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La strafottenza di Google

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Lex Tutor

unread,
Apr 28, 2022, 5:20:45 AM4/28/22
to

Avete visto questo?
<https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/mr-rizzus-il-trapper-introvabile-_77468.shtml>

Nell'esprimere la massima solidarietà a Rebecca Staffelli, non si può
non rilevare *PER L'ENNESIMA VOLTA* la strafottenza di Google.

Come nel famoso caso del bambino down picchiato e filmato dai compagni
di classe
(https://it.wikipedia.org/wiki/Caso_%22Vivi_Down_vs._Google%22),
*ancora una volta*, anche a seguito di richiesta diretta, si rifiutano
di cancellare filmati e documenti di insulti, ingiurie, minacce,
diffamazioni e incitamento alla violenza nei confronti di questa
povera ragazza; la cui unica colpa è quella di essere figlia di
Valerio Staffelli.

Grazie anche alla complicità della Corte di Cassazione, con le sue
*sentenze idiote di assoluzione* (piene di falsità: "La Corte Suprema
ha però rigettato ogni accusa ritenendo che Google ... non fosse a
conoscenza dell'illecito e che abbia subito collaborato con le
autorità competenti rimuovendo il video " ROTFL
"Il video in questione viene rimosso due mesi dopo in seguito a
numerose segnalazione di utenti e dopo la richiesta della polizia
postale."), siamo ormai arrivati al pieno e totale favoreggiamento del
reato di diffamazione aggravata (art. 595 comma 3), commesso in modo
alquanto plateale da Google senza alcun ritegno e/o remora.

Chissà quanto avranno PAGATO per poter arrivare a tanto...
Qualcuno sa a quanto si vendono i giudici della Cassazione?
Un tanto al kilo o al pezzo?

BTW, Valerio Staffelli ha la possibilità di usare il suo lavoro per
denunciare questo abuso e farne un servizio per Striscia la notizia;
ma per tutti gli altri che sono vittima di Google che cosa si può
fare?

--
Lex Tutor

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Sep 18, 2022, 8:03:49 AM9/18/22
to
On 28/04/2022 11:21, Lex Tutor wrote:

8>< ----

> Chissà quanto avranno PAGATO per poter arrivare a tanto...
> Qualcuno sa a quanto si vendono i giudici della Cassazione?
> Un tanto al kilo o al pezzo?
Il principio:

"La Corte Suprema ha però rigettato ogni accusa ritenendo che Google
non abbia nessun dovere di sorveglianza sui contenuti pubblicati
dagli utenti secondo l'art. 17 del D.Lgs 70/2003 ..."

mi sembra sacrosanto, altrimenti finisce come con Facebook.
Vero pero', che una volta informata, deve immediamente
verificare e comunicare l'illecito alla forze dell'ordine.

In sostanza, nel mio "mondo", il dovere del provider e' quello
di informare le autorita' (e quindi ovviamente deve essere messo
a conoscenza dell'illecito) e attendere un ordinanza di un
giudice per potere rimuovere un contenuto che non sia palesemente
un reato di per se'. Altrimenti si arriva all'arbitrio di Facebook
di censurare le opinioni di chi non la vede come il governo o il
mainstream. La legge semmai dovrebbe elencare i casi in cui
i contenuti sono palesemente dei reati da rimuovere immediatamente
una volta notificata la presenza. Ma guai a pretendere che sia
Google a fare il sorvegliante, quello e' un mondo del grande
fratello fascista.

--
This is Usenet. If you are sending a link be sure to post a summary, or
include just enough text to give a context. Clickbaiting is unwelcome.

Gabriele - onenet

unread,
Sep 19, 2022, 12:39:49 PM9/19/22
to
On 18 Sep 2022 at 14:03:47 CEST, "Roberto Deboni DMIsr"
<ne...@analisienergie.it> wrote:

> On 28/04/2022 11:21, Lex Tutor wrote:
>
> 8><----> Chissà quanto avranno PAGATO per poter arrivare a tanto...
>> Qualcuno sa a quanto si vendono i giudici della Cassazione?
>> Un tanto al kilo o al pezzo?
> Il principio:
>
> "La Corte Suprema ha però rigettato ogni accusa ritenendo che Google
> non abbia nessun dovere di sorveglianza sui contenuti pubblicati
> dagli utenti secondo l'art. 17 del D.Lgs 70/2003 ..."
>
> mi sembra sacrosanto, altrimenti finisce come con Facebook.
> Vero pero', che una volta informata, deve immediamente
> verificare e comunicare l'illecito alla forze dell'ordine.


Il fatto è che spesso Google e la sua galassia sono informati tempestivamente,
ma non agiscono in tempo utile.


>
> In sostanza, nel mio "mondo", il dovere del provider e' quello
> di informare le autorita' (e quindi ovviamente deve essere messo
> a conoscenza dell'illecito) e attendere un ordinanza di un
> giudice per potere rimuovere un contenuto che non sia palesemente
> un reato di per se'. Altrimenti si arriva all'arbitrio di Facebook
> di censurare le opinioni di chi non la vede come il governo o il
> mainstream. La legge semmai dovrebbe elencare i casi in cui
> i contenuti sono palesemente dei reati da rimuovere immediatamente
> una volta notificata la presenza. Ma guai a pretendere che sia
> Google a fare il sorvegliante, quello e' un mondo del grande
> fratello fascista.


