluzione di ripiego che
ha come obiettivo quello di ritagliarsi almeno una nicchia di mercato.

Ovviamente questi piccoli reattori non risolvono nessuno dei tipici
problemi del nucleare e anche a livello di costi di produzione
difficilmente riusciranno ad essere migliori dei grandi reattori a causa di
minore efficienza e diseconomie di scala.

Enzo Lombardo

unread,
Feb 8, 2024, 6:12:20 AMFeb 8
to
Luca P. <luc...@gmx.com> wrote:

> Thu, 8 Feb 2024 00:34:40 +0100, MarioCCCP ha scritto:
>
> >> L'unico modo per averla è che Bruxelles metta l'obbligo anche di
> >> transizione nucleare...
> >>
> >
> > sanno che sarebbe la loro pietra tombale. Con le fobie non
> > si scherza
>
> Nessuno al mondo sta più puntando sul nucleare come capitava in passato, e
> il settore è in crisi e declino da tempo. Direi che c'è più di qualche
> fobia dietro.

nessuno mi sembra una parola apodittica.

da ricerca IA:

Europa:

Francia: La Francia è il paese europeo con la maggiore quota di
energia nucleare nel suo mix energetico (circa il 70%). Il governo
francese ha recentemente annunciato un piano per costruire nuovi
reattori nucleari e per estendere la vita utile di quelli esistenti.
Finlandia: La Finlandia ha recentemente avviato la costruzione di un
nuovo reattore nucleare e ha in programma di costruirne altri due.
Regno Unito: Il governo britannico ha annunciato un piano per
costruire nuovi reattori nucleari e per supportare lo sviluppo di
tecnologie nucleari avanzate.
Repubblica Ceca: La Repubblica Ceca ha in programma di costruire
nuovi reattori nucleari per sostituire quelli esistenti che stanno
giungendo alla fine della loro vita utile.
Polonia: La Polonia ha recentemente firmato un accordo con gli Stati
Uniti per la costruzione di una centrale nucleare.

Asia:

Cina: La Cina è il paese che sta investendo maggiormente nel
nucleare a livello mondiale. Ha attualmente in costruzione più reattori
nucleari di qualsiasi altro paese e ha in programma di aumentarne
significativamente la capacità nucleare nei prossimi anni.
India: L'India ha un programma nucleare in forte crescita e ha in
programma di costruire nuovi reattori nucleari per soddisfare la sua
crescente domanda di energia.
Corea del Sud: La Corea del Sud è un altro paese con un programma
nucleare in forte crescita e ha in programma di costruire nuovi reattori
nucleari per aumentare la sua sicurezza energetica.

America:

Stati Uniti: Gli Stati Uniti sono il paese con la più grande flotta
di reattori nucleari al mondo. Il governo americano ha recentemente
annunciato un piano per supportare lo sviluppo di tecnologie nucleari
avanzate e per mantenere la leadership americana nel settore nucleare.
Argentina: L'Argentina ha in programma di costruire un nuovo
reattore nucleare per sostituire quello esistente che sta giungendo alla
fine della sua vita utile.
Brasile: Il Brasile ha in programma di rilanciare il suo programma
nucleare e di costruire nuovi reattori nucleari.

Oltre a questi paesi, anche molti altri paesi stanno valutando
l'utilizzo dell'energia nucleare come parte della loro strategia
energetica. L'interesse per il nucleare è in aumento a causa dei
crescenti timori per il cambiamento climatico e la necessità di ridurre
la dipendenza dai combustibili fossili.

Luca P.

unread,
Feb 8, 2024, 7:35:41 AMFeb 8
to
Thu, 8 Feb 2024 12:12:18 +0100, Enzo Lombardo ha scritto:

>> Nessuno al mondo sta più puntando sul nucleare come capitava in passato, e
>> il settore è in crisi e declino da tempo. Direi che c'è più di qualche
>> fobia dietro.
>
> nessuno mi sembra una parola apodittica.

Ho detto: nessuno come capitava in passato.

> da ricerca IA:

Dimostrazione di come l'IA non serva a niente se non viene usata nella
maniera giusta...

> Europa:
>
> Francia: La Francia è il paese europeo con la maggiore quota di
> energia nucleare nel suo mix energetico (circa il 70%). Il governo
> francese ha recentemente annunciato un piano per costruire nuovi
> reattori nucleari e per estendere la vita utile di quelli esistenti.

Appunto, solo annunci, non piani concreti. Ma anche se si considerassero
reali questi annunci non cambia niente.

La Francia ha 52,6 GW di reattori nucleari avviati tra il 1978 e il 1990,
vedere qui:
https://pris.iaea.org/PRIS/CountryStatistics/CountryDetails.aspx?current=FR

Considerando che in Europa difficilmente ai reattori sarà concessa una
estensione della vita operativa oltre i 60 anni, tutti quei 52,6 GW nel
2050 saranno chiusi. Se anche la Francia costruisse davvero 14 grandi
reattori EPR da 1600 MW entro il 2050 (come hanno annunciato), la nuova
potenza complessiva sarebbe di 22,4 GW (1600*14). Ovvero, anche in questa
ipotesi molto improbabile la Francia vedrebbe comunque ridurre in modo
significativo la propria potenza operativa e con essa la produzione
nucleare.

In pratica la Francia si sta progressivamente disimpegnando dal nucleare.

> Finlandia: La Finlandia ha recentemente avviato la costruzione di un
> nuovo reattore nucleare e ha in programma di costruirne altri due.

Quali reattori?

> Regno Unito: Il governo britannico ha annunciato un piano per
> costruire nuovi reattori nucleari e per supportare lo sviluppo di
> tecnologie nucleari avanzate.

Altri annunci, nel frattempo la produzione nucleare del Regno Unito oggi è
la metà di quella di 25 anni fa perché hanno progressivamente chiuso
diversi vecchi reattori:
https://www.iea.org/data-and-statistics/data-tools/energy-statistics-data-browser?country=UK&fuel=Nuclear&indicator=NuclearGen

> Repubblica Ceca: La Repubblica Ceca ha in programma di costruire
> nuovi reattori nucleari per sostituire quelli esistenti che stanno
> giungendo alla fine della loro vita utile.

