Un bel giorno Valerio Vanni digitò:
>>
https://www.google.it/maps/@41.7598112,12.363185,3a,75y,318.4h,77.93t/data=!3m6!1e1!3m4!1sfXU9dpRPPIT1wIXR7GsQpA!2e0!7i16384!8i8192?entry=ttu
>>
>>Questa è la posizione dal punto di vista della signora appena prima che
>>svoltasse a sinistra. C'è sicuramente una buona visibilità di chi arriva
>>dall'altra parte, ma credo che in molti farebbero un errore di valutazione
>>sulle distanze non pensando mai che ci siano criminali indegni di vivere
>>che vanno ai 120 in una strada del genere.
>
> La visibilità è ottima, se ti porti sulla mezzeria.
> Da dove ha iniziato a sterzare la vista è coperta.
>
> Secondo me non ha provato a dire "riesco a passare" (sottovalutando la
> velocità dell'altro), si è accontentata di quel minimo di visibilità
> che le lasciava l'angolo con la macchina davanti. E forse di qualcosa
> attraverso i vetri.
E' probabile che tu abbia ragione e la signora non l'abbia visto per
niente, ma può comunque trattarsi di un errore di valutazione: magari
quella strada la faceva spesso ed era convinta che la visuale seppur
limitata fosse sufficiente, nell'ipotesi che le auto provenienti dalla
direzione opposta non facessero TRE volte la velocità consentità. Oltre ai
limiti "nominali" il codice della strada prescrive di moderare la velocità
in prossimità degli incroci (art. 141).
> Di solito, il principio è che un guidatore è "innocente" se ha fatto
> il possibile per evitare l'incidente.
> Quello che andava forte sicuramente non rientra nella definizione, ma
> neanche uno che svolta senza guardare.
Sì, ma non possiamo fare i processi alle intenzioni, specialmente in un
processo penale. Mentre la velocità rilevata è un fatto oggettivo (e non
contestata dalla difesa, per quanto ne so), il fatto che "non abbia
guardato" non è dimostrabile. Piuttosto, è molto più semplice dimostrare -
o perlomeno teorizzare in modo credibile - il fatto che se lo stronzone
fosse stato nella stessa posizione al momento dell'avvio della svolta, ma
avesse fatto i 50 (o anche i 70) anziché dei 120, la collisione non ci
sarebbe stata.
> Io quando devo svoltare ho piacere di vederla tutta, la strada
> visibile. Se proprio non posso spostarmi verso la mezzeria (esempio:
> ho un bilico e da quella posizione non si entra nella strada
> laterale), allora rallento e aspetto la visibilità quando si
> allontanano quelli davanti.
Siamo d'accordo sul fatto che un guidatore più abile probabilmente avrebbe
evitato l'incidente. Quello che non mi sta bene è rappresentare questo
fatto come un'attenuante di qualsiasi genere per ciò che ha fatto il
rifiuto umano.
Pensala anche da un punto di vista più "astratto", che è quello che deve
adottare il legislatore: da una parte hai gente con abilità di guida
insufficienti, dall'altra hai gente che va a velocità doppia o tripla
rispetto al limite. Entrambi sono un problema, ma fra questi due gruppi
quale è il più semplice da colpire a livello legislativo? Se avessero
assolto lo stronzo invertebrato, secondo te milioni di mamme si sarebbero
dette "oh caspita, forse devo fare più attenzione a come vado per la
strada"? Viceversa, se gli avessero comminato una pena esemplare - non dico
un'esagerazione, ma almeno una decina d'anni in modo che se ne fosse fatti
almeno cinque di galera - questo avrebbe dato da pensare a tutti i suoi
fratelli metaforici. Magari non a tutti, ma a qualcuno sì.
Per risolvere il problema della gente con abilità di guida insufficienti le
leggi sono inefficaci, e al loro posto si sono inventati le città 30. In
quel caso anziché risolvere il problema hanno fatto in modo che i danni
causati siano di entità più ridotta (se trascuriamo lo stress causato da
vorticoso giramento di coglioni di tutti i guidatori attenti e
disciplinati). Ma ora non voglio mettere altra carne al fuoco. :)