No, se fosse così e cioè di dover appena aspettare le FF.OO. e tribunali vari,
sarebbe impossibile arginare fenomeni quali spam, phishing e truffe varie.
Per fortuna nelle condizioni d'uso si fa riferimento a un lungo elenco di
contenuti vietati e in parte ancora anche alla cara vecchia netiquette. Solo
che non tutti i fornitori rispondo alle segnalazioni...

Lex Tutor

unread,
Sep 19, 2022, 4:42:09 PM9/19/22
to
Da cosi' lontano, Roberto Deboni DMIsr <ne...@analisienergie.it> disse
questo:

>> Un tanto al kilo o al pezzo?
>Il principio:

ROTFL

>"La Corte Suprema ha però rigettato ogni accusa ritenendo che Google
> non abbia nessun dovere di sorveglianza sui contenuti pubblicati
> dagli utenti secondo l'art. 17 del D.Lgs 70/2003 ..."

Certo che non ha nessun dovere di sorveglianza! E' una cosa che
nessuno gli ha mai chiesto, peraltro.
Bella idiozia hanno scritto questi giudici MAL, MOLTO MAL,
interpretando la Legge.
Sono le vittime che segnalano LORO PER PRIME i contenuti illeciti a
google, effettuando la "soveglianza" che compete ad ogni vittima.
Solo per vedersi poi ignorata ogni segnalazione da Google che se ne
strafotte.

>mi sembra sacrosanto, altrimenti finisce come con Facebook.

Non è mai cominciata, se è per questo.

>Vero pero', che una volta informata, deve immediamente
>verificare e comunicare l'illecito alla forze dell'ordine.

Appunto.
Da sempre Google SE NE STRAFOTTE delle segnalazioni che riceve, le
ignora sistematicamente.
Ormai per Google esiste un vero e proprio sistematico favoreggiamento
dei reati di diffamazione aggravata a mezzo internet (art. 595 comma 3
codice penale), cyberstalking e trattamento illecito di dati personali
altrui a scopo di lucro, ed io ne sono testimone.

>In sostanza, nel mio "mondo", il dovere del provider e' quello
>di informare le autorita' (e quindi ovviamente deve essere messo
>a conoscenza dell'illecito) e attendere un ordinanza di un
>giudice per potere rimuovere un contenuto che non sia palesemente
>un reato di per se'.

ROTFL. Si, certo... nel tuo "mondo". Un mondo dei sogni.

>Altrimenti si arriva all'arbitrio di Facebook
>di censurare le opinioni di chi non la vede come il governo o il
>mainstream. La legge semmai dovrebbe elencare i casi in cui
>i contenuti sono palesemente dei reati da rimuovere immediatamente
>una volta notificata la presenza. Ma guai a pretendere che sia
>Google a fare il sorvegliante, quello e' un mondo del grande
>fratello fascista.

E sullle vittime di diffamazione, cyberstalking, revenge porn ecc ecc
ci spalmiano un un bel *chissenefrega* (delle loro vite) perché
bisogna impedire che il mondo cada in mano al "grande fratello
fascista". ROTFL
Bravo.
Sei un genio!

--
Lex Tutor
L'Asilo Infantile di Bofhland® è un argomento che sarà oggetto
di un libro di prossima pubblicazione, quindi sto discutendo
di una questione che mi interessa per finalità di ricerca

Lex Tutor

unread,
Sep 19, 2022, 4:54:22 PM9/19/22
to
Da cosi' lontano, Gabriele - onenet <inf...@onenet.it> disse questo:

>Il fatto è che spesso Google e la sua galassia sono informati tempestivamente,
>ma non agiscono in tempo utile.

Non agisce proprio.
Google IGNORA sistematicamente qualsiasi segnalazione riceva.

Ho prova documentale persino di un caso in cui si è permessa di
perculare anche la polizia postale (che poi fu costretta a reiterare
la richiesta di cancellazione).

>No, se fosse così e cioè di dover appena aspettare le FF.OO. e tribunali vari,
>sarebbe impossibile arginare fenomeni quali spam, phishing e truffe varie.

Fenomeni più gravi sono cyberstalking, diffamazione aggravata, revenge
porn. La mancata pronta risposta alle segnalazioni delle vittime può
distruggere la vita di una persona, fino al suicidio.
Invece *Google ignora tutto e agisce come un criminale favoreggiando
questi reati*. E lo fa perché ci guadagna, è ovvio.

>Per fortuna nelle condizioni d'uso si fa riferimento a un lungo elenco di
>contenuti vietati e in parte ancora anche alla cara vecchia netiquette. Solo
>che non tutti i fornitori rispondo alle segnalazioni...

Anche Google ha le sue "norme":
<https://support.google.com/groups/answer/4561696?hl=it>
ma è solo uno specchietto per le allodole dato che poi se ne frega e
ignora le segnalazioni.

John Smith

unread,
Sep 20, 2022, 3:51:34 AM9/20/22
to
On 18/09/2022 14:03, Roberto Deboni DMIsr wrote:
> Altrimenti si arriva all'arbitrio di Facebook
> di censurare le opinioni di chi non la vede come il governo o il
> mainstream.

