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OLIVO: INNESTATE O TALEA?

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leandro

unread,
Jan 6, 2009, 6:04:03 AM1/6/09
to
Chiedo lumi:

- E' meglio piantare l'olivo innestato o quello a talea?

Ho visto un po' in internet, e mi è parso di capire che anche le piantine a
talea diano risultati buoni. Secondo alcuni la differenza tra i due diversi
tipi, si riscontra solo all'inizio: col passare degli anni non ci sono
differenze.

ringrazio per le informazioni.

Leandro.

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/

oracolo

unread,
Jan 7, 2009, 6:17:23 AM1/7/09
to

La differenza c'è.
Perchè le piante vengono innestate?
Vengono innestate perchè si usa il porta innesto vigoroso e rustico
che mi assicura un buona radice e quindi vigore alla pianta e poi la
pinta che voglio avere per le caratteristiche
fruttifere, in questo caso.
Nel caso dell'olivo si usa per portainnesto in genere il selvatico
dell'olivo quello che nasce dal seme.
Quindi pensa se si innesta bisogna piantare i semi, fare crescere la
pianta selvatica e poi innestarci, sono passati tre anni.
Invece se prendo la talea, quindi un pezzo di pianta che voglio
produrre (esempio frantoio) la metto a radicare ho sicuramente meno
perdite e poi ho già la pianta in un anno.
Secondo te se fossi un produttore a lo stesso prezzo o per poca
differenza vorrei venderti la talea che in ho una pianta in 2 o 3 anni
o innesto che oltre a i 2 o 3 anni devo aggiungere , prendere il
nocciolo farlo germogliare piantare le piantine che l'anno dopo devono
essere innestate (pratica costosa prendono un tanto a innesto i così
detti innestini ) percentuale di innesto in genere molto inferiore
al taleaggio.
E' chiaro che puoi prendere una pianta anche non innestata ma parti
dal principio che ha meno valore quindi ti conviene solo se la paghi
molto meno e quindi da prendere in considerazione solo se ne devi
piantare molti.
Ti assicuro nessun coltivatore aumenta i suoi costi produttovi se le
cose si equivalgono.

leandro

unread,
Jan 7, 2009, 9:42:15 AM1/7/09
to
Il 07 Gen 2009, 12:17, oracolo <antonio...@yahoo.it> ha scritto:
> On 6 Gen, 12:04, le...@libero.it (leandro ) wrote:
> > Chiedo lumi:
> >
> > - E' meglio piantare l'olivo innestato o quello a talea?
> >
> > Ho visto un po' in internet, e mi è parso di capire che anche le
piantine a
> > talea diano risultati buoni. Secondo alcuni la differenza tra i due
diversi
> > tipi, si riscontra solo all'inizio: col passare degli anni non ci sono
> > differenze.
> >
> > ringrazio per le informazioni.
> >
> > Leandro.
> >
> > --------------------------------
> > Inviato viahttp://arianna.libero.it/usenet/
>
> La differenza c'è.
> Perchè le piante vengono innestate?
> Vengono innestate perchè si usa il porta innesto vigoroso e rustico
> che mi assicura un buona radice e quindi vigore alla pianta e poi la
> pinta che voglio avere per le caratteristiche
> fruttifere, in questo caso.

Ho letto però che anche la talea, dopo pochi anni, da gli stessi risultati
delle innestate.

> Nel caso dell'olivo si usa per portainnesto in genere il selvatico
> dell'olivo quello che nasce dal seme.
> Quindi pensa se si innesta bisogna piantare i semi, fare crescere la
> pianta selvatica e poi innestarci, sono passati tre anni.

Ho capito, ma non sempre la strada più tortuosa, è la più conveniente.


