On 17/05/18 18:44,
fran...@gmail.com wrote:
> Ovviamente il problema nel 2018 è ancora irrisolto. A me piace viaggiare con Italo,
Perche' ? (nella risposta una considerazione)
> ma purtroppo non va oltre Napoli. Dovendo andare a Bari da Firenze,
> devo prendere a Roma Trenitalia per forza.
> E ho sbagliato io a prendere Italo per la tratta Roma-Firenze.
Con il senno di poi sono tutti bravi :-)
> Ci ho rimesso 30 euro per cambiare il biglietto di Italo.
> Alla fine resta un monopolio perché non conviene viaggiare con
> operatori diversi in casi simili.
Il mercato e' in lenta evoluzione, non e' ancora un vero
mercato libero, perche' un operatore e' troppo grosso.
Negli Stati Uniti, ad esempio, quando hanno liberalizzato
la telefonia, per fare un paragone, hanno preso l'ascia,
e tagliata la societa' pubblica in una decina di pezzi:
e cosi' e' nata una vera concorrenza.
Inoltre c'e' la duro resistenza da parte della burocrazia
pubblica. Per quale motivo non nascono operatori sul servizio
pendolare ? Perche' le regioni, che dovrebbero finanziare
tale servizio si rifiutano da aprire una seria gara di
appalta, aperta a qualsiasi operatore che voglia provare
a cimentarci e si rivolgono, essendo gente con la mentalita'
statalista, direttamente a Trenitalia.
> Che sia Italo a non voler/poter arrivare fino a Bari,
> è un altro paio di maniche. Però effettivamente sarebbe gran
> cosa se Italo facesse cambiare gratuitamente treno
> per poi rivalersi su Trenitalia.
Bisogna vedere se Trenitalia ci starebbe.
Il meccanismo e' appunto quello della coincidenza
concordata tra i due operatori, con penale per chi non
la rispetta.
Ma forse la vera soluzione e' una Autorita' di controllo, come
avviene per l'energia e la telefonia. Come vengono stabilite
penali per i disservizi dovuti agli operatori di quei settori,
una Autorita' potrebbe stabilire penali per gli operatori
in ritardo nel sistema ferroviario, visto che, se un treno
arriva con mezz'ora di ritardo poi si hanno effetti a cascata
per i passeggeri (anche non ferroviari: per esempio perdere
l'unica corriera della giornata che porta nell'entroterra).
Questo sarebbe un incentivo migliore per aumentare
l'efficienza del servizio e far nascere operatori che
competono in termini di efficienza (se si organizzano meglio
di Trenitalia, potrebbe arrivare sempre in orario, e con
il risparmio sulle minori penali, competere in termini di
tariffe). L'Autorita' naturalmente vigilerebbe sul
comportamento del ramo FS che gestisce le linee (scambi e
semafori, per intenderci), onde impedire favoritismi
verso Trenitalia. Insomma regole chiare, per cui se un treno
arriva in ritardo, perde "la posizione" a favore dei treni
in orario, evitando di farli ritardare tutti in cascata.
Il deterrente sarebbe significativo, per esempio ad evitare
tempistiche troppo brevi, che servono solo di facciata (per
dire che "ci mettiamo meno", ma in realta' irrealistiche
da mantenere - un operatore ferroviario deve ragionare in
termini di "precisione del servizio", in modo che un
viaggiatore possa organizzarsi al meglio, e solo in
seconda posizione, in termini di tempi minimi di
percorrenza; per i clienti, la garanzia che non si esageri
nel senso opposto, e poi data dalla competizione degli
operatori concorrenti, per cui alla fine si arrivera' al
giusto equilibrio tra precisione degli orari e minimizzazione
dei tempi di percorrenza).
PS: faccio notare che anche FS non fermava i treni importanti
per le coincidenza, ma solo quelli secondari (vedi cosa
aveva scritto l'OP nel 2015, qui sotto:)
> Il giorno venerdì 29 maggio 2015 11:19:57 UTC+2, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
>> Luca85 wrote:
>>> Salve a tutti!
>>>
>>> Una volta, quando ci stavano solo le FS, se un locale tardava
>>> e si perdeva la coincidenza per il treno successivo a lunga
>>> percorrenza, si veniva rimessi sul primo in partenza. Punto e basta.
...snip...