Questo lo dicono di solito i nobrain quando qualcuno dei loro idoli
pubblica cavolate che poi vengono rimosse perche' contrarie alle
condizioni di utilizzo della piattaforma.
Condizioni tra l'altro sottoscritte al momento della registrazione.
Un esempio per tutti brio blu' ...

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Sep 20, 2022, 8:24:59 AM9/20/22
to
On 19/09/2022 22:41, Lex Tutor wrote:
> Da cosi' lontano, Roberto Deboni DMIsr <ne...@analisienergie.it> disse
> questo:

8>< ----

>> Altrimenti si arriva all'arbitrio di Facebook
>> di censurare le opinioni di chi non la vede come il governo o il
>> mainstream. La legge semmai dovrebbe elencare i casi in cui
>> i contenuti sono palesemente dei reati da rimuovere immediatamente
>> una volta notificata la presenza. Ma guai a pretendere che sia
>> Google a fare il sorvegliante, quello e' un mondo del grande
>> fratello fascista.
>
> E sullle vittime di diffamazione, cyberstalking, revenge porn ecc ecc
> ci spalmiano un un bel *chissenefrega* (delle loro vite) perché
> bisogna impedire che il mondo cada in mano al "grande fratello
> fascista". ROTFL
> Bravo.
> Sei un genio!

Il problema che descrive lei e' conseguenza del mancato
funzionamento delle istituzioni, e lei ragiona come i sostenitori
del blocco degli affitti. Non c'e' sufficiente edilizia pubblica ?
Si scarica il problema sui privati. Non c'e' sufficiente polizia
postale ? Si scarica il problema sui privati (che in certi casi
sono anche contenti di farsene carico se hanno legami politici,
come Facebook).

Lex Tutor

unread,
Sep 21, 2022, 9:55:20 AM9/21/22
to
Da cosi' lontano, John Smith <jsmi...@tiscali.it.invalid> disse
questo:
>On 18/09/2022 14:03, Roberto Deboni DMIsr wrote:

>Questo lo dicono di solito i nobrain

John, ma hai visto a CHI stai rispondendo?

Meddix

unread,
Sep 22, 2022, 3:14:56 AM9/22/22
to
Il 21/set/2022 15:56, Lex Tutor ha scritto:
> Da cosi' lontano, John Smith <jsmi...@tiscali.it.invalid> disse
> questo:
>> On 18/09/2022 14:03, Roberto Deboni DMIsr wrote:
>
>> Questo lo dicono di solito i nobrain
>
> John, ma hai visto a CHI stai rispondendo?
>
son curioso fammi capire pure a me, il "CHI" cosa sarebbe/farebbe?

John Smith

unread,
Sep 22, 2022, 4:36:44 AM9/22/22
to
On 21/09/2022 15:56, Lex Tutor wrote:

> John, ma hai visto a CHI stai rispondendo?

Ecc'hai ragione pure te! :'D

Leonardo Serni

unread,
Sep 26, 2022, 3:24:28 PM9/26/22
to
On Tue, 20 Sep 2022 14:24:57 +0200, Roberto Deboni DMIsr
<ne...@analisienergie.it> wrote:

>>> mainstream. La legge semmai dovrebbe elencare i casi in cui
>>> i contenuti sono palesemente dei reati da rimuovere immediatamente
>>> una volta notificata la presenza. Ma guai a pretendere che sia
>>> Google a fare il sorvegliante, quello e' un mondo del grande
>>> fratello fascista.

>> E sullle vittime di diffamazione, cyberstalking, revenge porn ecc ecc
>> ci spalmiano un un bel *chissenefrega* (delle loro vite) perché
>> bisogna impedire che il mondo cada in mano al "grande fratello
>> fascista". ROTFL

>Il problema che descrive lei e' conseguenza del mancato
>funzionamento delle istituzioni, e lei ragiona come i sostenitori
>del blocco degli affitti. Non c'e' sufficiente edilizia pubblica ?
>Si scarica il problema sui privati. Non c'e' sufficiente polizia
>postale ? Si scarica il problema sui privati (che in certi casi
>sono anche contenti di farsene carico se hanno legami politici,
>come Facebook).

Nessuno vuole "scaricare il problema sui privati". Semplicemente, i privati
dovrebbero potersi tutelare.

Mettiamoci un prezzario. se pubblichi un contenuto che poi è rimosso, paghi
pegno. Se fai una segnalazione e il contenuto è rimosso è gratis (paga chi,
il contenuto, lo ha creato), se non è rimosso paghi tu.

Con quei soldi si possono assumere persone vere che esaminano il caso, cosa
sicuramente più efficiente dell'attuale "algoritmo" che esamina la presenza
di un certo numero di parole, e se il punteggio è sotto una certa soglia ti
dice "Il contenuto non viola le nostre policy".

Leonardo
--

"You all presumably know why" :-) :-(

Piergiorgio Sartor

unread,
Sep 26, 2022, 3:48:29 PM9/26/22
to
On 26/09/2022 21.24, Leonardo Serni wrote:
[...]
> Mettiamoci un prezzario. se pubblichi un contenuto che poi è rimosso, paghi
> pegno. Se fai una segnalazione e il contenuto è rimosso è gratis (paga chi,
> il contenuto, lo ha creato), se non è rimosso paghi tu.

Si ma, chi decide se deve essere
rimosso o meno?
E poi, sarebbe possibile fare ricorso?