> Invece se prendo la talea, quindi un pezzo di pianta che voglio
> produrre (esempio frantoio) la metto a radicare ho sicuramente meno
> perdite e poi ho già la pianta in un anno.
> Secondo te se fossi un produttore a lo stesso prezzo o per poca
> differenza vorrei venderti la talea che in ho una pianta in 2 o 3 anni
> o innesto che oltre a i 2 o 3 anni devo aggiungere , prendere il
> nocciolo farlo germogliare piantare le piantine che l'anno dopo devono
> essere innestate (pratica costosa prendono un tanto a innesto i così
> detti innestini ) percentuale di innesto in genere molto inferiore
> al taleaggio.
> E' chiaro che puoi prendere una pianta anche non innestata ma parti
> dal principio che ha meno valore quindi ti conviene solo se la paghi
> molto meno e quindi da prendere in considerazione solo se ne devi
> piantare molti.
> Ti assicuro nessun coltivatore aumenta i suoi costi produttovi se le
> cose si equivalgono.

TI RINGRAZIO. Ciao

news-search

unread,
Jan 7, 2009, 10:52:31 AM1/7/09
to
E' esatto quello che ti dice Oracolo ed il margine di imprecisione che
può lasciare spazio allla tua libera pratica interpretazione è il seguente:

Il selvatico e la varietà che utilizzi sono sempre piante di olivo e
concettualmente non diverse tra di loro, ma il selvatico è più rustico
perchè frutto di un processo di 'gamia', ovvero di riproduzione nella
quale, come per le persone, avviene anche una scambio di porzioni di
DNA, in questo caso tra i cromosomi della pianta che dà il polline e
quelli di quella che dà la cellula uovo fecondata(nella riproduzione per
talea ciò non avviene, mentre nelle piante autogame la variabilità è più
ridotta). Questo processo aumenta quindi in genere la variabilità e
permette la rappresentazione di nuove caratteristiche, a volte utili a
volte dannose.
Se sono utili per un portinnesti, questo viene clonato (es. per talea),
se sono utili per una varietà produttiva questa viene clonata per innesto.

La pianta clonata è uguale ad ogni altra ed essendo stata selezionata
per anni solo per specifiche caratteristiche è magari geneticamente la
stessa da decenni, o da secoli, se veramente buona, ma è spesso carente
per altre caratterisitiche. Ad esempio le antiche varietà di alberi da
frutto, molto apprezzate, non erano selezionate per resistere ai
parassiti (alcuni dei quali sono arrivati successivamente dall'estero) e
quindi adesso sono meno coltivate perchè la gente collega l'aspetto
estetico del frutto alla sua bontà.
Il portinnesto franco non è un portineesti clonale (cioè un buon
portinnesti 'franco' poi clonato), ma essendo originato da seme può
essere giusto quello che dici perchè potrebbe sia originare una buona
varietà alimentare, che una buona varietà da portinnesto, ma essendo
geneticamente più diversificato di una varietà selezionata per la
produzione alimentare è più probabile che si adatti meglio al terreno e
che si adatti meno invece come portinesti, rispetto a varietà
specificamente selezionate e poi clonate (per talea).
Nel caso dell'ulivo e di qualche altra specie questo problema si pone
poco e quindi viene usato il franco come portinnesti, ma il franco in
generale ha, per se stesso, anche delle caratteristiche che possono
essere poco utili.


In definitiva se mangi le olive prodotte da un portinnesti 'franco'
potrebbero anche essere migliori, ma spesso sono peggiori e se fai
radicare un ramo di una varietà produttiva questa potrebbe anche avere
capacità di adattarsi bene al terreno della tua zona, ma è ciò altamente
improbabile, perchè tale varietà è stata a lungo selezionata per essere
produttiva, non per adattarsi al terreno.
Ciò non toglie che in condizioni pedologiche (di terreno) ottimali per
la crescita della specie, in questo caso l'olivo, si possa comunque
adattare bene come portinnesto (ma questa è solo una eventualità enon è
il caso di fare cosìper fare un grosso impianto (proprio come suggeriva
Oracolo).

