Discutendo del piu' e del meno con degli amici ho
potuto notare come la scritta "pagabili a vista al portatore"
(o equivalente) non compaia in alcun modo nelle Euro
banconote.
Cosa implica cio? Se prima (con le lire) ero creditore
verso la Banca d'Italia di un "pezzettino" d'oro, che
avrei potuto (mooolto, mooolto in teoria) andare a riprendermi
riconsegnando la banconota (con tanto di firma del
Governatore della Banca d'Italia). In cambio quindi avrei
ottenuto un qualcosa di valore "reale" (l'oro ha delle
caratteristiche che lo rendono oggettivamente prezioso).
E questo comunque indipendentemente dall'oro (se non
ricordo male nella storia si sono utilizzati sistemi monetari
basati sulle cose piu' assurde, incluso tabacco e spezie).
Leggevo da qualche parte su internet della teoria che il valore
della moneta lo fa chi la accetta e non chi la batte. Giustamente,
se un giorno tutte le persone si mettessero d'accordo e non
accettassero "pezzi di carta" in cambio di beni e/o servizi,
il valore dell' Euro (o di qualsiasi altra moneta) sarebbe
nullo. Una cosa simile mi pare successe all'epoca Nixon
in USA, quando i produttori di petrolia arabi non volevano
essere piu' pagati in carta.
Ora mi domando: qual e', quindi, il valore "reale" delle
banconote Euro? Possibile che io abbia in mano solo un
pezzo di carta colorato? Siamo entrati probabilmente nella
teoria in cui il valore del denaro e' puramente convenzionale?
(oddio, non che prima fosse diversamente, visto che mi immagino
le risate degli impiegati della Banca d'Italia alla mia richiesta di
convertire in oro la mia banconota).
PS: ho trovato ancora un altro supermercato in Francia
(oltre a quello segnalato tempo fa) che non accetta banconote
da 200 e 500 Euro. Se questa e' la "fiducia" che accordiamo
all' Euro...
&
> Cosa implica cio? Se prima (con le lire) ero creditore
> verso la Banca d'Italia di un "pezzettino" d'oro, che
> avrei potuto (mooolto, mooolto in teoria) andare a riprendermi
[cut]
La convertibilita' delle banconote in oro in Italia non esiste piu' dal
1935, quella frase era un rimasuglio dei tempi "antichi". Per quello che ne
so ad oggi in nessuno stato importante tale possibilita' esiste (gli Usa
hanno eliminato la convertibilita' nel 1971 e credo siano stati gli ultimi).
Ciao.
--
Legge di Murphy 8^ Corollario: I cretini sono sempre piu' ingegnosi
delle precauzioni che si prendono per impedirgli di nuocere.
>PS: ho trovato ancora un altro supermercato in Francia
>(oltre a quello segnalato tempo fa) che non accetta banconote
>da 200 e 500 Euro. Se questa e' la "fiducia" che accordiamo
>all' Euro...
non è fiducia, è praticità per poter dare il resto. Al punto ristoro
del maggior centro commerciale di Genova al massimo accettano
banconote da 50 euro.
E qui la domanda a tutti: la legge che dice in proposito? Ovvero, se
devo pagare X e pago con una banconota che vale Y, di quanto Y può
essere maggiore di X perchè il venditore la debba accettare? Oppure il
venditore può rifiutare (in teoria dico) il pagamento se non riesco a
dargli la cifra giusta (adducendo per es. di non avere resto da dare)?
[cut]
> E qui la domanda a tutti: la legge che dice in proposito? Ovvero, se
> devo pagare X e pago con una banconota che vale Y, di quanto Y può
> essere maggiore di X perchè il venditore la debba accettare? Oppure il
> venditore può rifiutare (in teoria dico) il pagamento se non riesco a
> dargli la cifra giusta (adducendo per es. di non avere resto da dare)?
Per legge e' obbligatorio accettare le banconote di qualsiasi taglio, anche
per piccole spese. Ovviamente non e' obbligatorio tenere in cassa denaro
sufficiente per dare il resto, per cui...