E quanto tempo puo` passare tra richiesta
(di rimozione) e fine completa della
pratica (con o senza ricorsi vari)?

E non si corre il rischio, come gia`
succede, che chi ha piu` soldi si puo`
permettere piu` "abusi"?

Insomma, non credo sia cosi` semplice.

L'altro problema poi e` se il "contenitore",
Big G in questo caso, non fa comunque nulla.
Che qui si dice sia un problema reale.

> Con quei soldi si possono assumere persone vere che esaminano il caso, cosa
> sicuramente più efficiente dell'attuale "algoritmo" che esamina la presenza
> di un certo numero di parole, e se il punteggio è sotto una certa soglia ti
> dice "Il contenuto non viola le nostre policy".

Non credo cambierebbe molto, ne` che sia
piu` efficiente.
Alla fine anche le persone hanno "bias",
una giornata nera o meno, etc.

bye,

--

piergiorgio


Roberto Deboni DMIsr

unread,
Sep 26, 2022, 8:41:34 PM9/26/22
to
On 26/09/2022 21:24, Leonardo Serni wrote:
> On Tue, 20 Sep 2022 14:24:57 +0200, Roberto Deboni DMIsr
> <ne...@analisienergie.it> wrote:
>
>>>> mainstream. La legge semmai dovrebbe elencare i casi in cui
>>>> i contenuti sono palesemente dei reati da rimuovere immediatamente
>>>> una volta notificata la presenza. Ma guai a pretendere che sia
>>>> Google a fare il sorvegliante, quello e' un mondo del grande
>>>> fratello fascista.
>
>>> E sullle vittime di diffamazione, cyberstalking, revenge porn ecc ecc
>>> ci spalmiano un un bel *chissenefrega* (delle loro vite) perché
>>> bisogna impedire che il mondo cada in mano al "grande fratello
>>> fascista". ROTFL
>
>> Il problema che descrive lei e' conseguenza del mancato
>> funzionamento delle istituzioni, e lei ragiona come i sostenitori
>> del blocco degli affitti. Non c'e' sufficiente edilizia pubblica ?
>> Si scarica il problema sui privati. Non c'e' sufficiente polizia
>> postale ? Si scarica il problema sui privati (che in certi casi
>> sono anche contenti di farsene carico se hanno legami politici,
>> come Facebook).
>
> Nessuno vuole "scaricare il problema sui privati". Semplicemente,
> i privati dovrebbero potersi tutelare.

Va bene, vediamo se con un esempio, riesco a spiegare il
punto da cui continua a scappare via, prendendo fischi
per fiaschi (fino a quando non siete voi le vittime e
allora finalmente capite) ...

Dunque, vita reale, vedete una persona a voi in atteggiamenti
o comportamenti sospetti. Secondo voi deve intervernire la
polizia oppure siete voi, privati, a dovere prendere in mano
la faccenda ?

> Mettiamoci un prezzario. se pubblichi un contenuto che poi
> è rimosso, paghi pegno.

Per "pubblicare" intende l'autore del contenuto ?
Oppure il provider ?

> Se fai una segnalazione e il contenuto è rimosso è gratis
> (paga chi, il contenuto, lo ha creato), se non è rimosso paghi tu.

A me pare un sistema per insegnare alla gente a "farsi i fatti suoi".

> Con quei soldi si possono assumere persone vere che esaminano il caso, cosa
> sicuramente più efficiente dell'attuale "algoritmo" che esamina la presenza
> di un certo numero di parole, e se il punteggio è sotto una certa soglia ti
> dice "Il contenuto non viola le nostre policy".

COme ha vissuto la societa' finora, senza questi splendidi mezzi
digitali ? (e' ironico, anzi, sarcasmo)

Ma vi leggete quando scrivete certe cose ?
Ora capisco perche' l'Italia sta seguendo le orme dell'Est Europa.

io resto dell'idea che il fornitore del servizio (la SIP, tanto
tempo fa, oggi il mondo digitale, incluso i provider Usenet,
che negli STati Uniti hanno vinto alcune causa che hanno fatto
giurisprudenza) non deve essere ritenuto responsabile di
"cio' che passa" tramite il suo servizio, a meno che non si
tratti di evidente reato conoscibile con una normale diligenza,
ma che non implica la messa in opera di mezzi di verifica,
al che devono infromare l'autorita' (non devono ne fare i
poliziotti, ne i giudici stile Dredd).

Anche la mera segnalazione da parte di una presunta vittima non
va presa in automatico, come molti pretendono, mi pare. Perche'
anche il criminale si ritiene vittima quando viene esposto un suo
comportamento illegale e quindi chiederebbe di rimuovere il
contenuto. Insomma, il provider non deve fare il Dredd (se non
avete e' il giudice-poliziotto che emette la condanna, in genere
la morte, su due piedi) della situazione. Esiste un sistema
giudiziario per dirimere queste cose.

Il sistema e' ancora inadeguato, dopotutto l'attuale sistema ci
ha messo secoli per evolversi come e' oggi ? Si pretenda, si
chieda che venga potenziato e affinato. Ma la rendere la
giustizia una cosa "gestita da privati" e' puro fascismo.
E mi spaventa essere costretto a doverlo spiegare, specialmente
considerando che la nostra vita passa sempre piu' attraverso il
digitale.