Le caratteristiche a volte poco utili del franco sono dovute al fatto
che è una pianta più vigorosa, ad esempio perchè ha un'apparato radicale
spesso fittonante (se non è stato lesionato nel trapianto), come avviene
per tutte le piante derivate dal semee quindi và più in profondità (ciò
può essere utile per dare vigore alla pianta in zone aride)
Una pianta vigorosa però in generale induce un notevole sviluppo che, in
alcuni casi, può essere utile per varietà produttive poco vigorose, ma
in genere determina un 'eccessiva crescita in altezza della chioma che
poco si adatta ad un'agevole raccolta.
E così in frutticoltura il franco della varietà coltivata non è in
genere utilizzato perchè favorisce la crescita a vaso, non più
utilizzata proprio perchè rende difficile la raccoltae si adatta poco
alle frme di coltivazione intensive.
ciao
L.F.

not1xor1 (Alessandro)

unread,
Jan 8, 2009, 6:20:33 AM1/8/09
to
news-search ha scritto:

> Il selvatico e la varietà che utilizzi sono sempre piante di olivo e
> concettualmente non diverse tra di loro, ma il selvatico è più rustico
> perchè frutto di un processo di 'gamia', ovvero di riproduzione nella

la talea è un clone e avrà la "rusticità" della pianta da cui
è originata (salvo mutazioni sopravvenute), del selvatico non c'è niente
di sicuro riguardo le qualità, può essere più rustico, ma anche meno

--
bye
main(){printf("%u\n",!(!1|1));}

news-search

unread,
Jan 8, 2009, 7:05:37 AM1/8/09
to
not1xor1 (Alessandro) ha scritto:

Si è vero vi possono essere anche mutazioni gemmarie, non sono voluto
ulteriormente entrare nel dettaglio per non annoiare e quindi mi fa
piacere che tu lo abbia precisato.

Il selvatico può essere anche meno rustico perchè la variabilità indotta
dalla gamia può originare anche caratteristiche del tutto negative,
mentre un portinnesti clonale è stato selezionato per adattarsi ad un
tipo specifico di terreno e poi clonato.

Quindi, aggiungo, in genere quando uno fa un grosso impianto, per non
buttare soldi, fà fare un analisi del terreno e poi per prima cosa cerca
di comprare le piante che più si adattano a quel terreno.

Questa cosa, ad alcuni, può sembrare di poco conto, ma in realtà la
capacità delle piante di resistere ad insetti, acari e malattie dipende
per prima cosa dal loro adattamento all'ambiente di vita. Per questo
motivo quando si vedono piante molto attaccate da parassiti spesso hanno
dei problemi di sofferenza o per siccità, o per carenza di elementi
nutritivi, di acqua, ecc.
Quindi in molti casi è importante scegliere un buon portinnesiti e
magari impiantare in zone vocate per la specifica coltura; ciò
permetterà di ridurre i costi di gestione e magari di riuscire meglio a
fare colture biolgiche.
Il problema è spesso trovare in certe zone dei vivai ben forniti, ma
anche qui è chiaro che un vivaio oleicolo sarà probabilmente in una zona
vocata a questa coltura.


Ho infine trovato questo link in cui un utente di questo newsgroup dava
altre utili risposte:
http://www.nntp.it/discussioni-agricoltura/257015-olivi-variet-autosterile-x-post.html

oracolo

unread,
Jan 8, 2009, 4:12:01 PM1/8/09
to
On 8 Gen, 13:05, news-search <news-
> altre utili risposte:http://www.nntp.it/discussioni-agricoltura/257015-olivi-variet-autost...

La teoria è bella io vi ho descritto come viene fatto tutto questo in
pratica per quanto riguarda l'olivo.
Visto che lo ho coltivato e vivo dove provine 80% di olivi da vivaio.
l'olivo di innesto (visto che vengono usati portainnesti appropriati)
di resistenza superiore e quindi anche commercialmente di prezzo
superiore.(non entro nello specifico per le verietà usate)
Si può usare anche da talea, ma sono di resistenza inferiore (dal
punto di vista radicale) ,le grosse ditte vivaistiche fanno molto da
tale, anche per abbattere i costi e fare prezzi concorrenziali.
Quindi uno può scegliere tutte e due sapendo che anno due valori
diversi.
ciao
oracolo

Giobbe

unread,
Jan 8, 2009, 4:52:18 PM1/8/09
to
oracolo ha scritto:

> La teoria è bella io vi ho descritto come viene fatto tutto questo in
> pratica per quanto riguarda l'olivo.
> Visto che lo ho coltivato e vivo dove provine 80% di olivi da vivaio.
> l'olivo di innesto (visto che vengono usati portainnesti appropriati)
> di resistenza superiore e quindi anche commercialmente di prezzo
> superiore.(non entro nello specifico per le verietà usate)
> Si può usare anche da talea, ma sono di resistenza inferiore (dal
> punto di vista radicale) ,le grosse ditte vivaistiche fanno molto da
> tale, anche per abbattere i costi e fare prezzi concorrenziali.
> Quindi uno può scegliere tutte e due sapendo che anno due valori
> diversi.
> ciao
> oracolo


Ma fatemi capire una cosa, ma le talee non vanno innestate?
Se prendo una talea di una varietà che mi piace posso piantarla e
l'albero darà i frutti della pianta originaria?
O deve essere comunque innestata?
Grazie per le delucidazione.
Saluti
Giobbe

news-search

unread,
Jan 8, 2009, 5:32:49 PM1/8/09
to
> La teoria è bella io vi ho descritto come viene fatto tutto questo in
> pratica per quanto riguarda l'olivo.
> Visto che lo ho coltivato e vivo dove provine 80% di olivi da vivaio.
> l'olivo di innesto (visto che vengono usati portainnesti appropriati)
> di resistenza superiore e quindi anche commercialmente di prezzo
> superiore.(non entro nello specifico per le verietà usate)
> Si può usare anche da talea, ma sono di resistenza inferiore (dal
> punto di vista radicale) ,le grosse ditte vivaistiche fanno molto da
> tale, anche per abbattere i costi e fare prezzi concorrenziali.
> Quindi uno può scegliere tutte e due sapendo che anno due valori
> diversi.
> ciao
> oracolo

...ed io ho descritto le basi teoriche ed alcune aspetti pratici così
l'agricoltore può capire se il vivaista gli vende della monnezza.

Poi l'agricoltore è libero di comprare ciò che vuole, ma è bene sapere
come stanno le cose.
Vi sono anche delle leggi fitosanitarie in molti settori che i vivaisti
seri conoscono bene, mentre l'agricoltore non è tenuto a saperle, ma
deve sempre avere il meglio al prezzo più basso possibile: questo però
non giustifica che non debba avere tutti gli elementi per fare la scelta
più adeguata alle sue necessità. Questo io ho cercato di fare.

Nessuno ti toglie la tua esperienza ed anzi la rispetto molto.

Io abito in una grande città in cui ci sono molti vivai, ed in balcone
ho piantato piante in vaso per anni, compresa l'insalata ed i pomodori,
ma questa esperienza non mi dà la competenza di un provetto orticoltore,
ma in compenso ho passato un pò di tempo a leggere delle teorie fantasiose.


Se qualche agricoltore ed in primis Leandro, che ha aperto la
discussione, ha delle critiche e ritiene che ciò che ho detto non sia
utile o chiaro, ben vengano: sono qui per questo.

saluti

news-search

unread,
Jan 8, 2009, 5:48:05 PM1/8/09
to
Giobbe ha scritto:

Si la talea và innestata ed io ho cercato di spiegare i motivi.
Se c'è qualcosa che non ho ben spiegato chiedimi pure.

La pianta non innestata può certamente dare i frutti ed anche prima, ma
ci sono tutta una serie di fattori che possono influire negativamente.
Questi fattori possono incidere dippiù, o di meno. Io anche questo ho
cercato di dire a grandi linee, anche qui, se qualcosa non ti è chiaro
chiedi pure. E' inutile che io ripeta tutto daccapo.

Quello che è più complesso è fare un conto per valutare se ti conviene
dippiù piantare una talea, una marza innestata su franco, o su un altro
più costoso portinnesti selezionato.

Può essere conveniente anche piantare su talea, ma per quanto di mia
conoscenza te lo sconsiglio caldamente. Ho letto di tante situazioni
negative per piante non innestate.
In ogni caso la cosa migliore che puoi fare per chiarirti le idee è
leggere un libro di olivicoltura di una qualche nota casa editrice del
settore.
Poi magari confronta anche con quanto ti dice chi risponde sui newsgroups.
Saluti
L.F.

not1xor1 (Alessandro)

unread,
Jan 9, 2009, 1:48:54 AM1/9/09
to
news-search ha scritto:

>> Ma fatemi capire una cosa, ma le talee non vanno innestate?
>> Se prendo una talea di una varietà che mi piace posso piantarla e
>> l'albero darà i frutti della pianta originaria?
>> O deve essere comunque innestata?
>

> Si la talea và innestata ed io ho cercato di spiegare i motivi.
> Se c'è qualcosa che non ho ben spiegato chiedimi pure.

credo che tu non abbia letto bene la domanda cui hai risposto
nel caso proposto non c'è alcun bisogno di un sovrainnesto su
una talea che è già della varietà desiderata

diverso è il caso se è una talea di un portainnesto selezionato

comunque nel campo dell'olivo non mi risulta sia stato fatto,
se non in tempo recente (non sono informato relativamente agli
ultimi decenni) il grosso lavoro di selezione di portainnesti
fatto già da tanti anni per esempio con meli, viti, ecc...

news-search

unread,
Jan 9, 2009, 6:37:19 AM1/9/09
to
not1xor1 (Alessandro) ha scritto:

> news-search ha scritto:
>
>>> Ma fatemi capire una cosa, ma le talee non vanno innestate?
>>> Se prendo una talea di una varietà che mi piace posso piantarla e
>>> l'albero darà i frutti della pianta originaria?
>>> O deve essere comunque innestata?
>>
>> Si la talea và innestata ed io ho cercato di spiegare i motivi.
>> Se c'è qualcosa che non ho ben spiegato chiedimi pure.
>


> credo che tu non abbia letto bene la domanda cui hai risposto

Non mi sembra, in caso, se hai tempo, spiegami perchè


> nel caso proposto non c'è alcun bisogno di un sovrainnesto su
> una talea che è già della varietà desiderata

Come ha anche detto Oracolo ci sono precisi motivi per innestare le
piante ...certo forse Giobbe, parlando di una pianta sola, intendeva
dire una piante per fini hobbistici!
Inotre forse ho trascurato di dirgli l'evidente: se propaga una ramo di
una pianta, a meno di mutazioni gemmaria, certo: ottiene quella stessa
pianta.

Ma dovendo rispondere in un messaggio che è letto poi anche da altri, ad
esempio Leandro, che forse aveva un diverso obbiettivo pratico, se
avessi detto che ciò era giusto in assoluto, la mia spiegazione
complessiva sarebbe stata fraintesa, lasciando capire che un impianto
oleicolo si possa fare anche senza innestare le varietà su un
portinnesto idoneo. Il che non è vero.

>
> diverso è il caso se è una talea di un portainnesto selezionato
>

Certo, se Leandro propagasse portinnesti non ne caverebbe molto dal
punto di vista alimentare. Però non credo ci siano agricoltori che
propaghino portinnesti per talea se non per errore.

> comunque nel campo dell'olivo non mi risulta sia stato fatto,
> se non in tempo recente (non sono informato relativamente agli
> ultimi decenni) il grosso lavoro di selezione di portainnesti
> fatto già da tanti anni per esempio con meli, viti, ecc...
>

Non sono informatissimo anch'io su questo aspetto, ma mi sembra che,
anche solo limitandosi al problema del contenere lo sviluppo della
chioma, se un agricoltore non vuole una coltura a vaso, considerato che
molte zone di coltura tradizionali sono anche in pendenza e quindi non
meccanizzabili, dovrà trovare, anche fosse l'unico, portinesti non
particolarmente vigoroso che gli consenta un'allevamento di piante di
dimensioni più ridotte. Se invece fà talee di varietà alimentari per
hobby, per me può provare qualsiasi cosa e sperimentare cose nuove
(anche se purtroppo ci sono persone in giro che, se ti vedono fare
qualcosa fuori dai canoni, te la fanno subito notare).

Il fatto che vi siano pochi portinnesti potrebbe forse essere uno dei
segnali della difficoltà a creare un settore oleicolo più competitivo
come pare sia quello degli impianti intensivi spagnoli.

