Sbadilata sui denti all'Italia, meritata perche' i politici
imbecilli hanno insistito con i biofuels come alternativa
agli efuels chiesti dai tedeschi:
<
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2023/03/25/auto-ue-raggiunto-laccordo-con-berlino-sugli-e-fuel_d0ef7631-1bf1-4ca7-8fe2-7d267aecb209.html>
"Abbiamo trovato un accordo con la Germania sull'uso futuro degli e-fuel",
i carburanti sintetici per le auto: lo annuncia su Twitter il
commissario europeo per l'Ambiente Frans Timmermans."
Nel frattempo l'Italia cerca di quadrare il cerchio, con una tesi
economicamente/logisticamente/scientificamente impossibile da sostenere:
"L'Italia in queste ore è impegnata a fornire tutti gli elementi utili
per far comprendere all'Unione Europea, in modo scientificamente e
razionalmente inappuntabile, l'importanza di inserire i biocarburanti
tra i combustibili verdi."
Sara' interessante misurare il livello di corruzione in Europa sulla
base se la proposta italiana sara' accettata o respinta, come invece
dovrebbe essere.
E come non bastasse, i media italiani stanno mentendo spudoratamente,
dalle televisioni alla stampa, ed ancora una volta a dimostrare che
c'e' una regia di tutta la stampa italiana a sostenere ciecamente
la volonta' politica del momento, come sarebbe la stampa esattamente
se ci fosse un regime fascista. "ci fosse" ? e' ironico.
E attenzione, quando scrivo "regime fascista", non mi riferisco ai
FdI, ma all'intero sistema politico e istituzionale per come funziona.
Allora, ci sono due elementi probatori schiaccianti per cui i
biofuels sono, per dirla alla Paolo Villaggio:
"una cagata pazzesca" a livello della "corazzata potemkin".
Prima di tutto c'e' quello del "consumo di territorio". Per produrre
un litro di biofuel serve 30-50 volte piu' superficie di un litro
di efuel. Con i quantitativi necessari se realmente volessimo
arrivare a un saldo di emissioni di CO2 nullo, non basterebbe
l'intero territorio italiano. Naturalmente ENI (esperta in bio, a
quanto pare) ha la sua carta ed e' quella di colonizzare le
produzioni di bio-grassi dei paesi emergenti, come quelli nel
sudest asiatico, quelli che hanno gia' distrutte immense superfici
di foreste, mentre tutti guardano indignati dall'altra parte in
Amazonia. Ovviamente per l'ENI trovarsi ad importare il biofuel
e' un sogno, perche' cosi' continua il monopolio e fare dipendere
l'Italia da intrallazzi tenuti fuori dal suo territorio. Insomma,
se c'e' una cosa che ENI pare evitare come la peste e' qualsiasi
tecnologia che possa rendere l'Italia autarchica. Chissa' perche'.
Ma poi c'e' l'aspetto piu' scandaloso, perche' questi interessi
di ENI costerebbero molto caro all'italiano medio. Ecco ad esempio
il dato come riportato nell'ultimo documento dell'IPCC:
<
https://report.ipcc.ch/ar6syr/pdf/IPCC_AR6_SYR_SPM.pdf>
Andate a pagina 28, dove sono indicati, tra le altre, il costo
per tecnologia. La fascia azzurra e' quella che costa meno di un
riferimento medio. Notare che per ogni tecnologia abbiamo una
serie di fasce colorate diverse. Questo perche' ogni installazione
e' diversa a seconda della posizione geografica e tecnologia.
Ad esempio, anche se il grosso del solare (che non e' solo
fotovoltaico) ha installazioni in fascia azzurra (cioe' meno
costose per unita' di energia prodotta), ci sono installazioni
solari che hanno costi in fascia gialla, rossa e la peggiore bruna.
Per esempio, il fotovoltaico nei paesi del nord e' in fascia rossa
o bruna, perche' il fotovoltaico costa uguale in Svezia come in
Italia, ma produce molto meno energia in Svezia e quindi
l'ammortamento e' molto piu' lungo ovvero l'energia cosi'
prodotta costa di piu'.
