Una spiegazione l'abbiamo anche nella discussione della Toyota
che smonta una Tesls Model 3.
E non c'e' nulla da "debunkare", la notizia e' plausibilissima.
Non c'e' e' dato sapere su cosa e' avvenuto, a parte:
"... ha preso un muretto con la Model 3: “Nulla di grave, ha preso
un muretto, ma i danni, causa angolatura dell’impatto, sono stati
particolari”, visto che dopo l'impatto è rimasto compromesso
l'avantreno, batteria compresa."
Dunque, se la batteria e' stata toccata, dato che la batteria
nella Model 3 e' un pezzo strutturale della carrozzeria, e'
facile capire che c'e' stato anche del resto del telaio.
Quindi, dato che la batteria e' un mono-blocco, abbiamo, per
cominciare, la spesa di una batteria nuova e sappiamo che e'
il pezzo piu' costoso dell'auto. Per fare un paragone, e' come
cambiare motore e cambio di un auto a combustione interna.
E qui la cosa si fa interessante: avete mai provato a calcolare
il costo di un auto acquistando ai prezzi di ricambio ?
Ad esempio, secondo voi, quanto e' prezzato il solo motore,
a prezzo listino di ricambio, di una vettura media ?
Facciamo 7'500 euro ?
Leggiamo poi:
"... preventivo da ben 80mila euro da parte di una carrozzeria
indicata da Tesla."
Immaginatevi un mondo in cui le auto a pistoni siano poche, e
quindi le vetture da cannibalizzare per pezzi di ricambio siano
rare, forse uniche.
Oggi, se subite un danno totale (motore spaccato dall'impatto ?)
un buon carrozziere ha ampie possibilita' di recuperare i pezzi
per la riparazione dallo sfascia carrozze, che c'e' sempre qualche
auto nuova (neanche finito il rodaggio ?) finita dal rottamatore.
E quindi per i pezzi maggiori, non ha bisogno di acquistare
l'intero pezzo di ricambio "a nuovo", ma puo' ottenere un pari
risultato, recuperando i pezzi dallo sfascicarrozze. E' questo
che non fa sparare, in caso di danno totale, una spesa di
riparazione "maggiore del valore dell'auto" anche con un auto di
pochi anni. E tra parentesi, non e' la prima volta, se l'auto
comincia ad avere alcuni anni e un certo chilometraggio, di sentirsi
dire che costa di piu' la riparazione che il valore dell'auto.
Insomma, non c'e' nulla di scandaloso.
Aggiungiamo a questo una ulteriore caratteristica delle auto
Tesla: per contenere i costi il telaio e' un monoblocco, come
evidenziato nello spaccato fatto dalla Toyota. D'alluminio.
Ora, se non mi sbaglio, le possibilita' di raddrizzare
l'alluminio strutturale (resistente, ma non molto malleabile)
non mi risultano siano molte.
In conclusione, come pezzi di ricambio abbiamo la batteria
e anche il telaio. Il problema del telaio, non e' tanto il
costo. Ma che l'intera auto va smontata e rimontata sul telaio
nuovo. E questo ci porta alle ore di lavoro.
Mettiamo a confronto, una catena di montaggio, oltretutto
robotizzata (quanto costa il tempo del robot che fissa tutto
quello che occorre al telaio della Model 3 ?) e relative
tempistiche di un "montaggio manuale", magari da parte di una
carrozzeria per cui e' la seconda o terza volta che capita ?
Facciamo che ci vogliano ... un centinaio di ore ? Con un costo
orario aziendale tipico di 100 euro sarebbero 10'000 euro
com ridere. Di sola manodopera.
Ma anche detto tutto questo, il prezzo di 80'000 euro lascia
perplessi. Cioe', se avessi dovuto mettermi in concorrenza
con quella officina, avrei proposto al sig.Gian Maria Cravero
la riparazione per ... 54 mila euro, tenendomi come guadagno
la sua auto disastrata ... (un carrozziere fa soldi con i
pezzi di ricambio delle auto che e' convenzionato a riparare).
Insomma, piu' che un problema di servizio post-vendita di Tesla
direi che era il problema di un carrozziere (scelto male da
Tesla) che ha voluto schivare una riparazione rognosa che
avrebbe scombussolato il tran-tran regolare dell'officina.
Anzi, forse Tesla USA sarebbe stata molto interessata ad un
dettagliato reclamo scritto che forse avrebbe portato alla
cancellazione della carrozzeria da quelle convenzionate Tesla.
Riguardo alla risposta di una persona che ha risposto da
"Tesla" (risposta verbale o scritta ?):
“Gli incidenti non sono un problema nostro”.
va anche chiesto: ma in che termini e' stato posta la domanda ?
Forse si voleva dare ad intendere una specie di responsabilita'
in garanzia. Di informatici ne conosco alcuni e tra il
petulante e l'assurdo spesso trovo che hanno pretese fuori dal
mondo, che vanno ben oltre a certa pignoleria e mancanza di
buonsenso, ad esempio, alcuni hanno una pretesa che i "loro"
costi, siano "socializzati". Forse il giornalista avrebbe fatto
meglio ad evitare di citare la professione, perche' chi ha avuto
a che fare con informatici avra' sicuramente ghignato fin
dall'inizio della lettura, immaginandosi cosa l'informatico
pretendeva. In quanto ad "ingegnere", non ho mai capito cosa c'e'
di ingegneristicabile nel mestiere dell'informatico, ma qui mi
taccio dal fare commenti.