----------------------

Ho poi fatto una piccola ricerca in internet:

Per quanto riguarda la crescita delle piante e la loro potatura ho
trovato questo documento che non esclude il ricorso all'allevamento a
vaso, ma sottolinea che richiede molta manutenzione per contenere lo
sviluppo della chioma (e quindi costi di manodopera, specialmente se in
pendenza).

http://www.agrimodena.it/biblioteca/gucci.htm

Per quanto rigiarda i portinnesti dell'olivo sul sito www.agraria.org
(-> http://www.agraria.org/coltivazioniarboree/olivo.htm) viene da un
alto posto in luce il problema del portinnesti e quindi la scarsità di
alternative che tu giustamente sottolinei, ma anche i problemi dovuti
agli aspetti negati del franco e suggeriscono brevemente per il sud
l'Olea oblonga.

alla pagina 12 e 13 di questo documento sono poi riportati alcuni altri
portinnesti su cui si può fare una ricerca più dettagliata (ma si va
sull'inglese):
http://www.olviva.it/files/Il%20vivaismo%20olivicolo%20pugliese%20tradizioni%20ed%20esigenze%20di%20in.pdf

saluti a tutti,
buona giornata


Giobbe

unread,
Jan 9, 2009, 7:12:52 AM1/9/09
to
news-search ha scritto:

>
> Si la talea và innestata ed io ho cercato di spiegare i motivi.
> Se c'è qualcosa che non ho ben spiegato chiedimi pure.
>
> La pianta non innestata può certamente dare i frutti ed anche prima, ma
> ci sono tutta una serie di fattori che possono influire negativamente.
> Questi fattori possono incidere dippiù, o di meno. Io anche questo ho
> cercato di dire a grandi linee, anche qui, se qualcosa non ti è chiaro
> chiedi pure. E' inutile che io ripeta tutto daccapo.
>
> Quello che è più complesso è fare un conto per valutare se ti conviene
> dippiù piantare una talea, una marza innestata su franco, o su un altro
> più costoso portinnesti selezionato.
>
> Può essere conveniente anche piantare su talea, ma per quanto di mia
> conoscenza te lo sconsiglio caldamente. Ho letto di tante situazioni
> negative per piante non innestate.
> In ogni caso la cosa migliore che puoi fare per chiarirti le idee è
> leggere un libro di olivicoltura di una qualche nota casa editrice del
> settore.
> Poi magari confronta anche con quanto ti dice chi risponde sui newsgroups.
> Saluti
> L.F.

Grazie per i preziosi consigli

Saluti
Giobbe

oracolo

unread,
Jan 9, 2009, 4:13:46 PM1/9/09
to
On 9 Gen, 12:37, news-search <news-
> sull'inglese):http://www.olviva.it/files/Il%20vivaismo%20olivicolo%20pugliese%20tra...

>
> saluti a tutti,
> buona giornata

Mettere a radicare un portainnesto un vivaista lo fa per riprodurre il
portainnesto in modo più veloce e addirittura innestando subito sulla
talea del portainnesto (innesto talea).(non ho esperienza di innsesto-
talea negli olivi ma in altri alberi da frutto, )
Nel vivaismo aumentare la qualità è importante ma è importante
aumentare le percentuali di riuscita e diminuire i tempi di
propagazione.
Nel mio territorio il vivaismo non si respira dal terrazzo ma facendo
scuole adeguate e poi esercitare nelle aziende floro-vivaistiche.
Ti assicuro armai sono anni che sono nel campo del vivaismo non si
finisce mai di imparare, il segreto è vivere con passione il proprio
lavoro e osservare sulla pianta le nostre azioni.

news-search

unread,
Jan 9, 2009, 6:01:41 PM1/9/09
to
> Mettere a radicare un portainnesto un vivaista lo fa per riprodurre il
> portainnesto in modo più veloce e addirittura innestando subito sulla
> talea del portainnesto (innesto talea).

Certo si tratta del portinnesto clonale. E per me non c'è nessun
addittura, perchè sono cose che all'università le spiegavano come
normali negli anni '80, ma probabilmente anche negli anni '70. Si
mettono le marze di portinnesto innestate sui bancali, magari trattate
con fitormoni, si attiva un impianto di nebulizzazione, magari ache il
riscaldamento basale, siu clmatizza l'ambiente, ecc. (poi ci saranno le
marche diverse dei prodotti, ecc.), ma hai mai aperto un libro di
tecnica vivaistica, queste cose le studiano quasi tutti all'università
insieme certo anche a cose inutili.
L'esperienza serve ad utilizzare queste nozioni con equilibrio, non a
negarle. Le cose oggettive restano tali. Qualcosa cambia e ci si aggiorna.
Quindi per favore ..meno enfasi su questo discorso dell'esperienza!