Gabriele - onenet

unread,
Sep 27, 2022, 8:10:39 AM9/27/22
to
On 27 Sep 2022 at 02:41:32 CEST, "Roberto Deboni DMIsr"
Deboni, fa davvero ridere che lei pretenda di spiegare a Serni qualcosa del
genere.
Perché prima di replicare non si informa mai un pochino a chi sta rispondendo?
Avrebbe evitato anche in passato tante sue brutte figure e perdite di tempo
(per tutti).


>
> Dunque, vita reale, vedete una persona a voi in atteggiamenti
> o comportamenti sospetti. Secondo voi deve intervernire la
> polizia oppure siete voi, privati, a dovere prendere in mano
> la faccenda ?

Paragone senza senso, il metodo deve valere globalmente, non solo sotto casa
sua.


[cut]


> io resto dell'idea che il fornitore del servizio (la SIP, tanto
> tempo fa, oggi il mondo digitale, incluso i provider Usenet,
> che negli STati Uniti hanno vinto alcune causa che hanno fatto
> giurisprudenza) non deve essere ritenuto responsabile di
> "cio' che passa" tramite il suo servizio, a meno che non si
> tratti di evidente reato conoscibile con una normale diligenza,
> ma che non implica la messa in opera di mezzi di verifica,
> al che devono infromare l'autorita' (non devono ne fare i
> poliziotti, ne i giudici stile Dredd).


A parte che la parola "provider" in Italia ha un significato preciso che non
c'entra con l'oggetto, già è spiegato nel codice delle comunicazioni e altrove
quali sono le diverse responsabilità.
Google *non* è un provider (ISP), è un fornitore di servizi molto diversi tra
loro, quindi precisiamo se si sta parlando di:
- motore di ricerca
- fornitore di email
- fornitore di spazio disco virtuale
- fornitore di spazio per contenuti creati dagli utenti (YouTube)
- hosting
- altro...


Siccome tutti questi servizi implicano l'accettazione delle lunghissime
condizioni d'uso, compresa la netiquette, da utente mi aspetto che anche il
fornitore le rispetti! Quindi quando si segnala a Gmail che un utente spamma o
peggio, mi aspetto che qualcuno risponda a agisca. Purtroppo accade con
ritardo e spesso neanche rispondono.
Lei mica pensa che per le innumerevoli segnalazioni bisognerebbe ogni volta
interpellare le Postale, vero?


>
> Anche la mera segnalazione da parte di una presunta vittima non
> va presa in automatico, come molti pretendono, mi pare. Perche'
> anche il criminale si ritiene vittima quando viene esposto un suo
> comportamento illegale e quindi chiederebbe di rimuovere il
> contenuto. Insomma, il provider non deve fare il Dredd (se non
> avete e' il giudice-poliziotto che emette la condanna, in genere
> la morte, su due piedi) della situazione. Esiste un sistema
> giudiziario per dirimere queste cose.
>

Ma per carità, è obbligatorio in molti casi invece rimuovere e anche presto.
Per non parlare del diritto all'oblio.
Chissà perché questi fornitori di contenuti altrui si muovono rapidamente
quando c'è di mezzo qualche diritto d'autore (vero o presunto) e lentamente
per tante altre segnalazioni.

Deboni, senza offesa, ma lei non si occupa di questi argomenti quindi non ha
la percezione della quantità e gravità di contenuti da rimuovere il più
rapidamente possibile.

Roberto Deboni DMIsr

unread,
Sep 27, 2022, 9:59:53 AM9/27/22
to
In conclusione ? Lei cosa ha comunicato ? Zero ?

>> Dunque, vita reale, vedete una persona a voi in atteggiamenti
>> o comportamenti sospetti. Secondo voi deve intervernire la
>> polizia oppure siete voi, privati, a dovere prendere in mano
>> la faccenda ?
>
> Paragone senza senso, il metodo deve valere globalmente, non solo sotto casa
> sua.

Eppure e' cio' che pretendete.

> [cut]
>
>
>> io resto dell'idea che il fornitore del servizio (la SIP, tanto
>> tempo fa, oggi il mondo digitale, incluso i provider Usenet,
>> che negli STati Uniti hanno vinto alcune causa che hanno fatto
>> giurisprudenza) non deve essere ritenuto responsabile di
>> "cio' che passa" tramite il suo servizio, a meno che non si
>> tratti di evidente reato conoscibile con una normale diligenza,
>> ma che non implica la messa in opera di mezzi di verifica,
>> al che devono infromare l'autorita' (non devono ne fare i
>> poliziotti, ne i giudici stile Dredd).
>
>
> A parte che la parola "provider" in Italia ha un significato preciso

E quale sarebbe ?

> che non c'entra con l'oggetto, già è spiegato nel codice delle
> comunicazioni e altrove quali sono le diverse responsabilità.
> Google *non* è un provider (ISP), è un fornitore di servizi molto
> diversi tra loro, quindi precisiamo se si sta parlando di:
> - motore di ricerca
> - fornitore di email
> - fornitore di spazio disco virtuale
> - fornitore di spazio per contenuti creati dagli utenti (YouTube)
> - hosting
> - altro...

... non capisco la rilevanza, visto che ...

