Google Groups no longer supports new Usenet posts or subscriptions. Historical content remains viewable.
Dismiss

Perche' siete tutti contro Altroconsumo?

1,154 views
Skip to first unread message

sandra

unread,
Sep 2, 1997, 3:00:00 AM9/2/97
to

On Tue, 02 Sep 1997 13:35:44 +0200, Sergio Bertini
<sergio....@netit.alcatel.it> wrote:

>Vorrei pero' chiedervi come mai ho letto
>messaggi solamente negativi rivolti
>verso la rivista ALtroconsumo-Movimento Consumatori.
>
>Mi spiegate dunque quali solo i motivi
>di questa vostra repulsione verso
>il movimento?

Non si tratta di "repulsione" ma di contestazione a fatti precisi che
dimostrano la mancanza di trasparenza e la totale ambiguita' di
Altroconsumo.
Provero' a spiegarmi, partendo proprio dalle tue affermazioni.

Nel precedente messaggio scrivi di essere "socio di una rivista di
tutela dei consumatori", mentre in questo parli di
Altroconsumo-Movimento consumatori.

Non e' certo tua la responsabilita' di tanta confusione!! :-)
Infatti questa ambiguita' e voluta (da parte di Altroconsumo)
disinformazione e' proprio uno dei punti piu' oscuri e inaccettabili
di questa organizzazione.

Non si puo' essere "soci" di una rivista: si puo' esserne abbonati,
cioe' semplici clienti che pagano per ricevere delle pubblicazioni.
Si diventa invece soci del Comitato Consumatori Altroconsumo (il
Movimento Consumatori e' un'altra associazione che non ha nulla a che
fare con Altroconsumo) e, questo, senza mai ricevere alcuna
informazione su cio' che comporta!

I soci, quelli veri di una VERA associazione, hanno ben altri diritti
che quello di ricevere (quando avviene) qualche risposta ai propri
quesiti! I soci SONO l'associazione, ne decidono le iniziative,
esercitano l'elettorato attivo e passivo (eleggono i dirigenti e
possono farsi eleggere tali), ecc....

Tu, invece - e come te anche la stragrande maggioranza degli abbonati
di Altroconsumo - neppure sai come si chiama l'associazione di cui fai
parte!

Altroconsumo invece e' una societa' commerciale che pubblica e vende
una rivista.

Oltretutto e' gia' stata condannata dal Garante per la pubblicita'
ingannevole (vai al sito http://www.agcm.it e potrai trovare le
sentenze integrali) sia per gli omaggi che per uno sconto
pubblicizzato ma .... INESISTENTE.
Hai mai letto una sola riga in proposito sulla rivista??

E questa sarebbe tutela dei consumatori!!?

Concludo con una osservazione: gli abbonati ad Altroconsumo sono circa
400.000. La vita associativa e' del tutto inesistente - considera che
solo a marzo 97 e' stato concesso per statuto, il diritto di voto a
tutti; ma non ti illudere: solo ogni 5 anni, per posta, su una lista
di candidati bloccata che e' decisa in camera caritatis da 2 o 3
persone al massimo! - , non sono mai state fatte riunioni, assemblee,
ecc.. Ne' c'e' alcuna volonta' di iniziare questa strada.
Eppure, i 400.000 clienti di Altroconsumo vengono mostrati e "usati"
come veri soci quando il Comitato Consumatori si presenta nelle sedi
dove vengono prese decisioni importanti: Ministeri, Enel, Telecom,
ecc..

Sai perche'? Perche' se non "dimostri" di avere tanti soci, non conti
nulla.
Ma quali interessi rappresentano veramente i dirigenti del Comitato
Altroconsumo??

Fammi sapere cosa ne pensi.

Ciao,
Sandra

E' trasparenza questa?? E' accettabile che una organizzazione che

sandra

unread,
Sep 3, 1997, 3:00:00 AM9/3/97
to

On Wed, 03 Sep 1997 10:22:43 +0200, Sergio Bertini


>Ma tu, non sarai di qualche associazione di produttori ehh :-))))
>Scherzo, ovviamente.
>
>Fammi allora un esempio di qualche associazione che tuteli
>veramente il consumatore.

Ce ne sono tante in Italia! Il problema e' che da oltre trent'anni a
questa parte sono cresciute senza un quadro normativo chiaro. Solo in
questi mesi il Parlamento sta approvando un disegno di legge che
riconoscera' il ruolo delle associazioni di consumatori nel nostro
paese, stabilendo i requisiti che devono possedere: autonomia e
indipendenza, soci VERI, statuto democratico, chiara indicazione delle
quote associative realmente pagate dagli aderenti, ecc...

A proposito! Sai dirmi a quanto ammonta la quota associativa del
Comitato Consumatori??
Sono pronta a scommettere quello che vuoi sul fatto che non lo sai !