Altri annunci, peraltro si parla solo di "sostituire".

> Polonia: La Polonia ha recentemente firmato un accordo con gli Stati
> Uniti per la costruzione di una centrale nucleare.

Solo accordi preliminari, niente progetti concreti, pure qui.

> Asia:
>
> Cina: La Cina è il paese che sta investendo maggiormente nel
> nucleare a livello mondiale. Ha attualmente in costruzione più reattori
> nucleari di qualsiasi altro paese e ha in programma di aumentarne
> significativamente la capacità nucleare nei prossimi anni.

Eh, certo, la Cina è enorme e sembra che costruisca tanti reattori, ma in
realtà sono una miseria. Infatti la quota di produzione nucleare è
praticamente ferma negli ultimi anni:
https://pris.iaea.org/PRIS/CountryStatistics/CountryDetails.aspx?current=CN

E l'unico programma del governo cinese sul nucleare prevede di raggiungere
70 GW di installato nel 2025:
https://www.hkstrategies.com/en/chinas-14th-five-year-plan-2021-2025-report/

E come si può vedere dai dati IAEA questo obiettivo sarà ampiamente
disatteso.

In Cina l'unica produzione che sta crescendo molto velocemente è quella
rinnovabile.

> India: L'India ha un programma nucleare in forte crescita e ha in
> programma di costruire nuovi reattori nucleari per soddisfare la sua
> crescente domanda di energia.

Ma quando mai. Il nucleare in India è quasi fermo da tempo. Lo dimostra la
quota di produzione nucleare in declino:
https://pris.iaea.org/PRIS/CountryStatistics/CountryDetails.aspx?current=IN

> Corea del Sud: La Corea del Sud è un altro paese con un programma
> nucleare in forte crescita e ha in programma di costruire nuovi reattori
> nucleari per aumentare la sua sicurezza energetica.

Per ora, nessun nuovo reattore mi pare sia stato programmato.

> America:
>
> Stati Uniti: Gli Stati Uniti sono il paese con la più grande flotta
> di reattori nucleari al mondo. Il governo americano ha recentemente
> annunciato un piano per supportare lo sviluppo di tecnologie nucleari
> avanzate e per mantenere la leadership americana nel settore nucleare.

Annunci, peraltro solo sulla ricerca... Intanto negli USA il settore
nucleare è più morto che in Europa e non hanno NESSUN reattore nucleare
programmato per la costruzione. E' tutto fermo.

> Argentina: L'Argentina ha in programma di costruire un nuovo
> reattore nucleare per sostituire quello esistente che sta giungendo alla
> fine della sua vita utile.
> Brasile: Il Brasile ha in programma di rilanciare il suo programma
> nucleare e di costruire nuovi reattori nucleari.

Annunci, peraltro tutti da verificare...

> Oltre a questi paesi, anche molti altri paesi stanno valutando
> l'utilizzo dell'energia nucleare come parte della loro strategia
> energetica. L'interesse per il nucleare è in aumento a causa dei
> crescenti timori per il cambiamento climatico e la necessità di ridurre
> la dipendenza dai combustibili fossili.

Altri annunci. Sono quasi 30 anni che annunciano una "rinascita nucleare".
Risultato: la potenza installata nel mondo è praticamente ferma da circa 20
anni perché i nuovi reattori che vengono costruiti riescono a malapena a
sostituire i vecchi che chiudono:
https://pris.iaea.org/PRIS/WorldStatistics/WorldTrendNuclearPowerCapacity.aspx

E l'avvio della costruzione di nuovi reattori negli ultimi anni non sta
crescendo, è più o meno costante, ed è poca roba (circa 5 GW/anno).

MarioCCCP

unread,
Feb 8, 2024, 9:53:13 AMFeb 8
to
On 08/02/24 12:06, Luca P. wrote:
> Thu, 8 Feb 2024 00:34:40 +0100, MarioCCCP ha scritto:
>
>>> L'unico modo per averla è che Bruxelles metta l'obbligo anche di
>>> transizione nucleare...
>>>
>>
>> sanno che sarebbe la loro pietra tombale. Con le fobie non
>> si scherza
>
> Nessuno al mondo sta più puntando sul nucleare come capitava in passato, e
> il settore è in crisi e declino da tempo. Direi che c'è più di qualche
> fobia dietro.

stiamo dicendo cose indipendenti.
La mia previsione era solo "politica" : sostenevo che non è
un genere di OBBLIGO (!) che possa non scatenare il terrore
a livello fobico, e lo sanno benissimo.

>
> Anche questa trovata dei piccoli reattori a ben vedere è solo una soluzione
> di marketing di un settore industriale disperato che non sa più che pesci
> prendere.

non saprei, ad ogni modo il quadro OGGI è molto più
complicato che non una situazione che possa essere decisa su
basi puramente tecnica. Per come tira il vento ovunque, il
punto di vista della vulnerabilità militare va considerato
con estrema attenzione.
Ora DI NORMA, distribuire e frazionare, per la gran parte
delle tecnologie, è resiliente rispetto agli attacchi.
In questo caso non so valutare. Anche bersagli di piccola
scala sono abbastanza insidiosi, e in compenso sono numerosi
e difficilmente proteggibili con una capillare difesa aerea.
Non so stimare quale situazione sia più fragile militarmente
in vista di probabili ritorsioni.
Meglio un reattore molto grande con una "certa" difesa aerea
o tanti piccoli sparsi meno difesi ? Non so.
Di fatto sono obiettivi immobili. Forse dovrebbero essere
messi sotto terra allo stesso modo dei missili fissi
"insilati" (che sono considerati abbastanza resistenti anche
ad attacco nucleare con un minimo di approssimazione :
chiaro che se un colpo ti centra il coperchio non ci sta
niente da fare).

Ma penso che anche le navi cisterna rigassificatrici possano
essere un bersaglio ghiotto. Anche perché bruciare una
scorta programmata per un periodo lungo significa tagliare
l'energia a una fetta di territorio.


