"Luca P." ha scritto nel messaggio
news:bfv9luhxycr6$.1mexmkxbks8n9.dlg@40tude.net...
Tue, 21 Feb 2012 15:20:43 +0100, Alex P. ha scritto:
> Ma l'aspetto importante è che utilizzando la linea di reprocessing
> integrata nell'impianto sono riusciti a separare e tirar fuori facilmente
> quasi tutto l'uranio presente nei sali. Quindi se in quei sali ci fosse
> stato U233 ad alta purezza (come è possibile ottenere modificando la
> posizione delle barre di grafite o usando due fluidi separati) sarebbe
> stato possibile estrarlo senza nessun problema, anche se tu insisti
> assurdamente a dire che è impossibile.
Infatti *è* praticamente IMPOSSIBILE, in generale per un ciclo al torio a
maggior ragione
per un reattore a combustibile liquido
per le semplici ragioni che : 1) in nessun punto viene separato chimicamente
l' uranio (tutti gli isotopi) completamente da solo, ma inevitabilmente per
affinità
chimica via fluorizzazione anche un po' di nettunio e plutonio, 2) l' uranio
233 cmq prodotto per quanto poco possa rimanere nel reattore è di pessima
qualità per usi militari ed è praticamente impossibile da trattare al di
fuori dell' ambiente molto contaminato del reattore, 3) a differenza dei
reattori a combustibile solido che hanno barre dedicate allo scopo, l'
uranio fissile prodotto è omogeneamente disperso nel reattore (ad uno o due
fluidi è completamente irrilevante) per cui dovresti trattare l' intero
volume del reattore per estrarre anche piccole quantità di (inutile)
materiale, 4) le tecnologie di sepazione del plutonio, a differenza del
purex per le barre di combustibile irraggiato, sono molto + inefficienti che
la separazione del torio dall' uranio per cui anche introducendo uranio
naturale non si arriverebbe praticamente a nulla
>>Quindi, è ovviamente possibile creare, estrarre e selezionare nuovo
>>materiale fissile seguendo semplicemente le procedure standard di questo
>>tipo di reattori.
>
> Non dice "separato all' esterno del reattore" è questo che credo tu non
> capisca ed è invece la discriminante principale vs reattore tradizionale :
> tutto il U-233, che è cmq largamente contaminato dal 232 ed è quindi
> inservibile ad usi militari (ne bastano appena pochi %), viene separato
> come
> uranio all' interno del mini impianto del reattore ed immediatamente
> ri-inniettato nel reattore. In nessun momento esiste mai un eccesso di
> U-233
> (come avviene per il plutonio ritrattato con processi acquosi) che può
> essere estratto completamente dal reattore
>Guarda che i reattori mica hanno una "vita propria"; sono strumenti al
>servizio degli esseri umani che li usano.
>Se la volontà di chi usa il reattore è quella di creare U233 ad alti
>livelli di purezza, tirarlo fuori e metterlo da parte, con questo tipo di
>reattori PUO` farlo in modo efficiente. Punto. Tutto il resto sono
>chiacchere.
Non lo puoi "tirare fuori" a tuo piacimento, già e difficile farlo in un
reattore tradizionale con barre dedicate figuriamoci in un reattore omogeneo
a combustibile liquido, di complicheresti inutilmente la vita e otterresti
alla fine un pessimo risultato perchè il tuo uranio fissile sarebbe cmq
irrimediabilmente contaminato
[...]
>> In pratica una soluzione che prevede di lasciare intoccato il
>> combustibile
>> del reattore addirittura per decenni riducendo al minimo le attività di
>> reprocessing e limitandosi ad aggiungere ogni tanto un po' di U235.
>> Guarda caso hanno cercato di eliminare proprio i due "discriminanti" che
>> ho
>> citato in precedenza (accesso al combustibile e attività di reprocessing)
>> in modo da cercare di rendere più "presentabile" questo tipo di reattori.
>> A me sembra un po' forzata come soluzione, comunque dimostra chiaramente
>> che le caratteristiche dei reattori autofertilizzanti sono percepite come
>> un problema in ambito di proliferazione nucleare.
>
> Non più presentabile, ma semplicemente non + "legali", il ritrattamento
> era
> a quel punto vietato in Usa, non così altrove
>Vietato perché a rischio proliferazione, spero che tu lo abbia capito.
Credo che tu non abbia capito quello che ho scritto, non ho mai supportato
l' uso del MOX e il riciclo del plutonio che pure si fa ancora oggi in
alcuni Paesi anche europei, detto questo la ragione di un MSR semplicemente
convertitore semplifica di molto il progetto del reattore e permette di
esistere anche in Usa la cui legislazione ovviamente (erano gli anni '70 e
nessuno era consapevole di questa tecnologia, nè forse nemmeno dell' uso del
torio)
non distingue tra i vari cicli e/o
combustibili, l' enfasi allora era sugli autofertilizzanti veloci
>>C'è scritto sul sito dei tizi che progettano quei reattori; dicono di
>>poter
>>tirar fuori elementi pesanti come il torio-229, il bismuto-213 o il
>>plutonio-238, il tutto per usi medici o industriali
>>Spiegami come sarebbe possibile tirar fuori questi elementi e non l'U233 o
>>il Pu239.
