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Avviata reazione di fissione autosostenuta a Vogtle 3

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Roberto Deboni DMIsr

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Mar 7, 2023, 10:04:57 PM3/7/23
to
In altre parole, la nuova unita' 3 a Vogtle e' stata accesa l'altro ieri.
Come Olkiluoto, anche questi reattori di Vogtle sembrano arrivati
al momento giusto, in un momento di in cui il prezzo del fossile
e' schizzato, anche se in questi mesi si e' un po' calmato, ma e' solo
la calma (l'occhio del ciclone) del periodo che va verso l'estate, ma
il prossimo inverno, salvo un forte intervento sulla tariffazione
dell'energia da parte dei governi, la tragedia tariffaria appena
terminata, si ripetera' ancora una volta.


Luca P.

unread,
Mar 8, 2023, 8:31:54 AM3/8/23
to
Wed, 08 Mar 2023 03:04:55 GMT, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:

> In altre parole, la nuova unita' 3 a Vogtle e' stata accesa l'altro ieri.
(...)

E ricordiamolo, questo e l'altro reattore che stanno costruendo molto
probabilmente sono gli ultimi due grandi reattori che verranno costruiti
negli Stati Uniti, visto che non ne risultano programmati altri...

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Mar 8, 2023, 6:29:09 PM3/8/23
to
Vero, e secondo me sarebbe ora che terminasse l'era dei grossi reattori
nucleari: troppo potenza concentrata che se qualcosa va storto gli
antinuclearisti ci vanno a nozze anche se alla fine l'unico danno e'
della centrale, come a Fukushima (dove il danno "oggettivo" non e' uscito
fuori dal perimetro, fissime da radiazioni a parte: disagio e morti sono
tutti imputabili ad un governo dichiaramente antinuclearista che ha voluto
esasperare gli eventi per avvantaggiare la sua agenda, e sul fatto che
i 2000 morti dovuti meramente alla evacuazione potevano essere evitati
e' proprio l'ONU a dirlo, non qualche blogger da sbarco).

E se c'e' una cultura che evita gli sprechi a livello di imprenditoria, e'
proprio quella americana. Infatti, per ottemperare agli impegno di riduzione
delle emissioni di CO2, negli Stati Uniti si e' drasticamente chiuso un
grosso numero di centrali a carbone, non poche praticamente "nuove".
La mentalita' italiana sarebbe di rottamare tutto (e' il paese delle
"rottamazioni", come se fosse una cosa intelligente da fare) e ricostruire
capacita' di generazione "ex-novo". Cosi' si fanno affari e dei retrofiting
(anche delle auto a combustione in EV) non se ne parla neanche cascasse il
mondo. Ed invece, negli Stati Uniti, la ragione per cui i grossi reattori
non sono piu' di moda e' chiarita dal Washington Post (come vedete, io
cerco sempre i "blogger da sbarco" ... ops, intendevo, fonti reputabili,
e meglio se sono critiche, perche' permettono di smontarle):

<https://www.washingtonpost.com/climate-solutions/2023/02/19/coal-nuclear-smr-modular/>

"The Biden administration envisions dozens of ‘modular’ nuclear plants
sprouting across the country. Why coal communities are so eager to be
the staging ground for the risky endeavor."

"Community leaders hope to use mined coal sites such as the Dominion
coal-burning power plant in Saint Paul, Va., for small modular
nuclear reactors."

"As Michael Hatfield scanned the landscape from atop the abandoned mine
where he once worked, he saw more than a patch of Appalachia left
behind by an energy economy in transition. He saw a launchpad for
the next nuclear age."

"The nuclear power plants Hatfield has in mind are not what you think.
No massive cooling towers, miles of concrete, expansive evacuation
zones. The nuclear industry and the Biden administration are pitching
coal communities on small, adaptable plants that promoters boast are
safer, cheaper and capable of being deployed all over the country in
the effort to cut the power sector’s contribution to climate change."

