On Tue, 27 Sep 2022 02:41:32 +0200, Roberto Deboni DMIsr
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ne...@analisienergie.it> wrote:
>> Nessuno vuole "scaricare il problema sui privati". Semplicemente,
>> i privati dovrebbero potersi tutelare.
>Va bene, vediamo se con un esempio, riesco a spiegare il
>punto da cui continua a scappare via
"Continuo a scappare via"? Robbe', io sono io. Quel che dico è farina del
sacco mio, di cos'abbia detto chiunque altro sullo stesso argomento io me
ne infischio sonoramente.
> Dunque, vita reale, vedete una persona a voi in atteggiamenti
> o comportamenti sospetti. Secondo voi deve intervernire la
> polizia oppure siete voi, privati, a dovere prendere in mano
> la faccenda ?
Cosa intendi per "prendere in mano la faccenda"?
Fermare il sospetto a noi? O avvertire la polizia?
La mia proposta, in questo esempio, siccome la polizia se ne sbatte delle
segnalazioni perché non ha sufficiente personale, è assumere personale in
aggiunta. Questo personale viene finanziato da chi desidera il servizio e
dalle eventuali sanzioni amministrative extra.
Quindi, se vedi una persona sospetta a te, puoi:
- come adesso, non fare niente. Ne hai facoltà.
- come adesso, fare una segnalazione e sentirti dire "Succhiamelo" -
non è detto che te lo dicano proprio esplicitamente, eh.
- fare una segnalazione Premium dando il numero di carta di credito.
Arriva un poliziotto Premium ad esaminare il caso.
Se il sospetto sta compiendo davvero un reato, viene multato, e il
poliziotto Premium intasca la multa, come stipendio. Se invece non
sta compiendo alcun reato, ossia hai segnalato a minchia, il costo
dell'intervento lo paghi tu di tasca tua: la prossima volta vedrai
che ci fai più caso.
> Per "pubblicare" intende l'autore del contenuto ?
Ovviamente l'autore del contenuto, che sì, dovrà essere identificabile. O
altrimenti chiunque sia responsabile della pubblicazione: i contenuti non
si creano da soli. Se permetti a qualcuno di farlo *senza identificarsi*,
allora la responsabilità te la prendi tu.
Non stiamo parlando poi di niente di penale (basta e avanza una multa per
eliminare il 95% dei problemi). Non è che il provider debba rivelare dati
e identità di chicchessia. Semplicemente ti ritrovi la somma in bolletta,
o sull'account.
Lo scopo poi non è (metto le mani avanti... lo sai che mi piace fare cose
inutili così, per show) quello di dissuadere la gente a colpi di soldi, e
quindi dissuadere solo i poveriiihhhhhh mentre i ricchiiiihh farebbero il
comodo lorohhh!!1!. No. Lo scopo è ottenere i quattrini per pagare i tizi
che devono verificare se la segnalazione è fondata oppure no, cioè, se il
contenuto viola i termini di servizio che l'autore ha sottoscritto o no.
I ricchi quindi potrebbero pubblicare un mìccio di contenuti proibiti, ma
il punto non è che pagherebbero soldi che si possono benissimo permettere
- il punto è che ci sarebbe un sacco di persone che vedono quei contenuti
e dicono "No, non va bene: contenuto rimosso"; e, se insistono, gli fanno
proprio saltare l'account, *come è scritto chiaramente nel contratto che,
senza costrizione alcuna, i ricchi hanno firmato, come tutti*.
>> Se fai una segnalazione e il contenuto è rimosso è gratis
>> (paga chi, il contenuto, lo ha creato), se non è rimosso paghi tu.
> A me pare un sistema per insegnare alla gente a "farsi i fatti suoi".
Prima di tutto, il sistema per insegnare questo è QUELLO ATTUALE. Dove tu
fai una segnalazione e non succede niente, e ti senti preso per il culo.
Il mio sistema ti insegna sì, ma ti insegna A NON FARE FESSERIE.
Vedi un contenuto illegale E PUOI DIMOSTRARLO? Vai libero! Segnala! Tutto
gratis! Ma se NON sei sicuro ci pensi due volte. Magari raccogli prima le
prove.
Riflettere prima di agire dal mio punto di vista è una cosa buona, e vale
la pena insegnarla, sì.
>> Con quei soldi si possono assumere persone vere che esaminano il caso, cosa
>> sicuramente più efficiente dell'attuale "algoritmo" che esamina la presenza
>> di un certo numero di parole, e se il punteggio è sotto una certa soglia ti
>> dice "Il contenuto non viola le nostre policy".
>COme ha vissuto la societa' finora, senza questi splendidi mezzi
>digitali ? (e' ironico, anzi, sarcasmo)
>Ma vi leggete quando scrivete certe cose ?
Io sì. Sei tu che, quando scrivo certe cose, non mi leggi e guardi invece
qualche film (di solito sul fascismo) che ti fai in testa.
>io resto dell'idea che il fornitore del servizio (la SIP, tanto
>tempo fa, oggi il mondo digitale, incluso i provider Usenet,
>che negli STati Uniti hanno vinto alcune causa che hanno fatto
>giurisprudenza) non deve essere ritenuto responsabile di
>"cio' che passa" tramite il suo servizio
Ma infatti ripeto, il provider non deve avere alcuna responsabilità e con
la mia proposta non subisce neanche alcun costo (anzi).
> ma che non implica la messa in opera di mezzi di verifica,
> al che devono infromare l'autorita' (non devono ne fare i
> poliziotti, ne i giudici stile Dredd).
Stiamo parlando dei TERMINI DI SERVIZIO DEL PROVIDER. Mi stai dicendo che
un provider non è tenuto a conoscere i propri termini di servizio... o li
deve far valutare all'autorità?
Ma che davero?
Se c'è di mezzo un reato, allora è tutto un altro film! In quel caso, uno
sporge denuncia, entra in gioco la magistratura (NON il personale Premium
del provider!), la denuncia viene archiviata e non succede un cazzo. Come
vedi, è una roba molto diversa.
Ma io parlo del caso in cui un contenuto sul TUO sito viola le regole che
TU hai deciso di dare. Nel contratto ci sarà scritto: "Se violi le regole
paghi pegno".
>Anche la mera segnalazione da parte di una presunta vittima non
>va presa in automatico, come molti pretendono, mi pare.
Non so. _Io_ non lo pretendo, questo è certo.
Quello che dico è che la segnalazione diventa un servizio, pagato come un
qualunque servizio. Solo, *chi* lo paga poi dipende da quanto è fondata.
>chieda che venga potenziato e affinato. Ma la rendere la
>giustizia una cosa "gestita da privati" e' puro fascismo.
>E mi spaventa essere costretto a doverlo spiegare
Mah... senti: per quanto mi riguarda, ti stai spaventando da solo :-)