Fino ad oggi, chiunque ha potuto (e puo' tuttora) creare una
qualsiasi associazione e definirla di "tutela dei consumatori" !!
Possono farlo spontaneamente i cittadini, certo, ma anche i partiti o,
sotto "mentite spoglie" gli stessi gruppi produttori e/o industriali!!

I sindacati lo hanno gia' fatto: Cgil = Federconsumatori, Cisl =
Adiconsum, Uil = Adoc.

Le associazioni dei consumatori DEVONO essere autonome da qualunque
altra organizzazione o potere, altrimenti come minimo si verificano
dei conflitti di interesse che immobilizzano tutto. Per non parlare,
ovviamente, degli interessi mascherati che possono celarsi dietro
l'immagine pubblica di difesa dei diritti dei consumatori.

E' per questo che bisogna stare attenti e, soprattutto se e'
fermamente convinti della assoluta necessita' di un movimento
organizzato dei consumatori e degli utenti anche Italia (io lo sono!),
non ci si deve accontentare dell'apparenza......

Ciao,
Sandra


P.S.: come te, sono tuttora una abbonata ad Altroconsumo e socia del
Comitato di cui sono stata anche dirigente (da questa posizione, per
anni, ho denunciato e contestato le questioni di cui stiamo parlando e
altre ancora).
Credo che sia un preciso diritto-dovere di tutti noi (soci)
comportarci come tali e pretendere di poter esercitare questo ruolo a
pieno titolo.

>
>Ciao
>Sergio


sandra

unread,
Sep 6, 1997, 3:00:00 AM9/6/97
to

On Sat, 06 Sep 1997 11:21:03 GMT, m...@iol.it (MamoŽ) wrote:

>C'č qualche interesse del Comitato Consumatori Altroconsumo con la Banca
>Popolare Commercio & Industria?
>Magari un semplice rapporto privilegiato tra cliente ed istituto bancario?

Non so dirti nulla al riguardo. Da quel che ne so io fino all'anno
scorso erano clienti dell'Istituto Bancario S.Paolo di Torino.
>
>Lo chiedo perchč, a fronte di numerose -documentate- irregolaritŕ del citato
>Istituto verso i clienti (da me segnalate al CCA), ho come l'impressione di una
>illogica ricerca di giustificazioni (molte campate in aria) da parte del CCA
>medesimo.
>
Mi fai venire in mente un episodio di due anni fa, quando come
responsabile regionale del Comitato volevo intervenire nei confronti
delle organizzazioni dei "bagnini" (una vera potenza in
Emilia-Romagna!!) per varie questioni, non ultima la non emissione di
scontrini fiscali, la palese costituzione di un loro "cartello" che
impediva la concorrenza e, quindi, una libera scelta da parte degli
utenti, lo squilibrio fra quanto essi pagano di canone (poche migliaia
di lire al metro quadro all'anno per sfruttare la spiaggia che e' un
bene demaniale, cioe' di TUTTI) e i prezzi applicati sul noleggio dei
singoli ombrelloni e relativo spazio-persona, ecc....

Fui "invitata" a non continuare perche' quella dei gestori di
stabilimenti balneari e' una "importante categoria economica"! :-(((

Sandra

Simone

unread,
Sep 7, 1997, 3:00:00 AM9/7/97
to

una volta san...@mbox.queen.it (sandra ) ha scritto


/Fui "invitata" a non continuare perche' quella dei gestori di
/stabilimenti balneari e' una "importante categoria economica"! :-(((

/Sandra

cavolo...nemmono fossero qualche milione di bagnini....
domani parte la disdetta dell'abbonamento

simone

Sergio Bertini

unread,
Sep 9, 1997, 3:00:00 AM9/9/97
to

sandra wrote:

Ciao Sandra



> A proposito! Sai dirmi a quanto ammonta la quota associativa del
> Comitato Consumatori??
> Sono pronta a scommettere quello che vuoi sul fatto che non lo sai !

Grazie per avermi dato del "defic......te".
Perche' mai mi chiedi una cosa del genere,
e perche' credi che una persona che neppure
conosci non sappia cosa paga di abbonamento ad una "rivista"?
O sei sempre cosi' aggressiva di natura?

Forse la domanda nasce dal fatto che AltroConsumo
addebita automaticamente il costo dell'abbonamento?
(come nel mio caso)
O forse perche' quest'anno c'e' stato un aumento?

> P.S.: come te, sono tuttora una abbonata ad Altroconsumo e socia del
> Comitato di cui sono stata anche dirigente (da questa posizione, per
> anni, ho denunciato e contestato le questioni di cui stiamo parlando e
> altre ancora).

Pero' non mi hai risposto ad una domanda in cui ti chiedevo
se l'associazione che qui' chiamo "movimento dei consumatori",
di cui si diventa automaticamente soci sottoscrivendo
l'abbonamento alla rivista Altro Consumo, sia
effettivamente una cosa a parte o in definitiva
dipenda ancora da chi gestisce la rivista.

