Buongiorno, quando leggo i problemi di altri palazzi penso sempre che quei posti devono essere un paradiso rispetto all'inferno in cui vivo io. Il condominio in cui vivo è considerato in tutto il circondario un'autentica mafia. Un anno fa mi misi in testa, stanco di essere continuamente taglieggiato dall'amministratore, che mi veniva, calmo e tranquillo, a minacciare in casa mia come se niente fosse, mi faceva pagare anche 5 rate (quando le rate annuali erano due), trovava sistematicamente il modo di truffarmi senza che io potessi difendermi in alcun modo, e questo da oltre 9 anni (non ho mai trovato un ladro più abile di lui), forte della protezione dei miei correttissimi condomini (di cui sentirete), decisi di ribellarmi all'ennesimo ricatto. Cinque anni fa, l'amministratore (che non si prendeva neanche una lira sulla carta) aveva convocato un'assemblea per alcuni lavori sulla scala. I lavori non erano necessari, in realtà, ma voi sapete che perchè una opera si possa caratterizzare come innovazione è necessario in pratica che sia d'oro zecchino, pertanto non potevamo ribellarci all'idea che, se si deve pitturare una parete, è necessario usare i rivestimenti più sofisticati e cambiare praticamente tutta la scala. Pur non essendo d'accordo, fummo costretti a sborsare la nostra quota di 2.500.000 lire. I lavori furono sbagliati.
In un altro palazzo, la cosa sarebbe finita in aula giudiziaria e l'amministratore (che non si prendeva neanche una lira ma guai a chiedere di presentare una fattura) avrebbe fatto una brutta fine (Immaginate la scena: "I lavori costarono 22.000.000" chiede il giudice - "Quali 22.000.000? Io ne ho presi...." risponde il muratore; "E la differenza chi se l'è fregata?" disse il giudice rivolto all'amministratore). Ma purtroppo avevamo a che fare con un ladro abilissimo e quindi lui iniziò a perdere tempo, a tergiversare, a girarla, a parlare sotto banco con i condomini, fin quando non ottenne ciò che voleva. Assemblea del 18/01/97 (prima convocazione 650 millesimi -.assemblea nulla ma eseguita lo stesso come se niente fosse): l'assemblea senza addurre alcuna motivazione decide di non agire contro la precedente società e di affidare un nuovo appalto ad un altro amico dell'amministratore (che strano?!) per L.9500000. Quella volta ci salvammo solo per la ribellione di una condomina, esasperata per i continui soprusi a cui era costretta a far fronte, che fece succedere il finimondo. Si alzò il malcontento e nessuno pagò una lira. Cosa fa l'amministratore quando vede che l'assemblea per la prima volta si è ribellata al suo volere, e stavolta non riesce a fare la cresta sui lavori? Semplice, usa il regime della prorogatio, che significa che a dicembre ti autorieleggi e ti tieni il mandato fino a quando non hai fatto calmare le acque, non hai stretto accordi con alcuni condomini (a cui non fai pagare il condominio), non hai trovato il modo di guadagnarci dieci volte tanto, e non sei assolutamente sicuro di essere rieletto. Certo, in effetti, i condomini potrebbero non pagarti, ma tu invii una raccomandata in cui affermi che poichè i condomini non pagano i servizi acqua ed ascensore possono venire a mancare in qualsiasi momento (naturalmente nessun accenno alla riunione di rielezione). A novembre 1998 (dopo 21 mesi dalla prima rielezione), ti fai rieleggere ed inizi a pensare ai lavori. Naturalmente i lavori ora sono di L. 30.000.000 iva esclusa e l'amministratore ha sempre la sua impresa che li deve fare. Nell'assemblea del 04/99 (647 millesimi-nulla, ma eseguita lo stesso), l'assemblea approva i lavori sulla scala per l. 30.000.000, indicando che questi riguardano la scala e la terrazza, che l'assemblea approva il preventivo (si accerterà che il preventivo non esiste), e senza approvare il piano di riparto. Infatti, mentre nei condomini normali il piano di riparto viene approvato dall'assemblea, nel nostro palazzo viene approvato dall'amministratore e dall'architetto del sesto piano sulla base del seguente principio giuridico: in questo condominio l'amministratore viene votato dai condomini dei piani bassi. Pertanto, è corretto che i sig. del quinto piano, (cioè noi) che sono dei fessi, paghino per tutti. Quindi ogni lavoro và ripartito con l'articolo 1124 del Codice Civile, in modo da danneggiare loro. Una terrazza quindi, deve diventare una scala, un androne deve diventare scala, e un cornicione deve diventare scala: "retro prospetto corpo scala e relativo tratto cornicione di riferimento", e la facciata deve diventare scala. Si aspettavano che noi pagassimo e stessimo zitti (con magari qualche altra minaccia come contorno), invece questa volta ci siamo ribellati. Il primo passo fu scrivere una bella lettera in cui contestavamo la ripartizione dei lavori, chiedevano copia del piano di riparto (a noi erano richieste ben 800.000 lire in più rispetto al previsto, ed anche usando il 1124 c'erano comunque 200.000 lire non giustificabili), e del preventivo. Ora, se l'amministratore è d'accordo con l'impresa per prendersi i soldi, è chiaro che non ti mostrerà mai il preventivo. Ma lui alla nostra richiesta non si è perso d'animo: invece del preventivo manda una "stima a corpo" di L. 30.000.000 scritta dall'architetto del settimo piano, che non ha nessun legame con l'impresa, afferma che vuole due rate entro 3 giorni + 6.000 di spese di spedizione, pena decreto ingiuntivo, e di non fargli perdere tempo. Nessun accenno alla questione del 1123-1124. Le 200.000 in più si risolvono inventando un fondo cassa di 2.000.000 L. che copre il buco di bilancio scoperto.
