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Cosa fare se si vuole salvare il settore delle auto termiche

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Roberto Deboni DMIsr

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Feb 16, 2024, 12:48:59 PMFeb 16
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C'e' un detto: "Se non puoi batterli, unisciti a loro".

L'Italia e' spesso luogo di battaglia di retroguardia.
Che spesso sono inutili, dannose, non solo per la nazione,
ma anche per le stesse parti che le spingono avanti.

Quella contro le auto elettriche sembra sempre piu' prendere
l'aspetto di una triste battaglia di retroguardia e le
vittime peggiori saranno proprio quelli che la sostengono,
vera carne da cannone per gli interessi lucrosi che in
realta' sono dietro a queste battaglie, in questo caso,
i grossisti e importatori di combustibili fossili (petrolio
in particolare, nel caso delle auto).

Potete osservare come operano sulla stampa da loro finanziata:

<https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2023/03/28/ratificato-lo-stop-ai-motori-termici-nel-2035_085a771

E osserviamo come e' ingannevole, fino a mentire per omissione,
almeno in apertura. Infatti:

"I ministri europei dell'Energia hanno ratificato a maggioranza
il regolamento sullo stop ai motori termici alimentati a
benzina e diesel nel 2035."

E' UN FALSO!
E se fossimo in un paese di diritto, i giornalisti sarebbero
accusati di abuso della fede pubblica.

Piu' avanti c'e' una implicita smentita, ma quanti italiani
leggono oltre le prime fasi di una notizia ? Se guardiamo
quanti qui, su Usenet, si lamentano di messaggi con piu'
di due frasi ...

Ed ecco l'implicita smentita:

"L'Italia prende atto della considerazione per cui avremo
"... immatricolazione dopo il 2035 dei veicoli con motore
endotermico che funzioneranno con combustibili neutri in
termini di CO2"

I combustibili neutri in termini di CO2 sono nient'altro che
gli e-carburanti (anche se qualche latifondista italiota
spingerebbe ancora per il marginale bio-carburante).

Si, state capendo. Un auto termica alimentata con e-benzina
e' in regola con la disposizione europea in vigore dal 2035.
Chi strillava della fine dei motori termici e' un bugiardo
o un ignorante (cioe' male informato che non ha pensato di
leggere la fonte, cioe' la "legge", invece delle notizie pettegole
locali).

E' quindi interesse per meccanici, agenti di commercio, benzinai
e tutto il mondo che ruota intorno al motore termico, invece di
puntare i piedi contro la transizione elettrica, di spingere e
forzare il governo italiano ad investire pesantemente nella
infrastruttura per la produzione massiva di e-carburanti. Solo
cosi', CAMBIANDO TUTTO, per le vostre auto termiche non cambiera'
nulla (mi sono permesso una citazione da Il Gattopardo).

Il 2035 potrebbe presentarsi nel seguente modo (se lo volete):

A) divieto di vendita di carburanti di orgine petrolifera
ma i benzinai non chiuderanno perche' saranno riforniti
di e-benzina ed e-gasolio
B) nessuna limitazione alla circolazione e alla vendita di
veicoli termici grazie al punto precedente che risolve
il problema di neutralita' sollevato dalla direttiva UE
C) la e-benzina e l'e-gasolio costeranno di piu' della
benzina e gasolio "nero" (se non fosse cosi', gia' oggi
ci sarebbe la corsa a fabbricare e-carburanti), ma
sara' un costo accessibile per chi NON trova nell'auto
elettrica una soluzione per la mobilita',
penso a qualcosa come 3 euro al litro (con eventualmente
lo stato a coprire la differenza nel primo periodo, nel
mentre si ammortizzano i costi della e-infrastruttura)
D) la transizione all'auto elettrica, seppure non totale,
sara' ugualmente fatta, a causa del prezzo del e-carburante
che spingera' molti, quelli con basso chilometraggio
settimanale, a scegliere l'elettrico

Ora, per meccanici, benzinai, ricambisti, etc. ci sara' un ovvio
calo del mercato, ma almeno un mercato restera', non faranno
la fine degli stallieri quando e' stato introdotto il motore
termico al posto dei cavalli. E dati i tempi richiesti (oltre
10 anni), la contrazione potrebbe essere indolore, man mano
che i lavoratori, artigiani, imprenditori piu' anziani del
settore andranno in pensione.


Ma in Italia, cosa significa e-infrastruttura ?

Significa vaste distese di collettori per la cattura dell'energia solare.
Il fabbisogno dell'intero parco di auto termiche puo' essere
soddisfatto dalla produzione di e-carburanti a partire da una capacita'
solare di 300 TW·h (no, non e' da sommare al settore elettrico, non
stiamo parlando di potenziare il sistema elettrico).

Questo solare alimenta direttamente una filiera di elettrolizzatori
con produzione di idrogeno che viene convertito da impianti in loco
in e-benzina e in e-gasolio.

Non ci sono problemi di problematico accumulo elettrico, di giorno e
d'estate gli elettrolizzatori lavorano a pieno regime, di notte
sono fermi (o potrebbero usare eventuali, improbabili, esuberi
dalla rete, eventualmente da eolico estero, vedi Germania, ma temo
che in Germania l'eolico sara' impegnato ad alimentare gli
elettrolizzatori in Germania, visto che sono stati proprio i
tedeschi ad introdurre la razionale scelta degli e-carburanti)
e d'inverno lavorano a basso regime.
E cosi' sara' per gli impianti chimici di sintesi di e-carburanti,
che d'estate faranno scorta di e-benzina ed e-gasolio, da rivendere
durante l'inverno, oltre a quello prodotto e venduto al volo
durante l'estate. E accumulare e-benzina e e-gasolio non e' un
problema: una capillare infrastruttura nazionale e' gia' esistente.