> Fino a ieri dicevano che i grandi reattori erano la soluzione
> migliore, ora improvvisamente dicono il contrario... -LOL-

beh il mondo negli ultimi 5 anni è cambiato molto in sensi
non strettamente tecnici. Bisogna pure farci i conti, perché
se "te" non fai i conti con la realtà, busserà lei a fare i
conti con "te" presto o tardi, e di solito presenta il conto
con gli interessi.

Nei prossimi interessanti 10 anni scopriremo se il
risentimento di secondo e terzo mondo nei confronti del
primo era svanito o soltanto nascosto dalla paura della
ritorsione, perché questa paura scenderà sotto la soglia
critica.


>
> In pratica, siccome oggi ormai quasi più nessuno sano di mente investirebbe
> 15 miliardi per un solo reattore di grandi dimensioni, allora hanno tirato
> fuori l'idea di fare reattori piccoli perché magari è più facile trovare
> qualche fesso che se li compra. In sostanza è una soluzione di ripiego che
> ha come obiettivo quello di ritagliarsi almeno una nicchia di mercato.
>
> Ovviamente questi piccoli reattori non risolvono nessuno dei tipici
> problemi del nucleare e anche a livello di costi di produzione
> difficilmente riusciranno ad essere migliori dei grandi reattori a causa di
> minore efficienza e diseconomie di scala.

non ne so a sufficienza, ma ora come ora vedo i vincoli
tecnici persino meno delicati di quelli di altra natura.
Anche l'approvvigionamento dei combustibili comincerà a
venire sabotato e ostacolato, è un "edge" di dipendenza
dall'estero. Canada e Australia venderanno ai loro amici più
stretti. Idem Africa e Kazakistan ed affini.
Tutto molto imprevedibile. L'epoca della mungitura
dell'Africa sta rapidamente volgendo al termine e solo
affari di reciproca convenienza potranno, FORSE, venire
stipulati in un vicino futuro. Considerato anche che la fila
di altri partners alternativi attorno all'Africa si allunga.
I cinesi affamati di terre, gli indiani pure. Nessuno di
questi due giganti ha precedenti penali nei confronti degli
africani. Con chi vorranno fare affari ?

Micròn un tempo saccheggiava il Niger per l'uranio, adesso
non potrà più servirsi ma fare la coda e pagare più di
competitori altrove.
So cazzi amari signò

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Feb 8, 2024, 11:28:24 AMFeb 8
to
On 2024-02-08, Luca P. <luc...@gmx.com> wrote:
> Thu, 8 Feb 2024 12:12:18 +0100, Enzo Lombardo ha scritto:
>
>>> Nessuno al mondo sta più puntando sul nucleare come capitava in passato, e
>>> il settore è in crisi e declino da tempo. Direi che c'è più di qualche
>>> fobia dietro.
>>
>> nessuno mi sembra una parola apodittica.
>
>> Europa:
>>
>> Francia: La Francia è il paese europeo con la maggiore quota di
>> energia nucleare nel suo mix energetico (circa il 70%). Il governo
>> francese ha recentemente annunciato un piano per costruire nuovi
>> reattori nucleari e per estendere la vita utile di quelli esistenti.
>
> Appunto, solo annunci, non piani concreti.

Come dovrebbe essere un "piano concreto" ?
Basta la firma con le aziende per l'avvio della costruzione a
data indicata ?
Oppure per lei occorre iniziare gli scavi in cantiere perche' il
"piano" diventi concreto, ovvero lei collega "piano concreto"
ad "inizio lavori", saltando tutti i passi intermedi ?

> Ma anche se si considerassero
> reali questi annunci non cambia niente.

"non cambia niente"

nonostante tutti gli annunci in undici paesi europei ?
E allora, cosa dovrebbe accadere per dire che "cambia qualcosa" ?

> La Francia ha 52,6 GW di reattori nucleari avviati tra il 1978 e il 1990,
> vedere qui:
> https://pris.iaea.org/PRIS/CountryStatistics/CountryDetails.aspx?current=FR
>
> Considerando che in Europa difficilmente ai reattori sarà concessa una
> estensione della vita operativa oltre i 60 anni,

Una volta dicevano che piu' di 40 anni di vita non sarebbero stati concessi.
Oggi che i 40 anni sono stati o si stanno raggiungendo con molte unita',
si e' iniziato a portare il limite a 60 anni.
Facciamo una scommessa che quando anche i 60 anni saranno raggiunti da
molte unita', si parlera' di portare a 80 anni la vita utile ?

> tutti quei 52,6 GW nel 2050 saranno chiusi.

E anche se fosse, non siamo neanche arrivatal 2025. Anche nella, non
concessa, ipotesi che quei 52,6 GW di reattori fossero spenti
definitivamente, ci sono piu' di 25 anni per costruire nuovi reattori.

> Se anche la Francia costruisse davvero 14 grandi
> reattori EPR da 1600 MW entro il 2050 (come hanno annunciato), la nuova
> potenza complessiva sarebbe di 22,4 GW (1600*14).

Non si stanca a fare previsioni sistematicamente smentite ?

> Ovvero, anche in questa ipotesi molto improbabile

Puo' essere che non si faranno tutti quei 14 reattori EPR; mancando
uno come Jean Syrota (che fatto per il nucleare francese quello che
Musk ha fatto per l'auto elettrica) puo' mancare l'effetto di scala
di costruire 14 reattori tutti uguali, partendo gia' da una serie
di reattori operativi nel mondo. Ma solo perche' nel frattempo
potrebbe diventare ovvio quello che e' stato ovvio da sempre nelle
centrali termiche convenzionali: la taglia ottimale per unita' si
agira intorno ai 300 MW, con pochi casi, piu' recenti, verso i 600 MW.

Il problema di un EPR da 1600 MW e che poi occorre aggiungere
una turbina da 1600 MW, un generatore da 1600 MW, un trasformatore
elevatore di alta tensione di potenza da 1600 MW, ovvero abbiamo
un gigantismo in tutta la filiera di costruzione.

Nell'industria di settore invece si e' identificato una taglia
ottimale, e non e' un caso se di SMR si parla fino a 300 MW, che e'
appunto tale taglia ottimale.

