On 28/03/19 08:45, 234 wrote:
> Il 27/03/2019 17:36, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
...snip...
>> "Por el Norte se desciende suavemente hasta una amplia llanura,
>> en la que hasta hace unos años se cultivaban cereales, actualmente
>> sembrada de placas solares y aerogeneradores."
>>
>> ma forse ho capito, lei non conosce lo spagnolo (nonostante la sua
>> forte influenza nella lingua di molti dialetti regionali, anche del
>> settentrione, dopotutto, la lettura dei Promessi Sposi, qualche
>> rimbembranza dovrebbe lasciare su chi c'e' stato in tempi storici):
>
> Signor maestrino, non c'è bisogno di traduzioni da una qualche rivista
> femminile.
Quale rivista femminile ?
> E inutile ripetere una chiacchiera che non dice se la coltivazione è
> intensiva,
Le sta postulando che la definizione di "territorio desertico" e'
quella di:
"territorio su cui non e' possibile una coltivazione intensiva"
?
> altrimenti i proprietari locali, se non dietro compensi enormi,
> mai permetterebbero di trasformare il grano in cemento e vetro.
Cioe' ha gia' verificato l'ammontare del prezzo pagato agli
agricoltori locali per fare posto alla Centrale termosolarelettrica
di Andasol ?
Domanda: quanto vale (dia pure un valore a spanne), un ettaro di
terreno agricolo coltivato a frumento ?
>>> Diceva dunque il vero Luca P. Ma è quello che sostenevo anch'io.
>>
>> Nel meridione, dopo il raccolto, che siano cereali o pomodori,
>> con l'avanzare dell'estate, quello che resta e' una terra bruciata.
>
> Totalmente falso.
Mo vediamo ...
> Mai i contadini oggi permetterebbero una simile sciocchezza.
Quale sarebbe la sciocchezza ?
(quale "azione" cio' sarebbe una sciocchezza ?)
> Mai lascerebbero che la terra diventasse "bruciata", aspettando
> mesi per lavorarla.
Non ho scritto questo.
> Quando è la stagione della semina
E quale sarebbe "questa" stagione ?
> la terra è già preparata da tempo, altrimenti in pochi anni
> sarebbe ridotta a deserto.
> Non si metta a fare anche il contadino da rotocalco femminile,
> per favore. Grazie.
Continui pure cosi' ...
> In Puglia non si lascia neppure morire un ulivo senza pensare
> subito alla sua sostituzione.
Ho scritto qualcosa che va contro questo ?
>> E' ciclo naturale che riporta la vita con le prime pioggie autunnali.
>> La Spagna non perdona le vostra ignoranza, li dicono chiaramente:
>> prima c'erano campi coltivati a grano, ora c'e' l'energia solare
>> ed eolica. Non hanno scelto zone desertiche, perche' il
>> termosolarelettrico non e' distruttivo ne invandente verso
>> l'agricoltura.
>
> Semplicemente la elimina.
No, perche' richiede 50 volte meno territorio della alternativa
"bio".
> Magari sostituendola con le pecore.
E cosa c'e' di male a ripristinare l'uso agricolo nel 50-esimo
di territorio usato ?
>>> Io aggiungo che in nessun paese del mondo sarebberto così pazzi di
>>> rubare terreno realmente fertile all'agricoltura, ma lo contiverebbero
>>> intensivamente.
>>
>> Non c'e' solo la coltivazione intensiva di massa con la sua produzione
>> di alimenti che non sanno di niente.
> Altra balla.
Quale sarebbe la balla ?
Della minore qualita' organolettica della produzione
agricola intenstiva ?
> Tutte le coltivazioni sono ormai intensive
E questa tesi dove andrebbe a parare ?
Cioe': "tutto coltivato intensivamente"
come si relaziona a "non sa di niente" ?
> perché i terreni disponibili continuano a essere divorati dal cemento,
Io auspico che la popolazione italiana scenda a 30 milioni.