Ciao
Sergio

E.Tantimonaco

unread,
Sep 12, 1997, 3:00:00 AM9/12/97
to

la mia e' gia' partita da piu' di quattro anni!
ed e' da quattro anni che piu' o meno un mese si e un mese no, ricevo
le loro buste con la dicitura "ULTIMO AVVISO"....
Magari fosse l'ultimo!
E poi... sto fatto di indicarti la quota associativa trimestrale
tramite domiciliazione bancaria e non dirti chiaramente quanto ti
viene a costare un anno di associazione mi sembra un po' una mossa
per non farti capire in un sol colpo quanto hai da spendere!
Da una rivista che si occupa di trasparenze & diritti da parte dei
consumatori mi dembra un atteggiamento contradditorio...
Per me possono continuare ad aspettare il mio rinnovo ma non hanno
la benche' minima speranza che cio' possa avvenire!

---------------------------------------------------------------------
/ / / / / Enzo Tantimonaco | Remove NOSPAM from address...
/ / / / / TORINO (ITALY) | http://www.inrete.it/sat/
=====================================================================

Gerry

unread,
Oct 12, 1997, 3:00:00 AM10/12/97
to

Salve a tutti.
Mi riferisco alla discussione su Altro Consumo, rivista a cui ero un
tempo abbonato ma da cui mi sono dissociato e mai piu' abbonato
perche' li ho trovati molto insistenti e pretendono il pagamento
tramite RID bancario).
Premesso cio' mi stupisco alquanto delle cose dette in termini di
trasparenza ed aggressivita' della rivista: sembra utilizzare le
stesse 'armi' delle aziende commerciali che continuamente denuncia.
Beh non mi pare affatto coerente. In realta' le critiche espresso
comincio un po' a condividerle.
Ma non ci puo' creare una associazione a parte?
Ciao a tutti.
Gerry

On Tue, 09 Sep 1997 16:28:10 GMT, san...@mbox.queen.it (sandra )
wrote:

|>On Tue, 09 Sep 1997 13:43:50 +0200, Sergio Bertini


|><sergio....@netit.alcatel.it> wrote:
|>
|>
|>>Grazie per avermi dato del "defic......te".
|>>Perche' mai mi chiedi una cosa del genere,
|>>e perche' credi che una persona che neppure
|>>conosci non sappia cosa paga di abbonamento ad una "rivista"?
|>>O sei sempre cosi' aggressiva di natura?
|>

|>Caro Sergio mi spiace molto per questo equivoco! Dovevo certamente
|>inserire uno smile per dare il giusto senso della frase di cui sopra.
|>
|>Certamente non mi sono spiegata bene perche' non intendevo parlare del
|>costo dell'abbonamento alla rivista ma della specifica quota
|>associativa! Nessuno e' disattento o, peggio, "defic...te" se non sa
|>questo, per la semplice ragione che NON viene mai comunicato ne' da
|>Altroconsumo, ne' dal Comitato Consumatori.
|>
|>E' quindi impossibile per ognuno di noi sapere a quanto ammonta la
|>quota parte dell'abbonamento riservata all'associazione!!


|>
|>
|>>Pero' non mi hai risposto ad una domanda in cui ti chiedevo
|>>se l'associazione che qui' chiamo "movimento dei consumatori",
|>>di cui si diventa automaticamente soci sottoscrivendo
|>>l'abbonamento alla rivista Altro Consumo, sia
|>>effettivamente una cosa a parte o in definitiva
|>>dipenda ancora da chi gestisce la rivista.
|>

|>Altroconsumo fino all'89 era la rivista DEL Comitato Difesa
|>Consumatori. In quell'anno la testata fu venduta ad un gruppo di
|>organizzazioni belghe. Oggi il Comitato ha una piccolissima
|>partecipazione nella societa' denominata Editoriale Altroconsumo srl,
|>mentre tutto il resto (almeno era questa la situazione nel 94-95)
|>appartiene a Conseur (gruppo di societa' che cura la vendita delle
|>riviste - tipo Altroconsumo - in vari paesi europei).
|>
|>Il Comitato e' una associazione senza fini di lucro. L'Editoriale e'
|>una srl.
|>Questa distinzione deve essere netta!
|>Un conto e' organizzare le cose in modo che l'associazione stabilisca
|>una certa quota associativa che comprende anche il costo di SUE
|>pubblicazioni (per informare i soci, ecc..) che poi gli aderenti
|>ricevono dal momento in cui aderiscono. Tutt'altro conto è vendere
|>abbonamenti che comprendono una (sconosciuta) quota associativa!
|>
|>Perche' ci sia "associazione" devono esserci dei soci che hanno un
|>rapporto diretto con la stessa: contribuiscono al suo sostegno
|>economico (con la quota associativa) e alla sua gestione (partecipando
|>alla vita associativa: elettorato attivo e passivo, ecc..).
|>
|>Chi sottoscrive la proposta di Altroconsumo e' un semplice
|>abbonato-cliente che, oggi, al massimo puo' votare una volta ogni 5
|>anni!
|>
|>E chi resta abbonato solo per 4 anni o meno?? Non ha diritto di voto??
|>
|>La piena partecipazione dei soci non e' un optional, non credi?!
|>
|>Ciao, :-))
|>Sandra
|>
|>
|>>
|>>Ciao
|>>Sergio
|>