> Siccome tutti questi servizi implicano l'accettazione delle
> lunghissime condizioni d'uso,

... non le ho mai accettate. Google insiste, ma, non accetto contratti
allegramente come fanno i piu'. E se il servizio non funziona senza
accettazione, non lo utilizzo. Quindi quello che scrive lei e'
riservato ad un insieme piu' ristretto di utilizzatori rispetto alla
totalita'. E se hanno sottoscritto un contratto, e' una questione
tra loro e Google, ma non puo' riguardare la generalita' dei
"navigatori".

> compresa la netiquette,

Una netiquette ? Ha un link ?

> da utente mi aspetto che anche il fornitore le rispetti!

Non voglio difendere Google (che da sempre, da quando ha "rubato"
Dejanews, mi sta antipatica) ma sono preoccupato della MIA di
liberta', quando si obbliga un provider a fare da censore.

> Quindi quando si segnala a Gmail che un utente spamma o
> peggio, mi aspetto che qualcuno risponda a agisca.

E non avviene ?

> Purtroppo accade con ritardo e spesso neanche rispondono.

Quindi c'e' un riscontro. Riguardo al "spesso" non ho idea,
mi devo fidare della sua valutazione personale.

> Lei mica pensa che per le innumerevoli segnalazioni bisognerebbe
> ogni volta interpellare le Postale, vero?

Nei termini in cui si tratta di un rapporto tra persone non
legate giuridicamente da rapporti contrattuali. Altrimenti c'e'
la branca civilistica della legge.

Ma questo e' un gruppo di "diritto" o di "allenatori della domenica" ?

>> Anche la mera segnalazione da parte di una presunta vittima non
>> va presa in automatico, come molti pretendono, mi pare. Perche'
>> anche il criminale si ritiene vittima quando viene esposto un suo
>> comportamento illegale e quindi chiederebbe di rimuovere il
>> contenuto. Insomma, il provider non deve fare il Dredd (se non
>> avete e' il giudice-poliziotto che emette la condanna, in genere
>> la morte, su due piedi) della situazione. Esiste un sistema
>> giudiziario per dirimere queste cose.
>>
>
> Ma per carità, è obbligatorio in molti casi invece rimuovere e anche presto.
> Per non parlare del diritto all'oblio.

Cosa diamine c'entra il diritto all'oblio ?
Quando uno butta tra le gambe nuovi argomenti e' un brutto segno
della sua sicurezza sull'argomento in discussione ...

> Chissà perché questi fornitori di contenuti altrui si muovono rapidamente
> quando c'è di mezzo qualche diritto d'autore (vero o presunto) e lentamente
> per tante altre segnalazioni.
>
> Deboni, senza offesa, ma lei non si occupa di questi argomenti

Lei ha studiato diritto ? E' un avvocato ?
Il gruppo e' riservato solo a persone autorizzate ?

> quindi non ha la percezione della quantità e gravità di contenuti
> da rimuovere il più rapidamente possibile.

Al contrario, visto che sono editore frequente di Wikipedia, dove il
tema e' spesso all'ordine del giorno (si pensi alle biografie),
anche con discussioni piuttosto vivaci verso chi pretende un eccesso
di "diritto all'informazione".

Leonardo Serni

unread,
Sep 27, 2022, 2:22:07 PM9/27/22
to
On Tue, 27 Sep 2022 02:41:32 +0200, Roberto Deboni DMIsr
<ne...@analisienergie.it> wrote:

>> Nessuno vuole "scaricare il problema sui privati". Semplicemente,
>> i privati dovrebbero potersi tutelare.

>Va bene, vediamo se con un esempio, riesco a spiegare il
>punto da cui continua a scappare via

"Continuo a scappare via"? Robbe', io sono io. Quel che dico è farina del
sacco mio, di cos'abbia detto chiunque altro sullo stesso argomento io me
ne infischio sonoramente.

> Dunque, vita reale, vedete una persona a voi in atteggiamenti
> o comportamenti sospetti. Secondo voi deve intervernire la
> polizia oppure siete voi, privati, a dovere prendere in mano
> la faccenda ?

Cosa intendi per "prendere in mano la faccenda"?

Fermare il sospetto a noi? O avvertire la polizia?

La mia proposta, in questo esempio, siccome la polizia se ne sbatte delle
segnalazioni perché non ha sufficiente personale, è assumere personale in
aggiunta. Questo personale viene finanziato da chi desidera il servizio e
dalle eventuali sanzioni amministrative extra.

Quindi, se vedi una persona sospetta a te, puoi:

- come adesso, non fare niente. Ne hai facoltà.
- come adesso, fare una segnalazione e sentirti dire "Succhiamelo" -
non è detto che te lo dicano proprio esplicitamente, eh.
- fare una segnalazione Premium dando il numero di carta di credito.
Arriva un poliziotto Premium ad esaminare il caso.
Se il sospetto sta compiendo davvero un reato, viene multato, e il
poliziotto Premium intasca la multa, come stipendio. Se invece non
sta compiendo alcun reato, ossia hai segnalato a minchia, il costo
dell'intervento lo paghi tu di tasca tua: la prossima volta vedrai
che ci fai più caso.

> Per "pubblicare" intende l'autore del contenuto ?

Ovviamente l'autore del contenuto, che sì, dovrà essere identificabile. O
altrimenti chiunque sia responsabile della pubblicazione: i contenuti non
si creano da soli. Se permetti a qualcuno di farlo *senza identificarsi*,
allora la responsabilità te la prendi tu.