Chiaramente osteggio l'idea che la soluzione sia l'immigrazione.
Lei conosce altri metodi per "decementificare" ?
> e le sue care centrali ne mangerebbero in gran quantità.
L'Italia dipinta come se fossero le pianure dell'Ucraina ...
Cosa pensa dei 3,5 milioni di ettari di territorio
italiano che oggi non sono certamente coltivati
in modo intensivo (e se "coltivati" in qualche modo) ?
Anzi, le ritiene che in Italia, escluso quello cementificato
o in via di cementificazione, ci sia qualche ettaro in cui
non e' possibile la coltivazione intensiva ?
Peccato che sara' un altra domanda a cui non rispondera' ...
> Restano sempre più dei veri deserti,
> incluse le desertificazioni che avanzano anche in Italia a causa
> di una politica delle acque dissennata, anzi criminale.
Ci fa un esempio particolare cosi' possiamo capire ?
>> La coltivazione pregiata di
>> frumento e farro del centro e meridione italiano rispetta proprio il
>> citato ciclo della "terra bruciata".
>
> Ma smettila di raccontare palle!
Continui pure cosi', sig.Fuzzy/Omega e come altro si e' identificato
nel tempo.
> Terra coltivata oculatamente, non terra bruciata in attesa delle
> grandi piogge.
Lei ha appena lasciato un cenno sul problema delle acque.
Ora mi spiega, dove, in un meridione in cui l'acqua e' razionata
anche per gli essere umani, trova l'acqua per irrigare il
terreno dopo il raccolto del frumento ?
> Credo che tu stia scherzando,
Peraltro, ricordo che l'oggetto della diatriba e' se il territorio
della Andalusia si possa definire desertico o meno. Ovvere se
il territorio della Andalusia e' diverso dal territorio siciliano
o dal territorio lucano.
> visto che poi importiamo cibo da mezzo mondo. Ma che diavolo dici?
?
Non ho capito l'aggancio alla importazione di cibo da mezzo mondo.
>> Come anche la vinicoltura, ne
>> guadagna in termini di qualita' organoletiche.
>
> Infatti dopo la vendemmia vedi i filari abbandonati in attesa
> dell'autunno e preda dei parassiti,
Il terreno secco fa strage di parassiti. Il terrore dei
vinicoltivatori e' una cronica piovosita' a fine estate.
Una umidita' relativa agevola muffe e batteri dannosi.
> e la terra sotto di loro "bruciata".
> Ma sei matto?
Continui pure cosi' ...
>> C'e' una ragione se
>> il frumento italiano e' considerato piu' pregiato delle prosperosa
>> produzione dei campi irrigati "non aridi" del Canada.
>
> Mi sai dire che cazzo sai delle ragioni per cui il Canada coltiva
> in un certo modo?
Ehi, abbiamo toccato un tasto dolente ?!
E poi non capisco che relazione c'e' tra la mia affermazione
che "il grano coltivato in condizioni di clima mediterraneo
sia migliore di quello di una coltivazione intensiva"
con "le ragioni per cui il Canada coltiva in un certo modo".
Non ho affermato nulla sulle ragioni degli agricoltori
canadesi. Io ci metto tutta la mia buona volonta' nel replicarle,
ma lei deve anche aiutarmi a capirla.
> Sono terre uguali alle nostre? Climi uguali ai nostri?
> Lo sai che il grano è una pianta che cresce anche al freddo? Ma al
> freddo lo si coltiva come in Puglia?
> Sai di dire cose del tutto irragionevoli solo per amor di polemica e di
> chiacchiere?
Magari se lei mi precisa cosa avrei detto riguardo alle
ragioni delle scelte canadesi, del clima altrove, del freddo in
cui potrebbe crescere il grano, etc. forse potremo fare
meno chiacchere ?