_______________
Ciao da Gerry ger...@geocities.com
Sono gradite pertinenti risposte via e-mail
Togli/delete NOSPAM
Non sempre l'uomo e' all'altezza dell'umanita'.
Io ci provo sempre, pero'.

Remo Petritoli

unread,
Oct 15, 1997, 3:00:00 AM10/15/97
to

On Sun, 12 Oct 1997 00:21:33 GMT, ger...@NOSPAMgeocities.com (Gerry)
wrote:

> Salve a tutti.
> Mi riferisco alla discussione su Altro Consumo, rivista a cui ero un
> tempo abbonato ma da cui mi sono dissociato e mai piu' abbonato
> perche' li ho trovati molto insistenti e pretendono il pagamento
> tramite RID bancario).
> Premesso cio' mi stupisco alquanto delle cose dette in termini di
> trasparenza ed aggressivita' della rivista: sembra utilizzare le
> stesse 'armi' delle aziende commerciali che continuamente denuncia.
> Beh non mi pare affatto coerente. In realta' le critiche espresso
> comincio un po' a condividerle.
> Ma non ci puo' creare una associazione a parte?
> Ciao a tutti.
> Gerry

Anch'io sono stato abbonato ad Altroconsumo (dal 90 al 94), poi
ho smesso soprattutto per la loro insistenza sul pagamento tramite
domiciliazione bancaria.

La richiesta evidentemente nasconde il dolo: una volta dato
l'incarico alla banca e' normale dimenticarsene e quindi
possono contare su un rinnovo automatico, senza che l'utente
abbia modo di riflettere se val la pena pagare ancora.

Tutt'ora seguito ad essere perseguitato da inviti ad abbonarmi,
ne ho cestinato uno qualche giorno fa. Mi fa rabbia vedere la
loro insistenza ed il cercare di attirare gli allocchi offrendo
pacottiglia varia molto scadente (penne, databank ecc).

Una rivista che veramente voglia tutelare i consumatori non
dovrebbe adottare trucchi tanto meschini, lasciandoli a quelli
che si propongono di raggirare i consumatori.

C'e' qualche rivista veramente utile ai consumatori?

--
Remo

Ho deciso di piacere soltanto a chi mi rassomiglia (Chamfort)
ATTTENZIONE: per rispondere togliere la "x" dal mio indirizzo

Luciano

unread,
Oct 15, 1997, 3:00:00 AM10/15/97
to

Il Wed, 15 Oct 1997 05:11:21 GMT, Remo Petritoli <xpetr...@usa.net>
ha scritto:


>Anch'io sono stato abbonato ad Altroconsumo (dal 90 al 94), poi
>ho smesso soprattutto per la loro insistenza sul pagamento tramite
>domiciliazione bancaria.
>

>Tutt'ora seguito ad essere perseguitato da inviti ad abbonarmi,


>ne ho cestinato uno qualche giorno fa. Mi fa rabbia vedere la
>loro insistenza ed il cercare di attirare gli allocchi offrendo
>pacottiglia varia molto scadente (penne, databank ecc).


Anch'io ho disdetto l'abbonamento per lo stesso motivo , ma li ho
diffidati ad eliminare il mio nominativo dalle loro (chiamiamole
cosi') mailing-list a mente della legge sulla privacy . Ed in effetti
non ho piu' ricevuto alcuna altra pubblicita' da parte loro.
Ciao

Luciano
elledi@*ld*iname.com (rimuovere *ld* ecc ecc)

Giovanni

unread,
Oct 15, 1997, 3:00:00 AM10/15/97
to

Scusate l'intromissione.
Qualche tempo fa avevo messo un annuncio in questo NG per sapere quali
riviste esistono sulla tutela dei consumatori.
Di "Altroconsumo" ne avevo solo sentito vagamente parlare.
Purtroppo, da quanto dite, anche questa non sembra tuteli molto il
consumatore !!!
Gli interessi sono sempre molti, difficili da superare, verso un
impresa disinteressata in questo settore.
Posto anche che esista un altra rivista migliore, in che modo ci si
puo' garantire sulla buona fede ?
E' un po' la storia di chi controlla il controllore !

