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La mentalita del gasogeno frega prima di tutto gli automobilisti

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Roberto Deboni DMIsr

unread,
Mar 22, 2023, 6:11:50 PM3/22/23
to
Ventennio fascista. Embargo occidentale contro l'Italia e la Germania.
Germania e Italia non hanno abbastanza carburante per la auto.

Che fanno i tedeschi ?

Tra la documentazione tedesca ho trovato questo in lingua inglese, che
per voi e' sicuramente meno ostica:

<http://www.fischer-tropsch.org/primary_documents/presentations/AIChE%202003%20Spring%20National%20Meeting/Paper%2080a%20Stranges%20germany.pdf>

Dato che non e' un link https fornisco anche la versione archiviata per l'accesso
da parte di chi ha attivato https come unico accesso da web:

<https://web.archive.org/web/20221017102907/http://www.fischer-tropsch.org/primary_documents/presentations/AIChE%202003%20Spring%20National%20Meeting/Paper%2080a%20Stranges%20germany.pdf>

Dal 1927 mettono in piedi una intera branca dell'industria chimica
per produrre carburanti sintetici (e che resta in funzione fino al 1945,
poi arrivano gli americani con la benzina a basso costo).

"Germany has virtually no petroleum deposits."

Direi che l'Italia di Mussolini aveva piu' petrolio della Germania.
Tra l'alto l'embargo alla Germania nazista capitava nel momento in cui:

"The appearance of automobiles, trucks, and then airplanes made a plentiful
supply of gasoline essential."

Se la ferrovia potevano funzionare con locomotive alimentate a carbone,
cosi' non si poteva dire per gli aerei.
Pero', volendo, le auto si', quelle potevano essere alimentate a
carbone. Anzi, un gasogeno a carbone funzionava anche meglio di uno
classico italiano a legna (o meglio carbonella).

I tedeschi non hanno neanche degnato d'attenzione i gasogeni, puntando
invece a benzine e gasolio "Made in Germany". Anche per riscaldare le case,
perche' bruciare il carbone dentro le citta', nella moltitudine di impianti
domestici, era un vero incubo ambientale. I tedeschi volevano tanto gasolio
da bruciare in ambito domestico per "disinquinare le citta'".

"Petroleum was clearly the fuel of the future, and to insure that Germany
would never lack a plentiful supply, German scientists and engineers
invented and developed two processes that enabled them to synthesize
petroleum from their country's abundant coal supplies and to establish
the world's first technologically successful synthetic liquid fuel industry."

Questa e' storia, non qualche scienza o tecnologia futuristica. E' solida
concreta e robusta esperienza industriale. PUNTO.

Ovviamente un governo illuminato (almeno dal punto di vista energetio)
ha giocato il suo ruolo:

"Because of synthetic liquid fuel's high production cost the industry
benefited from the financial incentives Germany's Nazi government
offered beginning in December 1933, and because liquid fuel was crucial
to Germany's war effort the synthetic fuel industry became a major part
of Adolf Hitler's Four Year Plan of 1936."

Nota bene: nel 1936 la Germania non era in guerra.

Tra l'altro abbiamo due filiere diverse (quindi non solo "una tecnologia",
ma due soluzioni per lo stesso problema):

"Of the two processes hydrogenation was the more advanced and contributed
much more significantly to Germany's liquid fuel supply than the
F-T synthesis. Coal hydrogenation produced high quality aviation and motor
gasoline, whereas the F-T synthesis gave high quality diesel and lubricating
oil, waxes, and some lower quality motor gasoline."

F-T sta per:

<https://it.wikipedia.org/wiki/Processo_Fischer-Tropsch>

Il primo impianto prototipo:

"Fischer continued his investigations into the 1930s, constructing a small
pilot plant in Mülheim in 1932."

Oggi siamo nel 2023. Segue il primo grosso impianto (equivalente a
7'240 barili barili di petrolio all'anno):

"Two years later Fischer's decade-long research moved to the next level with
the construction in 1934 of the first large pilot plant for synthesizing
hydrocarbons from carbon monoxide and hydrogen."

Un anno dopo, cominciano alla grande:

"By November 1935, less than three years after Germany's Nazi government came
to power and initiated the push for petroleum independence, four
commercial-size Ruhrchemie licensed F-T plants were under construction."

