Cosa ne pensate del mio atto?
Personalmente penso che avrei preso la stessa decisione: se davvero non
c'era piu' niente da fare e soffriva tanto, avrei preferito che almeno il
momento del trapasso fosse un po' meno difficile.
Mesi fa ho raccontato che il mio precedente cane Valentino, di 13 anni,
mori' secondo me con delle sofferenze evitabili.
Gia' nel pomeriggio sembrava evidente che non sarebbe durato a lungo e che
soffriva parecchio (non riusciva piu' ad alzarsi, aveva un affanno pauroso).
Chiedemmo al veterinario di addormentarlo, ma lui volle a tutti i costi
fargli del cortisone per vedere se ce la faceva a superare la crisi (ma
quale crisi, erano ore che stava cosi'!).
Intorno alle 21 telefonammo di nuovo al vet per dirgli che il cane non stava
affatto meglio e di nuovo gli chiedemmo di venire per l'eutanasia, ma lui
disse che sarebbe passato l'indomani mattina presto.
Il povero Valentino mori' intorno all'una di notte, e certo non fu una morte
dolce, con mia mamma quasi 70enne rimasta sola a vegliarlo (e anche lei
credo che per mesi abbia avuto davanti agli occhi alcuni dettagli che non mi
ha voluto raccontare).
Se ora posso farmi una ragione del fatto che lui non sia piu' con noi,
ancora non riesco a "perdonarmi" per non essere stata capace di aiutarlo ad
avere una morte piu' dignitosa.
:-(
Coraggio Luigi, ti sono vicina.
Costanza
http://photos.yahoo.com/costillous
Secondo me ti sei già risposto da solo...il cane avrebbe sofferto per alcuni
giorni e poi sarebbe morto, aveva già un'età venerabile...se si dovesse
lasciar fare alla natura allora non li dovremmo neanche curare,
vaccinare...hai fatto la cosa giusta e soprattutto l'hai fatto per lui,
sarebbe stato molto più egoistico tenerlo ancora in vita sapendo che avrebbe
sofferto.
Cla
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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
> Ciao,
> ieri ho dovuto prendere una decisione che già oggi mi pesa.
......cut...........
> Cosa ne pensate del mio atto?
ho percorso la tua stessa trafila con una bracca italiana.
Ti posso solo dire che hai fatto bene a decidere immediatamente per
l'eutanasia ed evitargli altri giorni di sofferenza. Il tuo cane avrebbe
iniziato a vomitare, sbandare, cadere a terra. Cose tremende che in
passato ho vissuto con un altro cane ancora. Quando è successo anche
alla bracca ho deciso per l'eutanasia prima di dover assistere a questa
agonia. Hai avuto coraggio, decidere di togliere la vita al proprio
amato cane è una scelta dolorosa e coraggiosa. Ma è la scelta giusta
quando non c'è più niente da fare.
--
Mari ==> http://www.saluki.it
Official IDAC Website ==> http://www.millenniumdogs.net
> Arrivato a casa, mia moglie invece di consolarmi, mi ha detto che lei
> non l'avrebbe fatto, che avrebbe lasciato alla natura il tutto,
> lasciandolo morire da solo. Ed inoltre mi ha detto che sono stato
> insensibile non fermandomi fino alla fine.
> A questo punto non so se ho fatto bene o no, dentro mi dico di si
> perchč avrebbe sofferto ma mi sento anche un po' il responsabile della
> sua morte, ed inoltre non me la sono proprio sentita di vederlo morto,
> mi sarei sentito male.
> Magari avrebbe vissuto ancora qualche giorno, ma in che modo? Avrei
> potuto portarlo a casa per farlo vivere un girno in piů anche se
> sofriva, ma poi avrei avuto il coraggio di riportarlo indietro per
> l'eutanasia? Ero affezzionatissimo a lui e come molti di voi avranno
> provato soffro la sua perdita. Certo era vecchio, ma comunque senpre
> il mio amatissimo cane.