>>> Di più: se il clima fosse adatto alle coltivazioni (umido e piovoso con
>>> tanto di nebbie mattutine corrispondenti per mesi)
>>
>> Dove fa caldo, un clima del genere significano patogeni e parassiti.
>
> D'estate mi dicono che fa sempre caldo. Lo sapevi?
Certamente. Ed i problemi che gli agricoltori devono affrontare
"dove fa sempre caldo" sono molto diversi a seconda di quanta
umidita', di quanta pioggia, c'e'.
Io avevo semplicemente commentato che, dove c'e' umido e piovoso
con tanto di medie mattutine, con una estate "dove fa sempre caldo",
abbiamo patogeni e parassiti delle piante. Salvo una pesante
azioni di trattamenti ...
> E lo sapevi che gli
> agricoltori conoscono i problemi dei patogeni e dei parassiti e li
> combattono ogni giorno?
Avrei affermato che gli agricoltori non conoscono il problema ?
> Senza aspettare mesi dopo i raccolti?
Ho affermato che per mesi dopo i raccolti se ne stanno inattivi ?
Con quale frase (occorre che lei mi citi oppure taccia).
>> Lei pare scrivere da Milano (con il beneficio del dubbio), ma non
>> riesco a capire se e' un padano che ha visto solo l'agricoltura
>> locale oppure un discendente meridionale che non ha mai visto i campi,
>> l'agricoltura delle sue terre d'origine. In amdedue i casi, lei ha
>> espresso a ripetizione una totale ignoranza sul tema.
>
> Una sua proiezione, come ho già detto.
Se guardiamo sopra, lei continua a buttarmi affermazioni o
significati che non ci sono nelle mie parole.
> Lei sembra intendersene di tutto ma dimostra solo tanta fantasia
> su tutto.
Ancora un ricamo sulla mia personalita', cosi' da evitare di
entrare nel merito e replicare con dati e fatti ?
> Per sua disgrazia io conosco tutto il paese molto bene,
Non pare.
> e se ci sono coltivazioni pregiate è (al nord come al sud) perché
> i contadini curano ogni zolla di terra tutto l'anno ogni giorno.
Ho affermato il contrario ? Citi la mia frase o taccia.
> E oggi stanno difendendo strenuamente la loro terra dalla
> distruzione a causa di idee come le sue.
Eppure sono idee rivolte a salvare l'ambiente e quindi la
qualita' della nostra agricoltura. Qui comincia a sentire puzza
di "divide et impera", quando si tenta di mettere contro due
parti tra cui sono possibili grandi sinergie.
Perche' ci vuole dividere ? Mettere uno contro l'altro ?
Quali interessi la spingono ?
> Il FV se lo mettono sul tetto delle cascine, perché non sono
> trogloditi,
O perche' semplicemente hanno un tetto proprio ed una banca
(grazie alla garanzia di tutto il podere) che gli presta i
soldi per il fotovoltaico. Avendo i solti e il territorio,
direi che il 99% degli italiani avrebbe voluto partecipare
alla abbuffata delle piu' generose (in termini di proventi)
sovvenzioni fotovoltaiche del mondo. Sovvenzioni distribuite
in quantita' industriale.
Perche' dico piu' "generose in termini di proventi" ?
Perche' anche se le sovvenzioni decise dai tecnici del
sig.Berlusconi sono leggermente piu' basse di quelle
tedesche, a parita' di fase dei conti energia, il "beneficiario"
della sovvenzione in Italia, per ogni kW(p) installato a Roma,
poteva contare su una quantita' di kW*h sovvenzionati di gran
lunga superiore a quella di chi aveva un kW(p) installato a Berlino.
Noi italiani stiamo pagando i piu' cari kW(p) installati del mondo.
Ad ogni bolletta elettrica.
> ma le cattedrali erette alla demenza energetica
Quali ?
> sacrificando la terra coltivabile le rifiutano.