>Per legge e' obbligatorio accettare le banconote di qualsiasi taglio, anche
>per piccole spese. Ovviamente non e' obbligatorio tenere in cassa denaro
>sufficiente per dare il resto, per cui...
Per cui le due affermazioni che hai fatto si contraddicono: come posso
essere obbligato a accettare una banconota di taglio elevato e non ad
avere il resto corrispondente? Non se ne esce.
Ciao.
Mettila così, possono chiederti di andare in cassa centrale a farti dare
il resto. Lì al bancone ti metti comodo e aspetti giusto quei 40/50 minuti:
il tempo in cui una commessa andrà nella più vicina banca a cambiare la
banconota. Credo che se tu fossi disposto ad aspettare non avresti nessun
problema a farti accettare la banconota da 500 euro.
PS: Secondo me chi va a fare la spesa con solo una banconota da 500 euro
nel portafoglio è un'enorme testa di cazzo il cui unico scopo e rompere le
palle
alla gente che lavora nel supermercato suddetto. Se mai mi capitasse tra le
mani una banconota così grossa la prima cosa che farei è andare a cambiarla,
anche solo per evitare di girare con un milione di vecchie lire in tasca....
Fra
Infatti, mi pare di ricordare che fu proprio Nixon su pressione
dei Paesi Arabi (ma posso sbagliare).
A maggior ragione ripropongo la domanda: qual e' il
vero valore del mio "pezzo di carta"?
&
Guarda che una famiglia di 4 persone che fa la spesa settimanale ci mette
poco ad arrivare a 200 euro. Pagare con una banconota da 500 mi
sembra del tutto normale a quel punto. Senza contare che un centro
commerciale ha quasi piu' liquidita' di una banca...
E poi perche' uno deve essere testa di cazzo: magari lo sara' di piu'
chi ha ritenuto metterle in libera circolazione.
> Se mai mi capitasse tra le
> mani una banconota cosě grossa la prima cosa che farei č andare a
cambiarla,
> anche solo per evitare di girare con un milione di vecchie lire in
tasca....
Appunto, visto che devo fare spesa la vado a cambiare li'. Perche'
fare due volte la file (alla banca e alla cassa)?
&
Sino a che e' a valore legale, quello scritto sulla banconota:)
--
Pino ( Il Vecchio )
Non datemi consigli, sono BRAVISSIMO a sbagliare da solo.
Anche per me è normalissimo. Infatti rifiutare una banconota da 500 euro
per pagare un conto da 200 è assurdo almeno tanto quanto pagare un conto
da 50 euro con una banconota sempre da 500 :-)
Io mi riferivo ai pirla (e ce ne sono...) che tanto per rompere le palle
cercano
di pagare 20 euro con una banconota da 500 :-)
Ma a te è mai capitato di vederti rifiutare 500 euro per saldare un conto da
200? Mi sembrerebbe alquanto strano!
Fra
> Leggevo da qualche parte su internet della teoria che il valore
> della moneta lo fa chi la accetta e non chi la batte. Giustamente,
> se un giorno tutte le persone si mettessero d'accordo e non
> accettassero "pezzi di carta" in cambio di beni e/o servizi,
> il valore dell' Euro (o di qualsiasi altra moneta) sarebbe
> nullo.
No, semplicemente sarebbero fuorilegge.
> (oddio, non che prima fosse diversamente, visto che mi immagino
> le risate degli impiegati della Banca d'Italia alla mia richiesta di
> convertire in oro la mia banconota).
La legge non lo consente, l'ultima a ritirare la possibilita' di cambiare le
banconote in oro e' stata appunto la FED USA quando la Francia .nc.zz.t. con
loro ha minacciato di portare tutti i dollari delle riserve per farsele
cambiare, gli USA non avevano abbastanza oro per farlo.
Saluti.
Stefano.
> E qui la domanda a tutti: la legge che dice in proposito? Ovvero, se
> devo pagare X e pago con una banconota che vale Y, di quanto Y può
> essere maggiore di X perchè il venditore la debba accettare?