Inoltre in Cina stanno sperimentando a livello commerciale un
ulteriore approccio che agevola un possibile mercato di massa
nella costruzione dei reattori: collegare piu' unita' piccole
ad un solo gruppo turbina-generatore.
Per ora hanno due reattori da 250 MW termici che alimentano
un gruppo turbina-generatore da 200 MW elettrici.
E ora si preparano a costruire una unita' da sei reattori
da 250 MW termici per un gruppo turbina-generatore da 600 MW
elettrici (che e' il limite della escursione ottimale della
dimensione delle unita' termiche convenzionali).

Se in Cina, nei cui progetti, tutte le centrali a carbone
vedrebbero il bruciatore sostituito da una "gruppo" di
piccoli reattori nucleari, si avvia la costruzione di migliaia
di unita' nucleari del genere, avremo si' un vero fattore di
scala, e anche la Francia sarebbe costretto a cancellare
gli ultimi reattori EPR tra i 14 progettati, vista
l'inefficienza commerciale a fronte della concorrenza cinese.

> la Francia vedrebbe comunque ridurre in modo
> significativo la propria potenza operativa e con essa la produzione
> nucleare.

Vedremo. La Francia non e' l'Italia dal punto di vista delle risorse
rinnovabili, ma nel contempo ci tiene, con grande lungimiranza,
ad una relativa autarchia energetica. Quali opzioni avrebbe per
dipendere dalle importazioni dai paesi mediterranei ? (supposto
che tali paesi si strappino dal giogo politico dei paesi esportatori
di metano e petrolio).

> In pratica la Francia si sta progressivamente disimpegnando dal nucleare.

Come sempre, attivo la ricerca per trovare conferma alla tesi che non
mi convince, cosi' per vedere se c'e' informazione in tal senso
(e' cosi' che consulto le fonti, non cercando conferme delle mie
ipotesi, ma bensi' cercando conferme di segno opposto, in applicazione
alla teoria della informazione che da' un peso sempre meno
informativo alla "conferme", mentre da' il massimo peso ad informazione
"stravolgente" quando noto prima):

france is disengaging from nuclear

Ebbene, lascio a voi trovare quale e' il riscontro ...

>> Finlandia: La Finlandia ha recentemente avviato la costruzione di un
>> nuovo reattore nucleare e ha in programma di costruirne altri due.
>
> Quali reattori?

<https://www.reuters.com/business/energy/fortum-considers-nordic-sites-new-nuclear-power-2024-01-22/>

Loviisa, Tornio sono due siti per i nuovi reattori.

>> Regno Unito: Il governo britannico ha annunciato un piano per
>> costruire nuovi reattori nucleari e per supportare lo sviluppo di
>> tecnologie nucleari avanzate.
>
> Altri annunci,

Di che anno e' il patto tra nazioni per un ritorno al nucleare ?

Mi sembra piuttosto ingannevole giocare sulle tempistiche per fare passare
la tesi che si tratta solo di chiacchere.
In particolare nel caso del Regno Unito, e' vero che hanno iniziato
gia' da alcuni anni, ma e' inciampato nel fallimento del principale
costruttore scelto (Westinghouse), il ritiro dei giapponesi
(toccati dalla vicenda Fukushima e quindi l'enorme mole di lavoro
per revisionare una trentina di unita' nucleari in patria),
e il rigetto dei cinesi, a fronte della loro crescente politica
imperialista degli ultimi tempi.
Ed e' rimasto il peggiore di tutti, in termini di affidabilita' dei
tempi di costruzione, AREVA, oggi incorporata in EDF.

Cio' nonostante, gli inglesi non demordono, perche' non hanno scelta.
Ripeto la domanda gia' posta per la Francia, su cosa potrebbbero
optare gli inglesi per una minimo di autarchia energetica ?

> nel frattempo la produzione nucleare del Regno Unito oggi è
> la metà di quella di 25 anni fa perché hanno progressivamente chiuso
> diversi vecchi reattori:
> https://www.iea.org/data-and-statistics/data-tools/energy-statistics-data-browser?country=UK&fuel=Nuclear&indicator=NuclearGen
>
>> Repubblica Ceca: La Repubblica Ceca ha in programma di costruire
>> nuovi reattori nucleari per sostituire quelli esistenti che stanno
>> giungendo alla fine della loro vita utile.
>
> Altri annunci, peraltro si parla solo di "sostituire".

Certo, certo. Ma ogni "sostituzione" e' di unita' piu' grosse di quelle
sostituite. Hanno sei reattori e quattro sono da 470 MW.
Oggi il nucleare fornisce il 30% della elettricita'.
Il governo afferma che l'obiettivo e' del 58% da nucleare, ergo, non si
tratta di una "mera" sostituzione.

>> Polonia: La Polonia ha recentemente firmato un accordo con gli Stati
>> Uniti per la costruzione di una centrale nucleare.
>
> Solo accordi preliminari, niente progetti concreti, pure qui.

Ma per favore, ho dettagliato in vari interventi l'avanzamento dei
progetti! Non faccia lo gnorri, non si tratta di informazione che deve
cercare, ma gia' di pronto accesso in questo gruppo.

Riepilogando, la centrale di Lubiatowo-Kopalino e' gia' confermata,
con la firma contrattuale e l'inizio delle prospezioni per arrivare
alla autorizzazione per la costruzione (che appare gia' oggi essere
una mera formalita', dato che non ci sono problemi sismici o altri
presenti in loco).

E i nomi degli ulteriori siti sono pure stati gia' arcettati:
Pątnów, Dąbrowa Górnicza, Nowa Huta, Ostrołęka, Stawy Monowskie,
Tarnobrzeg Special Economic Zone, Włocławek.

Il primo sito e' stato concordato con i coreani, per due APR1400.
Gli altri siti con la Westinghouse per 64 unita' BWRX-300 (quattro
per sito).
Concedo l'incognita che fino ad ora non esiste un BWRX-300
funzionante. Ma il BWRX-300 non e' la fusione nucleare, ovvero
si basa su tecnologia consolidata con le modifiche costruttive
per una sicurezza "passiva" in caso di guasto.