Il WP non sembra crederci, non e' convinta, ma e' costretta a riferire
cosa l'amminstrazione e molte comunita' interessate (una richiesta che
quindi arriva dal basso) hanno intenzione di fare:

"Whether small modular reactors, or SMRs, can realistically be built all
over the nation is very much in dispute. The nuclear industry has a
record of overpromising and energy scholars warn this new technology is
straining to show viability."

E purtroppo gli inserzionisti piu' importanti del WP la costringono a
usare argomenti errati. Parla di "nuova tecnologia", come se si dovesse
inventare qualcosa di nuovo. In realta' e' l'invenzione dell'acqua calda,
proprio come lei ha sottolineato: i BWR, ad esempio, sono una tecnologia
antica (ma non antiquata) e consolidata. Non c'e' nulla da sperimentare:
c'e' solo la volonta' di fare o non fare.

In quanto alle promesse eccessive dell'industria nucleare, esso dipende
da una combinazione di una ostilita' eccessiva, anche ingiusta,
combinata con opere che sono enormi e quindi richiedono non solo anni
per la costruzione, ma un tempo ancora piu' lungo di "impegno costante"
possibilmente non ostacolato da cambi di amministrazione o eventi
internazionali che mettano in dubbio la riuscita. Insomma, il costruttore
nucleare ha sempre avuto davanti a se una strada in salita, in Giappone
anche un piccolo tribunale puo' fermare tutto, altrove si bloccano i
lavori con bus pieni di manifestanti arrivati anche da migliaia di
chilometri di distanza (questo prova quando sono ricchi finanziariamente
i vari "greenpeace" e "foe", finanziati, oggi lo sappiamo con la prova,
da petrolieri).

Ebbene, perche' piccoli reattori di tecnologia consolidata, che si
possono costruire in 4 anni (basta pensare che la gettata delle
fondamenta richiede pochi giorni invece di un mese, per capire le
ragioni) dovrebbero riprodurre tutta questa ordalia ?
Terminare la costruzione entro 4 anni, significa farcela con
l'amministrazione che ha voluto il progetto, e non trovarsi ad
affrontare l'ostruzionismo disonesto di una diversa amministrazione
che abbia i verdi nella sua coalizione.

"Two demonstration projects expected to break ground, in Idaho and
Wyoming, are behind schedule and struggling with spiraling costs."

La "velina" antinuclearista si capisce da come si denigra l'idea:
due vaghi riferimenti di qualche progetto fallimentare, senza alcuna
specifica indicazione che permetta una facile verifica di cosa si
tratta. E uno e' costretto a fare delle ricerche. Credo si tratti
del procetto NuScale (Idaho Falls) e TerraPower (Kemmerer, Naughton
Coal Plant).

Ma di quanti reattori si parla ?

"Coal country is a ripe target for this experiment, with
infrastructure that can be repurposed, capable workforces and
communities eager to reclaim prominence in the energy economy.
More than 300 retired and operating coal plants in the United
States are good candidates for a nuclear conversion, according
to a recent Department of Energy report that has touched off
a frenzy of activity."

Insomma, ci sono 300 candidati.

Il tono antinuclearista di WP si individua anche nel fatto che
mena ancora il tema delle scorie nucleari.

Ora, ogni impianto SMR ne produce poche e la soluzione per
smaltire cio' che va smaltito (e non riciclato o utile per
in riuso o altri usi) lo citato giusto di recente:
e' sufficiente trivellare un pozzo profondo 3000 metri
ad ogni "mini-sito nucleare" e per tutta la vita operativa
del SMR non ci sara' mai bisogno di trasportare in giro
scorie. E a 3000 metri non c'e' falda acquifera che tenga,
non c'e' rischio di contaminazione.

Riguardo ai nuovi progetti, "primi della serie", SMR non
significa che solo quelle sono le opzioni. I BWRX sono gia'
disponibili e collaudati, in attesa che Gates e concorrenti
ristemino i loro neo-progetti.