>
> Perchè a parte il Pu-238 (applicazione molto di nicchia) molti dei
> prodotti
> citati sono prodotti di fissione gassosi e nobili che vengono estratti per
> semplice bubbling
> dell' elio ed esternamente stoccati, una volta raffreddati e decaduti
> possono essere utilizzate per i più disparati usi civili o industriali. La
> separazione dell' uranio e dei transuranici è un processo completamente
> differente.
>Mi sembra che ti stai arrampicando sugli specchi.
Non direi per nulla,c'è un' enorme differenza e potenzialità tra un reattore
a comb liquido vs solido per la possibilità di eliminare continuamente on
line almeno i gas di fissione e i metalali nobili (come xeno, kripton,
ecc...) alcuni di questi dopo opportuno raffreddamento e seprazione
sarebbero perfettamente utili anche per usi medici o industriali come il
molibdeno o il bismuto per la cura del cancro.
[...]
>>
http://nuclearweaponarchive.org/Nwfaq/Nfaq6.html
>
>>U235 - 0.16 fissions/sec-kg
>>U233 - 0.47 fissions/sec-kg
>>U232 - 720 fissions-sec/kg
> ....
> Appunto una miscela di U-232 e 233 è enormemente più rischiosa che una
> all'
> uranio o al plutonio fortemente arricchito
>La contaminazione da U232 nei casi peggiori a stento raggiunge l'1%,
>altrimenti di solito sta ben al di sotto.
> qundi nel caso delle fissioni spontanee ha una bassa influenza.
veramente è molto semplice arrivare ad alcuni % particolarmente in un
reattore omogeneo a combustibile liquido non moderato quindi non spettro +
veloce, ad ogni modo non mi sembra questo l' argomento essenziale, quanto
invece quello dell' alta produzione di gamma di qualsiasi u-233 cmq prodotto
e contaminato anche risibilmente dal 232, sia per motivi di separazione che
di facile monitoraggio esterno
Il mio parere è ovviamente poco importante ma faccio ad es. presente quale
sia invece il parere del prof Rubbia a proposito
http://energy.nobelprize.org/reports/rubbia_report.pdf
http://energy2050.se/uploads/files/rubbia2.pdf
" Instead the breeding reaction on Thorium is largely immune
from proliferation risks;
- the three main elements of the discharge, if chemically
separated, namely U, Np and Pu (Pu-238) exclude the
feasibility of an explosive device (CM= critical mass),
- The long duration of the fuel cycle (10 y) permits to keep
it sealed under international control, avoiding an illegal
insertion of any other possible bomb-like materials "
" Grenthe also asked if one could really neglect nuclear proliferation in
the thorium cycle.
Rubbia´s answer was that it is very unlikely that a bomb would ever be
constructed based on
thorium because of the appearance of gamma emitting nuclides in the decay
chain after U-232
(life time 68.9 years) which is produced in addition to U-233. The contact
dose rate of 30 kg
of U-233 with 2 x10-3 of U-232 is practically asymptotic after a few years
and it is then about
72 Sv/hour, which corresponds to a 50% lethal dose after 5 minutes exposure
to the bare mass.
It is evident that contact fabrication of such an engine is impossible and
it cannot be
transported without very heavy shielding, much too heavy for a weapon to be
carried for
instance on a rocket."
Che è esattamente quello che io
ho affermato, ovvero :
anche se l' u-233 è di per sè
un ottimo combustibile nucleare, l' uranio 233 cmq contaminato dal 232 è
molto peggio del plutonio (o l' uranio arricchito) da un reattore
tradizionale. e richiede una pesante integrazione nel ritrattamento del
cobustibile come l' integral fast reactor - attenzione che qui il contesto è
sempre quello dei reattori a comb solido, non liquido
Vedi anche nello stesso doc tab. 2, una presenza anche solo di pochi ppm
produce circa 10 volte la radiazione nociva persino per una sfera schermata
che l' equivalente in plutonio "reactr grade", cosa che lo rende non solo
evidentemente enormemente più difficile da trattare al di fuori di una cella
pesantemente schermata come il reattore stesso, ma anche molto più banale da
individuare. è questa una pesante discriminante.
> Volevo solo rimarcare, come ho detto fin dall'inizio, che il problema
> della
> proliferazione riguarda principalmente la tecnologia utilizzata più che il
> tipo di combustibile. E i reattori che ti piacciono tanto, gli MSR, sono a
> pieno titolo parte di quel problema, fattene una ragione.
Ripeto ancora che una totale sciocchezza, libero ovviamente di
pensarlo/sostenerlo, la mia conclusione, nonchè quella di qualunque esperto
compreso il prof Rubbia, è esattamente l' opposta, non solo l' uranio 233
prodotto è di pessima qualità e si trova omogeneamente disperso nel reattore
(MSR, ad uno o due fluidi è completamente irrilevante in quanto reattore
omogeneo), ma un ciclo basato sul torio (con o senza MSR) evita almeno a
regime anche le due tecnologie più rischiose dal punto di vista della
proliferazione, ovvero l' arricchimento dell' uranio e la separazione del
plutonio. Ragion per cui il governo Usa lo scartarono a favore degli
autofertilizzanti veloci al plutonio e perchè in tempi più recenti ad es. l'
India che pure ha un programma al torio ha realizzato il suo arsenale
nucleare con tecnologie all' uranio/plutonio