Scrivo a caso, sul testo di cui sopra.
Ieri, vedi post, abbiamo scelto l'eutanasia per Larry (10anni e 1/2).
Larry risuciva ancora a camminare, anche se era uno scheletro vivente,
riusciva a mangiare ma vomitava due pasti su tre, ieri mattina mi aveva
*pure* scodinzolato... Credi che non ci si sia posti la domanda
EGOISTICA se rimandare? Gia' ma a vantaggio di chi? Se riusciva a
dormire... stava bene ma se era sveglio era un continuo LAMENTO (di un
cane che sopportava di tutto da un punto di vista del dolore).
Onestamente speravo che ci lasciasse "naturalmente" ma a quale prezzo,
PER LUI?
Anche io non sono stato tutto il tempo nell'ambulatorio, entravo ed
uscivo...
--
Esprit
> Cosa ne pensate del mio atto?
che sei stato un grande, hai fatto tutto quello che andava fatto in rispetto
sia del cane, sia di te stesso e del tuo equilibrio.. a prescindere dal
fatto che la libertà è individuale, non esiste un protocollo che ti "esige"
lì, se non te la senti.
Detto in tutta sincerità mi stupisce tua moglie.
Evitare giorni di sofferenza a un animale sofferente non è da codardi. C'è
meno menefreghismo nel dover prendere queste decisioni che non nel lasciarle
al caso.
Fosse stato randagio (e anche lì è un FORSE), sarebbe stato abituato a stare
da solo... quindi era un rapporto cane-casualità....
ma visto che era il vostro cane era anche moralmente corretto fare qualcosa
perchè stesse "bene", al massimo che poteva.
Visto il parere dei medici (mi pare tu avessi non uno, ma 2 pareri) sarebbe
stato a mio avviso un atto d'egoismo vilento verso il cane non fare come hai
fatto.
j
>sarebbe
> stato a mio avviso un atto d'egoismo violento verso il cane non fare come
hai
> fatto.
*Quoto, concordo e applaudo.
--
Valeria
www.dallapartedelcane.com
www.tipresentoilcane.com
> A questo punto non so se ho fatto bene o no, dentro mi dico di si
> perchè avrebbe sofferto ma mi sento anche un po' il responsabile della
> sua morte,
Hai fatto benissimo.
> ed inoltre non me la sono proprio sentita di vederlo morto,
> mi sarei sentito male.
Su questo sono un po' meno d'accordo (pur rispettando il fatto che si tratta
di una scelta squisitamente personale).
Oggi tendiamo troppo ad ignorare la morte, ad esorcizzarla semplicemente
facendo finta che non esista...
La morte è solo un aspetto della vita, e certamente non il peggiore.
Saperla accettare è uno dei segreti della felicità.
E stare vicino al tuo cane negli ultimi momenti, forse, ti avrebbe reso
migliore.
Ciao Franco
> Cosa ne pensate del mio atto?
Scelte difficili possono essere prese solo da uomini coraggiosi.
Penso che, a posteriori, sarebbe stato per te sopportare il ricordo di
un'agonia che gli hai evitato.
hai fatto la cosa giusta
> *Quoto, concordo e applaudo.
Grazie zič! :-)
j
> Arrivato a casa, mia moglie invece di consolarmi, mi ha detto che lei
> non l'avrebbe fatto, che avrebbe lasciato alla natura il tutto,
> lasciandolo morire da solo. Ed inoltre mi ha detto che sono stato
> insensibile non fermandomi fino alla fine.
sarò brutale ma l'insensibile mi sembra più lei.
Secondo me, se può servire hai fatto la cosa giusta, benché
dolorosissima.