E riguardo all'aumento dei costi: onestamente, c'e' qualche
settore che negli ultimi due anni NON ha visto esplodere i
costi.

Insomma, non facciamo lo sporco gioco canaglia di un
certo antinuclearismo che nei sondaggi chiede "Vorreste
vivere vicino ad una centrale nucleare ?" e questo senza
la domanda di controllo (la statistica seria fa domande
di controllo prima di arrivare a conclusioni):
"Vorreste vivere vicino ad una grossa centrale elettrica ?".
Parimenti, oggi tutto e' aumentato e quindi parlare di
aumenti dei costi dei nuovi progetti SMR e' ingannevole,
se vuole dare ad intendere che sia stato un problema
"specifico" di quei progetti.
Come e' ingannevole scrivere che "Negli USA non si costruira'
grossi reattori per molto tempo," usando una intonazione come
per dire che il nuovo nucleare sarebbe finito negli USA.
O peggio, che tutto il nucleare sia finito negli USA.

Naturalmente ci vuole tempo, non c'e' una bacchetta magica che
da oggi a domani faccia fiorire centinaia di cantiere:
* occorre un progetto dettagliato
* occorre l'autorizzazione del NRC
* occorre ottenere le autorizzazioni a costruire
* occorre trovare soldi e tecnici
e cosi via', prima ancora di aprire il cantiere.

E quindi dovremo sorbirci per almeno un anno, forse anche
due, che lei ci la meni che non si starebbe piu' faccendo
nucleare negli USA.

Notare che l'Italia potrebbe fare quello che negli USA ci si
sta preparando a fare con gli SMR, invece con la tecnologia
del Solare a concentrazione ... ma anche questo non passa in
Italia, nonostante ben tre consorzi industriali volessero
farlo, spendendoci 300 milioni di euro in carte e progetti.
Cui prodest ?

Se a Bruxelles, che e' un pelino meno disonesta di Roma,
hanno scoperchiato lo scandolo della corruzione da parte di
imprese energetiche del fossile, come e' la situazione a
Roma ?

Luca P.

unread,
Mar 9, 2023, 6:50:49 AM3/9/23
to
Wed, 08 Mar 2023 23:29:07 GMT, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:

> Come e' ingannevole scrivere che "Negli USA non si costruira'
> grossi reattori per molto tempo," usando una intonazione come
> per dire che il nuovo nucleare sarebbe finito negli USA.
> O peggio, che tutto il nucleare sia finito negli USA.

E' cosě. I piccoli reattori SMR sono il binario morto sul quale l'industria
nucleare morente si č indirizzata per cercare di sopravvivere come mercato
di nicchia, diventando irrilevante e marginale.

La produzione nucleare negli USA (come in gran parte del mondo) č destinata
al declino, e non saranno certo gli SMR ad invertire questa tendenza.

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Mar 9, 2023, 10:02:41 PM3/9/23
to
On 2023-03-09, Luca P. <luc...@gmx.com> wrote:
> Wed, 08 Mar 2023 23:29:07 GMT, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
>
>> Come e' ingannevole scrivere che "Negli USA non si costruira'
>> grossi reattori per molto tempo," usando una intonazione come
>> per dire che il nuovo nucleare sarebbe finito negli USA.
>> O peggio, che tutto il nucleare sia finito negli USA.
>
> E' così. I piccoli reattori SMR sono il binario morto sul quale l'industria
> nucleare morente si è indirizzata per cercare di sopravvivere come mercato
> di nicchia, diventando irrilevante e marginale.
>
> La produzione nucleare negli USA (come in gran parte del mondo) è destinata
> al declino, e non saranno certo gli SMR ad invertire questa tendenza.