>> Asia:
>>
>> Cina: La Cina è il paese che sta investendo maggiormente nel
>> nucleare a livello mondiale. Ha attualmente in costruzione più reattori
>> nucleari di qualsiasi altro paese e ha in programma di aumentarne
>> significativamente la capacità nucleare nei prossimi anni.
>
> Eh, certo, la Cina è enorme e sembra che costruisca tanti reattori, ma in
> realtà sono una miseria. Infatti la quota di produzione nucleare è
> praticamente ferma negli ultimi anni:
> https://pris.iaea.org/PRIS/CountryStatistics/CountryDetails.aspx?current=CN

Perche' c'e' stata una decade di rallentamento di nuove unita' dopo
Fukushima, e l'effetto e' ritardato, ovvero si vede in questi ultimi
tre anni. Ma il ritmo di costruzione e' ripreso, e quando le nuove
unita' entrano in servizio, avremo un ritorno alla crescita come da
grafico.

> E l'unico programma del governo cinese sul nucleare prevede di raggiungere
> 70 GW di installato nel 2025:
> https://www.hkstrategies.com/en/chinas-14th-five-year-plan-2021-2025-report/

E dice poco ?

> E come si può vedere dai dati IAEA questo obiettivo sarà ampiamente
> disatteso.

Non sara' disatteso, non giochi sulle tempistiche, ma ritardato.

> In Cina l'unica produzione che sta crescendo molto velocemente è quella
> rinnovabile.

Vero, e questo non nega l'altro.

Cina si sta portando ad una combinazione ottimale nucleare+rinnovabile
che le dara' una totale autarchia energetica, anche primaria (usano
i reattori anche per teleriscaldamento ovvero cogenerazione).

>> India: L'India ha un programma nucleare in forte crescita e ha in
>> programma di costruire nuovi reattori nucleari per soddisfare la sua
>> crescente domanda di energia.
>
> Ma quando mai. Il nucleare in India è quasi fermo da tempo. Lo dimostra la
> quota di produzione nucleare in declino:
> https://pris.iaea.org/PRIS/CountryStatistics/CountryDetails.aspx?current=IN

Hanno problemi economici, il nucleare, come per il fotovoltaico, concentra
i costi nella costruzione, e trattandosi di grande capacita' di energia,
il costo iniziale e' altissimo. Quindi, ogni anno confermano i piani,
ma trattano molto duramente con i costruttori, per ottenere il massimo
possibile di finanziamenti. E in questo l'occidente sta perdendo, perche'
la Russia e' molto generosa nella sue condizioni economiche.

Ma cio' nonostante, i piani obiettivo restano, confermati ad ogni
nuovo ciclo.

>> Corea del Sud: La Corea del Sud è un altro paese con un programma
>> nucleare in forte crescita e ha in programma di costruire nuovi reattori
>> nucleari per aumentare la sua sicurezza energetica.
>
> Per ora, nessun nuovo reattore mi pare sia stato programmato.

Corea del Sud arriva dalla direzione "opposta", ovvero la cancellazione
di vari reattori in costruzione. Il "cambiamento" consiste nella
ripresa e completamento delle unita' cancellate. Da cui la
mancanzza di "nuovi reattori" in senso letterale.

<https://asia.nikkei.com/Business/Energy/South-Korea-moves-forward-on-reactor-construction-plans>

Il piano per il "nuovo" e' in preparazione e:

"The long-term energy plan is due to be finalized next year and will
be in effect through 2038. ..."

E lo vedremo annuciato quest'anno.

Ancora una volta, in che data e' stata deciso il ritorno al nucleare ?

Non e' come un impianto fotovoltaico, che in teoria posso lanciare dei
mega cantieri nel giro di un anno e avviare gli scavi per fissare i
sostegni (e nonostante questo e la risorsa, in Italia siete fermi).

>> America:
>>
>> Stati Uniti: Gli Stati Uniti sono il paese con la più grande flotta
>> di reattori nucleari al mondo. Il governo americano ha recentemente
>> annunciato un piano per supportare lo sviluppo di tecnologie nucleari
>> avanzate e per mantenere la leadership americana nel settore nucleare.
>
> Annunci, peraltro solo sulla ricerca... Intanto negli USA il settore
> nucleare è più morto che in Europa e non hanno NESSUN reattore nucleare
> programmato per la costruzione. E' tutto fermo.

Ancora una volta: in che data e' stato deciso il ritorno al nucleare ?

Ovvero quando dovrebbere essere plausibile vedere i primi colpi di
piccone ?

>> Argentina: L'Argentina ha in programma di costruire un nuovo
>> reattore nucleare per sostituire quello esistente che sta giungendo alla
>> fine della sua vita utile.
>> Brasile: Il Brasile ha in programma di rilanciare il suo programma
>> nucleare e di costruire nuovi reattori nucleari.
>
> Annunci, peraltro tutti da verificare...

Concordo, il Sud America ha una politica "ballerina", basta un cambio
di governo, che come fatto in Italia, si butti alle ortiche cantieri
quasi completi.

>> Oltre a questi paesi, anche molti altri paesi stanno valutando
>> l'utilizzo dell'energia nucleare come parte della loro strategia
>> energetica. L'interesse per il nucleare è in aumento a causa dei
>> crescenti timori per il cambiamento climatico e la necessità di ridurre
>> la dipendenza dai combustibili fossili.
>
> Altri annunci. Sono quasi 30 anni che annunciano una "rinascita nucleare".

Chi, come, quando ?
Date e link, please.

A me risulta che un impegno reale e' stato preso nel 2023.

> Risultato: la potenza installata nel mondo è praticamente ferma da circa 20
> anni perché i nuovi reattori che vengono costruiti riescono a malapena a
> sostituire i vecchi che chiudono:
> https://pris.iaea.org/PRIS/WorldStatistics/WorldTrendNuclearPowerCapacity.aspx

No, e' praticamente ferma perche' tra Germania e Giappone c'e' stato un
costante stillicidio di reattori "spenti".

Trattandosi di due paesi che avevano un nucleare di rispetto, cio' ha
pesato. Ma la Germania ha "finito" i suoi reattori da spegnere e il
Giappone ha invertito la rotta, con una lista di reattori che
tornano in servizio nei prossimi anni.