Comunque mi associo alla domanda di Remo sul voler sapere qualcosa sul
panorama di tali riviste.

Grazie
Giovanni

Enr

unread,
Oct 16, 1997, 3:00:00 AM10/16/97
to

On Wed, 15 Oct 1997 05:11:21 GMT, Remo Petritoli <xpetr...@usa.net>
wrote:


>C'e' qualche rivista veramente utile ai consumatori?


Che ne pensate del Salvagente ?

Enr

.GrendeneR

unread,
Oct 19, 1997, 3:00:00 AM10/19/97
to

On Wed, 15 Oct 1997 05:11:21 GMT, Remo Petritoli <xpetr...@usa.net> wrote:


>C'e' qualche rivista veramente utile ai consumatori?

Pensavo di abbonarmi a Altroconsumo, ma fui dissuaso da loro stessi perche'
contemporaneamente mi inviarono (come avevano individuato il mio nominativo non so) la
solita pubblicita' insistente con tanto di gadget per allocchi.

Ho trovato una rivista interessante (I CARE abbinato a Il Chicco di Senape) che parla, tra
l'altro, di CONSUMO CRITICO.
Premetto che alcuni articoli hanno un taglio politico di sinistra (a volte non condivido
le argomentazioni, ma per lo meno riportano in modo chiaro fatti spesso tralasciati dai
piu' diffusi organi di informazione) .
In ogni caso viene messo in evidenza come il consumatore possa e debba recitare una parte
attiva nel mercato, tramite lo strumento piu' convincente per chi vende e produce: la
scelta finale per i propri acquisti.
La rivista promuove alcuni principi attraverso i quali effetuare tale scelta.
Condivisibili o meno (io li condivido) questi sono principalmente:
- preferire prodotti rispettosi dell'ambiente (imballaggi ridotti, materiali non
inquinanti, ecc.)
- orientarsi su aziende che rispettano i diritti dei lavoratori (produrre in certi paesi
del sud del mondo dove il costo del lavoro e' irrisorio perche' effettuato da minorenni o
in condizioni si quasi schiavitu' ha come conseguenze l'impoverimento ulteriore di tali
paesi ma anche dell'economia dei paesi consumatori)
- preferire aziende che informino in piu' trasparente possibile il consumatore

Tutto cio' spesso si traduce in scegliere tra il meno peggio.
Ad esempio un articolo sulle compagnie petrolifere illustrava le varie maialate
(corruzioni, disboscamenti massicci, inquinamenti...) da loro commesse, per cui emergeva
che il danno minore era fatto dalla Q8 perche' distributore-produttore 'indipendente'
(estrae solo dal territorio del Kuwait).
Ancora: il mercato del caffe' ha un giro d'affari enorme (dovrebbe essere secondo solo a
quello del petrolio, non so in base a quali parametri, escludendo droga e armi), e di
conseguenza un giro di interessi illeciti proporzionale. Consumare caffe' del circuito
'Equo e Solidale' o della Transfair dovrebbe garantire che non venga finanziata una catena
di produzione-distribuzione che passa per mafie locali, sfruttamento lavoro minorile e
altro.

Capisco che tutto cio' puo' sembrare demagogico, ma l'importante e' discutere di questi
argomenti e capire che il modo in cui si 'consuma' ha risvolti su problemi economici,
ambientali e sociali.


Dimenticavo: ho ricevuto 3 numeri di I CARE gratuitamente dopo una adesione alla campagna
'scarpe giuste' rivolta contro alcune politiche economiche di Nike e Reebook.
Ora mi sono abbonato a Il Chicco di Senape + I CARE con versamento di 25.000 su
ccp 12553566 - Cooperazione Nord-Sud - P.zza delle Vettovaglie, 18 - 56126 Pisa
causale: abbonamento Il Chicco di Senape + I CARE

Dovrebbe esserci uno spazio su www al seguente url (non ho ancora controllato):
http://www.citinv.it/pubblicazioni/ilchiccodisenape
----------------------------------
Grendene Roberto
e-mail address altered to avoid auto-mailed spam.
Remove _nospamplease to reply.
----------------------------------

Massimo Luciani

unread,
Oct 19, 1997, 3:00:00 AM10/19/97
to

Simone <poetast...@SPAMNObigfoot.com> wrote in article
<628mbu$e...@server-b.cs.interbusiness.it>...
> scusate...ma per disdire basta una telefonata o devo far anche una
> raccomandata?

Quando si tratta di abbonamenti a riviste, e' sufficiente non pagare,
visto che generalmente il rinnovo deve essere fatto esplicitamente.

> in rete mica si troivano poi i test sui prodotti tipo quelli di
> altroconsumo?