In tutto arrivano a 724'000-868'000 barili di petrolio equivalente all'anno.
Va ricordato che senza il sostegno del governo, l'industria del petrolio
di sintesi tedesca non sarebbe mai nata, perche' il petrolio "naturale"
costava molto meno.

E il risultato e' di 2'490'000 barili di petrolio equivalente all'anno.

E durante la guerra:

"Clearly, Germany had the first technologically successful synthetic fuel
industry producing eighteen million metric tons (128 million barrels)
from coal and tar hydrogenation and another three million metric tons
from the F-T synthesis in the period 1939-1945."

128 milioni di barili equivalenti di petrolio.

Interessante e' leggere perche' l'industria e' finita. Infatti, con tutti gli
impianti (e investimenti) gia' costruiti (e fatti), aveva senso continuare
a sfruttarli, in particolare a fronte dell'alta disoccupazione (erano posti
di lavoro invece di soldi esportati in valuta estera per importare petrolio).
Ecco come e' finita:

"After the war ended German industry did not continue synthetic fuel
production because the Potsdam (Babelsberg) Conference of 16 July 1945
prohibited it."

Gli e' stato proibito di farlo. Punto. Il successivo governo tedesco
occidentale cerco di salvare l'industria, cancellando il divieto, ma
per molti impianti era troppo tardi. In Germania orientale invece i
sovietici demoliscono gli impianti, a parte uno che smontano e portano
in Siberia per produrre 1 milione di tonnellate all'anno di carburante
per aviazione di alta qualita' (per i loro caccia della guerra fredda).

Quale e' il lascito:

"But neither coal-to-oil conversion process could produce a synthetic
liquid fuel at a cost competitive with natural petroleum."

Quindi, fino a quando si puo' consumare petrolio, l'industria di sintesi
dei combustibili e carburanti non ha spazio. Ma oggi ? Oggi si va verso
il divieto di usare il petrolio. E questo potrebbe cambiare tutto di
nuovo a favore dell'industria chimica. Come un secolo fa.

C'e', e' vero, un aspetto da risolvere: si va anche verso il divieto
di usare carbone. E le industrie citate partivano dal carbone come
alternativa al petrolio. In altre parole, per ripetere l'indutria di
sintesi di carburanti e combustibili sintetici occorre anche
industrializzare la produzione delle materia prima a partire da fonti
che non producono CO2, anzi, dato che la combustione di prodotto
petroliferi, anche se di sintesi, produce CO2, il processo, per
essere neutro, DEVE catturare CO2 atmosferica. Non ci si scappa.

Ora, per uno dei componenti, l'idrogeno, non ci sono problemi: tutti
lo possiamo produrre anche in casa, con un bicchiere pieno di acqua
salata e due elettrodi, alimentati da pannelli fotovoltaici.

Piu' difficile e' la cattura della CO2. Ma cio' e' gia' stato
dimostrato, dalla VW (tramite Audi), un produttore di auto che guarda
al futuro, non come la FIAT di Marchionne (perche' gli italiani lo hanno
cosi' tanto lodato, con la sua battaglia di retroguardia per una
industria ormai decotta, non l'ho mai capito):

<https://www.greencarcongress.com/2014/11/20141114-audibluecrude.html>
<https://www.rdworldonline.com/audi-succeeds-in-making-diesel-fuel-from-carbon-dioxide-and-water/>

"Audi has taken another big step in the development of new, CO2 neutral
fuels: A pilot plant in Dresden has started production of the synthetic
fuel Audi e diesel. After a commissioning phase of just four months,
the research facility in Dresden started producing its first batches
of high‑quality diesel fuel this month."

E' il completamento del ciclo anni '20 in Germania. Audi e' partita
direttamente dalla CO2 nell'atmosfera, quella parte del ciclo che
nel carbone fossile era stato fatto milioni di anni fa dalla
clorofila vegetale. Ed e' un possibile futuro per le auto a combustione
interna. I tedeschi quindi, ripetendo l'impresa del secolo scorso,
stanno quindi chiedendo che nella direttiva della transizione
energetica che impongono un bilancio zero della CO2 per i veicoli
nuovi circolanti a partire dal 2035, siano anche incluse regole per
permettere l'inclusione di veicoli convenzionali atti a funzionare
con carburanti prodotti dalla cattura della CO2 atmosferica e che
quindi, alla combustione (tubo di scappamento) presentano un saldo
zero di CO2.