E ora che avete capito come si leggono i grafici,
osservate:
geotermico e idroelettrico insieme hanno circa un terzo degli
impianti che rientrano nella fascia gialla, e cosi' per le
successive. Il nucleare ha un quarto di impianti in fascia
azzurra (cioe' piu' convenienti), e poi un quarto per ogni
fascia sempre piu' costosa. Eolico ha piu' della meta'
degli impianti in fascia azzurra, come il solare.
Ma guardate il bio: meta' dell'installato produce in fascia
rossa e l'altra meta' in fascia bruna, ovvero con costi
che sono 50-100 $/CO2-eq e 100-200 $/CO2-eq sopra il
riferimento. Cioe' ENI vuole spremere l'automobilista italiano
come un limone da buttare via.
Vediamo cosa ne pensa il Sole 24 Ore:
<
https://www.ilsole24ore.com/art/e-fuels-perche-italia-non-vengono-prodotti-AEPcZ53C>
"Il nostro Paese ha puntato sui bio-carburanti."
Ok.
"Uno studio di fattibilità mostra come al momento i costi sono
troppo elevati"
Un giornale economico deve scriverlo, altrimenti negare la verita'
le farebbe perdere i lettori. E gli efuels ?
"La decarbonizzazione del settore dei trasporti in Italia non passa
per gli e-fuels, o electrofuels. Nel nostro Paese non sono presenti
impianti di produzione dei cosiddetti carburanti sintetici, cioè
prodotti a partire dall’estrazione, tramite elettrolisi,
dell’idrogeno verde (alimentata quindi da energia elettrica
rinnovabile) che viene successivamente combinato insieme alla CO2
per dare vita a un combustibile liquido."
Manca una precisazione: l'efuels "deve" prendere la CO2 dall'aria
o impedire che entri nell'aria di un processo insostituibile che
non puo' fare altrimenti. E quindi e' clima neutrale. Totalmente.
Ed infatti leggiamo:
"Gli e-fuels sono in grado di abbattere le emissioni di gas
climalteranti, essendo carbon neutral, e sono utilizzabili nei
tradizionali motori endotermici."
Cioe', avete presente la proposta tedesca ? Che questa volta
l'Italia possa fare a meno dei gasogeni dell'era fascista, per
potere continuare a circolare con le auto pre-2035 ?
Tra parentesi, i "gasogeni" sono una soluzione bio-demenziale.
E per gli appassionati di Formula 1, il rombo dei motori
continuera' ancora:
"È già deciso che la Formula 1 passerà ai carburanti sintetici a
partire dalla stagione 2026, nella più ampia strategia di
raggiungere la carbon neutrality nel 2030."
E l'Italia imbecille ?
"L’Italia ha intrapreso la via dei bio-carburanti, prodotti a
partire da biomasse o scarti, con l’Eni a farla da protagonista.
Il nuovo piano strategico dell’azienda prevede un’accelerazione
dei target di produzione dei biocarburanti: dagli attuali
1,1 milioni di tonnellate all’anno agli oltre 3 nel 2025, fino a
5 entro il 2030. «Nella bioraffineria di Venezia incrementeremo
la capacità di 200mila tonnellate. A Livorno c’è un possibile
sviluppo con progetto di riconversione allo studio, oltre a
percorsi di crescita nel mondo», spiega Stefano Ballista, ad di
Eni Sustainable Mobility."
C'e' solo un problema: quanta materia vegetale usa ENI per ogni
litro di biofuel ? Di quali scarti cianciano ?
Per 5 milioni di tonnellate all'anno entro il 2030.
E tra parentesi, l'Italia consuma 50 milioni di tonnellate,
dieci volte di piu'. Dove li troviamo gli altri 45 milioni
di tonnellate ? Domeniche a piedi? bastardi!
Supponendo che nella produzione non si sprechi nulla (cosa
ovviamente impossibile) sappiamo che 1 kg di biomassa di
prima qualita' contiene 16 MJ, mentre 1 kg di biofuel
contiene 44 MJ/kg. E' quindi banale dedurre che per ogni
chilo di biofuel servono almeno 44/16 = 2,75 kg di biomassa
(che ovviamente si intende secca, altrimenti vi scordate
l'alto valore di 16 MJ/kg). Considerando anche minime
perdite nella trasformazione, e' gia' poco se consideriamo
un rapporto 3 a 1.