(non ho esperienza di innsesto-
> talea negli olivi ma in altri alberi da frutto, )

Anch'io conoscevo un signore di 90 anni che era moto esperto di innesti
di piante da frutto; egli non sapeva nè leggere, nè scrivere, ma nella
sua zona era molto apprezzato e mi raccontava a primi anni 70 che
prendeva 30 lire ad innesto, lo faceva con passione il suo lavoro e poi
con quello che guadagnava si comprava le 'nazionali senza filtro'.
Non si proclamava un esperto, lo era.

> Nel vivaismo aumentare la qualità è importante ma è importante
> aumentare le percentuali di riuscita e diminuire i tempi di
> propagazione.

Certo, ma questa è in primis un esigenza di economicità di gestione, ma
la qualità è un valore assoluto rispetto al quale se l'operatore non
riesce a stare sul mercato il problema è suo.
La libera concorrenza serve per selezionare gli operatori, però
rispettando le esigenze della qualità. Gli agricoltori lo sanno
benissimo perchè l'ambito agrario è pieno di normative a tutela della
qualità e dell'ambiente e loro sono sul mercato tutti i giorni,come
anche gli operai e molti professionisti e vedono diminuire i guadagni
tutti i giorni.

> Nel mio territorio il vivaismo non si respira dal terrazzo ma facendo
> scuole adeguate e poi esercitare nelle aziende floro-vivaistiche.

Si ma probabimente non hai capito cosa intendevo dire quando parlavo del
terrazzo....

> Ti assicuro armai sono anni che sono nel campo del vivaismo non si
> finisce mai di imparare, il segreto è vivere con passione il proprio
> lavoro e osservare sulla pianta le nostre azioni.

Benissimo quasi tutti studiano e lavorano con passione, ma la passione e
l'esperienza non bastano; mi domando: hai le basi per capire cosa c'è
dietro, o hai solo l'esperienza?
L'esperienza da sola ce l'hanno anche i manovali che lavorano nel
vivaio, ma loro sanno benissimo di essere dei manovali.

not1xor1 (Alessandro)

unread,
Jan 11, 2009, 1:35:29 AM1/11/09
to
news-search ha scritto:

>>>> Ma fatemi capire una cosa, ma le talee non vanno innestate?
>>>> Se prendo una talea di una varietà che mi piace posso piantarla e
>>>> l'albero darà i frutti della pianta originaria?
>>>> O deve essere comunque innestata?
>>>
>>> Si la talea và innestata ed io ho cercato di spiegare i motivi.
>>> Se c'è qualcosa che non ho ben spiegato chiedimi pure.
>
>> credo che tu non abbia letto bene la domanda cui hai risposto
>
> Non mi sembra, in caso, se hai tempo, spiegami perchè

scusa ma la risposta giusta alla domanda "se è necessario innestare
la talea di una pianta per avere i frutti della stessa qualità della
pianta da cui è stata prelevata la talea" mi pare che sia *no*, mentre
tu hai risposto sì

riguardo l'olivo si diceva:


> Il fatto che vi siano pochi portinnesti potrebbe forse essere uno dei
> segnali della difficoltà a creare un settore oleicolo più competitivo
> come pare sia quello degli impianti intensivi spagnoli.

mi pare che la tendenza più recente sia quella di ottenere piante di piccola
dimensione da allevare in filare e da raccogliere con vendemmiatrici modificate
per lo meno avevo letto qualche anno fa di esperienze spagnole in proposito
con la selezione di alcuni portainnesti, ma nell'articolo veniva avanzato
il dubbio relativamente alla durata dell'impianto... almeno così mi pare
di ricordare...

news-search

unread,
Jan 11, 2009, 3:15:44 AM1/11/09
to

> scusa ma la risposta giusta alla domanda "se è necessario innestare
> la talea di una pianta per avere i frutti della stessa qualità della
> pianta da cui è stata prelevata la talea" mi pare che sia *no*, mentre
> tu hai risposto sì
>

Infatti ho risposto si perchè la domanda non era questa e se avvessi
risposto si in quel contesto sarebbe sembrato, a mio modo di vedere, che
io intedessi dire che non c'è mai bisogno di innestare le piante di olivo.
Infatti la domanda di Giobbe era: '> Ma fatemi capire una cosa, ma le
talee non vanno innestate?