Il potere liberatorio delle banconote e' illimitato. Se il creditore rifiuta
la banconota rimane il credito che il debitore saldera quando gli pare.
Questo e' quello che si e' concluso qualche mese fa in un thread a tal
proposito.
Saluti.
Stefano.
> E poi perche' uno deve essere testa di cazzo: magari lo sara' di piu'
> chi ha ritenuto metterle in libera circolazione.
Esistono anche le banconote da 10mila dollari se e' per questo. Ma di fatto
i tagli oltre una certa misura servono perche' e' piu' comodo tenerli nei
forzieri delle riserve monetarie.
Saluti.
Stefano.
> Sottoscrivo: le banconote da 200/500 euro hanno senso solo per
> malavitosi, evasori e tangentisti vari.
Ed alle banche centrali per tenere le riserve in valuta pregiata.
Saluti.
Stefano.
Come usare una banconota da 50 euro per pagare 0,31 euro. Mi e' capitato un
cliente cosi' 2 giorni fa.
Saluti.
Stefano.
> che io sappia dice solo che per ogni taglio non si puň dare in
> pagamento piů di un certo numero di pezzi, numero che varia in
> funzione del valore della moneta, ma credo valga solo per le monete
> metalliche
Con l'euro il limite per il potere liberatorio delle monete e' di 50
complessive (fra tutti i tagli).
Saluti.
Stefano.
io ricordo che la francia minacciò di richiedere la conversione in oro di
tutti i dollari che possedeva
--
Pialbo
Recensore di www.iccp.altervista.org
"Piu' estendo l'isola della mia conoscenza, piu' scopro aumentare
la linea costiera della mia ignoranza. "
Quindi avevano battuto piu' moneta di quella
consentita?
&
No, a me non e' mai capitato di pagare con
una banconota da 500.
&
Quindi se dovesse esserci un giorno un ipotetico
cambio della legge (che so io a seguito di un colpo
di Stato o di una invasione di un Paese straniero),
il mio denaro potrebbe valere quanto la carta su cui
e' stampato?
&
> Quindi se dovesse esserci un giorno un ipotetico
> cambio della legge (che so io a seguito di un colpo
> di Stato o di una invasione di un Paese straniero),
> il mio denaro potrebbe valere quanto la carta su cui
> e' stampato?
In quei casi difficilmente la banca centrale potra' agire in qualunque
direzione.
In ogni caso con l'Euro hai il vantaggio di poterlo comunque spendere un un
pezzo di mondo non piccolo. Non solo in Europa ma anche in Sud America, in
Africa e qualche zona anche asiatica.
Con la lira al massimo andavi in Vaticano ed a San Marino.
Saluti.
Stefano.
> io ricordo che la francia minacciò di richiedere la conversione in
> oro di tutti i dollari che possedeva
Io non lo ricordo ma l'ho studiato. E gli USA non avevano abbastanza oro per
farlo.
Saluti.
Stefano.
> Dalle mie parti i buoni commercianti in casi del genere
> dicono: <<non fa niente, mi paghi la prossima volta>>.
Dipende da quante vendite di quell'importo hai in un giorno. Purtroppo io ne
ho abbastanza. Poi ho anche spese 1000 volte piu' grandi, ma quelle sono
meno frequenti.
Saluti.
Stefano.
> Quindi avevano battuto piu' moneta di quella
> consentita?
Come tutte le banche centrali.
Saluti.
Stefano.
Ovvio che si:(
Oro e diamanti hanno sempre un valore:)
non è che io lo ricordo perchè l'ho letto sul giornale; non ero ancora nato
all'epoca! ;-)
non sarebbe la prima volta che succede!
in germania non a caso usavano le banconote come carta da parati, perchè più
economiche...
Quali caratteristiche, di grazia?
--
Questo io penso
Ippo Phil
_____________
Non si svaluta, ad esempio
E' chimicamente inerte (e non mi sembra
una proprieta' da poco). Non esistono
molti materiali cosi'.