I lavori, per esplicita ammissione scritta, sono "esenti di IVA". A questo punto, minacciati di un decreto ingiuntivo (la delibera era nulla, ma il nr. di millesimi era stato omesso dal verbale, cosicchè la cosa non fu scoperta subito), ci siamo rivolti ad un avvocato. Prima questione interessante: nelle cause condominiali, anche se hai ragione al 100%, il giudice compensa le spese, pertanto non conviene fare una causa, è meglio pagare e stare zitti (in fondo dovresti solo pagare un milione in più). Se proprio si vuole agire, è meglio avviare una procedura conciliativa (leggi: inviare lettere dell'avvocato a tue spese per dare il tempo all'amministratore e amici dell'assemblea di organizzarsi e di verificare dove dichiarare il falso per fregarti). Dopo una prima lettera, in cui si chiese il preventivo e si contestò la ripartizione, lui rispose con un fax (niente preventivo naturalmente), in cui candidamente ammette che il lavoro va ripartito con l'art. 1123, ma che dovrà essere ripartito con il 1124 perchè in quel palazzo quelli che devono essere calpestati siamo noi. "Il suo cliente ha ragione in una cosa soltanto: il fondo cassa di 2.000.000 L. che non era stato approvato dall'assemblea". Nessun effetto sortisce una seconda lettera dell'avvocato in cui si richiede una nuova copia del preventivo, e si chiede l'agevolazione fiscale del 42%. Dopo due mesi, l'amministratore convoca un'assemblea. Il sistema è semplice: noi dobbiamo riunirci per dichiarare il falso e parare le spalle all'amministratore, non dando ai fessi la possibilità di partecipare. Pertanto, facciamo la riunione a casa dell'amministratore e non in sala riunioni, e preavvertiamo i minchioni 2 giorni prima predatando la data di convocazione. Così, anche se loro sostengono che gli è arrivata il 15, su quella convocazione la data è 12 e poichè viene messa nella cassetta delle lettere (senza raccomandata), è la loro parola contro quella dell'amministratore (ed in questo caso è l'amministratore che passa). Se poi si presentassero lo stesso, siccome siamo a casa dell'amministratore, sarà uno scherzo gonfiarli di botte e scrivere ugualmente nel verbale quello che vogliamo noi. Subdorando una trappola, noi non partecipammo a quell'assemblea, pur essendone stati promotori. Nella legalissima assemblea (515,8 mill. prima convocazione - nulla) si dichiarò che i lavori non riguardavano in alcun modo nè la terrazza nè il lastrico solare (contraddicendo la situazione reale, il precedente verbale, e le dichiarazioni scritte dell'amministratore), che si ribadiva inoltre l'esattezza dei preventivi consegnati ai singoli condomini (ho provato a chiedere a qualche vicino il preventivo: uno è scappato via alla mia richiesta, l'altro mi ha detto che stava arrivando per lettera raccomandata "Perchè non me lo dà lei" "Beh... Ma.... In.... Insomma, c'è l'ho in un cassetto, ma non mi ricordo bene qual é"; il terzo: "Beh, c'era un foglio che aveva l'amministratore: io sono una pedina come tanti altri: l'ho approvato ma non l'ho letto!"). Per quanto riguarda i 2.000.000 di fondo cassa richiesti (leggi: tentato furto dell'amministratore che stavolta è stato scoperto), nella precedente riunione l'assemblea l'aveva approvato ma non l'aveva verbalizzato per pura dimenticanza. Mi sembra giusto: la nostra assemblea delibera su quello che è stato detto nella precedente assemblea. Correttissimo. Che fare? Una querela per falso? Ma nel verbale non c'è il nome di chi faceva le dichiarazioni, dovevo farla a tutto il condominio. Dopo due mesi, dopo un botta e risposta tra l'amministratore ed il suo segretario (condomino terzo piano, si occupa di farti firmare il verbale in bianco, e dopo impedire che tu possa dichiarare a verbale qualcosa se a loro non conviene), in cui venivamo presi per commedianti (noi eh?), ma in cui ovviamente si parlava del preventivo (ma noi ancora non l'avevamo visto), fu convocata una nuova assemblea. Stavolta ci presentammo in assemblea con l'avvocato. Sa la sorpresa? improvvisamente si sono ricordati che valeva l'art. 1136 pertanto la riunione non poteva essere fatta. Il verbale non era neanche iniziato che il nostro legale chiese al segretario: "Il sig. **** vuole fare una dichiarazione" - "NO! Il sig. **** la dichiarazione se la fa nella sede opportuna! L'assemblea è chiusa! Scappiamo! Scappiamo! E lei avvocato, MI DEVE LASCIARE