Bruno
PS ci sono molti casi di gente che avendo visto troppi film doppiati,
si rivolge al giudice chiamandolo "vostro onore"?
Chiamandolo giudice.
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Ciao,
Francesco
Risposte solamente sul newsgroup
Non "signor giudice" quindi?
L.
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... Signor giudice, noi siamo quel che siamo
ma l'ala di un gabbiano può far volar lontano.
Signor giudice, qui il tempo scorre piano
ma noi che l'adoriamo col tempo ci giochiamo.
L'ombra sul muro non è una ragazza
però ci fai l'amore per abitudine
lei certamente farà quello che è giusto
per noi che ci fidiamo e continuiamo
a vivere così così così ...
R. Vecchioni, Signor giudice, Robinsons - come salvarsi la vita, 1979.
> e se è donna? giudicessa? signora giudice? oppure semplicemente giudice.
Per me, semplicemente giudice (giudicessa non mi piace e l'ufficio è
oltretutto impersonale).
Quanto al signor/signora, non ho mai sentito un giudice rivolgersi a un
difensore con "signor avvocato".
Non credo che i magistrati intendano mancarmi di rispetto non sottolineando
la mia signorilità e, allo stesso modo, non credo di mancar di rispetto io
ai giudici chiamandoli semplicemente con il loro titolo.
Son gusti, beninteso: ma quegli atti con conclusioni del tipo "piaccia alla
S.V. Eccellentissima Sig. Giudice di Pace" mi paiono intrisi di un
fantozziano ed avvilente servilismo (oltretutto mai richiesto dal
giudicante).
Piuttosto che fare un'istanza "alla S.V. illustrissima Pubblico Ministero",
poi, mi farei amputare un dito.
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Ciao,
Francesco
> mi farei amputare un dito...
sempre il solito taccagno: mai che impegni qualcosa di più consistente!
(??!)
__________
faccinis omissis
>> mi farei amputare un dito...
>
> sempre il solito taccagno: mai che impegni qualcosa di più consistente!
Secondo te, se quel qualcosa fosse più consistente di un dito, perchè mi
manderebbero badilate di e-mail che mi propongono to enlarge it, mi
ricordano che "size does matter" e mi consigliano additivi chimici di vari
colori onde migliorarne - appunto - la consistenza?
> Secondo te, se quel qualcosa fosse più consistente di un dito, perchè mi
> manderebbero badilate di e-mail che mi propongono to enlarge it, mi
> ricordano che "size does matter" e mi consigliano additivi chimici di vari
> colori onde migliorarne - appunto - la consistenza?
>
ma perché non ti conoscono, è ovvio.
Nella mia prima istanza le colleghe mi hanno fatto scrivere "Alla
c.a. del Dottor N. Cognome... il sottoscritto Avvocato Nome Cognome...
difensore... *chiede* che l'Ill.mo Giudice Voglia autorizzare il
rilascio di copia...".
Insomma, mi han detto di scrivere i titoli (che volevo omettere) in
maiuscolo e per esteso, ma a questo punto soprattutto mi (e vi)
chiedo: non basta scrivere "il sottoscritto Nome Cognome...
difensore... *chiede* copia...", e ciccia? A cosa serve tutto il
resto?
> A cosa serve tutto il resto?
a una minchia, in effetti. Io, negli atti, ho preso l'abitudine di scrivere
Ill.mo o Ill.ma solo a quei giudici che stimo davvero. Chissa' se gli altri
si accorgeranno mai che in questa piccola differenza c'e' un metodo ...
gordon
> a una minchia, in effetti. Io, negli atti, ho preso l'abitudine di scrivere
> Ill.mo o Ill.ma solo a quei giudici che stimo davvero.
quelli che ti dan ragione? ;-)
Nessun giudice desidera venerazione. Gli Ill.mo, Ecc.mo. S.V. i "piaccia
alla S.V. Ill.ma" etc. non sono graditi da nessuno.
Però un giudice desidera e merita rispetto anche quando assume delle
decisioni non gradite.
Sarebbe sufficiente - per esempio - che le impugnazioni non fossero
condite da denigrazioni gratuite verso il giudice a quo. Le quali nulla
hanno a che fare con il (legittimo) diritto di cirtica verso le
decisioni giudiziarie. Le quali non possono essere serene ed equanimi
solo quando danno ragione e
Tutto qui.
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La grande Musica è quella tedesca
In effetti tutti gli appelli sono un susseguirsi di "attacchi" al Giudice
(almeno scriviamolo maiuscolo) de quo, con ripercussioni, perlomeno alla
lunga, sul distretto..
Una misura sia negli epiteti che nelle critiche sarebbe molto utile..
Concorso..
Scrivi o fai scrivere? :-P
Ho deciso, li toglierò senz'altro.
Epperò nessuno mi ha riposto sui titoli: il *Dottor*, *Avvocato* come
(non) si scrivono?
>Sarebbe sufficiente - per esempio - che le impugnazioni non fossero
>condite da denigrazioni gratuite verso il giudice a quo.
Ma come: né venerazione, né denigrazione? Sia concessa almeno una
delle due! :-P
> Sarebbe sufficiente - per esempio - che le impugnazioni non fossero
> condite da denigrazioni gratuite verso il giudice a quo. Le quali nulla
> hanno a che fare con il (legittimo) diritto di cirtica verso le
> decisioni giudiziarie.
Tutto vero.
Però (e lo dico sapendo di rivolgermi ad un giudice), mi va di raccontare un
fatterello.
Un ricorso mi viene respinto, ma dalla motivazione della sentenza ricavo che
il giudice (non ordinario, se interessa) non ha letto il ricorso. Forse lo
ha leggiucchiato, ma non lo ha letto. Ne sono in coscienza convito.
Il cliente fa l'appello? Può darsi, ma deve affrontare le spese del secondo
grado e non naviga in belle acque.
Ad ogni modo, non mi va che venga decisa una causa senza che siano letti gli
atti: che ci sto a fare con il mio lavoro, se almeno non leggono quello
che scrivo?
Per la prima volta in quindici anni di professione, scrivo perciò una
lettera riservata, garbata ma ferma, al presidente del Collegio, segnalando
la questione e auspicando che in futuro venga evitata.
E' vero, ero inviperito, ma non avrei mai scritto se non mi fossi comunque
fidato dell'interlocutore: tutto sommato è bene che anche lui sappia se può
fidarsi o no dei suoi relatori.
La risposta è stata piuttosto acidula; mi è stato comunicato che iniziative
simili non sono gradite. Si è cercato di giustificare l'errore, ma
evidenziando ulteriormente la sua consistenza.
Scriverò l'appello? Forse si. Ma come sarà difficile trattenersi.
ho sentito di una storia molto simile. credo che tutti i presidenti se
la prendano a male in prima persona se gli si criticano i relatori; sia
nell'eposodio che hai appena raccontato tu, che in quello che conosco
io, il presidente s'è, appunto, inacidito. Anche perché è una critica
indiretta, come se uno dicesse "beh quello non legge gli atti e tu manco
te ne accorgi".
approposito, ritorniamo in topic. come ci si rivolge ad un referendario? :-)
L.
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> Anche perché è una critica
> indiretta, come se uno dicesse "beh quello non legge gli atti e tu manco
> te ne accorgi".
Già: ma forse il Presidente preferisce che la storiella giri a mo' di
incontrollato brusio tra avvocati? Gli mancherebbe il diritto di difesa,
quanto meno. Meglio saperlo direttamente, no?
> approposito, ritorniamo in topic. come ci si rivolge ad un referendario?
> :-)
gentile dottore
:-)