Landini:
“Basta con i subappalti a cascata, pronti al referendum per cambiare
tutto”
Il segretario Cgil:
«Chi vince una gara sia responsabile di tutta la filiera,
stesse regole per pubblico e privato.
La Lega mi attacca?
Tornare al massimo ribasso è stato da irresponsabili.
Scioperiamo mercoledì 21»
annalisa cuzzocrea
17 Febbraio 2024 alle 01:00
Maurizio Landini non si scompone davanti alle accuse della Lega per le sue
parole sui subappalti a cascata «responsabili delle stragi sul lavoro».
Il segretario della Cgil lo ripete calmo, serafico, non rassegnato:
«Chi ha rimesso in piedi quelle norme nel nuovo codice ha compiuto un
atto di irresponsabilità totale».
La strage di Firenze è solo l’ultima di una serie troppo lunga.
Un bilancio inaccettabile:
oltre mille morti nel 2023, quattro morti al giorno secondo
l’osservatorio di Bologna che calcola anche chi non ha un contratto.
È un’emergenza che la politica non vede, o che ha semplicemente deciso di
non affrontare?
«C’è proprio una rimozione. Quel che emerge con sicurezza è la perdita di
valore del lavoro, per cui le lavoratrici e i lavoratori sono oggi vittime
di un sistema non più sostenibile.
Siamo di fronte a una violazione delle leggi sulla sicurezza, a ritmi
massacranti, a un’età troppo elevata sui cantieri, precarietà altissima,
scarsa formazione».
Cosa c’entrano i subappalti?
«Tutto. Il subappalto a cascata deresponsabilizza i datori di lavoro,
scarica tutti i rischi sui lavoratori. E invece, quel che
noi chiediamo è che va fatto ora, subito, è una norma che dica:
*chi vince l’appalto è responsabile di tutta la filiera. Su tutto* .
A partire dalla sicurezza.
Perché altrimenti si genera un’impunità diffusa».
La Lega ha definito le sue parole «disgustose». Forza Italia la accusa di
fare propaganda.
«Quelli di cui io parlo sono fatti, non parole a caso. Le regole che siamo
riusciti a ottenere come sindacati per gli appalti pubblici non vengono
seguite per gli appalti privati. E le conseguenze sono sotto gli occhi di
tutti».
Bisognerebbe ascoltare di più il sindacato, soprattutto sulla sicurezza?
«A Roma abbiamo fatto un accordo molto importante per i lavori del
Giubileo. Coinvolgendo tutti: il sindaco, la prefettura, le associazioni.
Lì si esclude di ricorrere al massimo ribasso e agli appalti a cascata. Si
può evitare di morire sul lavoro».
Non è un destino. Ma non si vedono molti passi da parte del governo per
evitarlo.
«Serve un cambiamento della legge, bisogna rimettere al centro la qualità
del lavoro, fare una selezione delle imprese».
E come si fa?
«Da tempo parliamo di una patente a punti che premi quelle virtuose. Così
come da tempo, troppo tempo, stiamo chiedendo che ci sia un potenziamento
dei servizi dell’ispettorato del lavoro e di medicina del lavoro.
L’anno scorso abbiamo presentato al governo una piattaforma per discutere
di tutto questo, di come fare per fermare queste stragi inaccettabili, ma
è rimasta lettera morta».
Il segretario della Uil Bombardieri dice che non incontrate la ministra
del Lavoro Calderone da cinque mesi.
È normale?
«Ma anche quando abbiamo fatto gli incontri, erano finti.
Con una quantità di associazioni infinite che non rappresentano nessuno
per annacquare qualsiasi proposta, qualsiasi richiesta.
La volontà di aprire una trattativa manca completamente».
Perché secondo lei?
A chi conviene un Paese in cui i cantieri cadono addosso agli operai?
In cui i treni in corsa travolgono i manutentori della linea?
In cui macchine tessili inghiottono una ragazza di 22 anni?
«Non si vuol mettere in discussione un modello che è basato solo sul
massimo profitto. Lo stesso modello che porta a fare i condoni fiscali, ad
aiutare chi non paga le tasse.
Si chiude un occhio con chi non rispetta le regole e il sistema ricade
sulle lavoratrici e i lavoratori.
E anche sulle imprese virtuose, sottoposte a una concorrenza cattiva,
sleale.
Insisto, soprattutto nel settore degli appalti privati siamo alla
giungla».