Su questo non ti so dire.
--
Ciao :-)
Massimo

Nell'indirizzo, sostituire DIESPAMMERS con MC1258
In the address, replace DIESPAMMERS with MC1258


Simone

unread,
Oct 21, 1997, 3:00:00 AM10/21/97
to

una volta "Massimo Luciani" <DIESP...@mclink.it> ha scritto
/Simone <poetast...@SPAMNObigfoot.com> wrote in article
/<628mbu$e...@server-b.cs.interbusiness.it>...
/> scusate...ma per disdire basta una telefonata o devo far anche una
/> raccomandata?

/ Quando si tratta di abbonamenti a riviste, e' sufficiente non pagare,
/visto che generalmente il rinnovo deve essere fatto esplicitamente.

/> in rete mica si troivano poi i test sui prodotti tipo quelli di
/> altroconsumo?

/ Su questo non ti so dire.
/--
/ Ciao :-)
/ Massimo

/ Nell'indirizzo, sostituire DIESPAMMERS con MC1258
/ In the address, replace DIESPAMMERS with MC1258


Simone

unread,
Oct 21, 1997, 3:00:00 AM10/21/97
to

una volta "Massimo Luciani" <DIESP...@mclink.it> ha scritto
/Simone <poetast...@SPAMNObigfoot.com> wrote in article
/<628mbu$e...@server-b.cs.interbusiness.it>...
/> scusate...ma per disdire basta una telefonata o devo far anche una
/> raccomandata?

/ Quando si tratta di abbonamenti a riviste, e' sufficiente non pagare,
/visto che generalmente il rinnovo deve essere fatto esplicitamente.

e con altroconsumo c'è il casino della delega di pagamento alla banca...

simone


Gerry

unread,
Oct 22, 1997, 3:00:00 AM10/22/97
to

Ho letto la "post" sotto riportata e mi sembra una cosa molto
interessante a patto che le informazioni lette vengano diffusamente
utilizzate da tutti per orientare i consumi. Beh, forse in quest'epoca
di consumismo di massa e' veramente l'unica cosa da fare: orientare i
propri acquisti per orientare il modo di produrre/offrire beni e
servizi più o meno ecologici e/o salvaguardanti la nostra e le
generazioni future.
Anche senza bisogno di abbonarsi alla rivista nel nostro piccolo forse
possiamo far montare a poco a poco un orientamento di "gusti" che la
legge di mercato trasformera' in "dictat" (si scrive cosi'?) per le
aziende produttrici.
Ciao a tutti.

X-Signature: Principale

_______________


Sono gradite pertinenti risposte via e-mail
Togli/delete NOSPAM
Non sempre l'uomo e' all'altezza dell'umanita'.

Ci si avvicina provandoci.
.

Leonardo Sapuppo

unread,
Oct 24, 1997, 3:00:00 AM10/24/97
to

Simone <poetast...@SPAMNObigfoot.com> scritto nell'articolo
<62j831$5...@server-b.cs.interbusiness.it>...
Calma !
Mi sembra che si stia uscendo dal seminato !
Dunque, Altroconsumo avra' sicuramente i suoi difetti, ma cerchiamo di non
attribuirgli
anche quelli che non ha.
La delega di pagamento alla banca non e' obbligatoria; come sempre in
questi casi e' fatta solo con il consenso dell'interessato.

Per quanto riguarda poi l'oggetto (perche' tutti contro) vorrei ricordare
che il vero problema di Altroconsumo e' che si presenta come 'Associazione'
con la pretesa di rappresentare consumatori, ma lo statuto e la gestione
stessa sono fatte in modo tale da impedire ogni forma di democrazia
interna.
Nelle recenti elezioni del Comitato Direttivo (o come altro si chiama),
c'era UNA SOLA lista di candidati !
Saranno anche tutte persone degnissime, ma ...

Per quanto riguarda la rivista, poi, secondo me nulla da eccepire: i tests
sono accurati e le conclusioni chiare. Anche Soldi & Diritti e' fatta
abbastanza bene; e Soldi Sette (che pero' ho solo sfogliato saltuariamente
da amici), per quel poco che ne capisco mi sembra interessante.

--
Beppe,
per gentile concessione di:
Leonardo Sapuppo
Firenze (IT)
l.sa...@fi.flashnet.it

Enr

unread,
Oct 24, 1997, 3:00:00 AM10/24/97
to

On Tue, 21 Oct 1997 11:15:38 GMT, stla...@mbox.vol.it (Giovanni)
wrote:


>>Ma il Salvagente, settimanale dei diritti dei consumatori, non lo
>>conoscete?
>
>No, dimmi qualcosa.
>Come si fa a trovarlo e come e' fatto.
>

Semplicissimo: si trova in edicola ogni settimana (esce il giovedì).
Il Salvagente si propone come "settimanale dei diritti dei consumi e
delle scelte" e costa 2.500 lire. Secondo me è interessante. Ma devo
precisare che il mio punto di vista e' particolare, visto che
collaboro alla rivista :-)
In queste settimane, regala dei libretti sui consumi domestici e non
solo (risparmio energetico, casa ecologica, alimentazione, pubblicità,
ecc.).

