On 12/2/23 16:25, mauro wrote:
> Salve, volendo farmi recapitare gli atti dell'Agenzia delle Entrate (es.
> avvisi bonari 36-bis, etc.) digitalmente tramite PEC, e non più tramite
> posta raccondata cartacea, ho registrato la mia PEC al portale INAD
> [
https://domiciliodigitale.gov.it]. Se ho ben inteso, adesso TUTTE le
> comunicazioni da parte degli enti di pubblica amministrazione, che prima
> mi erano recapitate a mezzo posta, saranno inviate solo alla PEC;
> correggetemi se sbaglio.
Anch'io l'ho capita così, v. mio post del 12/10/2023:
https://groups.google.com/g/it.diritto/c/C-0eD8AcjMg/m/a1ecuCHkBAAJ
> Volevo chiedervi se, a norma di legge, ci sono ancora alcune
> comunicazioni/atti di PA che continueranno ad essere recapitate
> esclusivamente cartacee e non via PEC o comunque anche in forma cartacea
> oltre che digitale. Se sì, quali?
In teoria, per come l'ho capita io, nessuna. Le PA sono OBBLIGATE ad
usare la PEC censita, dal 7 luglio 2023, data di avvio dell'INAD, come
prima erano obbligate ad inviare una raccomandata AR al tuo domicilio
postale. Di certo prima che tutti gli enti adeguino le procedure passerà
del tempo. La domanda interessante è se si possano ignorare le
comunicazioni provenienti dalle PA con mezzi diversi. Sarà base per un
ricorso il mancato recapito al domicilio digitale? In teoria è come se
non avessero mai mandato nulla.
Sto sperimentando con una multa di scarsa entità. Ho ignorato l'avviso
di giacenza trovato in cassetta delle lettere. L'uffico postale dovrebbe
aver già rimandato indietro al comune infingardo l'atto giudiziario. Sto
a vedere che succede.