Veramente i contadini coinvolti, dove i terreni erano di loro
proprieta', sono interessati, hanno sottoscritto i contratti.
L'opposizione e' invece arrivata da altrove, con pullman
pagati dagli organizzatori arrivati da Roma (gli organizzatori,
non i manifestanti).
> Vada dire ai piemontesi di rinunciuare alla vite a favore
> degli specchi delle brame di Deboni!
Io non chiedo certamente ai piemontesi di rinunciare alla vite.
Pero' gli suggerisco un utilizzo per i terreni rimasti di una
realta' industriale scomparsa.
Lei, citando, il Piemonte ha fatto un gravissimo errore.
<
http://www.arpa.piemonte.it/news/monitoraggio-del-suolo>
Ci sono territori piemontesi dove non acquisterei mai il
vino di un eventuale vigneto che ci fosse coltivato sopra:
<
http://www.arpa.piemonte.it/reporting/rsa-notizie/monitoraggio-suolo/contaminanti-antropici>
Abbiamo la provincia di Novara, con una zona rossa in
termini di inquinamento.
L'industrialmente martoriato territorio occidentale
della provincia di Cuneo.
Ed infine la notoria (per chi e' del Piemonte), zona
della valle in cui si trova Ceva (citta' per decreto
reale, ma sono solo 5 mila abitanti).
Il terreno e' stato cosi' inquinato da secoli di attivita'
industriale senza regole, che ogni evento climatico diventa
un problema sanitario:
<
https://www.lastampa.it/2018/01/18/cuneo/rientrato-lallarme-inquinamento-in-ospedale-riprendono-gli-interventi-l0w8H0iATmkc8UJkwHrclK/premium.html>
<
https://web.archive.org/web/20190328183301/https://www.lastampa.it/2018/01/18/cuneo/rientrato-lallarme-inquinamento-in-ospedale-riprendono-gli-interventi-l0w8H0iATmkc8UJkwHrclK/premium.html>
Lei mangerebbe ortaggi o altro coltivato nella valle del
Tanaro o Bormida ? Uno dei tanti casi:
<
http://www.sergiodalmasso.com/wp-content/uploads/2018/07/Le-lotte-dei-contadini-contro-l_ACNA-negli-anni-cinquanta-e-sessanta.pdf>
"Nel 1909, il pretore di Mondovì dichiara inquinati pozzi di acqua
nei comuni di Saliceto, Camerana e Monesiglio. Nel decennio successivo
viene chiuso l’acquedotto di Cortemilia. Nel 1938 agricoltori della
Valle Bormida citano l’ACNA per danni. Nel 1944, ad Alessandria,
vengono chiusi pozzi contaminati dal cromo."
"per il deprezzamento dei terreni, soprattutto di quelli un
tempo “investiti” a vigneto"
Vede, la questione e' che non e' risanabile, perche' tutto
quel territorio e' "impregnato" di veleni chimici ... per sempre
(altro che radioattivita'!). I vigneti, quindi sono stati
espiantati: "Un tempo i vigneti erano tra i più ricchi di tutta
la Langa. Attualmente [..] producono un vino sgradevole ..."
"Ciò è provocato dalle esalazioni delle acque inquinate della
Bormida, esalazioni che danno un sapore di acido fenico al vino,
facendolo deprezzare sul mercato. I terreni coltivati a vigneto,
in un ventennio sono diminuiti del 70%. Le esalazioni venifiche
delle acque della Bormida impregnano di un sapore sgradevolissimo
i prodotti dell’agricoltura, patate, ortaggi, frutta, sicché il
loro commercio è quasi praticamente impossibile. Anche il foraggio,
per lo stesso motivo, conserva un sapore di acido fenico ed è
rifiutato dal bestiame»"
Come vede, proprio nel Piemonte non c'e alcun problema a trovare
terreni marginali, non coltivabili. Hanno risolto istituendo
qua e la qualche parco naturale (occhio non vede, cuore non duole)
oppure nascondendo i dati sugli inquinanti nei prodotti ...
