Il 21/07/2023 13:27, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
> Forse non le e' chiara la differenza tra "votazione all'unanimita'" che
> e' IMPLICITAMENTE imposta dal condominio (in forza del fatto che DEVE
> essere conteggiato anche il NUMERO di partecipanti) e tra "votazione
> per quote" che e' invece quella disposta dalla comunione.
Mi è chiarissimo.
>
>> E: sì, certo. E' del tutto normale che sentenze diverse si
>> contraddicano.
>
> Non e' normale, e un disastro del dritto, se la contraddizione e'
> alternata temporalmente.
MA PROPRIO NO! Fa parte del diritto del giudice, che valuta casi
concreti, applicando le leggi così come sono state scritte.
Se poi le leggi vengono scritte male, i giudici non potranno che
applicarle " a corrente alternata".
Il mondo in cui spera lei (il giudice automa, magari sostituito da
un'intelligenza artificiale?) a me spaventa non poco.
> E' invece un cambiamento giurisprudenziale quando la contraddizione
> avviene una volta sola: alla data della sua "inversione".
Cioè l'ultimo che arriva ha ragione? In che facoltà le hanno insegnato
un principio del diritto come questo? O da dove le deriva questa
certezza espressa in modo così categorico?
>
>> Ciò che può essere paragonato, per "forza di legge" ad
>> una legge approvata con tutti i crismi in parlamento, in termini di
>> giurisprudenza, è una pronuncia a sezioni riunite da parte della
>> Cassazione.
>
> Non mi pare che la Cassazione possa CAMBIARE una legge.
Con buona pace del mio uso delle virgolette...
> La Cassazione completa i buchi di una legge o la interpreta,
> ma non puo' cambiarla rispetto al senso voluto dal Parlamento.
Ah, ecco, mi pareva. Non può "completare i buchi", ma solo fornirne
interpretazione autentica. E solo a sezioni unite. Su questo siamo
d'accordo, una volta tanto. Ed anche in quel caso si è avuto più di una
volta un sentenziare "a corrente alternata", anche da parte delle
sezioni unite. Perché il mondo è ben più vario di qualsiasi regola gli
possiamo dare. In fondo, i giudici servono a questo.
> E' la Corte Costituzionale che, eventualmente, puo' dichiarare
> anti-costituzionale una legge o una sua parte, SENZA pero'
> per questo creare una nuova legge (ma lasciando un "vuoto").
Perfettamente d'accordo, ma non ricordo norme incostituzionali in
materia di condominio, quindi non è che stiamo, come al solito, con lei,
scivolando sui massimi sistemi? Non vedo l'attinenza dell'osservazione,
ma passi.
>
>> Quindi, ANCHE pronuncie di una singola sezione della
>> Cassazione potrebbero essere successivamente contraddette.
>
> Non so cosa intenda teorizzare, ma a me risulta che una
> pronuncia di una singola sezione possa cambiare la giurisprudenza.
Se il termine "giurisprudenza" ha ancora un senso, QUALSIASI sentenza
cambia la giurisprudenza.
https://www.treccani.it/vocabolario/giurisprudenza/
Non capisco che cosa intenda teorizzare lei. La giurisprudenza può
esprimere un indirizzo prevalente, ma NON "FA" LEGGE. No, nemmeno le
sezioni unite della Cassazione, anche se è bene tenerne conto.
Infatti, spesso la giurisprudenza su un dato argomento è quanto meno
controversa.
>
>> Si chiama stato di diritto,
>
> Troppo caldo, oggi ?
:)
E me lo chiede proprio lei? No, la rassicuro, sono 2 giorni che qui al
nord il caldo è passato, stia tranquillo.
>
>> in cui il potere giudiziario è sottoposto al potere
>> politico, che è diretta espressione del popolo.
>
> Direi che sta boccheggiando, infatti subito sopra aveva scritto
> che il potere giudiziario (a sezione unite, sia chiaro) puo'
> cambiare una legge ("una pronunicia paragonata per "forza di legge"
> ha in pratica scritto lei).
Sempre con supremo sprezzo delle virgolette. La aiuto: in un testo
italiano, circondare con le virgolette ' " ' una frase, può indicare una
citazione letterale, ma anche un utilizzo improprio, da prendere con una
certa elasticità mentale, del concetto espresso. Io ho usato le
virgolette nel secondo modo.
Se non riesce a capire che una pronuncia a sezioni unite della
Cassazione, dando maggior forza ad una certa interpretazione del senso
di una legge, ha effetti paragonabili alla riscrittura della legge
stessa, è un problema suo, non mio. Cosa che la sentenza di un grado
inferiore di giudizio non riesce a causare, BTW. I giudici, nello
stilare le sentenze spesso si rifanno ai criteri usati in casi simili in
precedenza, ma questo non significa che DEVONO farlo o che sicuramente
lo faranno.
>
>> Non direttamente, ma per il tramite di leggi e regolamenti
>> (emanazione del potere esecutivo, cioè del governo).
>
> Sta delirando o divagando senza coerenza ?
>
Lei me lo chiede?
Mai sentito parlare di priorità nell'uso delle fonti del diritto?
Boh, mi sono stufato. Vada pure avanti da solo, tanto so che mi
risponderà, in qualche modo. Io invece dopo un certo punto, mi stufo. Se
uno non vuol capire, discutere, ma avere ragione per forza, la mette sul
piano personale (ha caldo, delira, divaga...), si qualifica da solo. Ma
a me non interessa più. Cari saluti ed accenda il condizionatore!
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Ciao!
Stefano