IN PACE, CAPITO? MI DEVE LASCIARE IN PACE!!" Inutile dire che il nostro avvocato fu aggredito, ma non fu sporta querela perchè non c'erano i presupposti. Subito dopo, stranamente, il nostro legale ebbe uno strano cambiamento: non c'erano i presupposti per fare nulla: se fai una perizia di parte non ha valore, se impugni l'assemblea ci rimetti, se fai la revoca giudiziaria rischi di fare una azione a vuoto. Insomma: l'unica legge che c'era era che l'amministratore poteva fare decreto ingiuntivo esecutivo nonostante opposizione (leggi: paga una cosa illegale anche se è chiaro che hanno torto loro, e dopo sei-sette anni un giudice di pace, se con le loro conoscenze non pilotano il processo, potrebbe dire che forse c'era qualche "piccola" irregolarità). Riassumendo: erano 7 mesi che pagavo questo legale per vedere un preventivo, ed ancora non sapevo che questi soldi per legge non mi sarebbero stati risarciti. In seguito ci fu una ulteriore riunione in seconda convocazione in cui partecipammo io e mio figlio (delegato da mia moglie). Invocando l'art. 1133 C.C. abbiamo letto una relazione, che fu acclusa al verbale, di 80 pagine in cui si denunciavano tutte le violazioni civili, penali, tributarie, delle norme di sicurezza sul lavoro dell'amministratore. Dopo avere letto questa è stata la reazione dell'amministratore:
- Ti rispondo subito: poichè io non prendo neanche una lira....
- Questo non significa che lei non sia tenuto a rispettare la legge
- Guardi... Lei può fare tutte le azioni che vuole,
a me poco mi tange
- Quindi lei non ha intenzione di pagare le spese
legali
- no
- e neanche di dimettersi
- no
Ci ridevano in faccia, consapevoli che la magistratura ordinaria non avrebbe mai agito contro di loro con le opportune perquisizioni, o con gli interrogatori. Gli avrebbe sempre dato la possibilità di organizzarsi le carte per presentarsi davanti al giudice come dei poveri angioletti. Dopo, per mostrarmi tutta la sua potenza, l'amministratore mi fece vedere un foglio di carta: il preventivo. Era una carta senza nome della società, data, firma, partita IVA, indirizzo della società: nulla. Mio figlio, avendo mangiato la foglia, prese il preventivo e confrontò il carattere tipografico: simile a quello della macchina da scrivere dell'amministratore. Intanto l'amministratore affermò che quel preventivo era stato inviato nella prima raccomandata (quella in cui c'era scritto non farmi perdere tempo). Di fianco, il segretario ci disse: "Visto come siamo stati bravi a girarla? ci siete voluti andare voi dall'avvocato". Cosi nessun risarcimento ci era dovuto. A questo punto mio figlio chiese all'amministratore "I caratteri tipografici corrispondono: questo preventivo non firmato se lo è scritto lei?". Ovviamente l'amministratore si riprese subito indietro il preventivo, e poichè mio figlio glielo strappò dalle mani lo scontro divenne violentissimo. Abbandonata l'assemblea (con l'originale del preventivo; fu poi fatta una copia ed il preventivo fu rimandato all'amministratore via raccomandata R.R.) mio figlio ha chiamato i carabinieri: l'idea era quella di farli entrare in assemblea, fargli interrogare i convenuti su ciò che era accaduto, e fare chiamare la guardia di Finanza per fare quattro chiacchiere con quei gentiluomini. Ovviamente la cosa non fu possibile: mi chiedo però sempre più insistentemente come si fermano delinquenti simili. Forse aspettiamo che loro scrivano a verbale: sì è vero sono un ladro, ecco la relativa documentazione? Perchè un amministratore delegato di una azienda può essere fermato con i processi, le indagini, le perquisizioni, mentre un amministratore di condominio è praticamente libero di fare quello che vuole?
Comunque l'indomani telefonammo al muratore che doveva fare il lavoro il quale fu limpido e trasparente: "Quanto è il preventivo?" "Non....non...non miii mi ricordo. Non mi ricordo" "Ma è firmato?" "Ma non lo so, devo parlare con mio cognato.". Ovviamente non ci ritelefonò per darci il preventivo. In compenso telefonò all'amministratore, il quale ricominciò immediatamente la procedura di assegnazione dei lavori. E' chiaro il concetto? Un amministratore che ruba può salvarsi in due secondi: se viene messo alle strette ricomincia la procedura di assegnazione dei lavori, ed insabbia ogni questione civile e penale (le spese ovviamente ce le rimette il condomino).