&
> non č che io lo ricordo perchč l'ho letto sul giornale; non ero
> ancora nato all'epoca! ;-)
Ahh, ecco. Io se non ero nato stavo nascendo (dipende dalla data).
Saluti.
Stefano.
> Quali caratteristiche, di grazia?
La rarita'.
Saluti.
Stefano.
> Non si svaluta, ad esempio
Non e' corretto, dall'epoca dei romani in qua l'oro ha perso parecchio
valore perche' se ne e' trovato altro. Perdendo parte della rarita' perde
parte del valore.
Saluti.
Stefano.
Ovviamente si, ma non si svaluta come la carta moneta:))
> Ovviamente si, ma non si svaluta come la carta moneta:))
La carta nell'anno che precede le elezioni presidenziali negli USA va alle
stelle. E la moneta l'hanno fatta con il nikel che ci hanno tolto
dall'abbigliamento.
Saluti.
Stefano.
> > Quali caratteristiche, di grazia?
>
> La rarita'.
La rarità non basta a giustificarne il valore.
Devi aggiungerci l'utilità.
Non tutti lo sanno ma la stragrande quantità d'oro non è usato in
gioielleria, ma per applicazioni industriali. I microchips del tuo computer,
ad esempio, sono collegati con microscopici fili d'oro ai piedini che
sporgono dal suo package. Un buon interruttore o un buon connettore sono
sempre placcati in oro. Si possono fare migliaia di esempi analoghi.
Discorso applicabile anche ad altri materiali. Ad esempio il platino è
usatissimo come catalizzatore in molte industrie chimiche (e credo anche nel
catalizzore delle auto).
Ciao.
--
Roberto Rosoni
<roberto...@liberoLock.it> (Remove the Lock in your replies)
Nessun albero è` stato abbattuto per scrivere questa Tagline.
Dipende se ti serve o meno un materiale cosi... Il valore dell'oro non
e' _reale_, ma convenzionale...
Se l'oro si trovasse in abbondanza (e quindi a
bassissimo costo) le sue applicazioni sarebbero
innumerevoli.
Non e' ovviamente applicato (e quindi non c'e' richiesta
come dici tu) solo perche' e' relativamente raro e
quindi costoso (e quindi nessuna persona sana di
mente la utilizzerebbe per applicazioni industriali
perche' ne porterebbe il costo alle stelle).
Per me l'oro ha un valore intrinseco. Ha delle proprieta'
chimico-fisiche straordinarie.
&
Per me ha valore il letame (cit: "Dai diamanti non nasce niente...").
Quel "Per me" fa in modo che siamo d'accordo, credo :-)
No, perche' di letame se ne produce a quintalate.
(con qualche sforzo anche personalmente: un mezzo kilo
buono al giorno o anche di piu').
Non altrettanto l'oro.
Del resto se gli alchimisti del medioevo spendevano
non so quanto tempo alla ricerca della pietra filosofale
un motivo ci sara'.
Perche' se l'oro non ha valore intrinseco i sistemi monetari
non si basavano sull'alluminio o sul ferro? In genere tutti
i sistemi monetari del passato si basavano su qualcosa che
aveva un certo valore.
Quanto costa il letame?
Il "per me" era relativo (cioe' per me vale molto perche'
saprei come utilizzare in vari modi le sue straordinarie
proprieta'), comunque vedo che la maggior parte della
gente la pensa come me visto che non getta l'oro nei
cassonetti (come l'alluminio ad esempio) o dai ferrivecchi.
Questo mi fa concludere che abbia un valore intrinseco
(anche se la maggior parte della gente non si rende
conto magari del perche' debba valere cosi' tanto).
&
Sono curioso: vuoi dirmi che i sistemi monetari si basavano sull'oro
per via delle sue proprieta' chimiche? Per cosa utilizzavano l'oro nel
medioevo, a parte la produzione di gioielli? Senza ironia, sono
veramente curioso.
>Quanto costa il letame?
A parte che quella del letame era una boutade, se parli di "valore
intrinseco" e poi di "costi", non ci siamo capiti... Il "prezzo" di un
bene e' una convenzione... Un morto di fame su un deserto potrebbe
pagare molto piu' caro un pezzo di pane che un lingotto d'oro.
