On 19/11/2021 20:48, M C wrote:
> Il giorno venerdì 19 novembre 2021 alle 16:15:16 UTC+1 Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
>> La ragione "politica" per cui gli americani non vedono di
> buon occhio una crescente dipendenza germanica dal gas russo
> e' cosi' banale, che mi fa specie scriverlo: e' la ricattabilita'
> della Germania verso la Russia che preoccupa gli americani.
>
> ahahah!! è la favoletta,
Una favoletta che la politica estera tedesca e' influenzata dalla
dipendenza germanica dal gas russo ?
Anche se certamente i venditori di gas ci mettono il loro zampino
(ma in modo non assolutamente piu' pernicioso dei venditori arabi
e russi), a livello di governo, ovvero anche della maggior parte
della nazione americana, a cui non gliene importa nulla di vendere
gas, decisioni come le sotto citate sono perlomeno "problematiche":
<
https://www.deutschlandfunk.de/nord-stream-2-wie-abhaengig-ist-deutschland-von-russischem-100.html>
"Welche politischen Interessen gibt es?"
Il chiaro vantaggio di Nord Stream 2, per la Germania (e la Russia)
e' che non attraversa il territorio di paesi terzi (e in rapporti
problematici o con la Germania - vedi Bielorussia, o con la Russia,
vedi Ucraina), essendo un collegamento diretto tra il porto di Narwa
in Russia e la Germania.
Nella notizia si ricorda che la quota europea del consorzio include
anche l'Austria (OMV), il Regno Unito (Royal Dutch Shell) e la Francia
(Engie), oltre alle tedesche Wintershall Dea e Uniper. Ma ovviamente
la nazione piu' interessata e' la Germania, che avrebbe il controllo
di tutto cio' che "arriva" dal gasdotto.
Notare che Nord Stream 2 non e' necessario per aumentare la capacita',
perche' i gasdotti esistenti superano in capacita' la domanda.
Quindi qualcuno mette anche in dubbio che abbia senso economico
(ovvero il costo non sarebbe giustificato avendo altre vie non
utilizzate). E questo aspetto conferma che le ragioni di Nord Stream 2
sono principalmente di natura politica (ovvero di togliere ogni leva
politica a Bielorussia e Ucraina) e non da necessita' tecniche ovvero
di capacita' dell'esistente. Ed allora, se la questione e' politica
in partenza, perche' non dovrebbero avere ragioni politiche anche
gli USA, per l'evidente patto alla Molotov-Ribbentrop, possibile poi
tra Germania e Russia ? (il paragone lo faccio nel senso che i due
paesi di detestano, come allora, anche oggi, ma entrano "in affari"
perche' ritengono che gli convenga)
L'unica ragione per usare Nord Stream 2 INSIEME a tutta la capacita'
esistente, e volere portare la Germania ad una dipendenza per oltre
il 70%-80% del suo fabbisogno ? Dopotutto, va ricordato che molti
in Germania Est rimpiangono i tempi della cortina di ferro, e
ricordano, direi quasi con "affetto", i tempi dei rapporti privilegiati
con l'URSS. La stessa sig.ra Merkel (nata Kasner) non era immune a
momenti di tali nostalgie; va ricordato che la sig.ra Merkel, dopo il
terzo mese della sua vita, e' vissuta nei primi 36 anni, nella Germania
"sovietica", in un sobborgo di Berlino Est, e poi dal 1957 a Templin
a circa 50 km a nord di Berlino. Poi, a 14 anni, la sig.ra Merkel
aderisce al Freie Deutsche Jugend (la gioventu comunista). Dalle sue
parole (parafrasi della traduzione): "In un certo senso la vita era
comoda perche' semplicemente non si poteva decidere altrimenti".
Notare che la sig.ra Kasner, come universitaria, faceva parte della
"elite", ed ebbe anche dei premi per i risultati scolastici,
diplomandosi con il massimo dei voti. E pare che facesse anche
proselitismo marxista (anche se poi ha negato le affermazioni dei
colleghi):
<
https://www.spiegel.de/international/germany/new-book-suggests-angela-merkel-was-closer-to-communism-than-thought-a-899768.html>
peraltro una negazione "debole", che chiude con:
"If something turns out to be different, I can live with that."
PS: la sig.ra Kasner e' stata "Merkel" solo dal 1977 al 1982, ma a
quanto pare ha deciso di mantenere per sempre il cognome del
marito (Ulrich Merkel).
A mio parere, questo ha influenzato fortemente la politica della
Germania dal 2005 in poi, allontandandola lentamente da quel
rapporto privilegiato con gli USA che ha portato al famoso
ponte aereo per salvare Berlino Ovest. Infatti, va considerato che
la sig.ra Kasner-Merkel non era sola in questi ricordi nostalgici
e che la maggior parte dei politici dell'est erano parte della
elite della DDR, non erano i perseguitati e oppositori del regime.