Enr


.GrendeneR

unread,
Oct 25, 1997, 3:00:00 AM10/25/97
to

On Fri, 24 Oct 1997 23:37:42 GMT, packy...@mailbox.media.it (Viola) wrote:

>la rivista "Il Salvagente" settimanale dei diritti, dei consumi e
>delle scelte , costa £ 2.000 ed esce il giovedi' in edicola (ma si
>puo' ricevere anche in abbonamento.
>Io la trovo ottima dal punto di vista della difesa del cittadino -
>consumatore .

Lo provero'.

> ... ricevo lo stesso gadget ( se non interessa si puo' sempre gettarlo via ).

ARGHHHH!!!
I gadget mi stanno sul _gozzo_ (eufemismo).
Vada che siano in allegato a riviste generiche, ma non lo accetto per riviste che tutelano
il consumatore per i seguenti motivi:

1) Non e' un regalo, e' un costo: lo paghi acquistando la rivista. 'in omaggio con
l'abbonamento avrete x,y,z' e' solo uno slogan. Che poi il tutto venga recuperato perche'
il gadget fa crescere gli abbonati e dunque riduce il prezzo finale del prodotto mi pare
una stronzata: se proprio bisogna investire per aumentare/mantenere gli utili, che si
investa in qualita' del prodotto: se non si aumenteranno gli abbonati, si aumentera' il
prezzo mantenendo pero' i clienti perche' soddisfatti dal prodotto (e non dai regalini
idioti).

2) Una rivista orientata al consumatore dovrebbe 'educarlo' a consumare: potrebbe dirgli
che prodotti non biodegradabili o con imballaggi inutili non fanno altro che aumentare la
discarica di rifiuti che prossimamante potrebbe aprire una succursale sotto casa sua,
oppure potrebbe dirgli di leggere (e come leggere) le etichetta dei vari prodotti, ecc.
In questa ottica DOVREBBE dirgli che il gadget e' un 'rinforzo positivo' nel meccanismo di
fidelizzazione del cliente: l'effetto psicologico nel ricevere un regalo e' gratitudine,
desiderio di contraccambiare, non tradire chi e' 'talmente buono' da farci dei regali.
L'unica eccezione puo' essere un gadget strettamente legato al tema della pubblicazione: a
quel punto pero' e' a tutti gli effetti facente parte del prodotto che ho scelto
(consapevolmente) di acquistare/consumare.


>... Ma e' doveroso porsi
>una domanda : se guardiamo nel mare di settimanali, quotidiani,
>mensili , rotocalchi, carta stampata in genere quanti di essi
>tentano di tutelare i cittadini ?

In generale, non e' il loro scopo. Dovrebbero informare.
La critica da fare ai mezzi di informazione e' che sono scadenti e ovviamente influenzati
da chi li paga per le proprie inserzioni pubblicitarie.

Ciao.

Viola

unread,
Oct 26, 1997, 2:00:00 AM10/26/97
to

On Sat, 25 Oct 1997 09:45:01 GMT,
mot4698_no...@iperbole.bologna.it (.GrendeneR) wrote:

>On Fri, 24 Oct 1997 23:37:42 GMT, packy...@mailbox.media.it (Viola) wrote:
>
>>la rivista "Il Salvagente" settimanale dei diritti, dei consumi e
>>delle scelte , costa £ 2.000 ed esce il giovedi' in edicola (ma si
>>puo' ricevere anche in abbonamento.
>>Io la trovo ottima dal punto di vista della difesa del cittadino -
>>consumatore .
>
>Lo provero'.
>


bravo, consultalo bene e vi troverai molte risposte ai tuoi precedenti
post sul rapporto uomo-ecologia-ambiente-territorio-economia.

Prima considerazione: sul metodo
mai essere certi delle proprie certezze:
verificare prima di criticare !!!!!!

Seconda considerazione : di merito

>> ... ricevo lo stesso gadget ( se non interessa si puo' sempre gettarlo via ).
>
>ARGHHHH!!!
>I gadget mi stanno sul _gozzo_ (eufemismo).
>

anche a me, infatti, mi ripeto li getto via (ma non si puo' gettare
l'acqua con tutto il bambino),
in altre parole, hai ragione quando dici che e' un mezzo per
ricercare altri acquirenti ma, caspita, deve esser molto duro tentare
di fare controinformazione in un totale bombardamento di
pubblicita'.
Mi ripeto, e' il contenuto che conta e, a mio modesto avviso, dopo
averne collezionato un numero imprecisato, Il Salvagente, Soldi e
diritti, e Altrocunsumo mi hanno dato alcuni strumenti in piu' per
difendermi come consumatrice.