>Il "per me" era relativo (cioe' per me vale molto perche'
>saprei come utilizzare in vari modi le sue straordinarie
>proprieta'), comunque vedo che la maggior parte della
>gente la pensa come me visto che non getta l'oro nei
>cassonetti (come l'alluminio ad esempio) o dai ferrivecchi.
A me dell'oro non frega niente, ma non lo butterei via, perche' in
questa societa' lo potrei barattare o vendere per poter acquistare
cose per me piu' importanti/interessanti.
Tra i filatelici, ci sono dei francobolli che hanno quotazioni
elevatissime, ma qual e' il loro valore intrinseco?
> Sono curioso: vuoi dirmi che i sistemi monetari si basavano sull'oro
> per via delle sue proprieta' chimiche? Per cosa utilizzavano l'oro nel
> medioevo, a parte la produzione di gioielli?
Non ho idea, ma la mia domanda e': perche' proprio l'oro?
E non il ferro?
A caldo mi vengono in mente due possibili risposte:
1) il ferro e' abbondante (quindi non ci si possono fare monete
senno' si inflaziona subito)
2) il ferro si ossida, quindi dopo qualche anno la tua moneta e'
da buttare. Quindi le proprieta' chimiche c'entrano in qualche modo.
> A parte che quella del letame era una boutade, se parli di "valore
> intrinseco" e poi di "costi", non ci siamo capiti... Il "prezzo" di un
> bene e' una convenzione... Un morto di fame su un deserto potrebbe
> pagare molto piu' caro un pezzo di pane che un lingotto d'oro.
Appunto: e' l' esempio di Galbraith nella sua "storia dell'economia",
solo che lui usa acqua e diamanti. E lo riprende da un altro economista
classico che adesso non ricordo.
L'acqua ha un valore assoluto, ma e' vanificato dalla sua abbondanza.
Pero' non capisco cosa c'entra ora questo discorso. Per via del
letame? E' lo stesso. Il valore del letame e' vanificato dalla sua
abbondanza. L'oro non e' che sia cosi' abbondante rispetto agli
usi che se ne potrebbero fare.
> A me dell'oro non frega niente, ma non lo butterei via, perche' in
> questa societa' lo potrei barattare o vendere per poter acquistare
> cose per me piu' importanti/interessanti.
Appunto, il fatto che lo consideri "barattabile" significa che deve
avere un qualche valore.
> Tra i filatelici, ci sono dei francobolli che hanno quotazioni
> elevatissime, ma qual e' il loro valore intrinseco?
Zero. Sono pezzi di carta. Come la nostra carta moneta. Quello
si' che e' un valore convenzionale.
Comunque sulle proprieta' intrinseche dell'oro e del suo utilizzo
come moneta guardati questo:
http://www.marxists.org/italiano/marx-engels/1859/criticaep/2-4.htm
&
C'entrano per il conio delle monete, ma se fosse come dici tu ora che
ci scambiamo dei pezzi di carta (e, in futuro, dei bit), l'oro
dovrebbe aver perso il suo valore... Invece ce l'ha ancora: secondo
me, e' esclusivamente una convenzione (ovviamente, finche' ci sara'
gente che accetta il fatto che l'oro ha valore, l'oro continuera' a
valere...)
>Pero' non capisco cosa c'entra ora questo discorso. Per via del
>letame? E' lo stesso. Il valore del letame e' vanificato dalla sua
>abbondanza. L'oro non e' che sia cosi' abbondante rispetto agli
>usi che se ne potrebbero fare.
Il punto e' questo: una merce e' preziosa quando e' rara e richiesta.
Queste due condizioni (la rarita' ed il fatto di essere richiesta) non
sono pero' sufficienti per dire che il prodotto ha un "valore
intrinseco"... Almeno, non per il significato che io do ad intrinseco
(forse e' su questo che non ci capiamo)
>> A me dell'oro non frega niente, ma non lo butterei via, perche' in
>> questa societa' lo potrei barattare o vendere per poter acquistare
>> cose per me piu' importanti/interessanti.