Nella nuova assemblea ci presentammo con l'avvocato. Stavolta l'avvocato fu trattato con i guanti gialli (capito il concetto?). L'assemblea approvò il preventivo di una ditta A, con "riserva però di verifica da parte di una commissione composta dall'architetto del sesto piano e da altri tre condomini. Nel caso in cui si ritenessero insoddisfacenti le proposte della ditta A, si passerà alla ditta B". La ditta A fu contattata ma per motivi inspiegabili i lavori non furono eseguiti: in seguito l'amministratore stipula un contratto con la ditta B, senza data, ma risalente al 2000, per prepararsi all'ultima angheria, che ora sentirete. I lavori, per delibera, dovevano essere ripartiti con l'art. 1123, come richiedevamo da tanto tempo. Sembrava potessimo cantar vittoria, per quanto le spese dell'avvocato non coprissero ciò che avevamo risparmiato sull'importo. Non sapevamo che quei gentiluomi dei miei condomini avevano in piedi un altro piano diabolico...
Dopo quattro mesi di prorogatio, durante i quali l'amministratore ha tentato lo stesso scherzo di prolungarsi il mandato in attesa di tempi più sicuri (cosa che non gli è riuscita perchè noi minacciammo di rivolgerci all'Autorità Giudiziaria per l'assegnazione di un nuovo amministratore), egli stipula con la ditta B un contratto. Chiede poi ai condomini, dei quali deteneva da un anno i 30.000.000 che aveva raccolto dopo l'assemblea di marzo (ci salvammo solo noi perchè non pagammo, perchè altrimenti anche noi saremmo stati alla mercede dei suoi ricatti), di versare i soldi necessari entro 20 giorni (in altre parole, prima versatemi i soldi, e poi vediamo se devo essere rieletto o no). I documenti fiscali e contabili sono a disposizione degli condomini presso il domicilio dell'amministratore, (dove se vai devi andare senza testimoni in modo che lui possa girartela come vuole, capito? In questo modo, da 9 anni inibiva il diritto di esaminare pubblicamente le pezze di appoggio. Ci tengo inoltre a dire che era stata richiesta copia della documentazione contabile tempo prima, e, ovviamente la richiesta è stata ignorata).
Nel consultivo, poi, adeguatamente ripartita, la seguente voce: "Amm. 99 L.5000000". In altre parole: quando mi dovevo far eleggere, ho dichiarato esplicitamente che il mio mandato era gratuito. Quando rischiavo una azione di revoca giudiziaria, "io non mi prendo neanche una lira" perchè così ottengo la riduzione della pena ai sensi dell'art. 1710 C.C.; ma ora che me ne sto andando, allora la questione è diversa: il mio mandato era oneroso, il compenso me lo stabilisco unilateralmente io, e voi che avete dovuto rimetterci le spese dell'avvocato a causa di tutti i miei intrighi mi dovete pagare! Volete il preventivo regolare con un impresa non portata da me? volete il contratto d'opera? volete la fattura? Amm. 99 5.000.000. Cari sign.**** vi ho fatto perdere un anno, ho cercato di truffarvi in tutti i modi, ho aggredito da farabutto quale sono pubblicamente vostro figlio dicendogli che "gli avrei dato talmente tanti di quei calci in culo che l'avrei sbattuto fuori dall'assemblea", ho fatto di tutto per trasformare una terrazza in scala, e quindi come premio voi mi dovrete pagare subito 550.000 L. Quando l'amministratore controlla l'assemblea diventa come Dio: può ottenere ciò che vuole entro 5 giorni.
Ma non è finita! L'IVA sarebbe del 10% quest'anno, ma poichè io ho omesso di indicare la data nel contratto d'opera, mi sembra giusto che l'IVA si valuti al 20% (il 10% lo prende lo stato, ed il 10% lo prende l'amministratore no?). Volete contestare? Bene, allora denunciatemi. In sede giudiziaria vi racconterò ovviamente che il contratto è stato fatto il 31/12/1999, così mi salvo e mi dovete anche pagare le spese giudiziarie. Facile no? In altre parole, su un importo di 30.000.000, lui incassava lire 8.000.000 (cioè la sua quota di lavori se la pagava gratis e gli rimanevano 5.000.000 liberi). Lavori che abbiamo dovuto fare per l'incuria dell'amministratore che ha convinto l'assemblea (ancora dopo tre anni non sono chiare le motivazioni), a non agire presso la precedente società.
Fu allora che avvenne qualcosa di nuovo. L'assemblea non rielesse l'amministratore e non gli riconobbe alcun compenso. Era la prima volta che non riusciva a spuntarla. Comunque, anche se l'avessero approvato, io ritengo che non avremmo pagato lo stesso: la legge è fatta per gli stupidi, è una lezione che ormai avevamo imparato fin troppo bene.