> Oppure di far maturare la vite sotto gli specchi ustori!
Su quello che si puo' fare sotto gli specchi si puo' solo
speculare perche' in Italia state impedendo la costruzione.
> Magari insieme alle pecore.
Continui pure cosi' ...
>>> sarebbe la negazione
>>> per una centrale che per definizione vuole aria limpida e possibilmente
>>> secca per evitare che ne risentano i raggi riflessi, i quali hanno una
>>> destinazione molto precisa, altrimenti non servono a niente.
>>
>> Le negazione e' la sua, cioe' che possa esistere una agricoltura dove
>> il clima non e' umido e piovoso, con nebbie mattutine per mesi.
>> Lei insomma dimostra una totale ignoranza della definizione
>> di clima mediterraneo:
>
> Lei sproloquia
Pero' con tanto di citazioni e fonti ...
> senza alcun senso della realtà, oppure avendo mandato
> l'onestà intellettuale in ferie perpetue.
>
>> <
https://it.wikipedia.org/wiki/Clima_mediterraneo>
>>
>> "L'associazione di estati secche con inverni piovosi rappresenta
>> un carattere caratteristico del clima mediterraneo"
>
> Ma che idiozia aggrapparsi a "estati secche" per parlare di "terra
> bruciata". Totalmente irrealistico. Disonestamente polemico.
Se cosi' dice lei ...
>> Dovrebbe esserle chiaro: *estati secche*
>
> Le faccio notare, nella sua tronfia e ormai chiaramente non onesta
> petulanza, che sono "secche" ben al di sotto dei limiti della siccità
"che sono" quali terreni ?
> come nell'anno appena trascorso, quando la terra, in alcune zone,
> si è realmente disseccata.
Hmmm ...
> Ciò non accade affatto nelle estati normali, che sono abbeverate
> dalle nevi dei monti,
Di che monti ciancia ?
> quando il Po non scende più di un metro sotto il livello di guardia
Cioe' praticamente quasi sempre tra il livello di guardia ed un
metro sotto ?
> - mentre quest'anno è in secca.
Io stavo scrivendo dell'Andalusia, della Basilicata, della
Puglia, della Sardegna, della Sicilia, e lei mi tira fuori il Po.
> Ebbene, signor Deboni, per i contadini della valle padana questa
> è una vera e propria sciagura, non affatto "clima mediterraneo".
Da quando in qua' il clima della valle padana e' "mediterraneo" ?
Io non l'ho certamente scritto. Da dove e' che le viene questa
sua invenzione ?
Esiste una definizione internazionale dovuta al climatologo Wladimir
Köppen (russo-tedesco). Ecco una fonte che riporta la classificazione
"mediterreanea":
https://www.britannica.com/science/Mediterranean-climate
"hot, dry summers and cool, wet winters"
Estati roventi e secche, inverni freschi ed umidi.
Io vivo nella "Padania" e mentre conosce molto bene le estati
roventi, non le ho mai viste secche. Se non piove, ci sono sempre
i fiumi abbondanti che arrivano dai ghiacciai alpini ed una vasta
rete di campi irrigati. Non e' la Sicilia.
> E non c'è meteorologo che non dichiari che la secchezza di quest'anno
> è anomala, è desertica. Non affatto "mediterranea".
Lei pare parti in quarta a confutare una apparente mia affermazione,
mai fatta, che il clima Padano sia mediterraneo. Perche' lo fa' ?
> Quando la terra si spacca per mancanza d'acqua, allora è "terra
> bruciata"
Che e' esattamente cio' per secoli osservava il contadino
meridionale.
> ma in tal caso si è in grave emergenza, non in un presunto
> "clima mediterraneo".