>
>Appunto, il fatto che lo consideri "barattabile" significa che deve
>avere un qualche valore.
Valore convenzionale, che fa si' che anche se a me non serve, trovero'
altre persone disposte ad accettarlo.
>> Tra i filatelici, ci sono dei francobolli che hanno quotazioni
>> elevatissime, ma qual e' il loro valore intrinseco?
>
>Zero. Sono pezzi di carta. Come la nostra carta moneta. Quello
>si' che e' un valore convenzionale.
Umh... vediamo se ora riusciamo a capirci: In un mondo solo di
filatelici, un Penny Black avrebbe un valore intrinseco?
>Comunque sulle proprieta' intrinseche dell'oro e del suo utilizzo
>come moneta guardati questo:
>
>http://www.marxists.org/italiano/marx-engels/1859/criticaep/2-4.htm
Lo leggero' appena posso: sembra interessante (e non solo la pagina
che mi hai indicato).
> Invece ce l'ha ancora: secondo
> me, e' esclusivamente una convenzione (ovviamente, finche' ci sara'
> gente che accetta il fatto che l'oro ha valore, l'oro continuera' a
> valere...)
No. L'oro ha valore per la sua ampia applicabilità, ed è utilizzato come
base di valore per la sua incorruttibilità.
E non è neanche un materiale così di valore. Ci sono molti metalli che
valgono di più, il platino ed il palladio ad esempio, o il radio.
Se prendi il Sole 24 Ore trovi le quotazioni quotidiane di moltissimi
metalli.
Ciao.
--
Roberto Rosoni
<roberto...@liberoLock.it> (Remove the Lock in your replies)
L'oro non è tutto nella vita: ci sono anche i diamanti. (Paperon de' Paperoni)
Coma faceva osservare giustamente il Rosoni non e' solo l'oro
ad avere questa proprieta'. Pero' l'oro e' quello meno raro (tra
questi) e il piu' lavorabile: forse e' proprio per questo che
se ne giustifica il suo impiego come sistema monetario
(in passato).
> Valore convenzionale, che fa si' che anche se a me non serve, trovero'
> altre persone disposte ad accettarlo.
Ma proprio perche' queste persone ne riconoscono una utilita'
e quindi gli danno un valore assoluto.
Pero' forse capisco ora cosa intendi per "valore intrinseco",
il fatto che non abbia valore per te ma tramite questo (come
oggetto di scambio) ci puoi ottenere cose di valore.
> >> Tra i filatelici, ci sono dei francobolli che hanno quotazioni
> >> elevatissime, ma qual e' il loro valore intrinseco?
> >
> >Zero. Sono pezzi di carta. Come la nostra carta moneta. Quello
> >si' che e' un valore convenzionale.
>
> Umh... vediamo se ora riusciamo a capirci: In un mondo solo di
> filatelici, un Penny Black avrebbe un valore intrinseco?
Non credo, cioe' non dal mio punto di vista. In ogni caso quello
e' un valore che io chiamo "convenzionale".
Mettiamola cosi: basta un fiammifero e il valore del tuo Penny
Black a quanto scende?
Invece l'oro e', a tutti i fini pratici, indistruttibile ed immutabile.
Il suo valore, in questo senso e' assoluto. Non c'e' fiammifero che
tenga (ne' usura, ne' altro, a parte l'acqua regia e qualche altra
piccola diavoleria).
&
Sono a conoscenza delle proprieta' dell'oro, ma ero fermamente
convinto che il fatto che fosse storicamente prezioso fosse slegato
dalla sua utilita' pratica, ma dipendesse quasi esclusivamente dalla
sua "bellezza estetica" (anche perche' mi immagino i Romani, o gli
Egizi, intenti a costruire gioielli e monili, piuttosto che jack per
le cuffie stereo...).
Dovro' sicuramente informarmi di piu': grazie ancora.
PS: ovviamente se scopriro' che avevo ragione io mi incazzero' come
una biscia... :-)