Il giorno giovedì 20 ottobre 2022 alle 13:58:24 UTC+2 filo ha scritto:
> non sono d'accordo.
> l'imposta di bollo si applica sul documento (che è intestato) e risultano obbligati dell'assolvimento in solido tra loro , appunto, gli intestatari
> per cui, addebitarla in fattura configura l'accordo che la stessa sia a carico del cessionario e liquidata dal cedente.
> in altre parole, ai fini IVA, è il rimborso di un'imposta intestata al committente , ovvero un'operazione in art. 15 a prescindere che, per comodità, la contabilizzazione della predetta imposta avvenga a conto economico invece che nello stato patrimoniale.
>
> non ho letto la prassi contraria che citi. puoi indicare gli estremi?
Io sono anche d'accordo.
D'altra parte ciò varrebb anche per le altre imposte "d'atto" (es. imposta di registro e imposta di bollo sui contratti di locazione) dove attualmente un soggetto le paga "in proprio", magari perché non è possibile effettuare un pagamento "in nome di un altro soggetto", es. RLI telematico, ma dove vi è un accordo che siano dovute, in tutto o in parte dall'altra parte.
Ma l'AdE con una recente risposta a interpello, relativa ai soggetti forfetari, ha ritenuto che l'addebito dell'imposta di bollo al cliente è una componente di "ricavo/compenso":
https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/4629422/Risposta+all%27interpello+n.+428+del+12+agosto+2022.pdf/e15564db-6ef3-132f-f6e0-a425e55cb576
E questa volta la posizione è esplicita.
Le conseguenze sono, se si accetta la tesi, quelle che ho indicato.