Tornato a casa ho verificato cosa ci fosse di diverso ed effettivamente in
alto su uno c'� scritto Attestazione, sull'altro Ricevuta. Ma per il resto
sono identici, compreso il timbro postale � identico (tranne che per una
cifra, che credo sia il numero progressivo di pagina, o di timbro, non so).
Ora non discuto sul mio errore, per� non vi sembra esagerato non accettare
la Ricevuta timbrata regolarmente e pretendere l'Attestazione??
Sono sicuro che alla fine la mia pratica finisce a marcire insieme ad altre
mille e che ci sia l'attestazione o la ricevuta non gliene frega pi� a
nessuno :-/
>Ora non discuto sul mio errore, per� non vi sembra esagerato non accettare
>la Ricevuta timbrata regolarmente e pretendere l'Attestazione??
La ricevuta e' quella che ti tieni tu, la attestazione e' quella che
dai a chi la richiede.
Benvenuto nella burocrazia, dove ogni virgola ha il suo significato.
--
Byebye from Verona, Italy
Bernardo Rossi b.r...@tin.it
Dissento. L'impiegato ha ben fatto.
Se e' prevista l'allegazione dell'attestazione (come e' normale che sia)
e avesse accettato in suo luogo la ricevuta, l'OP (o altri) avrebbero
potuto utilizzare l'attestazione per altra analoga pratica, sottraendosi
cosi' al relativo pagamento.
>Benvenuto nella burocrazia, dove ogni virgola ha il suo significato.
in questo caso ha una logica: la differenza tra attestazione e
ricevuta serve ad evitare che tu possa fare DUE pratiche pagando
furbescamente UNA sola volta.
E' cosi'.
Quindi ora vorresti imporre all'ufficio accettante di verificare anche
quei dati?
Il nome del versante puo' ben essere quello di un'agenzia che svolge le
pratiche per conto dei propri committenti.
>Con lo *stesso* numero tra ricevuta e attestazione?
certo, mica devono andare a controllare se ha lo stesso numero
dell'altra ricevuta. Sai che appesantimento? E poi posso pagare ora e
fare la pratica fra sei mesi.
>Trascurando la circostanza che il versamento porta presumibilmente il nome del
>versante ed una causale riferita alla pratica...
Capita spesso di fare due pratiche uguali a distanza di mesi
>E fra sei mesi verificano.
>(e si presuppone che le "pratiche" abbiano protocolli diversi)
>
il numero di protocollo della pratica � una cosa
il numero di protocollo del pagamento � un'altra
>>Capita spesso di fare due pratiche uguali a distanza di mesi
>Le pratiche possono avere scopi simili, ma non possono essere *uguali*
se vieni in studio da me te ne faccio fare (volentieri) qualcuna e poi
mi dirai se sei ancora della stessa idea
>>il numero di protocollo del pagamento � un'altra
>In caso di pagamento non parlerei di "numero do protocollo", comunque
>l'�incrocio dei dati � cosa possibile.
>
� possibile se gestito telematicamente, ma una pratica per la quale
devi pagare con un bollettino postale non pu� essere telematica
(tranne qualche rarissimo caso).
Per eliminare la carta e passare al flusso digitale � necessaria una
rivoluzione. Se ci� avviene, gli adempimenti per il cittadino
crescono: si deve attrezzare con un pc collegato ad internet,
scaricare il programma, compilare la pratica da solo senza nessuno che
lo possa correggere al momento della presentazione e altro che ora non
mi viene in mente.
Presentare l'attestazione anzich� la ricevuta costa solo un po' di
attenzione.
>Due pratiche *uguali*?
>Stessa data, stesso protocollo, stesso tema, stesse persone/societ� coinvolte,
>stesso uffcio, stesso responsabile del procedimento...
dove vuoi arrivare? cosa centra con il numero del pagamento impresso
dall'ufficio postale?
>Ma questo non pu� costituire, a mio parere, causa "giustificata" di blocco del
>processo amministrativo.
giustificata o no, i soldi devono esserci
>Potrebbe esserlo l'accertato, mancato o truffaldino pagamento.
accertato a posteriori
>Ma qui il pagamento � stato effettuato, ed � stata anche fornita prova.