Non stiamo parlando poi di niente di penale (basta e avanza una multa per
eliminare il 95% dei problemi). Non è che il provider debba rivelare dati
e identità di chicchessia. Semplicemente ti ritrovi la somma in bolletta,
o sull'account.

Lo scopo poi non è (metto le mani avanti... lo sai che mi piace fare cose
inutili così, per show) quello di dissuadere la gente a colpi di soldi, e
quindi dissuadere solo i poveriiihhhhhh mentre i ricchiiiihh farebbero il
comodo lorohhh!!1!. No. Lo scopo è ottenere i quattrini per pagare i tizi
che devono verificare se la segnalazione è fondata oppure no, cioè, se il
contenuto viola i termini di servizio che l'autore ha sottoscritto o no.

I ricchi quindi potrebbero pubblicare un mìccio di contenuti proibiti, ma
il punto non è che pagherebbero soldi che si possono benissimo permettere
- il punto è che ci sarebbe un sacco di persone che vedono quei contenuti
e dicono "No, non va bene: contenuto rimosso"; e, se insistono, gli fanno
proprio saltare l'account, *come è scritto chiaramente nel contratto che,
senza costrizione alcuna, i ricchi hanno firmato, come tutti*.

>> Se fai una segnalazione e il contenuto è rimosso è gratis
>> (paga chi, il contenuto, lo ha creato), se non è rimosso paghi tu.

> A me pare un sistema per insegnare alla gente a "farsi i fatti suoi".

Prima di tutto, il sistema per insegnare questo è QUELLO ATTUALE. Dove tu
fai una segnalazione e non succede niente, e ti senti preso per il culo.

Il mio sistema ti insegna sì, ma ti insegna A NON FARE FESSERIE.

Vedi un contenuto illegale E PUOI DIMOSTRARLO? Vai libero! Segnala! Tutto
gratis! Ma se NON sei sicuro ci pensi due volte. Magari raccogli prima le
prove.

Riflettere prima di agire dal mio punto di vista è una cosa buona, e vale
la pena insegnarla, sì.

>> Con quei soldi si possono assumere persone vere che esaminano il caso, cosa
>> sicuramente più efficiente dell'attuale "algoritmo" che esamina la presenza
>> di un certo numero di parole, e se il punteggio è sotto una certa soglia ti
>> dice "Il contenuto non viola le nostre policy".

>COme ha vissuto la societa' finora, senza questi splendidi mezzi
>digitali ? (e' ironico, anzi, sarcasmo)
>Ma vi leggete quando scrivete certe cose ?

Io sì. Sei tu che, quando scrivo certe cose, non mi leggi e guardi invece
qualche film (di solito sul fascismo) che ti fai in testa.

>io resto dell'idea che il fornitore del servizio (la SIP, tanto
>tempo fa, oggi il mondo digitale, incluso i provider Usenet,
>che negli STati Uniti hanno vinto alcune causa che hanno fatto
>giurisprudenza) non deve essere ritenuto responsabile di
>"cio' che passa" tramite il suo servizio

Ma infatti ripeto, il provider non deve avere alcuna responsabilità e con
la mia proposta non subisce neanche alcun costo (anzi).

> ma che non implica la messa in opera di mezzi di verifica,
> al che devono infromare l'autorita' (non devono ne fare i
> poliziotti, ne i giudici stile Dredd).

Stiamo parlando dei TERMINI DI SERVIZIO DEL PROVIDER. Mi stai dicendo che
un provider non è tenuto a conoscere i propri termini di servizio... o li
deve far valutare all'autorità?

Ma che davero?

Se c'è di mezzo un reato, allora è tutto un altro film! In quel caso, uno
sporge denuncia, entra in gioco la magistratura (NON il personale Premium
del provider!), la denuncia viene archiviata e non succede un cazzo. Come
vedi, è una roba molto diversa.

Ma io parlo del caso in cui un contenuto sul TUO sito viola le regole che
TU hai deciso di dare. Nel contratto ci sarà scritto: "Se violi le regole
paghi pegno".

>Anche la mera segnalazione da parte di una presunta vittima non
>va presa in automatico, come molti pretendono, mi pare.

Non so. _Io_ non lo pretendo, questo è certo.

Quello che dico è che la segnalazione diventa un servizio, pagato come un
qualunque servizio. Solo, *chi* lo paga poi dipende da quanto è fondata.

>chieda che venga potenziato e affinato. Ma la rendere la
>giustizia una cosa "gestita da privati" e' puro fascismo.
>E mi spaventa essere costretto a doverlo spiegare

Mah... senti: per quanto mi riguarda, ti stai spaventando da solo :-)

Piergiorgio Sartor

unread,
Sep 27, 2022, 4:03:22 PM9/27/22
to
On 27/09/2022 15.59, Roberto Deboni DMIsr wrote:
[...]
>> Lei mica pensa che per le innumerevoli segnalazioni bisognerebbe
>> ogni volta interpellare le Postale, vero?
>
> Nei termini in cui si tratta di un rapporto tra persone non
> legate giuridicamente da rapporti contrattuali. Altrimenti c'e'
> la branca civilistica della legge.