Nella Padania e' certamente un caso eccezionale. Anche se c'e'
qualche timore neanche infondato che sia solo l'avvisaglia di
una salita della fascia del clima mediterraneo verso il nord.
Forse tra un secolo il clima "padano" sara' sinonimo di
"mediterraneo", con i fiumi alpini, non piu' alimentati
da ghiacciai scomparsi, ridotto per mesi come dei uadi (wadi)
desertici.
> Ma è fuori di testa a sostenere queste cose?
Sarei indubbiamente fuori di testa a sostenere che il clima
padano vada classificato come un clima mediterraneo. Ed infatti
non l'ho fatto: o mi cita la mia frase o taccia.
> Quello che lei e molti altri non hanno capito è che non si deve
> confondere il clima mediterraneo con il dissesto idrogeologico!!!
?
> Il clima mediterraneo significa stare all'ombra con una bibita
> in mezzo al verde, non su un cammello davanti alla
> "terra bruciata".
Contesto questa sua tesi. L'ombra estiva in mezzo al verde fa
parte del clima "padano" e non ha nulla a che fare con cio'
che ci racconta un Silone o un Verga della terra spaccata
d'argilla cocente ...
> Quindi non ci racconti simili stupidaggini per propagandare
> gli specchi ustori !!!
Continui pure su questo tono ...
>> Il frumento si e' evoluto da piante tipiche per un clima del genere,
>> per dirla un clima "savanico", (mi scuso, ma non ho potuto resistere :-)
>
> Non resiste mai a dire stupidaggini. Il frumento resiste a moltissimi
> climi, ma mai senza acqua! Si informi,
Non ho mai scritto che il frumento per crescere non ha bisogno di
acqua. Ho invece scritto di un giugno giusto in tempo prima
dell'inizio della siccita' estiva ... (luglio-agosto, per dire
i mesi, io non mi sottraggo alla chiarezza, sfugo la vaghezza)
> ma non dalle rivista femminili.
In questo intervento richiama continuamente tale tipologia di
rotocalco. Come mai ?
>> Infatti il frumento matura giusto un tempo per spremere le ultime
>> gocce di umidita' dal terreno, in giugno, per poi lasciare posto
>> ai torridi mesi di luglio ed agosto, con possibile proseguimento
>> della siccita' fino all'inizio di settembre.
>
> Ma lei è fuori? Fine di agosto e inizio di settembre coincidono!!!
Cioe', il 31 agosto ed il 1 settemebre coincidono ?
Interessante.
In ogni caso ragionavo in termini di settimane (ad esempio,
l'ultima di agosto, seguita dalla prima di settembre, etc.)
> Non lo sapeva?
Non e' che non lo so, e' che propri *non mi risulta* !!!
> E non lo sapeva che nelle terre fertili l'acqua (la terra
> umida) non è affatto superficiale, e che per capillarità non
> permette mai che la terra in superficie diventi "bruciata"???
Mi sta faccendo pensare alla scimmietta messa a pestare sui
tasti di un tastiera ... cosa c'entrano questi "scampoli"
avanzati di qualche nozione spersa qui e la' ?
>> La ragione della crisi dell'acqua potabile nel meridione sta
>
> nel dissesto idrogeologico, cioè nella demenza dell'autorità
> locale e statale. Lo sapeva anche mia nonna.
Sta prima di tutto nel suo fondamento climatico.
Che potrebbe essere contrastato da una diligente attivita'
delle autorita' locali e statali. Lo sapevano ambedue le
mie nonne.
>> Lei invece pare descrivere tipo di clima inverso:
>>
>> <
https://it.wikipedia.org/wiki/Clima_sinico>
>>
>> "È caratterizzato da un inverno secco con piogge concentrate
>> soprattutto in estate"
>
> Ma non dica altre colossali idiozie, che ormai hanno superato
> ogni limite di decenza.
Continui pure cosi' ... con le sue estati nebbiose al mattino.