Ebbene, se il settore termico vuole una chance, deve battersi
da subito perche' si cominci, tagliando le gambe ad importatori
arabi e russi. Fare diversamente significa che saranno quelli del
settore termico a pagare il prezzo piu' salato.

Oggi il piu' grosso impianti e' in costruzione in Olanda:

<https://www.enlit.world/hydrogen/holland-hydrogen-1-building-block-of-europes-green-hydrogen-economy/>

E l'Holland Hydrogen 1 da 200 MW. E sara' alimentato dal parco
eolico fuoricosta olandese Shell-Eneco Hollandse Kust (Noord):

"The electrolyser will be powered from Shell-Eneco’s Hollandse
Kust (Noord) offshore wind farm, which also is in construction,
with the output of up to 68t of green hydrogen daily destined
for Shell’s nearby Pernis refinery as a replacement for grey
hydrogen."

Dicono che basta per 150'000 auto che facciano 10'000 km all'anno
a testa.

Ma attenti, per ritardare la transizione "no-oil", vogliono
proporre l'uso diretto dell'idrogeno in auto a idrogeno.
Il che significa tornare al caso di dovere buttare via tutte le
le auto termiche e per la maggioranza, l'obbligato passaggio
alle elettriche, perche', se una EV e' "cara", per acquistare
la stessa auto a idrogeno vi tocca aprire un mutuo.

Quindi, non basta costruire una rete di elettrolizzatori, ma
occorre anche mettere in piedi l'industria chimica di
sintesi di carburanti. La Germania e' avanti, perche' durante
la seconda guerra mondiale non si e' resa ridicola con la
soluzione individualista dei gasogeni a carbonella, ma ha
usato il carbone per produrre benzina direttamente
travasabile nei serbatoio delle auto.

Ecco l'inizio di quella transizione, rinfrescata allo stato
dell'arte:

<https://www.cleanenergywire.org/news/company-alliance-plans-open-germanys-first-large-scale-e-fuel-factory>

"An alliance of companies plans to build Germany’s first
industrial-scale production facility for synthetic e-fuels
which could allow for the climate neutral operation of
combustion engine cars. The group aims to produce about
70 million litres of e-fuels per year, enough to cover the
average demand of about 100,000 combustion engine vehicles,
news magazine Der Spiegel reported. The e-fuel factory will
reportedly be built in northern state Lower Saxony and
the 16 companies involved aim to commence production by the
end of 2026. The site is currently used by chemicals
producer Oxxynova."

Evidenzio per i vostri occhi:

"e-fuels ... which could allow the continued use of many combustion
engine cars and fossil fuel infrastructure ..."

I detrattori affermano che gli e-fuel saranno scarsi e costosi.
Ma questo dipende appunto da cosa si inizia a fare oggi.

Ovviamente trattandosi di una infrastruttura massiva e da mettere in
piedi rapidamente, occorre l'aiuto dello Stato:

<https://www.cleanenergywire.org/news/germany-subsidise-development-e-fuels-eu19-bln-package>

PS (la prima frase e' superata: nel 2035 gli e-fuels salveranno le
termiche):

"... €1.9 billion have been earmarked to support the rollout of e-fuels
and "advanced biofuels" by 2026

La fonte originale della notizia in apertura:

<https://www.spiegel.de/auto/e-fuels-erste-grosse-fabrik-fuer-synthetisches-benzin-in-niedersachsen-geplant-a-5c298512-4b8b-43c0-8f9c-8befa9712ef1>


Ora, l'Italia potrebbe girare i pollici, sperando nel 2035 di potere
importare abbastanza e-carburante dalla Germania e Olanda, di
fatto continuando "as usual" a dipendere da forniture estere (questo
e' sicuramente la speranza di chi vive di importazioni di carburanti).

Oppure, cogliere l'occasione di una cessata dipendenza da fonti locali
di petrolio (che in Italia sono in quantita' minima), e ritornare
ad una autarchia energetica anni '60 che e' stata al cuore del suo
boom economico post-guerra.

Ecco una sintesi del processo utilizzato dalla eFuel Steyerberg.

1) elettrolizzatore produce idrogeno

2) l'idrogeno viene "metanizzato" con l'aggiunta di CO2
(ed e' questa cattura di CO2, se atmosferica, ma con maggiore efficienza
e massa rispetto alla fotosintesi dei bio-carburanti, che si
soddisfa il requisito della direttiva UE entro il 2035)
NB: gia' questo metano potrebbe essere utilizzabile, ad esempio per
essere accumulato d'estate per riscaldare le case d'inverno

3) con un processo Fischer-Tropsch si trasforma il metano in carburante
liquido, producendo a scelta, benzina o gasolio.

Sempre in termini di salvare lo status quo, aziende come ENI potrebbero
tirare fuori l'argomento che conviene produrre e-carburanti dove
l'energia rinnovabile costa meno, ad esempio nel Sahara. Cosi' che ENI
mantiene un suo semi-monopolio della importazione di carburanti.
Pero', anche trasportare e-carburante ha un suo costo, e poi c'e'
la stabilita' politica dei paesi che ospitano gli impianti.
Finora questa stabilita' e' stata finanziata dagli stati occidentali
interessati (quindi gia' oggi il vero prezzo di benzina e gasolio
e' ben piu' alto di quello al distributore e temo che neanch le accise
incorporate bastanno a compensare), con il prezzo addizionale di
vite umane in guerra e atti terroristici.

In alternativa, invece di 3 milioni di disoccupati, perche' non riportare
l'industria in Italia, fabbricare la benzina dal Sole, a chilometro zero,
dando lavoro agli italiani e finendola con questo tristo declino
ecoomico e morale nazionale ?

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