Il nuovo amministratore, un professionista, avrebbe dovuto contattare la ditta B ed iniziare i lavori. In realtà avevano fatto saltare il precedente amministratore non per fare un favore a noi, ma per non darci la possibilità di addurre davanti al giudice tutte le precedenti motivazioni, quando avrebbero cercato di danneggiarci nuovamente due mesi più tardi. Con un pretesto, si considerò nulla la decisione dell'assemblea che aveva approvato la ditta B (e relativo riparto al 100% con il 1123), e si decise di ricominciare per la terza volta la procedura di assegnazione dei lavori sulla base di un nuovo capitolato redatto sempre dall'architetto. L'obbiettivo, pienamente riuscito, era questo: visto che non possiamo fare pagare ai fessi (cioè noi) con l'art. 1124 perchè i lavori sono quasi tutti all'esterno, facciamo salire l'importo dei lavori a 50.000.000 L., in modo da ottenere i seguenti risultati:
a) si sono ribellati perchè non volevano darci questo milione in più, perchè era illegale ripartire tutte quelle parti esterne con il 1124 C.C.. Bene, ora, legalissimamente, devono darci ben due milioni in più (e chiaramente l'avvocato se lo sono pagati loro, insieme al tempo perso).
b) usciamo puliti con gli altri condomini: noi avevamo chiuso gli occhi, firmato, avvallato tutte queste "piccole irregolarità" (leggi truffe) al precedente amministratore per fare pagare poco al condominio. Ma ora, per colpa loro, dovrete pagare tutti questa bella cifra.
Per quanto riguarda le detrazioni fiscali 36%, è una procedura lunga, ci vogliono un sacco di documenti quindi l'assemblea delibera che (testuale) i sig. **** non hanno diritto alle detrazioni fiscali 36%. (O se le volete, faremo in modo che per ogni documento voi dobbiate pagare un onere aggiuntivo ad un consulente esterno in modo da rendervelo antieconomico).
Ora, chiedo questo:
1) come posso costringerli a fornirmi almeno le detrazioni 36%? Le posso richiedere presentando la documentazione in proprio?
2) se in assemblea hai diritto ad un solo rappresentante, questo significa che loro possono violare le regole come vogliono, chè tanto non succederà niente. Il rifiuto di mettere una mia dichiarazione a verbale è un reato? Può essere considerato violenza privata?
3) i reati penali compiuti sono in gran parte in prescrizione. Ma i danni morali sono richiedibili o sono anch'essi prescritti?
4) esiste un modo per impedire che dopo tutta la nostra lotta per ottenere il 1123 C.C. loro mettano in atto lo stratagemma di cui al punto a)? Un risarcimento danni? o una attribuizione di responsabilità?
5) Ho paura che il nuovo amministratore, istruito dai condomini, voglia fare un altro scherzo. E' palese che la maggior parte dei lavori sono su parti esterne usate da tutti allo stesso modo. Tuttavia, egli potrebbe ricevere il mandato di compilare il riparto e farci fessi e contenti: il 20% con il 1123 e l'80% con il 1124 (in pratica come prima). Posso pretendere in sede assembleare e giudiziale che sia stipulato un computo metrico delle opere da effettuare al fine di impedire che loro possano giocare sulle percentuali per attuare il piano che hanno avuto in mente fin dall'inizio? Poichè sicuramente non lo faranno (non posso aspettarmi che loro abbiano paura della legge), posso semplicemente non pagare fino a quando non vedrò esaudita la mia richiesta?
6) In un condominio si ha diritto ad una tutela legale? si ha qualche diritto? secondo voi, se io convengo in giudizio questo condominio dopo tutto ciò che hanno combinato, ho possibilità di ottenere il risarcimento dei danni comprensivo delle spese di giudizio e della parcella dell'avvocato? Cosa mi consigliate? Purtroppo, come avrete capito, sono persone diaboliche che conoscono la legge e sanno perfettamente come aggirarla.
7) Che senso ha parlare di diritto condominiale, quando l'amministratore può decidere di inviarti un documento o di non inviartelo in totale libertà?