Il grafico mostra chiaramente che la Germania e' il maggiore
cliente in assoluto del gas russo, e questo oggi, prima della
totale uscita dal carbone (che invece proviene da paesi
diversi dalla Russia). E mostra anche che il secondo paese
consumatore di gas russo e' proprio l'Italia (da cui seguono
le evidente simpatie sue ?).
Mentre gli interessi britannici e francesi sono di mera diversificazione
delle "forniture" (e non delle "fonti", come invece qualcuno in Italia
dice ...), la Germania evidenzia una vera e propria dipendenza dalla
Russia.
Infatti, 55,6 miliardi di m3 e 20,7 miliardi di m3 vanno rapportati
al consumo tedesco di 88,7 miliardi di m3 e italiano di 70,8
miliardi di m3. L'Italia e' certamente meno "strozzabile" dalla Russia,
ovvero il "peccato" dell'Italia e' la dipendenza dal gas naturale
"come fonte" mentre la Germania dipende anche dai russi
"come fornitore", ma dipende meno dell'Italia "come fonte" dal gas
naturale. Per questo l'aumento delle quotazioni del gas sta
oggi massacrando l'Italia, ma non parimenti la Germania.
La questione politica non preoccupa solo gli americani, che mi
pare la sua tesi, ma anche:
"Polen und die baltischen Länder befürchten, dass sich die Europäische
Union mit der neuen Ostsee-Pipeline in eine größere wirtschaftliche
Abhängigkeit von Russland begibt."
I paesi baltici e la Polonia temono una ripetizione (anche se non
in termini militari) di quanto gia' accaduto nel 1939), schiacciati
tra Germania e Russia in apparente sintonia. Naturalmente tralascio
le proteste dell'Ucraina, che invece sembrano piu' spinte dalla
perdita di dazi sul passaggio del gas naturale (come spiegato,
Nord Stream 2 e' in notevole esubero di capacita', quindi la sua
entrata in funzione significhera' anche chiudere uno degli altri
gasdotti esistenti).
In termini politici e' stato anche coinvolto il COP26, perche' si
teme (ed e' un timore concreto) che la Germania usera' la scusa
del gas naturale per rinviare la riduzione delle emissioni di CO2,
dato che, se da una parte il gas naturale emette meno CO2 del
carbone, a parita' di energia generata, la Germania andra' ad
incrementare altrettanto (di quanto risparmiato in emissioni di CO2
per il passaggio al gas naturale) le emissioni di CO2 per la
chiusura finale delle centrali nucleari tedesche (e qui in
particolare, e' la Danimarca a protestare contro il Nord Stream 2).
E la sua convinzione che il fastidio sia solo degli americani
e' smentito dalle azioni della Unione Europea. Ora, e' vero che
l'UE non puo' vietare Nord Stream 2, ma sta normando in modo sempre
piu' severo sui gasdotti, tentando di rendere estremamente
fastidiosa la fornitura. Ad esempio ha legiferato che il distributore
(il gestore del gasdotto) non puo' coincidere con il fornitore del
gas. Gazprom non era d'accordo, oltre a vendere il gas, voleva
gestire in proprio l'intero gasdotto, ma di fronte al "niet" UE,
si e' rassegnata a spezzare le operazioni, il che significa un
taglio sui suoi utili dalla impresa (il gestore del gasdotto non
puo' essere una mera sussidiaria della Gazprom). Ora, vuole
affermare che la UE e' sotto influenza americana ?
Riguardo agli effetti politici sulla Germania di questa sua
dipendenza dalla Russia (ripeto: un paese che gia' ha fermato le
erogazioni di gas in passato, quindi non si tratta di mere ipotesi),
e' evidente nell'essere la Germania su posizioni molto tiepide
riguardo alla occupazione russa della Crimea. Cosi' tiepide da
avere, quasi naturalmente, assunto una posizione di mediatore
tra Russia e il resto della Unione Europea:
<
https://www.dw.com/en/how-crimea-changed-germanys-international-role/a-18322004>
E notare che la fonte e' quella "edulcorata" del governo
tedesco (Duetsche Welle e' una sua espressione). Altri direbbero
che la Germania si e' totalmente chinata davanti alle pretese russe.
Vede, la questione e' paragonabile a quella di una Italia che decidesse
di comperare la maggior parte del gas, ad esempio, dagli Emirati Arabi
e poi dovesse prendere posizione sul tema dei diritti civili negli
Emirati Arabi, con gli Emirati Arabi a dire chiaro e tondo che
non vogliono "interferenze" in faccende interne e che potrebbero
altrimenti imporre delle "sanzioni" sull'Italia.