E l'Italia ? Un secolo fa:

<https://www.iltascabile.com/scienze/gasogeno-autarchia/>

Cioe', scusate, mi modificate ogni singolo veicolo per funzionare
(di fatto) a legna ? Invece di fare una industria per produrre
un carburante di comodo uso per tutte le auto del tempo ?
Sul serio ? Cosi' "pratici" ? E' questa la logica del potere
fondato sull'umanesimo ? Scusate, se da ingegnere, lo giudico: idiota.

E oggi ? Invece di uccidere la FIAT (di fatto), non era meglio
incentivare progetti su scala industriale per la produzione di carburanti
CO2 neutri, poggiando su una fitta rete di impianti solari termodinamici
(qualcosa come 1000 centrali da 100 MW cadauna, per dare una idea)
per fornire la risorsa di base, cioe' "energia" di fatto "Made in Italy" ?

Oggi, come in questo gruppo, tanti danno addosso all'auto elettrica,
quando in realta' la colpa e' prima di tutto per il rifiuto della
chimica e del solare tradizionale, quello dei bollitori solari:

<https://en.wikipedia.org/wiki/Concentrated_solar_power#/media/File:1901_solar_motor.jpg>

<https://www.researchgate.net/profile/Mokhtar_Ghodbane2/publication/346503550/figure/fig4/AS:963877512691714@1606817715776/Solar-Irrigation-Installation-for-Shuman-Boys-Egypt-1913-37.png>

Anche il solare termodinamico ha un secolo di storia industriale.
E se i nazisti fossero stati in Italia (ovvero la "testa dei tedeschi")
in parallelo all'idroelettrico avrebbero anche sviluppato il solare
termodinamico gia' durante il fascismo. In Germania i nazisti non l'hanno
fatto per mancanza della materia prima: tanto Sole. Ora, solo perche'
l'idea di autarchia energetica in Italia e' cosi' tanto legato al
fascismo (e al nazismo), non significa che sia una cattiva idea diventare
CO2 neutrali.

E invece stiamo a perdere tempo intorno all'uso diretto dell'idrogeno,
e alla celle di combustibile. Il destino, pronostico, sara' identico a
quello del motore Striling: un vero gioiello di efficienza e
semplicita', ma con grosse difficolta' da produrre in massa (ci hanno
provato neozelandesi e spagnoli, cercate "Whispergen", ma dopo avere
costruito mi pare 10'000 unita', la cosa e' sfumata, con i pochi
fortunati a ricevere la "lavastoviglie" (e' l'aspetto e la dimensione)
a tenerselo stretto.

Insomma: in Germania, i Verdi chiedono di potere produrre benzina a gasolio
"verde", in Italia prevale invece il Salvini che pretende di continuare
come oggi (e sogna di riportare le importazioni di gas naturale ai
tempi pre-2022).

Ma ai politici italiani fanno fare una scuola speciale ?
Mi riferisco anche a personaggi come il sig.Berlusconi, i vari capipopolo
di M5S e il sig.Salvini, ma anche il sig.Renzi e altri del PD che hano
avuto occasione di tenere la bacchetta del direttore.
Uno meglio dell'altro. Ora che e' alla prova, spero che non finira' cosi'
anche la sig.ra Meloni, che vada ad aggiungersi a questa lista di "omuncoli"
della politica (l'opposto di "Statista").

Non ci sono due modi per affrontare il cambiamento:

* opporsi strenuamente, fino all'ultimo e poi soccombere

* trovare una soluzione che permetta di adattarsi e vivere ancora a lungo

Voi quale scegliereste ? (mi riferisco a chi lavora nell'industria dell'auto
e meccanici e benzinai, etc.)

L'auto elettrica non la potete certamente fermare: e' la vettura ideale per
le citta' e anche auspicabile per una maggiore salute di chi ci vive.
Ma l'idea di avere una seconda auto in garage da usare per vacanze
avventurose, "dove osano le acquile" ?, vi fa cosi' schifo ?

Giacobino da Tradate

unread,
Mar 23, 2023, 5:06:24 AM3/23/23
to
Il giorno Wed, 22 Mar 2023 22:11:47 GMT
Roberto Deboni DMIsr <ne...@analisienergie.it> ha scritto:

> Ventennio fascista. Embargo occidentale contro l'Italia e la Germania.