Esiste una ultima notizia interessante: tre anni fa il condominio mi costrinse a sostenere una spesa di L. 3.000.000 per rifacimento dei frontalini condominiali (la famosa legge Rosi, il condomino del terzo piano che sta davanti al vecchio amministratore di cui ho diffusamente detto sopra: questa legge speciale afferma che quando il danno ai cornicioni è dell’architetto del sesto piano, il cornicione è a carico del condominio, mentre quando il danno è sul mio cornicione, il danno è esclusivamente a mio carico. Inoltre, sempre secondo i giuristi della mia assemblea, io sono tenuto anche al rifacimento del cornicione del lastrico solare comune). Allora, l’amministratore portò un muratore, che mi firmò una ricevuta per l’importo pagato. Allora io ho pagato in buona fede, non sapendo che anche quei lavori erano in frode fiscale. Adesso, dall’ultimo verbale leggo testualmente che "l’assemblea intende, per provvedere al danno dei condomini del lato sinistro della palazzina (io abito sul destro), verificare se sia possibile eseguire condominialmente anche il lavoro di rifacimento dei cornicioni fatiscenti interessati, naturalmente accorpando la cifra nel preventivo di L. 50.000.000 di cui sopra." In altre parole: quando i sig. **** hanno dovuto provvedere al proprio cornicione, se lo sono dovuti pagare; ora che il danno lo ha l’architetto del sesto piano ed altri condomini dei piani bassi, è giusto che se lo paghino ancora e sempre i sig. ****. Posso chiedere un risarcimento? Loro hanno sostenuto testualmente di no: infatti: "Ma i lavori erano in frode fiscale! E’ vero che questo muratore è lo stesso che doveva fare i nostri lavori per L. 30.000.000, e questo dimostra che abbiamo dichiarato il falso, ma il reato è in prescrizione" (lo dicono ridendo) "Inoltre, il vecchio amministratore ha portato il muratore, lo sappiamo tutti, ma questa affermazione in tribunale è indimostrabile! Naturalmente, noi sosterremo che è stato lei a volere quel muratore, per quanto lei neanche lo conoscesse. Vede, caro sig. minchione (mi hanno detto proprio così), noi il prossimo anno abbiamo intenzione di rieleggere proprio lui, appena ci saremo messi le carte in regola. Perché? Perché è bravissimo a fare in modo che lei debba pagare per tutti noi e stare zitto e, come le abbiamo dimostrato, lei non può fare nulla per resistere: perde solo altri soldi e noi alla fine noi troviamo sempre il modo di fregarla." DI FRONTE AD UNA LOGICA COSI’ STRINGENTE, DICO IO, CHE SENSO HA CONTINUARE A PARLARE DI CODICE CIVILE, DI GIUDICI, DI AVVOCATI, DI DIRITTO? FORSE QUESTA STORIA SPIEGA PERCHE’ IN ALCUNI CONDOMINI ALCUNI DISPERATI USANO ANCORA LA GIUSTIZIA PRIVATA PER RIUSCIRE A RESTARE A CASA PROPRIA ED A VIVERCI CON IL FRUTTO DEL PROPRIO LAVORO, GUADAGNATO ONESTAMENTE.
Mi scuso per il lunghissimo intervento, ma era indispensabile che fosse chiaro il quadro della situazione.
Vi sarei infinitamente grato per qualsiasi risposta, in quanto vorrei sapere qual è la situazione e che cosa ho il diritto di chiedere. Grazie infinite.
On 24 Sep 2000 12:01:02 +0200, fbatt...@inwind.it ("Vegeta") wrote:
> Vede, caro sig. minchione (mi hanno detto proprio =
>cos=EC), noi il prossimo anno abbiamo intenzione di rieleggere proprio =
>lui, appena ci saremo messi le carte in regola. Perch=E9? Perch=E9 =E8 =
>bravissimo a fare in modo che lei debba pagare per tutti noi e stare =
>zitto e, come le abbiamo dimostrato, lei non pu=F2 fare nulla per =
>resistere: perde solo altri soldi e noi alla fine noi troviamo sempre il =
>modo di fregarla." DI FRONTE AD UNA LOGICA COSI' STRINGENTE, DICO IO, =
>CHE SENSO HA CONTINUARE A PARLARE DI CODICE CIVILE, DI GIUDICI, DI =
>AVVOCATI, DI DIRITTO? FORSE QUESTA STORIA SPIEGA PERCHE' IN ALCUNI =
>CONDOMINI ALCUNI DISPERATI USANO ANCORA LA GIUSTIZIA PRIVATA PER =
>RIUSCIRE A RESTARE A CASA PROPRIA ED A VIVERCI CON IL FRUTTO DEL PROPRIO =
>LAVORO, GUADAGNATO ONESTAMENTE.
Ho letto le sue vicende. In qualche modo ci ritrovo quello che capita
a noi. Ora e' inutile che mi metta a raccontare, ma anche io comincio
a pensare che qui la Giustizia sia una presa in giro e con parole
diverse e' stato riconosciuto anche dall' Unione Europea.