In ogni caso, promettono:
<
https://www.eni.com/it-IT/attivita/biocarburanti-sostenibili-ecofining-tm.html>
"A differenza dei biocarburanti tradizionali che derivano da
colture in competizione con l’uso alimentare, quelli avanzati
trattano scarti o colture che non sottraggono terreno
all’agricoltura, come paglia, glicerina grezza, gusci, sfalci
agricoli e forestali e rifiuti organici della raccolta
differenziata."
Il problema e': dove trovano 10-15 milioni di tonnellate di
biomassa e questo per soddisfare solo un decimo della domanda
italiana ?
Sapete a quanto ammonta l'olio esausto italiano ?
A solo 0,29 milioni di tonnllate l'anno, di cui solo un
terzo si riesce a recuperare, nell'uso domestico lo
scaricano giu' dal lavandino. Non credo siano tanti che fanno
come me che riempo bottiglie di vetro o di plastica per poi
portarle all'isola ecologica.
Non so se mi spiego: da 0,29 a 15 c'e' un bel divario da
superare: ci mettiamo tutti a mangiare fritti tutto l'anno ?
Quindi, manca la materia prima e il procedimento costa un
occhio della testa.
Ma di fronte a questi dati e fatti inoppugnabili, ecco il citofonatore
nazionale:
<
https://www.ilmattino.it/primopiano/politica/auto_accordo_germania_e_fuel_salvini_cosa_ha_detto-7310226.html>
" ... Matteo Salvini che spera di riaprire la partita sui
biocarburanti, la tipologia di combustibile che l'Italia aveva
chiesto di esentare dalla riforma europea che obbliga la
vendita delle sole auto a emissioni zero a partire dal 2035."
E ha il coraggio di parlare di "buonsenso". In questo frangente,
con queste posizioni ? L'ennesima figuraccia per l'Italia.
Delude anche questo sig.Carlo Fidanza di FdI:
"È necessario difendere strenuamente il principio della neutralità
tecnologica, in base al quale deve essere consentito ridurre le
emissioni inquinanti anche con i biocarburanti che, considerando
il ciclo di vita, sono più sostenibili dell'elettrico."
PIU' SOSTENIBILI DELL'ELETTRICO ? PER CHI ? LE CASSE DI ENI ?
LE CASSE DEI LATIFONDISTI ? LE CASSE DELLA LOBBY DEI GROSSI
AGRICOLTORI ?!!
E non teme di fare figuracca da ignorante:
"coerente ... omissis ... con un approccio scientifico realistico
e non ideologico"
Sul serio, sig.Fidanza ? Ma a che razza di consulenti si
appoggia ? Quelli consigliati da ENI ?
E non ci poteva mancare un Luca Squeri di Forza Italia:
"L'accordo tra Germania e Ue sull'uso dei carburanti sintetici,
con l'esclusione dei biocarburanti, è semplicemente
intollerabile."
Ma taci, che e' meglio!!!
La proposta tedesca degli efuels e' praticabile e scalabile
anche per coprire 50 milioni di tonnellate di domanda
italiana, e richiede solo 1,5 milioni di ettari in Italia.
Territorio che abbiamo, se vogliamo l'autarchia.
E anche se non lo vogliamo, in giro per il mondo ci sono
1,5 milioni di ettari, senza distruggere foreste primeve
(e magari il prossimo Covid-19 causato da questo e' di un
virus tipo "ebola" e allora sara' da piangere).
Ad esempio, basta guardare a Sud, nel Sahara, perche' per
produrre efuels non servono fertile terreno agricolo.
Tra l'altro questo attacco agli efuels e' pure scoordinato.
Tale Boraschi:
«Gli e-fuels, in questa prospettiva, risultano un diversivo
costoso e inefficiente rispetto alla trasformazione verso
l'elettrico, un trend industriale già solido sul quale
converge tutta l'industria automotive».
Forse dovrebbe leggere questo gruppo: ci sono nicchie in
l'elettrico ha qualche problema. Glielo spiegate voi ?