E' facile immaginare il risultato, ma lei gioca sui tempi lenti che sono
naturali nel nucleare, per un ultimo anno o due di raccontare le sue
storielle.

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Feb 8, 2024, 12:24:43 PMFeb 8
to
On 2024-02-08, Luca P. <luc...@gmx.com> wrote:

8>< ----

> Anche questa trovata dei piccoli reattori a ben vedere è solo una soluzione
> di marketing di un settore industriale disperato che non sa più che pesci
> prendere. Fino a ieri dicevano che i grandi reattori erano la soluzione
> migliore, ora improvvisamente dicono il contrario... -LOL-

"chi" lo diceva ?
Non e' che il settore nucleare risponde ad una unica fede e agenda, come e'
invece quella dei rinnovabilisti ...

I francesi e i tedechi avevano puntato sul gigantismo, e l'EPR l'ho
quasi subito definito un dinosauro, perche' va contro ogni logica
economica-industriale. Se "grosso" fosse facile, avremo gia' un
ponte sullo Stretto di Messina.
In realta', tecnicamente, oltre ad una certa dimensione, il costo
dei "supporti" aumenta piu' del costo dei materiali utili.

Ci sono studi che da sempre affermano che impianti di meno di 1000 MW
(carbone, gas o petrolio che sia) sarebbero economicamente meno
convenienti secondo la tesi della "economia di scala" (inteso qui come
"dimensione di una unita'" e non come "quantita' di unita'").

Ma non appare che il settore industriale, quello che ci mette i soldi
e costruisce apre cantieri, abbia seguito quel miraggio. Lei puo'
trovare anche mille esperti che dicono una cosa, ma cio' che conta e'
quello che fa chi ci deve mettere i soldi. Costoro pare abbiano
deciso di credere piu' a studi come EMWG (2007), Carelli et al. (2004),
Ingersoll (2009) e Kuznetsov (2008, 2009). Specialmente in Europa,
dove molte nazioni sono piccole e possono piu' facilmente accogliere
unita' da 300 MW piuttosto che bestie da 1000 MW in su'. Altrimenti
si crea il caso di un paese con un solo solo reattore nucelare da
1000 MW che genera un terzo della sua elettricita'. Cosa succede
quando deve fermare il reattore per la manutenzione e ricarica periodica ?
Non e' meglio avere tre unita' da 300 MW, da gestire in sequenza ?

E poi c'e' il costo iniziale: costruire un reattore da 1000 MW e oltre
richiede un impegno che e' gia' ai limiti per paesi come Italia,
Regno Unito o Spagna. Ed infatti si vede le lungaggini nelle trattive
nel Regno Unito, che hanno portato alla sospensione di due progetti
nucleari (non cancellati, perche il Regno Unito li vuole).

Costruire invece un reattore da 300 MW e' alla portata di quasi
tutte le nazioni europee (tranne quelle piccole), senza epocali
programmi di investimento.

Anche i costi finanziari passivi aumentano piu' che proporzionalmente
con una grosso reattore. Infatti, i maggiori tempi di costruzione
aumentano il periodo in cui si hanno i costi passivi del denaro,
rispetto ad un reattore piu' piccolo.

Inoltre gli stessi tempi e difficolta' di costruzione calano
drasticamente. Si pensi alle fondamenta della isola nucleare,
che e' molto piu' piccola.

E poi unita' piu' piccole sono piu' facilmente accessibili per una
cogenerazione, potendo essere situati piu' vicini ad attivita' industriali
o centri abitati.

Poi, come gia' scritto, costruire centrali da 300 MW aumenta il loro
numero e quindi, il fattore di scala per "dimensione" viene
compensato dal fattore di scala per "quantita' di unita'".

E ancora, fino a 300 MW la dimensione delle varie sezioni di un
reattore sono tali che possono anche essere fabbricati fuori sito,
in fabbriche apposite e poi trasportate in loco, cosidetta
costruzione "modulare". Un reattore da 1000 MW ed oltre richiede
sezioni modulari molto grosse, ai limiti o superiori alla
capacita' di trasporto disponibile.

La costruzione in fabbrica permette una maggiore affidabilita' e
ripetibilita' della qualita' della costruzione di quanti invece
avviene nel tradizionale cantiere. Ed in ogni caso, il costo
del trasporto di moduli per un 300 MW e' molto minore, essendo
possibile anche per molti moduli essere trasportati con veicoli
convenzionali, senza richieste speciali e costose con veicoli
appositi e blocco totale della circolazione.

Con unita' piccole poi si arriva prima a superare la soglia del
"primo della serie" (FOAK) per arrivare all'efficienza della
serie (NOAK). Infatti, se l'obiettivo fosse, ad esempio, di
3000 MW, con tre reattori da 1000 MW, al terzo reattore non ho
ancora maturato tutta l'esperienza. Infatti la curva di
apprendimento per un nuovo prototipo di spiana solo dalla quinta
alla settima unita' in poi. Con reatore da 300 MW, avremo
raggiunto tale risultato prima di finire la prima centrale,
con le successive in piena esperienza del "saper come fare".

Mi domando, quanto dell'alto costo finanziario di un reattore
nucleare sia dovuto alle enormi dimensioni piuttosto che al
fatto in se' che sia nucleare.

> In pratica, siccome oggi ormai quasi più nessuno sano di mente investirebbe
> 15 miliardi per un solo reattore di grandi dimensioni, allora hanno tirato
> fuori l'idea di fare reattori piccoli perché magari è più facile trovare
> qualche fesso che se li compra. In sostanza è una soluzione di ripiego che
> ha come obiettivo quello di ritagliarsi almeno una nicchia di mercato.

Oppure e' una razionalita' finanziaria, una volta che non e' piu' una scelta
dei politici, ma di industriali che i soldi se li sono guadagnati con il
sudore. Ed infatti il gigantismo e' idolatrato in Francia, dove e' notorio
che il nucleare e' praticamente di stato.
Invece in Polonia, il nucleare e', come lo era in Italia negli ann'50-60',
in mano ad aziende private, e che paiono trovarsi meglio con i piccoli
reattori. Solo il consorzio legato ad una azienda di Stato ha optato
per reattori convenzionali over 1000 MW. Coincidenza ?