-> Ribadisco: vanno innestate (perchè così è in via normale).

> Se prendo una talea di una varietà che mi piace posso piantarla e l'albero darà i frutti della pianta originaria?
> O deve essere comunque innestata?

Qui avrei potuto dire: 'no non c'è bisogno ma se fai un impianto non
hobbistico con un certo numero di piante c'è bisogno' ed invece ho detto
il contrario, ossia ho invertito l'ordine dei termini nella frase, prima
la seconda opzione e poi la prima, per dare coerenza a quello che
sostenevo, ma premettendo ho anche detto che: 'La pianta non innestata
può certamente dare i frutti ed anche prima'.


Ho in conclusione precisato che se la talea era per fini hobbistici
faceva pure bene a non innestarla e fare tutte le prove che ritesse
necessarie.
Se avessi detto quna parola dippiù il senso della mia spiegazione
sarebbe divenuto complessivamente opposto.

> riguardo l'olivo si diceva:
>> Il fatto che vi siano pochi portinnesti potrebbe forse essere uno dei
>> segnali della difficoltà a creare un settore oleicolo più competitivo
>> come pare sia quello degli impianti intensivi spagnoli.
>
> mi pare che la tendenza più recente sia quella di ottenere piante di
> piccola
> dimensione da allevare in filare e da raccogliere con vendemmiatrici
> modificate
> per lo meno avevo letto qualche anno fa di esperienze spagnole in proposito
> con la selezione di alcuni portainnesti,

Quindi vedo poi che la pensiamo allo stesso modo ed anzi probabilmente
tu hai pure approfondito questa questione più di me, ma di fronte a
queste tesi poco opinabili, riguardo i portinnesti, aver letto 10
articoli, o 100 mi sembra faccia poca differenza.

ma nell'articolo veniva avanzato

> il dubbio relativamente alla durata dell'impianto... almeno così mi pare
> di ricordare...

Bene ne prendo atto, un elemento in più da sapere.

news-search

unread,
Jan 11, 2009, 5:50:07 AM1/11/09
to
Scusate quando le discussioni si avvitano, alla fine non si capisce più
niente. Nell'ultimo messaggio infatto mi è scappato un errore nella
prima riga dove ho detto:

'Infatti ho risposto si perchè la domanda non era questa e se avvessi
risposto si(no) in quel contesto' il secondo si è un no e l'ho ora
indicato tra parentesi.

Comunque quello che dovevo dire sui portinnesti l'ho detto prima, questi
ultimi due messaggi, per quanto mi riguarda, sono una chiarimento dovuto
rispetto alle perplessità di Alessandro.
Saluti a tutti,

leandro

unread,
Jan 12, 2009, 10:42:20 AM1/12/09
to
Il 11 Gen 2009, 11:50, news-search
<news-sear...@giardinisilenziosi.it.invalid> ha scritto:


Chiedo scusa dopo tante argomentazioni ma non sono preparato in materia:

Quindi meglio la talea o l'innesto?

grazie.

news-search

unread,
Jan 12, 2009, 1:11:57 PM1/12/09
to

Leandro hai ragione,

io credo dovresti cercare di capire quello che abbiamo detto e valutare,
mi rendo conto che andando nel dettaglio, si fa difficoltà a capire, ma
è attraverso quei dettagli che puoi renderti conto chi ti può dare il
consiglio più utile.

Prescindendo dal quel ragionamento io ti potrei dire meglio l'innesto,
ma sarebbe il mio punto di vista contro quello di altri ...e poi, in
questo contesto, non mi interessa proporre delle soluzioni certe, ma
piuttosto fornire degli elementi per capire.

Prova a sentire cosa ti dicono gli altri :-)

pasquale capuano

unread,
Mar 31, 2023, 3:06:24 PM3/31/23
to
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