Contro la Germania non lo sapevo :-(

(SNIP)

> ... dove osano le acquile (sic)" ?, vi fa cosi'
> schifo ?

Quale perdita per la blogsfera.





--
*** parla troppo? https://postimg.cc/3dG7nXp4 !


Roberto Deboni DMIsr

unread,
Mar 23, 2023, 9:00:50 AM3/23/23
to
On 2023-03-23, Giacobino da Tradate <jacopino...@gmail.com> wrote:
> Il giorno Wed, 22 Mar 2023 22:11:47 GMT
> Roberto Deboni DMIsr <ne...@analisienergie.it> ha scritto:
>
>> Ventennio fascista. Embargo occidentale contro l'Italia e la Germania.
>
> Contro la Germania non lo sapevo :-(

Neanche durante la guerra ?

<https://en.wikipedia.org/wiki/Blockade_of_Germany_(1939%E2%80%931945)>

Ma e' iniziata anche prima:

<https://en.wikipedia.org/wiki/1933_anti-Nazi_boycott>

con la salita al potere di Hitler.

Ma ha ragione, combinando "ventennio fascista" e Germania ho dato
l'impressione che la Germania fosse sotto embargo gia' negli anni '20.
Temperando le matite, la Germania ha cominciato a subire problemi
negli scambi internazionali solo a partire dagli anni '30, perche'
durante gli anni '20, per il resto del mondo era ancora percepita
come una democrazia, al contrario che in Italia, dove invece
imperversava Mussolini.

Resta pero' l'evidenza che mentre in Italia, a parte una interessante spinta
alla elettrificazione (tram, filobus e ferrovie) alimentata da una sviluppo
del settore idroelettrico, non si faceva nulla altro di realmente efficace
per affrontare la questione di una necessita' crescente di un vettore di
energia basilare per una evoluzione moderna economica e industriale (cosa
che ha anche depresso le capacita' belliche fascista - un esercito con le
scapre e i carri armati di cartone). La conseguenza e' che di fronte
alla carenza di una programmazione nazionale, i singoli dovevano
arrangiarsi, da cui la soluzione "tarocca" delle auto a gasogeno.

In Germania, appena i nazisti sono saliti al potere, hanno invece
affrontato con efficacia la questione, come narrato nel post di apertura.
In ogni caso, piu' che un confronto Italia-Germania volevo evidenziare,
come dettagliato nel post di apertura, che oggi sappiamo esattamente come
rimpiazzare i carburanti fossili. E salvare cosi' l'avanzata tecnologia
delle auto a combustione interna. Se lo vogliamo.
Se vinciamo i fondamentalismi di parte. Di ogni parte.

> (SNIP)
>
>> ... dove osano le acquile (sic)" ?, vi fa cosi'
>> schifo ?

Attribuire ad altri testi modificandoli sarebbe illegale, lo sa ?
Non e' la prima volta che lei scivola nel penale ... ha
queste impulsi "delinquenziali" anche nella vita in cui deve
presentarsi a viso scoperto ?

> Quale perdita per la blogsfera.

Cosa c'entra la blogsfera con l'oggetto ?

ilchi...@mailconnect.it

unread,
Mar 24, 2023, 9:31:16 AM3/24/23
to
On 22/03/23 23:11, Roberto Deboni DMIsr wrote:

> E l'Italia ? Un secolo fa:
>
> <https://www.iltascabile.com/scienze/gasogeno-autarchia/>
>
> Cioe', scusate, mi modificate ogni singolo veicolo per funzionare
> (di fatto) a legna ? Invece di fare una industria per produrre
> un carburante di comodo uso per tutte le auto del tempo ?
> Sul serio ? Cosi' "pratici" ? E' questa la logica del potere
> fondato sull'umanesimo ? Scusate, se da ingegnere, lo giudico: idiota.

Nel 1914 gli inglesi dovettero calcolare tutti da soli che le loro
miniere di carbone erano state sfruttate troppo ma continuarono a
vendere il loro carbone all'Italia anche se scavare e portare alla luce
il carbone piu' in profondita' costo' loro talmente tanto che nel 1930
smisero di vendere il carbone all'Italia spingendo di fatto l'Italia fra
le braccia della Germania per quanto riguarda le forniture di carbone.