> Ovviamente questi piccoli reattori non risolvono nessuno dei tipici
> problemi del nucleare e anche a livello di costi di produzione
> difficilmente riusciranno ad essere migliori dei grandi reattori a causa di
> minore efficienza e diseconomie di scala.

Ha la sfera di cristallo ?

Luca P.

unread,
Feb 8, 2024, 2:34:19 PMFeb 8
to
Thu, 08 Feb 2024 17:17:57 +0000, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:

>> Anche questa trovata dei piccoli reattori a ben vedere č solo una soluzione
>> di marketing di un settore industriale disperato che non sa piů che pesci
>> prendere. Fino a ieri dicevano che i grandi reattori erano la soluzione
>> migliore, ora improvvisamente dicono il contrario... -LOL-
>
> "chi" lo diceva ?
> Non e' che il settore nucleare risponde ad una unica fede e agenda, come e'
> invece quella dei rinnovabilisti ...

Tutta l'industria nucleare del mondo lo diceva, e infatti la taglia media
dei reattori installati č sempre andata crescendo nel tempo. L'ultima
generazione di reattori che viene installata attualmente (terza+) parte dai
1000 MW in su...

Luca P.

unread,
Feb 8, 2024, 2:34:20 PMFeb 8
to
Thu, 08 Feb 2024 16:23:40 +0000, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:

>> Appunto, solo annunci, non piani concreti.
>
> Come dovrebbe essere un "piano concreto" ?

Quando viene definito con chiarezza chi, dove, come e più o meno quando si
pensa di costruire il reattore. I reattori con queste caratteristiche
vengono definiti come programmati (planned in inglese) e la IAEA stessa
ogni anno nel suo rapporto ne tiene lista:
https://www.iaea.org/publications/15485/nuclear-power-reactors-in-the-world

Tutti gli altri sono solo reattori annunciati, che in pratica non vuol dire
niente, e infatti la IAEA manco li considera. Se il ministro dell'industria
del Burundi domani si sveglia e dice che gli piacerebbe costruire un
reattore nucleare in futuro, questo viene subito considerato come un
reattore annunciato in certe statistiche...

>> La Francia ha 52,6 GW di reattori nucleari avviati tra il 1978 e il 1990,
>> vedere qui:
>> https://pris.iaea.org/PRIS/CountryStatistics/CountryDetails.aspx?current=FR
>>
>> Considerando che in Europa difficilmente ai reattori sarà concessa una
>> estensione della vita operativa oltre i 60 anni,
>
> Una volta dicevano che piu' di 40 anni di vita non sarebbero stati concessi.
> Oggi che i 40 anni sono stati o si stanno raggiungendo con molte unita',
> si e' iniziato a portare il limite a 60 anni.
> Facciamo una scommessa che quando anche i 60 anni saranno raggiunti da
> molte unita', si parlera' di portare a 80 anni la vita utile ?
>
>> tutti quei 52,6 GW nel 2050 saranno chiusi.
>
> E anche se fosse, non siamo neanche arrivatal 2025. Anche nella, non
> concessa, ipotesi che quei 52,6 GW di reattori fossero spenti
> definitivamente, ci sono piu' di 25 anni per costruire nuovi reattori.

Sì, ma i piani per costruire tutta quella potenza non ci sono e anche
considerando gli annunci fatti, non ci si arriva lo stesso...

>>> Finlandia: La Finlandia ha recentemente avviato la costruzione di un
>>> nuovo reattore nucleare e ha in programma di costruirne altri due.
>>
>> Quali reattori?
>
> <https://www.reuters.com/business/energy/fortum-considers-nordic-sites-new-nuclear-power-2024-01-22/>
>
> Loviisa, Tornio sono due siti per i nuovi reattori.

Sono ancora piani preliminari, non c'è niente di programmato.

E il reattore di cui sarebbe iniziata la costruzione dov'è?

[...]

>> Altri annunci. Sono quasi 30 anni che annunciano una "rinascita nucleare".
>
> Chi, come, quando ?
> Date e link, please.
>
> A me risulta che un impegno reale e' stato preso nel 2023.

E' dai primi anni 2000, quando hanno iniziato a commercializzare i reattori
di terza+ generazione, che parlano di una rinascita nucleare. Strano che
non lo ricordi:
https://en.wikipedia.org/wiki/Nuclear_renaissance

>> Risultato: la potenza installata nel mondo è praticamente ferma da circa 20
>> anni perché i nuovi reattori che vengono costruiti riescono a malapena a
>> sostituire i vecchi che chiudono:
>> https://pris.iaea.org/PRIS/WorldStatistics/WorldTrendNuclearPowerCapacity.aspx
>
> No, e' praticamente ferma perche' tra Germania e Giappone c'e' stato un
> costante stillicidio di reattori "spenti".
>
> Trattandosi di due paesi che avevano un nucleare di rispetto, cio' ha
> pesato. Ma la Germania ha "finito" i suoi reattori da spegnere e il
> Giappone ha invertito la rotta, con una lista di reattori che
> tornano in servizio nei prossimi anni.
>
> E' facile immaginare il risultato, ma lei gioca sui tempi lenti che sono
> naturali nel nucleare, per un ultimo anno o due di raccontare le sue
> storielle.

La chiusura anticipata dei reattori giapponesi e tedeschi ha sicuramente
inciso, ma anche senza la situazione sarebbe cambiata poco perché il punto
saliente è quello che ho scritto qui sotto:

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Feb 9, 2024, 3:09:17 PMFeb 9
to
On 08/02/2024 20:34, Luca P. wrote:
> Thu, 08 Feb 2024 16:23:40 +0000, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
>> On 2024-02-08, Luca P. <luc...@gmx.com> wrote:

8>< ----

>>> Altri annunci. Sono quasi 30 anni che annunciano una "rinascita nucleare".
>>
>> Chi, come, quando ?
>> Date e link, please.
>>
>> A me risulta che un impegno reale e' stato preso nel 2023.
>
> E' dai primi anni 2000, quando hanno iniziato a commercializzare
> i reattori di terza+ generazione, che parlano di una rinascita
> nucleare. Strano che non lo ricordi:
> https://en.wikipedia.org/wiki/Nuclear_renaissance

Certo, come c'e' anche scritto:

"Since about 2001 the term nuclear renaissance has been used to
refer to a possible nuclear power industry revival ..."