Ad es. consideri che mia madre ha ricevuto un decreto ingiuntivo per
somme gia' pagate e dimostrate con le ricevute dei ccp. Erano 400mila
e con le spese legali sono diventate 950mila che, ovviamente, andavano
pagate per forza anche se si presentava opposizione. Ovviamente
avremmo dovuto aspettare un tempo medio di 10 anni, pagare una somma
un ordine di grandezza piu' grande all'avvocato e neanche avere la
certezza di recuperare i soldi pagati (o cmq solo una frazione di
quanto nel frattempo si sarebbe speso di tempo e denaro per il
giudizio). Quindi si e' preferito pagare, non avrebbe avuto alcun
senso pagare 10 volte di piu' per sentirsi dire nel caso migliore "si,
avevi ragione bravo, ma ora vai a casa"... Di fatto mi e' negata la
possibilita' di difendermi, il che' e' gravino: non sono piu' loro che
devono dimostrare che sono colpevole ma sono io che devo dimostrare (e
a mie totali spese anche dell'azione legale loro) che sono
innocente!!! Torniamo a prima dell' Habeas Corpus Act, bestiale ! =8-o
Non parliamo poi del condominio qui... verbali mai inviati, fatture
mancanti, contatori dell'acqua bloccati a scapito solo di alcuni,
allargamento di confini (almeno 18 mq) mediante costruzione di mura
nel territorio di proprieta' comune, impossibilita' di mettere a
verbale le proprie dichiarazioni, minacce personali a me o mia madre o
minacce di testimoniare falsamente in gruppo frasi che io non ho MAI
detto... e non dico altro...
Essenzialmente si sono associate piu' persone per far fare gli affari
loro e addossare la maggior parte dei costi a pochi. Un tipo di
associazione fondata sul ricatto e la minaccia che anche io definisco
mafiosa, almeno come principio.
Il singolo contro questo tipo di associazione trova una lotta impari,
non essendo teoricamente nel medioevo, ho provato ad interpellare le
autorita' di polizia: mi sono rivolto ai Carabinieri e alla Polizia
Municipale. Entrambi mi hanno indicato di contattare un avvocato
(frase un po' troppo ricorrente) per evitare che denunce frettolose
vengano poi usate contro di noi! E ricadiamo nel circolo vizioso di
prima e che anche il suo racconto mi conferma. Infatti anche io stavo
quasi per alzare un polverone bestiale, ma racconti come il suo ora mi
fanno ben riflettere.
Passare direttamente alla Giustizia Privata ? La tentazione puo'
essere molto forte, considerando che sembra di capire che in troppe
occasioni la giustizia ordinaria alla fine si rivolta sempre solo
contro chi e' onesto, potrebbe convenire. Ma questo, in generale,
potrebbe facilmente portare a ingiustizie di tipo opposto, oltre che
essere eticamente discutibile perche' si accetta di operare nel loro
livello di civilta' (anche se lo meriterebbero) e non e' quello che
voglio. Io voglio stare in pace, pagare per quello che devo
giustamente e rispettare le leggi. Pero' voglio che anche gli altri
rispettino le leggi, non voglio abitare nel far west o sottostare ai
soprusi dei "nuovi imperatori" di turno.
Allora rassegnarsi ? Anche per questa soluzione la tentazione e' forte
e forse molti gia' lo hanno fatto, ma a me non "suona bene". Gia' e'
piu' probabile che cambi stato verso un paese civile, visto che queste
non sono situazioni cosi' rare. (E chiaramente vendere la casa almeno
a un giudice, sarebbero capaci di riuscire a stroncare pure lui !!!
=8-o )
Oppure, in teoria se i "birbaccioni" sono cosi' bravi ad unirsi per
fregare, forse e' anche il momento che si riuniscano tutte le persone
oneste per difendersi e fare quadrato INSIEME. Anche perche' le
persone oneste per me sono anche di quelle mafiose, solo fanno molto
meno "rumore".
Il suo racconto forse mi ha dato lo spunto per uscire dalla
"singolarita'" e dare un'occhiata alle numerose associazioni dei
consumatori, le quali a loro volta potrebbero considerare di unirsi
fra loro. Questa potrebbe essere la soluzione. Forse l'unica...
..pacifica...
Scusate lo sfogo.
Regards
Stefano
E-mail: szinni (at) tiscalinet.it
On Thu, 28 Sep 2000 18:17:15 +0200, "penitentig"
<penit...@tiscalinet.it> wrote:
>Come ho detto, i miei problemi sono strettamente legati al cattivo comportamente
>dell'amministratore e ad una maggioranza che, anche se modesta, di persone
>disoneste ed arroganti,così battendomi completamente da solo,( condominio di
>50 proprietari) ho ottenuto come risultato di avere chiuso i rapporti quasi
>con tutti e l'amministratore dopo cinque anni ancora padroneggia
>indisturbato.......
Qui sono anche molti meno proprietari: 13.
Il fatto grave non e' tanto quello che il 51% in piena liberta' decida
anche per il 49% che la pensa all'opposto, perche' questo in un certo
senso fa parte del sistema democratico e fino ad ora non ho trovato
nessun sistema piu' efficiente per risolvere le questioni in maniera
tranquilla: in media si dovrebbe essere accontentati una volta per
uno.