>
Quella che tu chiami prova � una delle due ricevute dello stesso
bollettino che fa si prova, ma non nel momento in cui presenti la
pratica alla pubblica amministrazione.
La "ricevuta" � per te. Devi conservarla nel caso in cui qualcuno in
futuro venga a chiederti di fornire la prova del pagamento. E' un
secondo originale, che spetta a te.
Il punto � che la pubblica amministrazione non va a verificare negli
archivi delle poste se li stai truffando o no. Anche se volesse
effettuare il controllo, questo potrebbe essere solo a posteriori,
dopo che � passato del tempo con costi per la verifica e altri costi
per il recupero dell'importo eventualmente truffato.
Il sistema attestazione-ricevuta funziona bene: � immediato e
praticamente non comporta perdite di tempo (e conseguentemente di
denaro).
>Sei tu che hai parlato di pratiche uguali...
>Io non voglio arrivare da nessuna parte.
ok, non sono stato correto: come minimo differiscono per il numero di
protocollo anche se sostanzialmente uguali. Ma questo cosa c'entra con
il discorso su ricevuta e attestazione? non capisco.
>>Trascurando la circostanza che il versamento porta presumibilmente il nome del
>>versante ed una causale riferita alla pratica...
>
>Capita spesso di fare due pratiche uguali a distanza di mesi
Capita spesso di fare pratiche analoghe, con stessa causale, riferite
agli stessi soggetti e con spesa identica, anche a distanza di mesi.
(mi sa che ti sei arrampicato sugli specchi ;-))
> Se e' prevista l'allegazione dell'attestazione (come e' normale che sia)
> e avesse accettato in suo luogo la ricevuta, l'OP (o altri) avrebbero
> potuto utilizzare l'attestazione per altra analoga pratica, sottraendosi
> cosi' al relativo pagamento.
Se l'episodio fosse capitato a me, e mi fosse stata fornita *questa*
spiegazione, avrei compreso il motivo del comportamento dell'impiegato.
Se pero' mi fose stato detto solo "TORNI CON L'ATTESTAZIONE" (cosi' come
e' stato riportato) senza alcuna altra motivazione, molto probabilmente mi
sarei inca$$ato come una bestia, maledicendo l'impiegato per la sua
ottusaggine.
Costa tanto migliorare la comunicazione?
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ab...@newsland.it
>Se pero' mi fose stato detto solo "TORNI CON L'ATTESTAZIONE" (cosi' come
>Costa tanto migliorare la comunicazione?
Dato che non sono costretti a farlo, non sentono di doverlo fare.
Molti funzionari della pubblica amministrazione non hanno la
percezione del porprio comportamento e del proprio lavoro.
Questo perch� per loro il cittadino non � un cliente. Mi spiego
meglio: un commerciante per portare a casa lo stipendio deve avere dei
clienti ed � quindi costretto ad avere dei buoni rapporti con loro.
Il dipendente pubblico invece ha lo stipendio assicurato, che tratti
bene o male i cittadini, che le pratiche vengano terminate o no, per
lui le cose non cambiano: il giorno 27 ricever� comunque lo stipendio.
Se poi aggiungiamo l'organizzazione scadenrte dell'ambiente in cui
lavorano, cerrti superiori che li trattano come dei servi e magari
qualche problemuccio a casa, otteniamo quello che viene percepito dal
cittadino come uno stronzo a volte anche incazzato.
Ma il cittadino cosa c'entra con i problemi del funzionario pubblico?
Perch� deve farne le spese lui?
L'unico modo per essere trattati con rispetto � presentare pratiche
perfette in modo che non abbiano niente da ridire.
Fate bene i compiti, senn� quando li correggono ...frusta!
>>L'unico modo per essere trattati con rispetto � presentare pratiche
>>perfette in modo che non abbiano niente da ridire.
>Oppure adoperarsi, attraverso "semplici" segnalazioni, per tentare di cambiare
>lo stato delle cose.
appunto, tentare.....
si, era implicito nella mia affermazione