Idiota e' chi l'idiota fa, parafrasando Forrest Gump

Oppure anche ricordo quel tale che ando' per radere e fu rasato

O la banda dei pifferi che ando' per suonare e fu suonata

Non e' che ho molto tempo per scaricarmi tutte le discussioni di mezza
Usenet e nel caso chiunque volesse come sempre puo' scrivermi in privato
nel caso di mia assenza prolungata.

Vado a piangere le mie miserie automobilistiche; scusatemi tutti :-(

> L'auto elettrica non la potete certamente fermare: e' la vettura ideale per
> le citta' e anche auspicabile per risparmiare energia in tempo di guerra

fixed

ilchi...@mailconnect.it

unread,
Mar 24, 2023, 9:31:20 AM3/24/23
to
On 23/03/23 14:00, Roberto Deboni DMIsr wrote:

> che ha anche depresso le capacita' belliche fascista - un esercito con le
> scapre e i carri armati di cartone). La conseguenza e' che di fronte
> alla carenza di una programmazione nazionale, i singoli dovevano
> arrangiarsi, da cui la soluzione "tarocca" delle auto a gasogeno.

Veramente quei carri armati erano stati studiati per "invadere" la
Francia, dopodiche' avrebbero dovuto tutti sedersi al tavolo della pace,
con l'Italia ma moderare le richieste della Germania.

Ricordiamo poi compunti il blocco navaledelle carboniere tedesche che
circumnavigavano l'Europa dirette verso l'Italia da parte della flotta
da guerra inglese mentre l'Italia non era ancora entrata in guerra, da
cui, probabilmente, il vero significato dell'uso del carbone di legna
che viene definito una soluzione "tarocca".

Faccio notarec he come gia' assodato in passato nei newgroups dedicati
alla storia su Usenet la notte del 24 luglio il capo di stato italiano
fu sfiduciato per l'unico motivo che non arrivavano piu' i treni dalla
Germania carichi di... carbone!

Alla faccia!

Ma chi me la fa fare a scrivere anzi a trottare cosi'?!

Giacobino da Tradate

unread,
Mar 24, 2023, 12:44:28 PM3/24/23
to
Il giorno Thu, 23 Mar 2023 13:00:47 GMT
Roberto Deboni DMIsr <ne...@analisienergie.it> ha scritto:

>>> Embargo occidentale contro l'Italia e la Germania.

>> Contro la Germania non lo sapevo :-(

> Neanche durante la guerra ?

L'embargo contro l'Italia notoriamente avviene dopo la
conqista dell'Etiopia, 1936 e viene sancito nientepopodimeno che dalla
Societa' delle Nazioni, ossia tutto il mondo civilizzato e' tenuto a non
fornire materiali all'italia.

Contro la Germania in tempo di pace non mi risulta nessun embargo
universale.

> <https://en.wikipedia.org/wiki/1933_anti-Nazi_boycott>

Questo non e' un embargo ma un movimento politico di protesta
estremamente circoscritto, e privo di conseguenze economiche mondiali.

> >> ... dove osano le acquile (sic)" ?, vi fa cosi'
> >> schifo ?

> Attribuire ad altri testi modificandoli sarebbe illegale, lo sa ?

Non attribuisco niente, "acquile" lo hai scritto tu e io mi sono
limitato a dire che l'errore ortografico era nell'originale ("sic").

==========================
sic
avverbio

“Così”: si scrive tra parentesi (spesso con un punto esclamativo) a
commento di una citazione che sembra sorprendente, oppure accanto
alla trascrizione di una parola errata o incomprensibile, perché
chi legge non attribuisca lo sbaglio al trascrittore o allo
stampatore.
===========================

Evidenzio errori su aspetti banali ma verificabili, per suggerire
maliziosamente che forse anche altre tue affermazioni, piu' opinabili e
meno immediatamente verificabili, contegono grossolane fallacie.

Voglio dire, e' classica polemica dialettica, ribatti invece di
minacciare ridicole azioni penali.

>> Quale perdita per la blogsfera.

> Cosa c'entra la blogsfera con l'oggetto ?

Il tuo approccio di rifilare lunghi interventi non richiesti e'
tipico dell'autore di blog, non del contraddittorio usenettiano.

Se tu a suo tempo avessi aperto un blog, a quest'ora avresti uno
zoccolo duro di lettori e forse qualche rivista ti avrebbe proposto
qualche collaborazione. Ma no, tu vuoi fare il pesce grosso nella
botte piccola di usenet.
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