Il fatto un po' piu' grave e' che per arrivare a tale maggioranza si
ricorra a ricatti o minacce: ad es. una volta un paio di signore
stavano per schierarsi con noi, sono bastati un paio di ricatti per
convincerle ad astenersi dal voto. L'ultima volta non le ho neanche
piu' viste in assemblea, e' chiaro se devono venire per fare i
burattini hanno preferito stare a casa...
>Ho chiesto al tribunale la revoca dell'amministratore e
>sono in attesa del giudizio, il mio caso è stato mandato in camera di
>consiglio lì, vi saranno tre giudici che controlleranno se le mie richieste
>sono sufficenti per avere la revoca amministratore....sono molto
>preoccupato, se le mie richieste non fossero accettate,significherebbe in
>futuro subire ogni altra prepotenza, consapevole di non poter fare proprio
>nulla....allo sbaraglio........
Mi faccia sapere cosa decideranno. Ma quanto tempo si prevede per fare
tutta la procedura ? Sa, sarebbe interessante se la causa si
concludesse entro questa generazione ! :-)
>Certo, come Lei ha prospettato nel suo
>messaggio,se tutti coloro che hanno subito o stanno per subire o hanno a che
>fare con farabutti e vorrebbero in qualche modo proteggersi, SI UNISSERO
>CREANDO UNA SPECIE DI ASSOCIAZIONE A DIFESA DEI CONDOMINI PIU DEBOLI O
>COMUNQUE A CONTRASTARE L'ARROGANZA DI CERTI AMMINISTRATORI......In verità
>non saprei come fare, nè se sarebbe possibile fare, (nei condomini ci sono
>persone che sono con te finchè a loro fa comodo,domani ti voltano la schiena
>perchè a loro non fa più comodo,sono inaffidabili).
Il fatto e' che molti sono proprio stanchi di combattere a vuoto.
Le direzioni da prendere potrebbero essere molteplici, nonostante
debba confessare di essere "leggermente sfiduciato".
Aprire un'associazione da zero lo escluderei, anche perche' gia'
esistono alcune associazioni con una minima ossatura, tempo fa parlai
anche con un loro avvocato. Si potrebbe intanto individuarle,
catalogarle, contattarle e magari spingere per una fusione
(quest'ultima operazione potrebbe essere piu' complessa), perche' lo
stesso ragionamento sulle singole persone puo' essere esteso alle
singole associazioni.
Cosa ancora piu' complicata sarebbe quella di ottenere la revisione di
qualche leggetta. A questo proposito ad es. alcuni avvocati gia' mi
dicevano che in molti (anche nelle sedi dove si fanno le leggi)
stavano osservando che articoli come il 63 delle disposizioni
transitorie del cc sono un po' troppo "pesanti": e' quello che da'
diritto al condominio di ottenere decreto ingiuntivo immediatamente
esecutivo anche se c'e' opposizione, intanto si paga subito e poi si
vedra'... Riconosco che il condominio deve avere la possibilita' di
recuperare subito i soldi se uno si impunta arbitrariamente, ma a mio
avviso il giudice dovrebbe ascoltare un attimo la persona contro cui
firma il decreto, o almeno darle la possibilita', se ha fondati
motivi, di parlare senza dover iniziare una causa dopo che l'ha
firmato e nel caso ritirarlo (si accumulerebbe anche molte meno cause
che per quanto sempliciotte ingolfano l'intero sistema).
Bisogna essere subito consapevoli che quest'ultimo obbiettivo e'
lontano anni luce dal momento che il parlamento fa acqua su questioni
BEN PIU' gravi delle "ingiustiziette" del condominio... pero' e' bene
almeno cominciare a parlarne.
>Stefano Zinni <nos...@please.com> wrote in message
>39d09d30...@news.tiscalinet.it...
>> Oppure, in teoria se i "birbaccioni" sono cosi' bravi ad unirsi per
>> fregare, forse e' anche il momento che si riuniscano tutte le persone
>> oneste per difendersi e fare quadrato INSIEME. Anche perche' le
>> persone oneste per me sono anche di quelle mafiose, solo fanno molto
>> meno "rumore". ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
( Chiaramente intendevo dire "anche DI PIU' di quelle mafiose").
Roberto
Da che mondo e mondo, i soprusi e le sopraffazioni sono all'ordine del
giorno. Io credo che tu viva la cosa in maniera troppo profonda. Da come
scrivi sembra la tua ragione di vita. Sbaglierò (spero) ma sembra che tu
abbia qualche complesso di inferiorità.
Con ciò non voglio sottovalutare il tuo problema, ma, mi ripeto, approccialo
più distaccatamente.
Quando leggo post come i tuoi o come quello di "Vegeta" ( a proposito, spero
che il tuo amministratore non conosca il tuo nick, sennò si spiega
tutto...), mi vengono alla mente fatti come quello di Foggia (mi pare) di
qualche giorno fa: una disputa condominiale finita a pistolettate. Sarà, ma
nessuno mi convincerà che valga la pena di farsi 20 anni pur di affermare:
"però, avevo ragione io !".
F.F.