Tanto per capirci, se questo e' l'andamento fino ad oggi:

anno TW·h
2011 790,20
2012 769,33
2013 789,02
2014 797,17
2015 797,18
2016 805,69
2017 804,95
2018 807,08
2019 809,41
2020 789,88
2021 778,19
2022 771,54

cosa significa "declino" e "marginale" nelle sue estrapolazioni
future del nucleare USA ?

2025 = 600 ? Di piu' ? Di meno ?
2030 = 400 ? Di piu' ? Di meno ?
2040 = 200 ? Di piu' ? Di meno ?

Oppure prospetta uno zero come l'Atom Ausstieg germanico ?

Oppure, secondo lei, la questione e' un altra, ovvero se il nucleare
non "aumenta" la sua produzione sarebbe sinonimo di "fallimentare" ?

Luca P.

unread,
Mar 10, 2023, 7:33:47 AM3/10/23
to
Fri, 10 Mar 2023 03:02:39 GMT, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:

> cosa significa "declino" e "marginale" nelle sue estrapolazioni
> future del nucleare USA ?

Beh, negli USA ci sono 93 reattori, se non ricordo male, quasi tutti degli
anni '70-'80. Gli americani sperano di riuscire a farli funzionare in gran
parte per 80 anni, ma non è detto che ci riescano.

Il declino quindi sembra certo ma nelle intenzioni degli americani dovrebbe
essere abbastanza lento.

Basta vedere le previsioni stesse dell'EIA:
https://www.eia.gov/outlooks/aeo/pdf/AEO2022_ChartLibrary_Electricity.pdf

Come ho detto sono previsioni ottimistiche per il nucleare. Da notare come
l'EIA non preveda fino al 2050 nessuna nuova potenza nucleare a parte i due
reattori già in costruzione...

MarioCPPP

unread,
Mar 10, 2023, 1:55:22 PM3/10/23
to
gli Americani hanno oggi come oggi, per le scelte fatte, un
destino incerto nel nucleare per alcuni problemi da
iperglobalizzazione che i loro decisori hanno preso in modo
poco coordinato coi pacifondai

* attualmente hanno lasciato declinare (= sparire)
un'industria delle centrifughe per arricchimento dell'uranio

* parimenti le uniche industrie di riprocessamento non sono
automatizzate ma "manuali" e inadatte a servire sia le
esigenze civili sia quelle militari

morale della favola, si sono anche loro fatti sedurre da
ROSATOM che gestisce praticamente i 3/4 delle esigenze di
combustibile un po' ovunque perché ha tutta la filiera
domestica.

Ora visto che sanzionano tutti (ma Rosatom no, chiaramente)
e visto che cmq Rosatom è parzialmente privata, ma se lo
stato (russo) gli ordina di cessare di fornire certi
clienti, DOVRÀ farlo volente o nolente, la sicurezza della
fornitura americana potrebbe dover dipendere da un
ripristino dell'industria americana domestica, e non è una
roba veloce per niente, e cmq non sarebbe necessariamente
economica in tutta l'america.

Questo perché l'America ha un'industria diversamente
QUALITATIVAMENTE molto ben messa nelle varie batterie
(quantitativamente non troppo, ma scalare in su si può
sempre fare, oltretutto buoni fornitori di materie prime
sono in continente americano, il triangolo del litio è
chile/argentina/bolivia) ed ha una tale abbondanza di
territori desertici, limpidi, a latitudini favorevoli, che
l'accoppiata FV + batterie verosimilmente sopporterebbe bene
il carico.

Litio a parte, per uso di backup anche altre tecnologie di
grande capacità (tipo le sodio zolfo) sono abbordabili in
america.
Il contesto è molto diverso da quello tedesco (che non ha
sole e non ha risorse primarie tranne la lignite). Anche la
densità di popolazione in USA non è elevata, a fronte delle
superfici disponibili.