Ti sei fermato con lui fino all'ultimo instante in cui era cosciente; é
quello che conta. Ihmo il vederlo morire era un'aggiunta che lui non
avrebbe avvertito..
smick, simo
Io ho vissuto la tua stessa storia non molto tempo fa con un dobbermman,
stessa malattia, stesso decorso, stessa decisione presa. Capisco che è
dolorisissimo, ma non sei tu il responsabile della sua morte, ma solo di un
atto di amore. Era inevitabile che ormai alla sua età non sarebbe arrivato a
lungo, purtroppo è così, vivono meno di noi. Ma cosa pensi di avergli levato
se non una sofferenza atroce ed inutile? Le risposte te le sei dato da solo,
ed hai preso l'unica decisione giusta ed inevitabile, ci vuole coraggio lo
so, ma anche questo è amore che gli dovevi.
Wilma Maria
http://www.ionontiabbandono.org/
http://digilander.libero.it/gialuna/
*** secondo me hai fatto la scelta giusta. So che è stato doloroso, dopo
tanti anni insieme... ma anche se ora stai male, gli hai dimostrato così il
tuo affetto.
Farlo soffrire ancora non avrebbe avuto senso, e se ti fosse morto in casa
soffrendo ti saresti sentito male comunque, chiedendoti che senso aveva
farlo morire così.
Il fatto che tu non ti sia fermato fino alla fine, non vuol dire niente.
Ognuno reagisce al dolore a modo suo, tu sei rimasto lì finchè non gli hanno
fatto l'anestesia. Probabilmente lui non si è nemmeno reso conto che non
c'eri più.
Fatti forza e vai avanti, ci vorrà il suo tempo, ma poi vedrai che
ripensando al tuo cane ricorderai solo i momenti belli pasati assieme. Un
abbraccio, Vale
Per me hai fatto la cosa giusta. Non ti tormentare... hai fatto tutto quello
che potevi.
Ciao
Nensi
I cani a nostra differenza sanno quando non c'è nulla da fare e
semplicemente smettono di mangiare ed aspettano con dignità la fine, c'è
molto da imparare.
L'accanimento terapeutico è sbagliato per gli umani figuriamoci per i cani.
Io sono stato "fortunato" la nostra boxer di sei anni ieri notte si è spenta
alle due e mezza per un tumore, metastasi interne varie e grave metaplasia
della pelle, nel giro di 12 ore ha smesso di mangiare, ha vomitato sangue ed
ero pronto a portarla dal vet. notturno per farla sopprimere se avesse
continuato ma invece ad un certo punto, mentre sembrava dormire e siamo
andati a letto, ha abbaiato con le ultime forze, il tempo arrivare sul
divano ed in pochi secondi con alcuni profondi respiri se n'è andata, le
tenevo una zampa ed ho sentito esattamente l'ultimo sussulto.
Se me lo avessero raccontato avrei rabbrividito al solo pensiero di una
scena simile invece anche andandosene ci ha insegnato molto ancora una
volta.
Sapessimo morire noi come loro!
p.s
Ciao a tutti comunque, conto di fare qui di tanto in tanto le amate
"chiacchiere da parco" che mi mancheranno.
"Luigi" <zara6...@yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:3afa9545.04100...@posting.google.com...
> I cani a nostra differenza sanno quando non c'è nulla da fare e
> semplicemente smettono di mangiare ed aspettano con dignità la fine, c'è
> molto da imparare.
Non ci metteri la firma, su questa affermazione.
--
Esprit
> Cosa ne pensate del mio atto?
Che hai fatto bene.
Anche io ho dovuto fare una scelta per il mio fratellino misto yorkie, che
avevo dall'età di 8 anni e che era arrivato a 14..
Ha iniziato a stare male il settembre 2003, sembrava avesse semplicemente
dei calcoli alla vescisca...abbiamo fatto un'ecografia, un intervento e
sperando che le cose sarebbero andate meglio.