Riguardo al "contenzioso" con l'assicurazione: e' di una
ovvieta' banale, perche' l'assicurazione ovviamente si appella
alla scelta piu' logica: fornire una vettura nuova piuttosto
che pagare 80'000 euro, e' solo la cappa dura di coccio di un
informatico puo' pretendere diversamente (ve lo immaginate:
"Se voglio la riparazione, mi dovete riparare l'auto!"
(come certi animali che dopo avere occupato la cuccia per un
certo periodo, non accettano una cuccia nuova perche' manca
li loro "odore")
Ma la menzogna dei petrolieri ci sta nell'ultimo paragrafo,
quando scrive:
"Basti pensare che negli USA le Tesla Model Y sono di fatto senza
assicurazione in quanto ritenute troppo care da riparare."
Oltre alla vaghezza e la generalizzazione, e' chiaramente una
invenzione di un italiano che non e' mai vissuto negli Stati
Uniti. Vedete, in Italia, se chiedete una polizza che non sia
la solita, dovrete scalare un muro. Io, ad esempio, ho girato
per mesi per assicurazioni e broker per stipulare una
polizza che garantisse il mio acquirente per la vendita di un
appartamento su cui gravava un rischio (lontano, come vincere
alla lotteria) per una causa collatterale in corso. Data la
bassa probabilita', ritenevo che il costo di una tale polizza
era sicuramente piu' conveniente di scontare l'intero valore
nel caso peggiore (cosa che chiedeva l'acquirente). Nulla da
fare, ho vissuto troppo a Londra per pensare che una
assicurazione italiano fosse cosi' "flessibile" (e mi e'
toccato perderci 50'000 euro di minore prezzo). E' cosi' un
giornalista italiano pensa che le assicurazioni siano cosi'
rigide ovunque, anche negli Stati Uniti.
Quindi, l'affermazione che le Model Y non siano assicurabili e'
una balla italiota (non da petrolieri), che magari sa la
verita', ma conta sul fatto che il lettore medio italiano
porta con se l'interpretazione della sua esperienza da italiano.
Quello che in realta' accade e' che le assicurazioni (intese
come "kasko" per chi non avesse ancora capito), senza essere
pilotate dai petrolieri, semplicemente prendono atto dei costi
chiesti dai carrozzieri (come quello qui citato in Italia).
E dato che dietro non c'e' alcuna congiura, ma una realta' come
narrata, la situazione e' uguale ovunque nel mondo, anche negli
Stati Uniti. Per ora (e forse ancora per un decennio) riparare
una Tesla costa una cifra maggiore che un auto simile di
altra costruzione (cioe' senza una batteria strutturale e un
telaio monopezzo).
Leggo in rete, che l'assicurazione Kasko negli USA per un
modello simile (vettura media) alla Model Y costa $1'451/anno
mentre per la Model Y chiederebbero $2'878/anno e qualche
assicurazione per un modello vecchio (2020) avrebbe chiesto
anche $3'681/anno. Va ricordato che si tratta di Kasko e non
di RC (che ovviamente copre i danni della vettura investita
e non della Model Y). E che alla fine, anche $3'681 sono
accettabile per proteggere un valore di $50'000.
In ogni caso, in quel mercato selvaggio, Tesla non lascia
l'acquirente da solo, ma:
<
https://www.tesla.com/support/insurance>
e quindi la notizia che una assicurazione abbia chiesto $3,681/anno
e' pari a quella che ci sono contratti di energia elettrica che
oggi vi propongono 1,11 €/kW·h (cioe' 110 centesimi/kW·h) quando
il prezzo medio di mercato e' 0,17 €/kW·h.
<
https://www.iberdrola.it/offerte-luce/placet-luce>
E' chiaramente una mera curiosita' del mercato (Iberdrola non
conta certamente di fare clienti con la Placet fissa, ma
neanche con quella variabile, visto lo spread di 0,12 €/kW·h).
Solo una propaganda canaglia malevole potrebbe darci un
qualche significato, tipo quella tesi che il mercato fosse
meno conveniente del servizio di tutela solo perche' una
"statistica tra le offerte avrebbe ricavato una media superiore
alla tariffa di tutela". Ma che razza di ragionamento e' ?
A me, che sto scegliendo di stipulare un contratto di energia,
COSA DIAMINE ME NE DEVE FREGARE che siano rivenditori che
chiedono anche 1,11 euro/kW·h (i cui valori vanno ad alzare
la citata media tra le offerte di mercato), quando io sto
confrontando una offerta stracciato nei confronti della
tariffa di tutela ?! Occorre essere degli informatici per non
capire l'assurdita'. Come quello di questa notizia.
Per fortuna la strage tra gli utenti "tutelati" nel 2021-2022
ha reso evidente in modo monetariamente concreto la fallacia
di tale ragionare.