Quindi non è detto che la messa in sicurezza delle filiera
del combustibile (o tappandosi il naso e levando sanzioni
varie, o adattandosi a strani giri, che forse per le barre
sono più complessi che limitarsi a comprare gasolio da
terzisti tipo India, o ricostruendo l'intera filiera
industriale) verrà ritenuta economica. Si sono inguaiati da
soli. Magari hanno scorte per tot tempo, ma prima o poi
dovranno metterci una pezza.


--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
MarioCPPP

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Mar 12, 2023, 9:00:39 AM3/12/23
to
On 2023-03-10, Luca P. <luc...@gmx.com> wrote:
> Fri, 10 Mar 2023 03:02:39 GMT, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
>
>> cosa significa "declino" e "marginale" nelle sue estrapolazioni
>> future del nucleare USA ?
>
> Beh, negli USA ci sono 93 reattori, se non ricordo male, quasi tutti degli
> anni '70-'80. Gli americani sperano di riuscire a farli funzionare in gran
> parte per 80 anni, ma non è detto che ci riescano.

bla, bla, bla ...

> Il declino quindi sembra certo ma nelle intenzioni degli americani dovrebbe
> essere abbastanza lento.

Quindi la sua risposta alla domanda:
--------------------------------------------------------------------------
cosa significa "declino" e "marginale" nelle sue estrapolazioni future del
nucleare USA ?

2025 = 600 ? Di piu' ? Di meno ?
2030 = 400 ? Di piu' ? Di meno ?
2040 = 200 ? Di piu' ? Di meno ?
--------------------------------------------------------------------------

e' qualcosa tipo 700 TW·h/anno ?
O forse e' piu' orientato a 650 TW·h/anno ?

> Basta vedere le previsioni stesse dell'EIA:
> https://www.eia.gov/outlooks/aeo/pdf/AEO2022_ChartLibrary_Electricity.pdf

Quale previsione ha scelto ? (nel documento c'e' ne sono svariate)

> Come ho detto sono previsioni ottimistiche per il nucleare.

Quale sarebbe ottimistica ? (citi un numero, per favore, un valore
assoluto - niente percentuali, please)

> Da notare come l'EIA non preveda fino al 2050 nessuna nuova potenza

Intende "nuova costruzione nuclaere" ...

> nucleare a parte i due reattori già in costruzione...

Intende dire che l'EIA si sta faccendo beffa dei progetti del governo
Biden ?

Luca P.

unread,
Mar 12, 2023, 12:55:00 PM3/12/23
to
Sun, 12 Mar 2023 13:00:38 GMT, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:

>> Basta vedere le previsioni stesse dell'EIA:
>> https://www.eia.gov/outlooks/aeo/pdf/AEO2022_ChartLibrary_Electricity.pdf
>
> Quale previsione ha scelto ? (nel documento c'e' ne sono svariate)

Quella di riferimento è una. Da notare che in tutti gli scenari previsti la
produzione nucleare cala.

>> Come ho detto sono previsioni ottimistiche per il nucleare.
>
> Quale sarebbe ottimistica ? (citi un numero, per favore, un valore
> assoluto - niente percentuali, please)

Sono tutte ottimistiche perché basate su una durata delle vecchie centrali
molto lunga.

>> Da notare come l'EIA non preveda fino al 2050 nessuna nuova potenza
>
> Intende "nuova costruzione nuclaere" ...
>
>> nucleare a parte i due reattori già in costruzione...
>
> Intende dire che l'EIA si sta faccendo beffa dei progetti del governo
> Biden ?

Quali progetti? Gli SMR? Evidentemente anche all'EIA sanno che è una
buffonata senza futuro...

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Mar 13, 2023, 11:35:25 AM3/13/23
to
Quindi, in tutto il giro di parole sue, significa che il declino
lento del nucleare americano si esplicita in 650 TW·h "ottimistiche"
tra 20 anni ?

E che tutto il progetto SMR (della decina di progetti privati in corso,
il governo si limita a "finanziare") non si concretizzera' in nulla ?
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