Due mesi e poi, il mio fratellino era già ridotto ad uno stato
semi-vegetativo...faceva cacca nera e gli si era gonfiato terribilmente un
testicolo..Operato di nuovo, è stato castrato, ma il vet gli ha
diagnosticato un tumore,chissà tra fegato, stomaco...
Già da dicembre il cane non mangiava più, e si teneva con flebo di glucosio
e con delle fiale di ricostituente. Ma lui non si riprendeva.
E' rimasto un mese appallottolato nella sua cuccia,mentre stancamente ci
guardava girare per casa.
Poi, il 6 febbraio, torno dall'università, ci sono i miei genitori che
erano appena tornati, vado a salutare il piccino, e lui, mi viene incontro,
e ... rimette sangue!!
Terrorizzata lo prendo in braccio chiamo il veterinario (erano le otto meno
dieci di sera) e gli dico che il cane sta male,cosa dovevo fare.
Lui mi voleva dare delle pillole...ma come facevo io a pensare solo di
andare a comprare delle pillole con i mio cane che stava moribondo tra le
mie braccia ??
Ho detto al vet di aspettarmi allo studio,ho preso una coperta e l'ho
portato lì...lui voleva dargli una medicina per vedere se resisteva, ma
povero il mio cane, se per lui non c'era nessuna speranza di guarigione,
perchè sottoporlo ancora a delle torture?
In lacrime ho afferrato il veterinario per il bavero e ho acconsentito a
praticargli l'eutanasia.
Lui era privo di sensi, avvolto nella sua copertina, e mentre lo
abbracciavo, il dottore l'ha addormentato, e poi mi ha fatto uscire.
E' stata una cosa straziante, spero di non doverla vivere mai più, ma sono
sicura che ora il mio cagnotto non soffre più, e sicuramente è da qualche
parte che mi guarda. Io lo sento.
--
aLLY[labradormania]
http://digilander.libero.it/wolfeyes82/Lab/labradorescuepage.htm
Il sito dei Labrador in difficoltà
> la nostra boxer di sei anni ieri notte si è spenta
ma che settimana di m....
Un abbraccio :-(
--
Luisella
> sicuramente č da qualche
> parte che mi guarda.Io lo sento.
Siamo in molti in quel club lě :-)
Ricordo sempre che Paolo VI ha consolato un bambino che piangeva la
morte del suo cane dicendogli che l'avrebbe POI incontrato di nuovo:
nessuna vita viene *annientata*, anzi viene *rinnovata*.
Scusate, non vuol essere una predica :-))
--
Luisella
Nascere vivere e morire è quanto di più naturale possa avvenire, gli animali
per istinto di conservazione possono arrivare come sappiamo a mangiare i
propri consimili ma quando sono troppo malati o vecchi hanno la buona
abitudine di non lamentarsi, piangere, perdere dignità come spesso fa
l'uomo.
A volte per dare un mese di "non vita" in più, perchè stare in un letto a
flebo e pastine secondo me non è vivere, si sottopongono persone ed animali
ad immani sofferenze, mentre l'animale resiste finchè può e si lascia
serenamente andare quando sa che non c'è nulla fare.
Così forse è più chiaro, non è una mia opinione ma un dato di fatto, per gli
animali morire è naturale quanto vivere e questo lo dobbiamo imparare tra le
tante altre cose che si possono insegnare.
Questo non vuol dire che se al mio prossimo cane viene una torsione dello
stomaco lo lascio morire in giardino perchè è il corso natrale o gli faccio
venire la lesmania perchè non lo vaccino, ma quando a Desdemona ad un anno e
mezzo hanno diagnosticato una gravissima spondilosi alla colonna vertbrale
non l'ho messa sotto una teca di cristallo così come di fronte all'ipotesi,
poi scongiurata, di una malformazione cardiaca non le ho impedito di correre
o giocare con altri cani.