Crollo nel cantiere Esselunga di Firenze, la prima testimonianza: "Abbiamo
avuto paura di morire"
Il settore più a rischio è diventato l’edilizia?
«È uno di quelli più esposti a incidenti. Ma vorrei far notare che questa
logica degli appalti e subappalti a cascata riguarda anche altre attività:
la logistica, il trasporto, tutte le manutenzioni delle attività
industriali».
Lei è entrato in fabbrica da ragazzino.
Fa sindacato e si occupa di sicurezza da sempre:
possiamo arrivare a dire che oggi, nel 2024, con tutte le nuove tecnologie
che abbiamo, con l’intelligenza artificiale applicabile anche alla
sicurezza sul lavoro, la situazione sia addirittura peggiorata?
«Certo che lo è. Perché c’è stata una deregolamentazione che è stata fatta
tutta a danno dei lavoratori. Ai miei tempi l’intermediazione di
manodopera era vietata per legge. È chiaro che c’è stato un allentamento
delle norme per inseguire il massimo profitto».
Ma servono pene più severe per chi mette a rischio i lavoratori?
«Qui non si tratta di pene ma di ricominciare daccapo mettendo al centro
il lavoro. Quando accennavo all’accordo sul cantiere per il Giubileo, lo
facevo perché sì si sono dati gli strumenti, anche di confronto, ai
rappresentanti alla sicurezza.
C’è il libro di cantiere.
Si controllano le condizioni delle imprese che vi lavorano.
C’è un vincolo alla formazione.
Questi elementi non possono essere visti come vincoli da cancellare.
È esattamente l’opposto:
la salute e la sicurezza non possono più essere considerate un costo o un
orpello. Devono diventare elementi qualificanti di un’azienda, sia nel
pubblico che nel privato. Dobbiamo ribellarci a questa situazione».
Avete proclamato uno sciopero per mercoledì 21.
«In questa logica, oltre a scioperare tutti chiaramente oggi (ieri, ndr)
in Toscana, abbiamo proclamato con la Uil una giornata di mobilitazione
nazionale per il 21.
Si parte con lo sciopero degli edili e dei metalmeccanici, ma chiediamo a
tutte le altre categorie di mobilitarsi, fare assemblee, non deve essere
che l’inizio. Stiamo assistendo a una vera e propria strage».
Meloni ha parlato di una vicenda che lacera le nostre coscienze. Confida
in un cambiamento?
«C’è bisogno di un cambiamento.
La competizione delle imprese non può continuare ad avvenire sul costo
del personale.
La formazione non può essere un lusso.
E serve un sistema di controllo efficace».
Non c’è?
«Dobbiamo investire molto di più e non è colpa di chi fa i controlli,
perché in questi anni ci sono stati tagli assurdi. Anche sulla medicina
del lavoro, sulla prevenzione. Non si muore solo per incidenti, aumentano
drammaticamente anche gli infortuni e le malattie professionali».
Sul cantiere di Firenze c’erano molti stranieri.
I più toccati dagli infortuni.
«È un problema che riguarda la formazione, la lingua, le leggi.
Se si vanno a vedere i dati, la maggioranza delle persone che subisce
incidenti sul lavoro è precaria.
In aziende che sono in subappalto.
Ed è chiaro che questa cosa si paga.
Il governo però ha scelto di non riconoscere un ruolo alle organizzazioni
sindacali».
In che senso non vi riconosce?
«Hanno fatto una scelta:
ascoltare, senza fare accordi. Come sulla delega sul lavoro.
Anziché fare una legge sulla rappresentanza che cancelli i contratti
pirata, stabiliscono che un contratto ha valore in base a quanto
applicato.
Che senso ha oggi parlare di gabbie salariali?
La strada è un’altra:
patente a punti, aziende che violano la sicurezza escluse da ogni
appalto, ripristinare la parità di trattamento lungo tutta la filiera
degli appalti cancellata nel 2003.
Bisogna cambiare le leggi sbagliate che hanno fatto e non ci fermeremo
allo sciopero, siamo pronti anche a iniziative referendarie.
Le parole del presidente della Repubblica sulle morti bianche non vanno
solo ascoltate: vanno messe in pratica».
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https://www.lastampa.it/cronaca/2024/02/17/news/landini_basta_subappalti_pronti_a_referendum-14077500/>
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pirex, stesso nick da oltre vent'anni
pirex <mok...@pakita.sus>
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che per farsi leggeggere le loro Fake News utilizzano anche il mio nick
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