Vada che siano in allegato a riviste generiche, ma non lo accetto per
riviste che tutelano
>il consumatore per i seguenti motivi:
>
>1) Non e' un regalo, e' un costo: lo paghi acquistando la rivista.

Sono daccordo con te.

>2) Una rivista orientata al consumatore dovrebbe 'educarlo' a consumare: potrebbe dirgli
>che prodotti non biodegradabili o con imballaggi inutili

tali utili consigli li trovi nei numeri precedenti del Salvagente
A questo punto, pero', come farebbero a spedire senza pellicola in
plastica anche i fascicoli tematici allegati (casa ecologica,
risparmio, etc).
Quindi, scusa la franchezza, forse la discussione potrebbe continuare
con un pizzico di demagogia in meno quando ne avrai letto qualche
numero.
Qualora poi tu trovassi "Il Chicco di Senape" qualitamente piu'
rispondente alle tue esigenze, meglio ancora perche' attraverso questa
discussione hai sollecitato la mia curiosità ( e forse non solo mia)
e cerchero' qualche numero prima di abbonarmi .

Scusa l'ironia: ma non facciamoci la guerra fra poveri !
(leggi poveri consumatori), vi e' ancora tanto spazio da occupare con
la controinformazione che anche altre riviste, ove ne venissero,
potrebbero occupare. (E' un augurio !)
>

>
>>... Ma e' doveroso porsi
>>una domanda : se guardiamo nel mare di settimanali, quotidiani,
>>mensili , rotocalchi, carta stampata in genere quanti di essi
>>tentano di tutelare i cittadini ?
>
>In generale, non e' il loro scopo. Dovrebbero informare.

Perche' ?
Innanzitutto potrebbero puntualmente informare in merito alle leggi
dello Stato di cui il cittadino si puo' avvalere, ad esempio la
privacy riguardo le banche, oppure l'autocertificazione (legge
Bassanini),
oppure denunciare le carenze del sistema sanitario e previdenziale,
il proliferare dell'evasione fiscale ed altro ancora.
Purtroppo, le leggi economiche del potere - (tu la chiami legge
della pubblicita' , ma sono sostanzialmente daccordo con te ) -
fanno si' che vi siano mezzi di informazione meno liberi di altri.
Occorre cercare............, confrontare........., saper ascoltare ,
ma alla fine di questo lavoro credo che si possa distinguere
l'informazione dall'imbonimento ideologico.

>La critica da fare ai mezzi di informazione e' che sono scadenti e ovviamente influenzati
>da chi li paga per le proprie inserzioni pubblicitarie.
>
>Ciao.

Bye
Viola

>----------------------------------
> Grendene Roberto
> e-mail address altered to avoid auto-mailed spam.
> Remove _nospamplease to reply.
>----------------------------------

{ Per rispondere togli ".NOSPAM"dall'indirizzo_
{ If you want to answer, remove "NOSPAM" from my address

Remo Petritoli

unread,
Oct 28, 1997, 3:00:00 AM10/28/97
to

On 24 Oct 1997 05:42:29 GMT, "Leonardo Sapuppo"
<l.sa...@fi.flashnet.it> wrote:

> La delega di pagamento alla banca non e' obbligatoria; come sempre in
> questi casi e' fatta solo con il consenso dell'interessato.

Ci mancherebbe altro che potessero prendere direttamente l'iniziativa
di prelevare i soldi dai conti correnti senza il consenso della gente.

La delega e' obbligatoria, ho cestinato pochi giorni fa una delle
solite stupidissime offerte di abbonamento. Non si parla affatto
di pagamento con versamento su CCP. E' questo il motivo che mi ha
spinto da tempo a non rinnovare piu' l'abbonamento.

Nei primi tempi si poteva pagare anche con versamento alla posta,
pero' si doveva pagare di piu'. Loro dicevano che era perche'
con la delega non dovevano spendere per scrivere agli abbonati
chiedendo il rinnovo, ma di certo sotto c'era l'intento
truffaldino di sfruttare il rinnovo automatico, dato che la maggior
perte degli utenti si sarebbe dimenticata di revocare la delega
alla banca. Ne spendono molti di soldi perseguitando le persone
che sono sul loro schedario invitandola ad abbonarsi.

E poi con la delega bancaria la cosa assume un'aria ufficiale di
impegno per l'utente, come una tassa, tanto che qui sul gruppo per
la disdetta si parla di raccomandata. Forse si esagera, ma non si
sa mai Una spesa in piu' dovuta all'incerta situazione che si viene
a creare per la delega bancaria. In fondo non ci iscriviamo ad una
qualche associazione democratica che tutela veramente i consumatori,
ma paghiamo l'abbonamento ad una rivista come le altre. Perche'
farla tanto difficile pretendendo la delega bancaria?

Ciao.

0 new messages