Se tu sei in una biblioteca (privata) dove
c'e` il cartello "fare silenzio" e qualcuno
fa casino, ti rivolgi all'amministrazione
perche` faccia qualcosa, non chiami la
polizia direttamente.

Sara` forse poi compito dell'amministrazione
cercare di far smettere il casino, ovvero
chiamare la polizia, se necessario.

Il problema nasce nel momento in cui tale
amministrazione non fa nulla.

bye,

--

piergiorgio


Piergiorgio Sartor

unread,
Sep 27, 2022, 4:13:25 PM9/27/22
to
On 27/09/2022 21.59, Piergiorgio Sartor wrote:
> On 27/09/2022 15.59, Roberto Deboni DMIsr wrote:
> [...]
>>> Lei mica pensa che per le innumerevoli segnalazioni bisognerebbe
>>> ogni volta interpellare le Postale, vero?
>>
>> Nei termini in cui si tratta di un rapporto tra persone non
>> legate giuridicamente da rapporti contrattuali. Altrimenti c'e'
>> la branca civilistica della legge.
>
> Se tu sei in una biblioteca (privata) dove

O "fossi", forse... :-)

bye,

--

piergiorgio


Roberto Deboni DMIsr

unread,
Sep 28, 2022, 11:00:35 PM9/28/22
to
On 27/09/2022 21:34, Allen wrote:
> Roberto Deboni DMIsr <ne...@analisienergie.it> wrote in news:slDYK.604083
> $nwq3....@usenetxs.com:
>
>> Al contrario, visto che sono editore frequente di Wikipedia
>
> Noto posto raccoglitore di bufale e svarioni vari di tutti i generi.

E secondo lei come mai sono stato reso "sensibile"
alla questione della rimozione di contenuti "sensibili" ?

Ehmmm, forse e' opportuno precisare che mi riferisco alla en.wiki
perche' sulla it.wiki in passato mi sono scontrato con qualche
testa dura e ho lasciato perdere perche' non ho voglia di
perdermi in lunghi contenziosi con emeriti imbecilli.

> Veccagàdebò...

Se si riferisce ad it.wiki, potrei parzialmente essere
d'accordo (manca una cultura della serieta' tra gli italiani)
anche se qualche gioellino c'e'.
Ma e' vero che continua a persistere nei decenni, pagine
come questa:

<https://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_solare_termodinamica_Archimede>

di un fantomatico "impianto solare termodinamico" che non esiste.
La confronti con la pagina su en.wiki e vedra' la differenza.

In ogni caso, che sia en.wiki o it.wiki, tutti dovrebbero
sapere che Wikipedia e' una fonte terziaria e quindi non
va utilizzata direttamente (come forse lei credeva ?)
ma come "guida" alle fonti secondarie che sono quelle
reputabili (lo sapeva che c'e' un elenco di fonti secondaria
bloccate da en.wiki ? se cerca di inserirle, la registrazione
non riesce). Ad esempio, en.wiki vieta di usare Wikipedia
stessa come fonte, proprio per la sua inaffidabilita' se
presa alla lettera. Invece in una enciclopedia "ufficiale"
e' normale che ci siano citazioni interne.

Chiunque usi Wikipedia dovrebbe prima di tutto leggere le
premesse al suo uso, tipo questa:

<https://en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Wikipedia_is_not_a_reliable_source>

"Wikipedia is not a reliable source for citations elsewhere
on Wikipedia."

Se Wikipedia non e' una fonte affidabile per Wikipedia
stessa, allora non lo e' neanche, ad esempio, per gli
studenti che fanno ricerche. Ogni volta che leggo o
sento dire "Ma c'e' scritto su Wikipedia!" mi viene subito
l'orticaria ...

"As a user-generated source, it can be edited by anyone at
any time, and any information it contains at a particular
time could be vandalism, a work in progress, or simply
incorrect. Biographies of living persons, subjects that
happen to be in the news, and politically or culturally
contentious topics are especially vulnerable to these issues.
Edits on Wikipedia that are in error may eventually be fixed.
However, because Wikipedia is a volunteer-run project, it
cannot constantly monitor every contribution. There are
many errors that remain unnoticed for hours, days, weeks,
months, or even years (see Wikipedia:List of hoaxes on
Wikipedia)."

Ma allora Wikipedia non serve a niente ? Al contrario,
sapendolo usare (come si sa usare un martello o un
cacciavite), Wikipedia e' molto meglio delle enciclopedie
professionali, che essendo controllate da una linea
editoriale, potrebbero involontariamente o volontariamente
escludere certi punti di vista che invece su Wikipedia
troverete "menzionati".

"Wikipedia should not be considered a definitive source
in and of itself."

Una lezione dalle notizie false aiuta a capire:

<https://en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:List_of_hoaxes_on_Wikipedia>

Oltre a diffidare del contenuto letterale, verificate
se una voce ha un adeguato elenco di fonti reputabili.
Una voce con poche fonti, magari tutte sconosciute, va
subito diffidata. E se quello che cercate e' importante
per voi (siete studenti che preparate una tesina, ad
esempio) allora aprite sempre la fonte secondaria citata
e copiate solo da quella. Non e' la prima volta che un
cretino cita una fonte per poi scrivere esattamente
l'opposto. Il lettore ingenuo crede che il testo su
wikipedia rispecchi la fonte linkata, ed invece non e'
cosi'.
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