Quello che lei ha omesso e' il "POSSIBLE".
Ovvero per ventianni si e' parlato tanto, ma, a parte la Cina e
la Russia, nulla di concreto.

"Rinascimento nucleare" e' solo un titolo vuoto, tanto per
chiaccherare, generlamente tirato fuori dai rinnovabilisti
per contestarne l'ipotesi ("non l'esistenza", si badi bene,
perche' non e' esistita).

Invece, mi trovi quando mai e' stato stipulato un accordo
come cosi' descritto:

"France and around twenty other countries signed a pledge to
‘triple nuclear energy capacity from 2020 by 2050’ at
Dubai’s COP28 international gathering on Saturday."

Quando mai 20 paesi hanno annunciato un loro impegno fattivo
per la costruzione massiva di reattori nucleari ?

Questo e' avvenuto nel dicembre 2023.
Ed ero sicuro che lei avrebbe subito affermato "non si vede
nulla" gia' nel 2024, come se fosse passato un anno, quando
sono passati poco piu' di un mese.

Lei con queste tattiche, oltretutto espone la sua provenienza ...

8>< ----

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Feb 9, 2024, 3:13:40 PMFeb 9
to
On 08/02/2024 20:34, Luca P. wrote:
> Thu, 08 Feb 2024 17:17:57 +0000, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
>
>>> Anche questa trovata dei piccoli reattori a ben vedere è solo una soluzione
>>> di marketing di un settore industriale disperato che non sa più che pesci
>>> prendere. Fino a ieri dicevano che i grandi reattori erano la soluzione
>>> migliore, ora improvvisamente dicono il contrario... -LOL-
>>
>> "chi" lo diceva ?
>> Non e' che il settore nucleare risponde ad una unica fede e agenda, come e'
>> invece quella dei rinnovabilisti ...
>
> Tutta l'industria nucleare del mondo lo diceva,

Ed insiste.
Posti un link, una fonte, e vediamo chi sarebbero questi
"tutti".

> e infatti la taglia media
> dei reattori installati è sempre andata crescendo nel tempo.

Che logica: e' la stessa per cui "nessuno in Italia sta
costruendo solare termodinamico di grossa taglia ergo e'
una tecnologia deficitaria".

Se chi ha il potere decisionale (soldi e/o politica) ha finora
privilegiato il gigantismo, non e' significa in alcun modo
che TUTTI nell'industria fossero d'accordo in quella direzione!!!

Ma con chi sto dialogando ?

> L'ultima
> generazione di reattori che viene installata attualmente (terza+) parte dai
> 1000 MW in su...

E' questo per lei e' la prova provata che nella progettazione
e nella industria nucleare fossero tutti d'accordo, come tanti
balilla di fronte alle decisioni di un grande capo (fratello ?) ?

Si rende conto di esporci la sua visione della vita, con queste
logiche ?

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Feb 10, 2024, 2:54:18 AMFeb 10
to
Va beh', tagliamo corto. Vediamo cosa diceva veramente il settore:


<https://www.nrc.gov/docs/ML1802/ML18023A166.pdf>

"SMRs are capable of obtaining a strong market presence and supplying an  
increasing portion of rising energy demand over the coming decades."

Gia' quindi anni fa si parlava dei vantaggi:

* Relatively small size and modularity means lower initial capital
expenditures,  shorter   manufacturing  lead-­‐times,  and
potentially  less  risk  of  cost  overruns.  
* Modular  design  offers  better  matching  to  a  variety  of
grid  infrastructure,  has  the  ability   to  incrementally
 increase  supply,  and  offers  flexibility  in  adapting  to
changing  market   conditions.  
* SMRs  offer  improved  fabrication  and  construction  logistics.  
* SMRs  retain,  and  seek  to  enhance,  the  safety  features  of
conventional  nuclear  plants.    
Also,  as  with  conventional  nuclear  plants,  SMRs  produce
 essentially  zero  criteria  and  carbon   dioxide  emissions.  

<https://spectrum.ieee.org/downsizing-nuclear-power-plants>

"Downsizing Nuclear Power Plants Modular designs rely on
"economies of multiples" to make smaller reactors pay off big"

La logica:

"This strategy overturns the drive toward economies of scale that has
pushed nuclear designers toward ever-larger reactors since the
industry’s inception. Now the designers may instead rely on the
”economies of multiples” that accrue to the mass production of
everything from cars to iPhones."

Per questa ragione, ormai tanti anni fa, dicevo che l'EPR era un
"dinosauro", e lo scrivevo in QUESTO gruppo. Possibile che fossi
l'unico ingegnere intelligente in tutto il mondo ? Oppure e'
piu' plausibile che lei si e' inventato ad arte il:

"Tutta l'industria nucleare del mondo lo diceva ..."

sapendo che non era vero nel momento che ha cliccato "invio" ?

Anzi, e' proprio l'EPR l'esempio negativo secondo le fonti
citate:

"For example, in 2005 France’s Areva boasted that its flagship
1.65-gigawatt pressurized water reactor, the EPR, would be
completed by 2009. Now the company is admitting that faulty
materials and planning snafus have set the completion target
back to 2012 and raised the project’s estimated cost by 66 percent,
to a budget of 5.3 billion ($7.2 billion)."

Si cita Cina e Russia come esempi di SMR gia' in quei anni lontani.

Ecco un articolo del 1995 (quindi quasi 30 anni fa) sui vantaggi
dei piccoli reattori:

<https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/030645499500007F>


E su Scientific American del marzo 1986 (quasi quarantanni fa):

<https://www.jstor.org/stable/24975909>

"... a new generation of lower-power, centrally fabricated nuclear
reactors designed for inherent safety"

(Rethinking Nuclear Power di Richard K. Lester)

Il problema, come sempre, e' che non sono gli ingegneri a decidere,
ma politici, politicanti, finanziatori e quelli come lei, che poi
negano che gli sia stati consigliato diversamente.

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