Per uomo ed animali il concetto di qualità della vita deve essere la prima
cosa, e se un cane non può correre, saltare, giocare con altri cani o come
minimo fare una passeggiatina con le sue gambe ed una sana pisciatina
all'aria aperta, se molto vecchio, allora meglio andarsene loro lo sanno e
noi?
Cla
> Nascere vivere e morire è quanto di più naturale possa avvenire, gli animali
> per istinto di conservazione possono arrivare come sappiamo a mangiare i
> propri consimili ma quando sono troppo malati o vecchi hanno la buona
> abitudine di non lamentarsi, piangere, perdere dignità come spesso fa
> l'uomo.
Su questo quoto ma non e' la risposta al testo che avevo citato.
E' il concetto di sapere che non c'e' piu' nulla da fare che non puo'
essere generalizzato.
Larry non ha smesso di mangiare, ne' di scodinzolare ma piuttosto che
fargli soffrire un'agonia "naturale"... si e' intevenuti.
--
Esprit
> I cani non sanno che non c'è nulla da
> fare, semplicemente quando stanno male pedrono l'appetito e *aspettano la
> fine* perchè stanno male e non possono continuare le loro normali attività.
> Non paragoniamo il vecchio inuit che va a isolarsi per morire quando si
> accorge di non essere più utile alla comunità con i cani...quello può essere
> un esempio di dignità se vogliamo.
Concordo in toto.
--
Esprit
Il cane così come moltissimi altri animali non ha bisogno di essere un
nutrizionista per sapere quale erba mangiare e quale evitare se ha problemi
di stomaco, non ha bisogno di essere primario nel reparto di rianimazione
per capire se sta morendo o se è il caso di lottare, perchè segue le regole
della natura infinitamente più semplice delle nostre e non per questo
necessariamente peggiori. Ci sono moltissimi esempi della capacità di
affrontare la morte negli animali, come gli elefanti che si ritirano dal
gruppo, con consapevolezza (relativa al grado di consapevolezza di un
cervello e di un'anima non umana ovviamente) e serenità.
Il vecchio inuit nella logica funzionale della sua scelta è perfettamente
coerente con la logica animale del significato di vita come "vita attiva" è
l'animale malato che il branco di migratori lascia alla sua sorte perchè sa
che il singolo è sempre meno importante della specie è un paragone che al
limite conferma quanto uomo ed animale siano vicini e non incommensurabili.
Il mio concetto è molto semplice, i cani e molti altri animali possono
insegnare all'uomo la serena accettazione della morte come fatto naturale.
> Io sono rimasto fino all'iniezione per addormentarlo, poi mentre non
> era ancora addormentato lo ho accarezzato velocemente e me ne sono
> andato, vederlo morire sarebbe stato stato troppo doloroso per me. Mio
> fratello è rimasto ancora, non so fino a quando.
> Arrivato a casa, mia moglie invece di consolarmi, mi ha detto che lei
> non l'avrebbe fatto, che avrebbe lasciato alla natura il tutto,
> lasciandolo morire da solo. Ed inoltre mi ha detto che sono stato
> insensibile non fermandomi fino alla fine.
Rimanere con lui o no è una scelta molto personale e soggettiva: io
personalmente mi ero già preparato alla decisione dell'eutanasia e mi
sono riproposto di stare con lui fino all'ultimo istante perché ero
stato io a raccoglierlo dalla strada e non volevo certo abbandonarlo in
quel momento... infatti da quando si è accasciato x effetto del
narcotico sono rimasto con una mano sotto la sua testa e con l'altra
l'ho accarezzato fino all'ultimo... inutile dire quanto ci sono stato
male quel giorno e i giorni seguenti... ancora ora mentre scrivo mi fa
male ripensarci, ma sono convinto che è stata una decisione giusta.
Non condivido le parole di tua moglie né per il fatto di lasciarlo alla
sua sorte né per il fatto che ti ha biasimato x il tuo comportamento: è
una cosa molto soggettiva e non tutti siamo fatti uguali!