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Albero alto, preoccupazioni e responsabilità

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Manlio Forte

未読、
2021/06/13 9:22:132021/06/13
To:
Buongiorno a tutti.
Vi scrivo per chiarirmi meglio le idee, visto che non riesco a ritrovare un articolo o discussione che mi avrebbe potuto aiutare. Ed evitare di tediarvi...

Orbene, ecco la situazione.
Nel condominio è presente da sempre un albero ad alto fusto, per essere precisi. Nel verbo comune è un pino di qualche specie, che qualcuno mise a dimora 50 anni fa e poi là è rimasto. E cresciuto. (Diciamo che era ed è un po' troppo vicino al confine del vicino, ma tralasciamo)

Adesso è un po' altino, per usare un eufemismo. E' in buone condizione estetiche, comunque.

Nelle ultime assemblee condominiali si è parlato di lui e nell'ultima si è anche votato per l'abbattimento (il voto aveva più contrari che favorevoli) e anche per la sua sfoltitura (approvato a maggioranza).

Ho avuto modo di chiaccherare con un amico che è giardiniere (non del condominio) che mi ha detto che modificare l'aspetto di quella pianta è una cosa molto delicata, dato che se ne va a modificare la sua reazione alle intemperie. La capitozzatura è assolutamente da evitare, dato che rischierebbe di far seccare l'albero. E per concludere mi ha detto "Quell'albero non doveva essere piantato. Non fa parte della flora della zona e non va bene. Però una volta non si badava molto a questo sottigliezza. La cosa migliore, e costosa, sarebbe tagliarlo, togliere le radici e piantare un'essenza della zona. E tenerla in ordine in modo che cresca bene e non faccia danni".
Tutto chiaro: il costo è alto per via della rimozione dell'apparato radicale. Tagliarlo avrebbe un costo abbastanza basso.

Fatto sta che io ho qualche preoccupazione, visto che il meteo di questi tempi fa molti brutti scherzi. Vuoi mai che cada l'albero o qualche ramo e faccia fuori qualche auto, qualche persona o edificio... Per non parlare della strada o dei fili del telefono o corrente. Vuoi mai. Mi seccherebbe dover sborsare una cifra enorme!

Io avevo letto un qualcosa che diceva che scrivendo all'Assemblea e dicendo che si era preoccupati in merito e aggiungendo che in caso di incidenti si sarebbe stati ovviamente obbligati a rispondere del danno (l'albero è cosa del condominio e se ne risponde per i millesimi) poi ci si sarebbe rivalsi sul condominio stesso, avendo fatto presente la cosa.
Ovviamente c'era un articolo del CC citato ma non me lo ricordo.

ATTENZIONE: Non è il danno temuto. Questo non vale in questo caso.

Qualche dritta?

Grazie in anticipo!

Cordy

未読、
2021/06/14 1:59:442021/06/14
To:
Il Sun, 13 Jun 2021 06:22:12 -0700, Manlio Forte ha scritto:
> Io avevo letto un qualcosa che diceva che scrivendo all'Assemblea e
> dicendo che si era preoccupati in merito e aggiungendo che in caso di
> incidenti si sarebbe stati ovviamente obbligati a rispondere del danno
> (l'albero è cosa del condominio e se ne risponde per i millesimi) poi ci
> si sarebbe rivalsi sul condominio stesso, avendo fatto presente la cosa.
> Ovviamente c'era un articolo del CC citato ma non me lo ricordo.

Uhm. Onestamente, non mi viene in mente niente. Ricapitoliamo la
situazione, per quel poco che so.

1. Gli alberi, in Italia (o, per lo meno, in quasi tutti i comuni
italiani) se non sono irrecuperabili per perizia giurata di un agronomo
iscritto all'ordine (+ altre figure professionali) quando superano i 20 cm
di diametro del tronco, non si possono proprio abbattere. Punto.
2. In caso d'incidente, la responsabilità penale è in capo
all'amministratore, mentre quella civile è del condominio. Cioè
l'amministratore va in galera, mentre i condomini risarciscono.
Eventualmente il giudice potrebbe mettere all'asta i loro beni, allo scopo.
3. Esistono le assicurazioni, per evitare di rispondere civilmente.
Occorre però valutare la situazione della polizza eventualmente
sottoscritta dal condominio. Non tutte le polizze rispondono di danni di
questo tipo e non tutti i condomini sono assicurati.
4. La sfoltitura è una buona idea. Serve a far fare meno "vela" in caso di
vento. Vengono eliminati dal 25 al 50% dei rami, man mano salendo sul
tronco, senza scapitozzature (taglio secco di rami per una certa
percentuale della loro lunghezza). In questo modo, il vento che investe
"il pino" trova meno resistenza ed esercita una forza inferiore.
Il problema delle conifere è che si sono evolute nel corso dei millenni
per colonizzare terreni brulli in alta quota, con pochissima terra.
Quindi, il loro apparato radicale è ridotto al minimo e non entra in
verticale nel terreno, ma tende a svilupparsi in orizzontale, sotto il
pelo della terra. Cosa che li rende poco stabili, superata una certa
altezza. :(

Il mio consiglio è di spendere un po' di soldini e far fare un accurato
controllo con perizia scritta e giurata da parte di un agronomo non
principiante, che vi dia un buon consiglio e gli strumenti per procedere.
NON siamo tutti giardinieri. Ed un giardiniere, se non è laureato, è uno
zappaterra...





--
Ciao! Stefano

Manlio Forte

未読、
2021/06/14 3:43:192021/06/14
To:
Grazie per la risposta molto accurata.
Non sapevo la divisione delle responsabilità e quindi ho imparato qualcosa.

Resta il fatto che la responsabilità civile rimane a mio carico e non mi piace molto. Sai com'è: ho le braccine corte.

Capisco il poco amore per i giardinieri. Quello con cui ho parlato è esattamente quello che dici tu: non ha qualifiche ma lo reputo bravo e accorto. Ho avuto modo di vedere alcuni suoi lavori e esteticamente sono ben fatti ed integrati (piante, arbusti, cespugli, aiuole, cioè roba bassa) e non eccessivi (alberi curati e sani). Ti anticipo dicendo che non può salire sugli alberi e quindi si fa aiutare in questo genere di opera.
Per concludere, e riprendendo quanto mi ha detto, gli capita spesso di dover far periziare le piante prima di lavorarci sopra, dopo averci lavorato oppure semplicemente perché serve farlo. Ma non so (e non penso) che sia la strada che viene percorsa sempre.

Fatto sta che devo trovare il modo di scrollarmi di dosso la responsabilità civile, o almeno poi rivalermi sul condominio.
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